Critica Sociale - anno XXX - n. 16 - 16-31 agosto 1920
244 qRITICA SOOIALE ci.ali che 11011 ~\bbi.au1v, ma perchè si inléucl.a meglio il signilic.;.tlo delle cvusicle1xizioni che ve1Tò, espo– nendo. Le voci di .allarme che I.a « C1•i/ icu » l'Cgislra auto– rizzano a pensare che, da parlo nosLNt, come pure degli wuici dell.a Frazione cc11lrisla, si voglia orS1Uniz– :,,,;n•,e uu ::;erio 1110vi111>eulo nazivnale, dm valga a l'icon– dune il P.arlilo sulla via della reallil ,e della. eoncrcLa ,tzioue sociaJi.,t.a. J:kuissiuw! J\la, pcrchè quest.o l.a- 1O1'O COllllllW ,;1a p,o:;siLile e prolicuo, OCCOl'l'C ~,ml ni.;.1ggiorcint.c:;.a ,e di,;dplin.a fra uvi. Nou parlo cli una intesa p,rogramm.atica, che, in fvnclo, c'è già. (L'iav– ·vocato Tiral.>0:;chi, nella suG letlcr,1 alk1 Direzione del P,arlilÒ, 1·iduccv..1 il disseuso fm noi e i 1·ivolu, zion.arì vecchio stile ali.a ncccssilà, in un certo mo– lllent.o, <lolla loLLacrn:}nl,a, necessità che noi - secon– do lui - negh-0rcmmo, mu voi, opportunamente, coneggestc ,che i rifor1uisti non ,cscludorw I.a vi,o,len,.,a coruc mezzv storicamente nee, css.al' io nel momento risolutivo). Voglio, inveoe, riferirmi .alla uccessilà di una inte:;a che eviti :1Ucggimr1,ent.i t.1·oppo persvnali; i qua.Ji liuiscono col pregiudicare e com,promellere lult.a l'opem della Frazio110. Voi .aveLe già inluìt.o che io intendo ,alludere al nostro Turali: nostro, perchè lo .ami,amo e lo stimiamo personalmente; nostro, per– chè, s.alve le sfumature, ,egli in,c.arna nel modo più elevalo e più compl-elo il nostro pensiero politico. Ma gli è che, ogni qual vo!La noi ci >accingiamo rad ilJiziare, in seno al Pm-t.i,to, con qual,che probabi– lità di successo, la nostra azion,e di minoranza, Tu– Nili pare si compi.accia di rovesci.are· Lulli i n(?Stri calcoli ,e le no,stre sp,01,anze, pronnnzi.anclo qualche giudizi-o inopportuno od ecce,,sivo, che Lurb-a gli in– ce1'Li, desta Limore di scismi e offre pretesi.o, ai compagni dell'aillra ·;ponda, cli susciLar,e sospetti sull,a _ nailura e sui fini delLa. nostra azione. Ricordaite il Convegno tenuto nel gen_n.aio scorso a Milano? Avevamo disceisso proficuamente per tult.a 11na gior1wla, avevamo fissato i punti fond.amentali. ,t.Ji convergenza fra il pensiero nostro o quello degli rnnici çenlrisli, ci appresl.avamo a nominare un Comi– lato coll'inca,rico di svilLip'[).are e coordln.are un mo– vim-011Lon.azionale, quando Turati, qu,asi prendesse g11-sloa fav,orire il gioco degli ,avversai·!, buttò là, nel CMS-O della sua Relaizione che LraLLava di Lull'allro argomento, un giudizio aspro sullo sciopero dei posle– legr.afonici, oh-0 ebbe l'effetLo cli produrre un senso di disagio in tr.LLii presenti. Tur,aLi non conosce opportunismi, e questo è un-0 dei suoi grandi meriti, per cui si impone al.I.a aromi- .razione anche cli quelli chi:: -più .aspramente lo çom– lJaUono. M,a il disdegno degli opportunismi non de- 1,e giunger-0 sino ,11 punto di offrire arg-o.miento 1 a. coloTo che vi hanno interesse, di .attribuirci idee e intenzioni che non abbiamo, di speculare su una noslra frase come se fosse la espressione integrale cli lullo il no~Lro pensiero, ·di paralizzare così ogni 11-0- _sfra ,azione e togliere .efficacia ,ad ogni nostro sforzo di propaganda e di persua,sione. E ciò a prescindere à.al pensiero cli Turati intorno allo sciopero nei servizi pubblici, che noi condividia– mo soManto in parte. /'* Recentemente, ralla Camera dei Deputali, Filippo Tu1-.ati ha pronuncialo un discorso véromenle magi– strale. ('furali ha coimata la lacuna - ampia lacuna .. - che il Treves aveva lascialo nel suo precedente BibJiotecaGino Biahco I tlisco1·so, (J11wiclocon,tal,wa il paradosso storic<J pe1· cui. la borghesia non è piì1 c,tpace cli ·governar,e kt ~ocielà, mentre il prolctaria!Lo non ò .ancora pronto u ricevern,e la successione. Dove Treves aveva lasci~Lo un vuoto, Turali ha costruito un programma). Quel discorso, profondamente socialista, anche se espri– rn,eva un inelodo diverso da quello propug'nalo cl.ali.a m.aggioranza <lei P.arlilo, ha ,tyulo la viri.ii cli orien– lal'O-molli ~piriti smarrili. - Finalrncntc abbi,amo un prognamrm,a! - ho sentilo dire cl.1 molli che pur non ,appm•l,èngono aUa nostra Fmzione. Ma ecc,;>Liancor.a una vo!La Turati - con una nuova • dichi:ir .azioue per– son,ulc -· seonvolget'C il piano sul quale, qualche gior– no prima, aveva ricMamato a rn,ccolta tutte le forze dissidenti <lei Partito. Io, nalur,almenle, non giudico in base a.Ile pretese dichi.arazioni alll'ibuitegli dalla stan1pa borghese; mi fermo, in·v,cce, sulla. auLenlica dichiarrazion,e da ll,i fatla alla Camera J}cr ismentiro le p-rirne, dallia quale, però, il pensiero turat.iano, se non nella forma, esce immutato nella sosLanz,a, (1). Pensie1>0 che met.te il Tu– rati in contrasto• colle stesse mi1rnmnze del PaÌ'Lilo e, quel che ·più conLa, coUa Confederazione Generale dei Lavoro, dalla intesa colla quale dipende il successo delLa nostra azione d'i minoranza politica. Por Turali il non sciopero nei servizi pubblici è un assioma. Io sono tr.a-t.to .a pensare eh-e una t,a]{) insistenza nel cond, 1.nrul.re qu-0sto genere di sciopero dipenda dalla pi-nfoncl::t con,vinzione, che è in Turo.ti, che noi sociali.sli dovremo pre~Lo a,,sumore il poLere; e che egli, da nomo preveggcnl,e e lungimirante, voglia risolvere I,a CJL,,esl.i-one oggi, inta,n,Loeh~ gov,er- 11ano ancora gli .a, lt.ri, por non trovrarci nello imba– razzo nel prossimo d,Jmani, quando governeremo noi. Il calcolo è onesto e ìegillimo. M,a gli ò che Tura.Li, appli,oando la su.a Lesi negativa ,oggi, po1.i,e_ in is.t.ato cli inferiorità sindacale vna numerosa c,alegori.a cli lavoratori, lrascian,Jola compiutam-enLe indifesa, t\slraenclo dal fai.Lo che, in regime borghese, l 'ope- 1·aio - !,avori per l'inclusi.ria libera o per l'industria rnunieipa.Jizzata o slatiz-wfa, compia esso un .servizio di ulililà pl'i vata o pubblica - si Lrov,a sempre alle dip•endenze di un padrone -0he l,o JfrurLLae dal quak deve nifendersi. D'.accordo - ad ogni modo - che .allo sciopero nei pubblici servizi - per gli interessi non ,sol,t.anto borglrnsi che ferisce, per il clonno che o/reca ali.a cconomi,a ·nazionale, che non è soltanto econorµia oapi– t,alista - si deve ricorrere soltanto in oasi <li estre– nui necessità. Ma da questo concetto cli relatività al- 1 '.assolulismo del Tr.rali corre un.a discreta distan:i;a. Noi - p·er esempio - non esi-Lammo a dis•appro– vra,re lo sciopero dei ferrovieri di Stato dei Com– partimenti di Mii.ano e Cr,emortll per ottenere il licen– ziamento di un capo sLazione; p-erchè in quello scio– pero era evidefite I.a sp~oporzione· fra causa ed effett.o; perchè al principio del minimo sforzo per il mas-· simo ·rendimento - che dovrebbe essere norma co– stante nelLe lolle sincl,acali - i ferrovieri avevano sostituito il princi·pio opposto; perchè pe,nsavamo che il personale .avrebbe potuto ricorrere a mezzi meno gravi e. più efficaci pe-r otlenero quella soddisfa– zione-, che non ha avuto paralizzando, inutilmente, per tanti giorni un sl import.ante e vitale servizio. (1) Riprodunemo ln dichinrazione in coda a questi. polemien • (N. d. O. S.),
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