Critica Sociale - anno XXX - n. 19 - 1-15 ottobre 1920
CRITIOASOOIALE 299 dimenticando per un m·omento 1a Terza Internazio– nale, gli risp·ooe invece: « va a dar via el c... !». Parve a me che il compagno ferroviere•, nella, sua coscienza elementare, avesse .avuto Hntuizion.e esiatta dell.a situazione politica e sociale in, que.s,ti luoghi, e che la sua fras,e ne fosse il più sintetico, inevita– bile corollario. * Forse il Pa,rtito Socialista, che vuol derivar.e i suoi atteggiamenti da massime generali, e orede di .ap– plicarle con logic,a anche quando non tiene conto delle condizioni d'ambi-ente, si lascLa talvolta ingan– nare da chi f,a più rumore e prepara ·risultati dan– nosi ,alla stessa sua cau,s.a. Non mai come qui si ·po– trebbe dire: « on travail/e quelque fois pour le roi de Prusse! » La vostra .azione, volta a tutelare gli elementi te– deschi, può p.ar, ere una politica conforme ai grondi princjpii del Socialismo: nel ,fatto riesce so•ltanto a riaccendere un focolare di passioni reazioniarie. Certo vi ~ono dei Tedeschi nell'Alto. Adigé. Sono per lo più di,scendenti di antichi canopi, ,chiamati dai sig,nori feudali a lavo:ror le minie•re specialmente nelle valli lateroli, o progenie di mercanti, discesi lungo le grandi vie del traffico a sfruttia•r la regione. Ma la borghesia bolzanina e meranese, così accesa, di .spiriti antiitaliani, è di origine assai più rec,ente: deriva d,a immigrati d<'oltraJ,pe, talvoltia da Bavaresi, da Sassoni, da Pruss iani,_ da A ustriaci, venuti qui nel se·colo XIX per · esercita.re I'indm,tria del fore– stiero e il commerci,o delle frutta. Molti professio– nisti di Merano non sono nep•pure nati al di qua delle Alpi: vi giunsero so,lo da qualche decennio per mungere i clienti della stia,zione climavca. Cexto, quarant'anni or sono, quando io percorre– va la val Venosta, trovavo dovunque iocrizioni e « scgnavie » in iobaliano: itali.ane o .ladine era.no tutte le lapidi dei cimiteri; la popolazione parlav,a dovun– que un dia-letto ladino, simile a quello del Bormiese o di val Monastero, In pochi lustri i rapporti economiici col c,apitali 0 smo tedesco, le scuole create sapientemente in• ogni villaggio (che prima ne erano privi), la propaganda, il ,sentimento di inieriorità, il desiderio di ,assimi– larsi ai signori e p•adroni, fece sl che il dia! etto ladino scomparisse e fosse sostituito dal tedesco. Ma i caratl,e,ri etnici non sono scomp.arsi. L'antro– pologo li riconosce ,anche là dove il glottologo non ne trova più tracce. Ti par giusto sec,ondare le pretese della borghesia bolwnina, che vuol annettersi val Badia ,e val G,a,r– dena, val di Fass,a e Livin.allongo, imp•orvi le scuole t,e,desche, cancellando ogni tnaccia della ò,rigina.Je latinità di queste v.alli, assorbirle nella pesante uni– formità del germanes1mo espansionista e reazio– na,rio? Tu dirai che, se i Ladini vogliono essere Tedeschi, t.anto peggio per loro: tanto p,eggio _per gli abitanti di Laghetti .se, pur non sapendo una parola di tede– sco, hanno domanooto la scuoi.a tedesca, Ma una tale pollitica mi sembra paragohaibile solo all'imprudenza di quel medico, che a.ccondisce.ndeva ,ai morboso desiderio <lei malato di Wo richiedente una c9slolett.a e gli procurava cosi una perforazione intestinale, ·oteca Gino 81anc6 * Il P.ar: tito Socialtsta non può fare una politica di condiscendenze o di espedienti dannosi ,alla civiltà; "evc, se vuol prepa,rare una, società nuova, sapei" essere lungimir,ante e fondare ,]'azione sua •sopra una sintesi dell.a più ardita dottrina e della più sag– gia esper1enza: ,rinnovatrice, iaumentan,do, non <H– -struggendo, il conettivo patrimonio ideale delle varie stirpi. Voler sottomettere tuitto l'Alto Adige ai Tedeschi sarebbe oome v,oler annette.re l'Argentina ali 'Italia p_erchè in Arg,entina, sono immigrali, tanti •coloni italiani. Abbandonare le isole ladine odi ilia.Jia•nedell'Alto Adige in mezzo .ad una rrro.ggioranza tedesca, dato lo spirito im,peri'<llista di quest'ultima, s.a,rebbe come oond:annare J.e prime a morte sicura. Bisogna ridèstare la dormente latinità dell'Alto Adige dalla secolare catalessi, cui soggiacque ,per la protenza ipnotizzatrice della vecchia Austria, e far sì che -i dis·oondenti degli immigrati tedeschi pos– sano viv.eire a,oc,anto ,ai J.alini senza soverchiarli, ma ademp-iendo anzi ad una nuo•va funzione ·storie.a e civile. A Vienna un anUco compagno mi diceva ap– pun,to che ai Tedeschi di Merano, e di Bolzano. nella società futura spetterà il còmpito di farsi interme– dirari di fraternità tra le ,due stirpi finitime. Perchè le stirpi diverse non si po•ssono brutal– mente canceH.are: sarebbe un danno ir•r>eparabile per l'umanità futura se volessimo, sia pure in nome del– l'ideale ,comunistico, ridur:re tutta l'Europa ad un unico stampo, distruggendo quei differenzfumenli di mentalità, di attitudini, di genio, che esprimono .ap- , punto I.a su-a ,più alta evoluzione. AçHILLE MONTI. POSTILLA. Nelle sue, più che meditazioni, lamentazioni, 1 'a– mico prof. Achille Monti, compagno nostro nella pro– paganda della prima ora, saltando pindaricamente - stavamo per dire : dolomiticamente - dalle miserie scientifiche universitarie italiane ai contrasti di stir– pe della Venezia Tridentina, si mostra - e non è per sua colpa - alquanto male informato dei fatti nostri. Egli suppone in noi dei rinnegatori, aprioristici e per partito preso, della superstite o virtuale latinità delle valli atesine. Conviene dunque rivendicare l'in– tegrità, assai, più complessa, del nostro pensiero, che è, o dovrebbe essere, il pensiero del Partito Socialista sul delicato argomento. La discussione cui egli allude, avvenuta, a propo– sito del Trattato di· S. Germano, nella storica e far– raginosa ultima tornata della, Camera (9 agosto), quando la Camera, cblle valigie già fatte, non aveva altro pensiero politico ... che di prendere i treni della notte, fu veramente poco fortunata. La stampa non ne diede che dei resoconti estremamente sommari ed incomprensibili. Noi stessi, costretti a parlare alle 1O di sera, dovemmo strangolare il nostro discorso, e ugual sorte era toccata - a proposito della Vene– zia Giulia - al notevole discorso del collega Cosattini. Riproduciamo più. avanti, come documento, qu~I nostro breve svolgimento, per rispondere insieme ai dubbii dell'amico Monti e a quelli analoghi di più altri che privatamente ce ne scrissero.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy