Critica Sociale - XXX - n. 17 - 1-15 settembre 1920

CRITICASOCIALE 271 gli uomini, una «umanità» più inteJ.ligente, un.a bon– tà più pratica. Tolti gli os!Jacoli al movimento femminista, dovette coruinciare il Lavoro di costrµzione; dovette ,apparire se le <lonn,.}siano soltanto capaci di contribuire alla conserrn:z,ione delle vecchie forme di vita, oppure se posoono ar,porlare qualcosa di nuovo, di propriamente femminile aJl.a vita sociale. D.a,ll'attiviità spiegat.a nei Parlamenti, dai dis~o-rsi che p,ronunciarono, le più insigni r,1ppresent8.nti della femminilità germianica, risulta che le idee dominanti nello spirito di queste sono la pace fra i popoli, l'unità del genere umano, l'amor materno ~b.bracciante tutto l'Essere. La ricon– ciliazione e la stima reciproca fra i popoli, la guerro a tutte l,e guerre, l'influenz:a delle madri e delle spose sugli uomini perchè qu,esiti resistano ,a ogni politica bellicosa, sono i temi più c.ari alle interp,reti del pen– siero delle donne tedesche. la generale, le oratrici nei P.arlamenti manifesta– rono qu.a.lità in apparenza contraddittorie: una feti– cistica propensione per le parole altisonanti e quasi prirn di contenuto, congiunla con una esat!Ja comp'l'en– :;ione de!La :realtà. Così la nota signoria Baum.eT, par– lando in nome del partito democratico nell 'Assem– blea nazionale, si pose come programma quello di « rnloriz:z,are non soltanto i p,roblemi della coltura, ma anche l'uomo come personalitii-,--l'uomo ,come uni– tà vivente ... »; proclamò di vo1'ef 1;iforme che restas– sero ,comprese « nella cornice de!,Ja possibilità », e di intender,e usp-re giustizia « anche verso i popoli ,incilori », poichè in lei è la coscienz,a che la guerro fu « colp,a fatale del mondo inti:ero »; e disse sola giu– ~ta una politio o di rinunC'i.a ad ogni rivincita •~ passivu atte.sa dell'instaurazione della pace e dell.a giustizia suHa terra. Con questo suo d;iscorso la l:laumer mostrò di non saper recare .alcun .apporto particol,armente femminile alla soluzione concreta dei problemi politici chie bisogna risolvere per realiz– zare i'l suo ideale, e si attenne alle vecchie generiche nozioni delt'aruore dell'um.anità e della frotellan:z,a dei popoli, scn:z,aanimarle di u'l1o ,;pirilo nuov-0. Non men-0 priYe di originalità furono le di,chiarazioni della « dèputatessa » Bohm Schuch, in Parlamento: « Noi si.amo unite alle donne di tutto il mondo dallo stesso indicibile dolore. Poichè siamo con tutta I.a nostra .anima contro lé. guerra, vogliamo una p.aoe di concili-azione: ·Ja yogliamo per i nostri figli ... ». La sola di!Tercnza tra i dis,corsi di ta:li donn,e, e quelle dei loTo coHcghi ma,schi fu una maggio-re sentimen– talità: ma, in fatto di idee, non ci fu dif'ferenw .al– cuna. La femminilità non seppe, nel oamuo dei rap– porLi intern.azionali, nulla innovare. In conclusione, finora, nel m,a,ggior numero dei oasi, le donne :app.arvero,. nei Parlamenti e fuori, sem– plici strumenti <lell.avolontà maschile, - .almeno nelle deliberazioni di politica ,estera. M.antenendo viva in paese la ment.alità antifrancese, protestando contro l'esecuzione delle clausole economiche del Tro,Ltato di Versailles,. esse sc.avarono più p,rofondo l'abisso fr,a i due maggiori popoli del continente europeo, l 'ini– micizia fr.a i quali rende imp·ossibile la pacificazione del monrlo. La solidarietà di sesso, sovente produ, tasi fr-0. « depUJl.atesse» ap·p.artenenti a partili diversi, l'.anleposizi,onc di tale solidarietà ai progrommi di partito, fu provà di una deficienza di crilr:,rio poli– tico. Nelle grondi questioni dell',economia e delkt politica interna non si' potè menzionare un solo atto importa,nte d'inizi.ativa femminile. CompLessivamente, l'esperienza biennale non riusd molto f,a,vorevole alla col l.aborazione delle donne alla vita pubblica; i risul– ,tati furono di gran lunga minori di quelli attesi. Le donne seppero, sì, insorgere quando gli interessi economici del loro sesso, in concorrenza con gli inte– ressi ni.aschili, si trovarono minacciuti, e influirono, nel seno dei vari partiti, sul modo di consièler.are e di risolvere problemi giuridici e sociali; ma fino,ra non riYelarono quello che è propriamente un pensie– ro politi-e<-.,I.a nozione degli intimi rapporti che rego– lano kt vita economica e poliUca degli individui e d•ei popoli. Oscillano .ancora fro ideologie « colorate fem– minilmente~ e. la .ciec.a p,artecipazione agli scopi di partilo della vecchi,a, politica maschil.c. Ma due anni sono t:roppo breve periodo p,er una conolusiva espe– rienza, sopratutto se trascorsi in un'epoca di confu- ·oteca Gino Bianco ~ione e di così v.asto sconvolgimento, quale fu quella attraversala, dopo la fine della guerra, dalla Germani.a. Si pubblica a P.a,rigi, per cura degli Egiziani emJ– grati in Europa, una Rivista, I '/J'gypte, che ha per coll.a boratori i miglio ri in gegni del Jibera'lismo euro– p.eo, e si propone di f.ar conoscere .al pubbliDo ,conti– nen tale lo stato presente degli spiriti di quel popolo egiziano, La cui storia e I.a Clii civHtà sono Le più an– tiche del mondo. Quando l'Euro,pa intera era ancora immers.a nella barbarie, e millennii do,vevano -tr,a– ~,:;orrer,e p·rirn,a che in Asia si iniziassero, fm il Tigri e \l'Eufrate, le prime civiltà, l'Egitto già fioriva sotlo illustri dinastie, promovev.a le arti e le scienz,e, si amministrava con leggi organiche e creava la città e lo Stato. La coltura babilonese, quella assiro-persiana, ,e quella grecu, che ebbe indubbiamente -le sue radici in Asia, discendono da!La coltura egiziana come figlie dalla madre. All'Egitto, fonl.e e origine dell'incivilimeu,to uma– no, si nega .ai tempi nostri la capacità di reggersi come Paese indipendente; il più na,pace imperiali– smo che mai il mondo .abbia visto, l'imperialismo bri– tannico, ne,.ha f.utto un campo di sfruttamento e urla terra di servitù, e soltanto ora sembra ammettere J.n nece,ssità di venire ,a patti con gli Egizi.ani e r,esti– tuire loro .almeno in parte !,a libartà usurpala. Pro– cLam.are in faccia ali' .t!:uropa i diritti degli Egiziaini ali 'indipendenza, pubblicare i titoli di ·nobiltà deHa razza stabilila da settanta secoli in riva ,al Ni'lo, de– nunciare la violenza e La frode dell'oHgar,chia stra– niern ,at,tu;;1lmcnte dominante in' Egitto, questo è il pr,ogra=a dell.a Rivista: la qu.ale, nel fascicolo d'a– gosto, reca fra -altri un a:rticolo di Victo,r Margueri!Jte, attestante alla ,caus.a degli oppr,essi la solid·a:ri,et.à di quel gruppo, esiguo ma illustre, di inlellebtuali fran– .cesi che col nome -di « Clw·té P servono tutte le cause giuste e 1iHudi.ino qualsiasi solidarietà con ,J 'avido imperialismo della Francia capitalista. Victor Margue1iLte ,cominci.a così: « Prima che fosse scavato il grande cimitero in cui, secondo i dati dell'Istrtuto Carnegi,e, tredici milioni di morti imputridiscono, vittime della fren,esia dei Go– Yerni e delk1 sottomissione popolare; prima che cen– tocinquanta milioni di uomini mutilati, feriti, o in– deboliti dalla fame o <l~timorbi portasse,r,o in giro Io spettro viv,entc e orribi!-0 dc·l flagello che colpì il globo, - due appetiti soltanto sembravano ergersi giganteschi l'uno di fronte ali '.altro: l 'appetilo ingle– se, l 'appetilo tedesco. Quale dei due si sarebbe sa- zi.alo divorando il moneto'! » , Dopo la vittori.l, nuo,vi .appetiti, meno vasti ma non meno ingordi, si palesarono tra i vincitori. La Fr,a,n– cia in prima linea v.arntò dirilli su vaste regioni del- 1 'Africa -e dell'Asia; la Gre cia ri•prese il oommino dell'Oriente, inLerrotlo ci.ai tempi -dei re macedoni; altri Piaesi si aggiudicaro,no, o ten!Jarono di .aggiu– dicarsi, territorii loro negati dalla geografia, dal– l'etnografLa, dalla stori:}, Ma, fr,a tutti, come sempre, .si riservò i m.aggiori ,a,cquisli il leone b1i<tannico; il qual,e, second,o il suo stile, .aggiunse .all'.avidità l'ipo– crisia, ~erchè non cessò mai, finchè durò la guerra, , di grid.are il suo .assoluto disinteresse, la sua ferma volon tà d i non trarre alcun profitto miatei'iale daH.l croci, a.ta ide,aLe_,acui s'er,a accinto. Iionri Barbuss,e, ne,J su,o rece'l1te libro « Luew· su,· l';lbime », ricordava a questo proposito: ,, L'lmpiero britannico, che rappr,es.entò, .avanti e durante I,agUJe.rria,una parte più capiLale e p,iù perfida di quanto .ancoro non si,a noto, l'Impero britannico, che prometteva per boc,ca di Bonar Law: « Noi f,ac– ci.amo la guerra per l'umanità contro 1.1. barbarie; noi non ingrandiremo di L,n po!lic,e il nostro te-rri– torio >>; e per bocoa di Asqnith: «L'Inghilterra si batte per l'onore, non per un interesse»; e con le, p,arole di Balfour; « La nostro è la lotta del cielo contro ,J 'inferno,, - si impadronì di tre milioni di chilometri quadrali, e, quel ch'è megli,o, dell'egemo– nia dei mari, della sovranità di tre quarti del globo. Con gli occhi fissi sul carbone, sul cotone, sulle mi– nieo11e, sul petrolio, ha occupato, per non più I.asciarle, ampie regioni in ogni continente e, in pari tem,p,o, ,,, per ,conservare i vecchi possessi mentre se ne .assi-

RkJQdWJsaXNoZXIy