Critica Sociale - anno XXX - n. 19 - 1-15 ottobre 1920

CRITICASOCIALE ·297 veramente d'imperio e sul produttore e sul consuma– tore. Più difficile assai sarà agire su questo che su quello, poichè tutte le costumanze della convivenza sociale in !!alia concorrono a favorire il più largo con– sumo degli alcoolici. , Trent'anni di esperienza fatta come propagandista fra la classe lavoratrice addetta alla pesca mi hanno disilluso sul!a efficacia dell'azione educativa presso gli adulti. Questi non posso90 essere condotti alla - « moderazione », non _dicoalla astinenz~, se non con l'applicazione di ferree leggi economiche e giuridi– che. Ma l'azione educatrice può con grande successo svolgersi presso l'infanzia e la gioventù ( 1). Un tentativo dovrebbe fare subito lo Stato per proibire, ·almeno a fine di propaganda, l'uso del vino negli orfanotrofi, negli asili, nelle colonie-scuole, nei convitti, negli educandaH, nei ricreatori, nei dopo– scuola, ecc., ovunque si accolgono minorenni, sl da . Istituti pubblici che da Opere pie o da Patronati o da privati, e che sieno comunque sottoposti alla vigi– lanza statale. Nessun inconveniente deriverebbe da questo divieto totale di bevande alcooliche di qualsiasi grado, im– posto ai minorenni, mentre i beneflzii anche econo– mici sarebbero immediati, sensibili. Da quindici anni io ho applicato tale divieto in uno degli Istituti di educazione da me fondati (Nave– Asilo « Scill,a » di Venezia) e ho potuto constatare che molti degli allievi, usciti dall'Istituto, si manten– nero astemi, e quasi tutti moderati bevitori. Lo stesso regime analcoolico ho attuato ora nelle Colonie-Scuola per orfani di guerra fondate dalla As– sociazione « Colonie dei Giovani Lavoratori » da me presieduta. · L'Einaudi, che è certo uno dei nostri più dotti .eco– nomisti, esprimeva in un suo articolo (Il calmiere sul– l'uva, in Corriere della Sera, 30 agosto 1919) questa opinione: « L'alto ·prezzo del vino è l'unico mezzo per limi– tarne il -consumo ed indurre talune -co.tegorie di gente ad .astenersene in lutto od in parte, dedicando il de– naro disponibiJ.e a risparmio o ad altri usi più sani, come la 00$.!1, i,1vestito, I.a migliore ed:ucazione dei figli D. Non ritengo che l'alto prezzo del vino sia suffi– ciente a produrre i benefizii che l'Einaudi si attende. L'alto prezzo ha già limitato ed anzi quasi eliminato il consumo del vino nella piccola borghe,;;;a, nella cate– goria degli impiegati a salario fisso, ma non presso le categorie più numerose dei lavoratori del braccio, cioè degli operai, dei salariati agricoli, dei braccianti, che costituiscono la grande massa dei bevitori in Italia. (1) Ho trattllto minutamente e oon proposte conorete quest'ar– gomento nella mia Reluione: L'opera del maestro nella pmpaga,.da contro l'alcooli.,mo, presentata al primo Convegno magistrale tenu– toai in Venezia nel 1909, e ohe purtroppo fu primo e sinora unico, non essendosi più J a. olasse magistrale interessata. a questo p ro .. blema di ednoaziona sociale. La mia Relazione fu pubblioo.ta in 10.000 esemplari dalla Scuola Libera Popolare di Venezia (Officine Orali.ohe V. Callegari, Venezia, 1910) e fn largamente diramata specialmente nel Friuli dal Comitato Provinoiale friulano contro l'alcoolismo. [In appendice alla t• ed ultima parte di questo studio, ripro– dnoi.anlo gli Ordini del giorno proposti dal nostro egregio colla– boratore a votati da quel Convegno magistrale e ohe, pur troppo, dopo dieoi e più anni, sono sempre .... palpitan~i di attualità. - La C.S.J. ioteca Gino Bianco Tutta la storia pre-bellica dell'alcoolismo (ricercate specialmente le statistiche del Belgio!) mostra il pa– rallelismo fra aumento di salari e aumento dì con– sumo delle bevande alcooliche. Tutta la storia del– ! 'alcoolismo m0stra che la massa dei bevitori ~on si induce mai, anche in seguito a una diminuzione di salario. a sacrificare la' bevanda alcoolica per. i mezzi più alti, più civili di godimento, ma anzi sacrificherà al vino ed agli altri alcoolici il necessario, cioè il cibo sano, l'igiene e il decoro della casa, i mezzi per l'e– ducazione della mente e per i godimenti dello spirito. Occorre non solo l'alto prezzo voluto dall'Einaudi, occorre non solo, come dice il Turati, la lotta del libro contro il litro (nella quale formula, cc libro » signi– fica ogni mezzo di cultura), ma occorre l'attuazione di un piano organico, occorre- una ferrea azione statale che agisca simultaneamente sui due fattori, econo– micò e morale . Il fattore economico esige che, per atto d'imperio dello Stato, s'impedisca che l'uva sia totalmente tra– sformata in bevande alcooliche non necessarie alla al'imentazione nazionale e non largamerlte esportabili e quindi non reintegratrici delle spese per le impor- tazioni. · · Il fattore morale esige che, pure per atto d'impe– rio, si contrappongano alla propaganda alcoolizzatrice tutte le altre forme di propaganda per una educa– zione sociale che possa salvare la nuova generazione dalla intossicazione alcoolica. (La fine al prossimo Numero). / DA VID LEVI MORENOS. DI FRA LE DOLOMITI Meditazioni vagabonde, a FILIPPO TURATI, a pro– posito della cc scienza itali!rna che muore » e... del– !' Alto Adige. Moena di Fiamme (Venezia. Tridentina), 1'13 agosto. Carissimo, il mondo è ,conteso tr,a i p,!ls-cicani,ed i lavoratori me,nuali: gli uni e gli altri vogliono ridurre la beli.a varietà degli spiriti e delle forme alla monotonia di loro immagine e somigli,anza. Per noi, vecchi Lavo– rotori del pensiero, che abbi.alillo dato .agli uni le nozioni neces,sarie per J.e J.oro conquiste, agli altri l'elaterio indispensabile per la loJ10ascensione, non c'è più posto ... neppure _nelle montagne. Pilolew.rt più veri e maggiori, noi stenti.amo I.a vita, perchè i nostri salari non ci b.ais,tamopiù e si.amo obbligati a ce11ca-redi ,ciambiar mestiere per tirare avanti. Fummo semp,r.e poveri e, per la po– vertà nostro, siiamo stati la bohème della scienza europ,e,a: ciò m,&lgra-00,abbiamo dato non poche scin– tiUe a quella luce intelleltu.ale, onde brillò questo principio di secolo. Ma ormai siamo ridotti all'im– potenza, perchè ci mancano i mezzi per assicurarci gli strumenti del lavoro. I nostri' laboralort, con dotazioni non già aumen– tale, ma ridotte rispetto a quelle dell'ante-guerra, non hanno più J.egn,aper riscaldarci, non hanno più gas p,er i nostri alambi-cchi, non hanno più i fondi ne-cessar! alle spese per le indagini sperimentali. La, scienza italiana muore.

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