Critica Sociale - anno XXX - n. 19 - 1-15 ottobre 1920

298 CRITICASOCIALE \ Come Giulia-no l'Apostata previd~ I.a sommersione della civiltà -romana solito le onde livellatrici del cri– stianesimo, cosi noi presentiamo !'.avvento di una nuova barbarie. Dop-o le grandi guerre molto pro– lungate suole rinasc,e1,e il misticismo. Per quanto si possa gu.ard.al! 'e .anche con •simpaitia all'esp-erimento , comuni.SI.a della Russ.i:a, dobbiamo pur riconoooerne il ,carattere misti,co,. e <lobbiamo temiere e:he, come il cri.sti,anesimo non seppe darci J,a promess.a fl'a.tel– lan:w. umana, così il comunismo sia, incap:ace di ge– ne11are l'umanità nuova, ed abbia a germi,nia-re inv-ece un nuovo medio-evo, colla resurr,e.zione di un mi)i– la-rismo forse peggiore dell'anJtico. La scienza potrebbe ricondurre il proletariato sulle .vie dell'ascensione versò una civiltà su.perior,e, se la su.a voc,e foss,e meno fiooo e p,iù .ascoltai.a. M,a. noi, vecchi ,studiosi, che pu'r abbi.amo d.ato, nella prima e più difficile ona, l'opera nostra al risveglio della COI.ScienzaproJ,etaria, noo abbi.amo più modo nè di cont_inuare l,a rioerca sperimentale, nè di viaggiare oorcando idee nuove in contatto coUa terr.a, rinno– vatric:e della materi.a e dello spirito, nè di ascendere sui pinnac,oii delle ,c,aittedrali dolomitiche per attin– gere nuovi orizzonti diell'occhi-o e del pensiero. * Rifugi-ali negli ul-timi recessi di perdute vallate, come. gli stamhec,chi, ci par d'es&ere una specie vici– na ,a,ct estinguersi. Provi.amo perciò un senso più vivo di fraternità per qu-este popolazioni, le quali, per gli indelebili ,c,aT.atteri antropologici, per le in– nate attitudini ,artisti<che, per la v,ei,s,,aliJegeniJalilà, per l'antico dialetto in parte conservato, dimostmno .allo studioso di ess,ere gli avanzi di urna pur.a ,e nobile stirp,e italica, ass.ai più affine .agli abitanti dell'Ita– lia centrale ,che non all'ibrido incr(_)ciò<li G,alli cisal– pini e di Longoha,rd'i, onde discendono le geruli che popolano il piaino. (;-; Tuscorum partem septemtrio– « nalem ad p·roximas Alpes a Gal/is /ugatam, Rhae– « liam a duce suo Rhàeto denominasse re/erunt « auctores: T. Livius, lib. V; Plinius, lib. III; cap. 20; « Justinus, lib. XX»). I nuovi ricchi sci.amano attraverso le grandi strade delle dolomiti, pa,ssanido dall'uno ,al] 'altro dei grandi alberghi di Carlina, della M endola, del Lago delle Carezze, il cui nome venne dai Carex (f am. Cipera– cee) onde erano invase le rive, e fu malamente tra– dotto in tedesco con l(a,-rersee, che in tedesco non ha significato. Noi dobbi,amo restare sedentari per economia. Le lunghe ,cdhse ci sono interdette, anche perchè il ser– vizio trasporli è organiz.z,ato -p-er favo,rire i grandi ,albergatori tedeschi di Bo:lzano, del Lago Carezze, di ·Canaz,ei, dii Cortina; ed i paesi della Val di Fassa s0;no comp.Jetam,ente s-acrificati: debbono acconten~ tarsi di veder passare le grosse aUJtoffi'obili pubbli– che, come i villiaggi pos-li lungo le grandi .a-rterie ferroviarie vedono trascorrere i direttissimi. Nella valle ci sono pittori e -scultori indigeni; sono ospiti mo!ti uominii e donne iil ustri: mineralogisti e botanici, zoologi e geol-0gi, filosofi e s,tori 1 ci del diritto; m,a non sono pes,cicani e sono in uggia per– sino a Benedetto Croce (che vede di mal occhio Jè scienze positive) e perciò non sono ,presi in con– sideraziione. Le genli di qui ebbero prima il torto di voler rcsis-Lcre all,a ge·rmaniz:rozione, ebbero poi il torto BibliotecaGino Bianco di resta,re tranquille, e il Governo Italiano conti– nua J.a h-adiz.ione austriaca (I). La valle, cosi abb,andonat.a, rimane un 'oasi, dove si mantengono immutate a!icune noie oaratteris,tiche della stirpe: la giovine ostessa del mio piccolo Al– .bergo Alpino, nelle ore di ,ozio, legge Mire/I~ del Mistral; il vicino scolpisce in legn-0 oorte statuette di s.an: ti e <li banditi, pieni di vi e di realtà ana– tomica, orm,ai s-conosciuta agli sculto,r!i .accademi,ci; J.a guid,a M-ora1ndini di Predlazzo, nella 1Sua deliziosa ca&eLtadi legno tutta odorante di larice e di cembro,, dassifie,a minerali e fossili oome un naturalista del tempo antico; G. B. Piaz. di Peroo, il diavolo delle Dolomiti, che :a,ccom1pagnò Cesare Battisti nelle sue esplorazioni geogra,fiche e per poco non incappò lui pur,1 nel ca.QestTo .austriaco, oon.tinu,a la tradizione delle grandi guido, che sentono intera la poesia d011la montagin,a. · Io cerco di conoscere il pensier,o politico dei pa– stori, dei boscaiuoli, dei seg,aintini. Mi dicono ,che da Bolzano e da Innsbruck sono venuti più volte an– che qr,est'anno i bacanacci del p:angermanismo a fa. r,e La· p,rop,aganda. Ass.iicuravano che l',occupaz.ione ilali,a,na durerà poco, perchè l'Italia, non sa gover– n8!re: fra dieci anni •l,aGermania sairà in piedi e qui torneranno i Tedeschi coll'imperatore; perciò con– viene chiedere di stare coi Ted,eschi, per evitare altri danni, altre persecuzioni. Cosi persu,a,si, molti La– dini firmarono una petizione affinchè il loro paese fos.s,e restituito 0,J Tirolo, odi almeno di'staèJcato òa Trento. Forse ,anche il Partito Soci.alis,ta iia·li.ano, anche tu, o Filippo Turati, sei stato tr.atLo in inganno da tali petizioni (2), *· Sono ben pochi quelli che, per la .propaganda fatta da Cesar,e B.attisti, hanno nell 'a.nima, un bariume di coscienz,a politica, un des.iderio v,ago di elevazione civile, e questi p,ensiano ,ohe le conquiste pro,J.etarie sar,anno possibili soltanto coH'Italia. La grande m,ag. gioranza è convinta: che i Ladini saranno sempre servitori dei Tedesc.hi e non avranno pace se non cercheranno di trasformarsi in Tedeschi. La ·vecchi,a, Austri,a ha soggiogato le anime colla scuola, colle. chi,esa, coll'ordine ,a:mministr-ativ,o, oon le borse di studio per arti e mestieri, coi premii, con la protezione e coi favori individuali, J,a,rgamente .accordati ai fedeli. Se si facesse un plebiscito, non solo i Tedeschi, non so.Jo i Ladini, ma anche m,o!ti ignarri contadini del Trentino doma:nderebbero il ri– torno dell'Au.stri,a tradizionale, con tutti i suoi ts-tru– menti di reaz.ione. T~ propaganda dei nazionalisti ,Ledes,chi è di una auqacia straordinaria. In una picicola• stazione di Via! <li Fiemme, mentre si di,SIC,()rrev.a con un ferro– vier.e, che esponeva le su,e idee maS1Sfmialiste,capitò un viaggiatore che chiese un'informazidne in tede– sco. Il ferroviere, pur noO: sapendo il tedesco, com– prese a volo, e, oon espr.essione di fra.terna solida– rietà internazionalista, risp~s,e subito a tono, m.a in itali.ano. Ed il viaggiatore lo ringraziò in italiano cosi: « voi avete il dovere di parlare tedesco, perchè qui « siam0 in tel'ra tedes,ca ». U braivo ,compagno, (1) A noi consta che in p_areoohi oasi la -continua bénsl, ma perfettamente &11& rovesci&, (N, di C. S.), (2) Veggasi Postilla.

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