Critica Sociale - anno XXX - n. 19 - 1-15 ottobre 1920

300 CRITICA soeIALE Secondo noi, il Gruppo Socialista aveva preso, in quella occasione come in parecchie altre, un falso diriz– zone. Trinceratosi nel principio - rispettabilissimo senza dubbio, ma non assoluto nè universale nel tempo e nello spazio - dell'autodecisione, esso aveva, con un ordine del giorno collettivo, illustrato da due discorsi senza dubbio importanti, ma fatalmente accademici, di Ribaldi e di Treves, drappellata la richiesta pregiu– diziale del plebiscito, e su questa - che poteva essere un preludio, ma nient'altro che un preludio - aveva concentrato ed esaurito tutti i propri sforzi. II Trattato di San Germano, condannato come iniquo ed ineseguibile dalla stessa Commissione della Came– ra, relatore l'on. Carnazza (come quello di Versailles era stato condannato dalla relazione Luzzatti nella pre– cedente legislatura), non veniva proposto alla ratifica dell'Assemblea che come uno spediente per legitti– mare alfine la insostenibile situazione giuridica e poli– tica delle provincie trentino-tirolesi, ·riservata e non pregiudicata ogni altra questione politica. D'altro canto, la richiesta di plebiscito (che nell'Alto Adige, è pa– cifico, non ci avrebbe dato il 20 % di voti favorevoli) non poteva essere oramai che un gesto polemico Tra– montata, per forza di cose, la tesi Bissolati e nostra, di limitare i'annessione al confine etnico italiano, isti– tuendo una semplice servitù militare, che ci era sen– z'altro consentita, per la difesa strategica della linea del Brennero (tesi per noi anche militarmente preferi– bile, dati i mezzi aerei delle guerre moderne e la ne– cssità, in cui verseremmo in caso di guerra, di internare in massa nel Mezzogiorno e nelle Isole i 200 mila Tede,schi-dell'Alto Adige, ancor oggi naturali alleati del nemico!); tramontata dunque quella tesi per la distruzione della vecchia Austria, per cui sarebbe dif– ficile dire a chi quella regione potrebbe essere oggi rinunciata, !;annessione diventava un fatto provvi~orio di guerra. •modificabile dalle future revisioni dei Trat– tati per un più razionale assetto europeo: condizione nuesta. che imooneva il magl!ior possibile rispetto dell'autonomia della ree-ione. su di che esisteva del resto un consenso generale teorico. Rimaneva da fissarne la determinazione concreta. E su questo - se il Gruppo' Socialista manovrava in questo senso - era possibile, per non dir certa, la vittoria. Invece le nostre proposte. che avevano -raccolto la niena approvazione del Direttorio del Grupoo. ma delle ouali questo praticamente si disinteressò, melj– tre erano le sole concludenti. non ebbero ·neppure l'onore di una votazione nominale! , Ma Achille Monti ci teme troppo JJ()CO teneri della originaria latinità di ttna parte dell'Alto Adiae. Tn cin ha oerfettamente ragione. Se· e-uardiamo alla stnria antica, noi potremmo - discendenti degli antichi Ro– mani - rivendicare la sovranità su quasi tutto ·n vecchio orpe terracqueo. Per noi, quali che siano le ragioni di una avvenuta snazionalizzazione (e ogni Governo snazionalizza cpme _può, e l'Austria seppe farlo, fra l'altro, con una eccellente amministrazione locale. che n~i abbiamo il dovere di imitare o almeno di non guastare). il passato non può imporsi al pre– s~nte, alle tendenze e ai ,desiderii attuali delle popo– lazioni interessate. Ogni altro criterio è arbitrario e pericoloso. Se vi è modo, oggi sopratutto, di esaspe– rare le passioni o, se volete, i pregiudizii nazionali– stici, esso consiste nella compressione e nella violenza. Ci è voluta la guerra, aiutata dalla incoscienza pazza Biblioteca Gino Bianco o criminosa di Sonnino, di Milio e di D'Annunzio, per risvegliare il sopito antagonismo di stirpe nella' Dal– mazia, mentre la Svizzera porge l'esempio più deci– sivo della convivenza pacifica delle stirpi, fondata sui comuni interessi e sulla libertà. La compressione sol– tanto crea il separatismo e l'irredentismo dei popoli. Non ci sembra che l'apostrofe sodomitica del ferro– viere di Val Fiemme, in cui Monti vide la sintesi di una- situazione politica e sociale, valga a distruggere' questa verità elementare! Ma per noi, che non abbiamo dogmi e riconosciamo la relatività di tutti i principii, anche quello dell'auto– n::,mia, reclamata per le popolazion_i tedesche e « la– dine » della Venezia tridentiria, suppÒne dei limiti di ragione, che alla Camera abbiamo sommariamente ac– cennati. L'autonomia regionale non può diventare stru– mento di compressione delle autonomie culturali e politiche dei partiti e degli individui. Se il Gruppo Socialista Parlamentare, liberatosi dall'ossessione di un negativismo inconcludente, riuscirà ad ottenere - e nessun altro partito ne ha com'esso il dovere - il rispetto della nazionalità tedesca delle 1',lllli atesine, lo stesso principio garantirà seriamente il rispetto di tutte le altre nazionalità conviventi in quella regione, e il pericolo che Italiani e Ladini « siano assorbiti nella pesante uniformità .del germanesimo espansio– nista e reazionario », sarà ugualmente sventato. Al– lora nessuno sarà assorbito che non voilia esserlo, o non vi abbia interesse, e volenti non fit infuria. Si preparerà allora quello che è il voto dell'amico Monti e che fu pure il nostro, di una regione, che sarà il• centro naturale di contatto e di fusione di due civiltà, - la latina e la tedesca -· che solo il campanilismo stupido dei nazionalisti può collocare in irreduttibile , antagonismo. Nessun più alto ideale può sorridere 11: socialisti del. Trentino, a quelli del Tirolo, e ai par– titi socialisti di ogni Paese civile. f. i lA~UEnmnE DEll' AlTO ADl6E llA[AMER (Tornata dilunedl 9agosto 1920 • dal resoconta stenografico). Diamo qui gli emendamenti alla legge per l'appro– vazione del Trattato di paoe di San Germano, p,ro– posti da Filip,p-o•Turati, e il relativo svolgimento, del quale è ,cenno nella precedente Postilla. Neg.Ji emendamenti la parte respinta o sostituita è -stam– pata in corsiv,o. L'articolo 4 ,autorizza,va il Govemo aJ.la •pubblicazione nei territort annessi anche di . tulle le leggi del Regno e dell,e <lisp ,osizio.ni n~s– s.arie al coordinamento colla Legislazione locale e colle ·loro autonomie provinci,a,li e comunali. Superfluo ricordare ohe, votati per, alzata e seduta, e non accettati dal Governo, furono respinti da!La maggioranza. Oli emendamenti. Art. 3. - Sostituire: I territori .attribuiti ia,11 'Italia oon questo Trattato e con gli atti suocessivi fanno parte integrante del . Regno d 'Ita.li,a. L'Alto Adige e il Trentino costituiranno -due pro– vincie sepaTY1té, con rispettive Diete politico-ammi– nistrative. La di/ esa militare del confine. stabilito dal Trattato è di competenza esclusiva del Governo centrale. TURATI.

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