Critica Sociale - anno XXX - n. 15 - 1-15 agosto 1920
CRITICA SOCIALE 231 aooompagna la crisi economica, e .alla volontà delle mosse di non p,resl.ar9i ai fini che paiano pur.a.mente altro· r"ifiuto delle idee del Rignano, ma espJ.,essione di un bisogno di meditarle e discuterle .an.cora:in rap– porto; -col moment~- storico in__ c~i ci trov,i?mo. ·' Ché, i due problemi, dell,a ricostrnzionc odi,ern,a e della formazione 'di un regime soéialista,:n·òn' pÒssano convergere in una -soluzione unica, non dovrebb'esser messo in forse da· quanti, per questo appunto_,_con– trastano il massimalismo, il quale per volerli far co– incidere minac.cia di aggravare ir,rimedia.bÙmentc l'uno (Ira crisi attuale) e di allontanare' più che mai la soluzione dell'altro (un socialismo che sia tale di fatto e non soltanto di nome). Ora il Rfgnario; che non aderisce certamente alla teoria ciel tanto peggio Lf!nto meglio, e che sente il bisogno e l'urgènza di uscire dalla crisi postbell'ica, e pensa ~- in' éìò' d 'a.c- . borghesi. Il fatto economico, per qllanto d'impor– tam.a preminente nor- proèesso storico, è .pur esso sempre un fatto storico, un fatto dell'uomo che ne è attore e f.attore e non puro strumento, forza di pro– pulsione o d'arresto e non semplice moooanismo ese– cutore. La funzion<: economica non può qnindi es-. ·sere asi.l'atta èlall,a <Joncreta realtà, storie.a, s'e non si voglia giust.ifica1 1 e il ripudio che dell'ooonomia, come di scienza .astratto, faoova (pur dopo esserne stato esa'Jtatorè) Augusto Comte: ,e se oggi le masse hanno cosi risoluta volontà di rifiutarsi ad essere strumenti delf'econÒmi.a ,caipitalistìca •e cli e$igero una trasforma– zione del regime in senso socia/isba, quesLa condh zione è una_ realtà storica di cui la stessa economia non può non tenere conto, perch-è elemento dello stesso processo economico. i cordo col Griziotti e con me _- che ali.a bÒrghesia I tocchi 1 'incari<:o (-0 la pena ?) di trame fuori la so– cietà presepi.e, h.a pen5.:\to all'effetto parolizzatorc -che in questo momento avrebbe sulle iniziafive cli gra.n<li intraprese necessarie a superare !e'•dlf'ficoltà M.a, d'altra ·parte, qui appunto è un.a delle diffi– coltà· maggiori che travagliano la proposta dél "Rf– ghano. Il qu,ale oggi trova che il suo progetto tant? 1 più ,esige una pronta a1tuazione, in quantq, non pas-· sando mai ad alcuna attuazione del programma mas- _ simo, si. dà ragione ai massimalisti; sicchè I.a sua· proposta dovrebbe esser tale da s'oddisfare, se non i massimalisti (che il Rignano dice di non potere, anzi non dovere accontentare) almeno le esigenze socia– listiche d~lle masse. Ma il Rignano, che cli questo vuol tener conto, erra nell'identificare il programma fon<lamentale del socialismo con la socializzazione o nazionalizzazione dei capitali. In· questo èrrore egli è indotto dalla sua interpretazione fatalistica del mar.– xismo, che fatalistico non . è {1), e che nella socializ– zazione ha visto non un resul~ato mec.canico del p-ro– cesso economico m.a il mezzo di raggiungere il suo essenziale fine e programma, che è l'abolizione d_elle c1assi ,e l'eliminazione di ogni sfruttamento di una classe capitalistica sulla classe lavoratrice. Ora quan– do la socializzazione sia presentota, .come nel pro– gelto Rignano, associabile .ad una persi stente for– mazione di proprietà capitalistiche anc.he formidabili (per quanto di volta in volta destinate ad un.a con– fisca a.Ila terz-a genenazione), può simi!P- regime, misto di confische sociali e di capitalismo, rappresentare un sistcm;i socialista, cioè una soppressione del duàli– smo di c.apilalisti e salariali, di sfruttatori ,e sfruttati? Questa natura mista nel progetto Rignano deriva dalla molteplicità delle esigenze cui vuol rispondere: sete di giustizia sociale da uno parte.:_ ma, dall'altra, neoossità di non ,aggravare la crisi presenLe ed. anzi renderne possibile il ·supera.mento; e, in fine, preoc– cu~zione di mantenere, anzi rendere p iù intenso nel nuol'o regime Io stimolo individua.le a.I l;ivoro e al risparmjo, senza i:l qu:ale l'interesse cGllettivo e la possibilità del progresso economico vengon meno. Di queste varie esigenze la prima e la terro debbono certamente andar ia~ socia.tc in qualsiasi, programma socialista; ma la seconda, che ora si aggiunge, può forse esser 'soddisf,atf,a insi-cmc con le allrc cl.a una sola e stess-a soluzione? -Può il provvedimento adatto alla nec.c·ssità lrm1sitoria essere identico con quello richiesto dalla esigenza perm.anen te ? Ec.co il mio dubbio, che non vuol significare senza (1) Questa interpretazione del RignRno e d'Rltri io ho combat– tuto a lungo nel mio libro sul !ffalerialismo storico e, in parte, anche nel pi!l recente S1.Zle o~m• di Marx; Qui non posso ripetere una dlscnssioue ohe nou puQ eqaurirqi in poohe righe, bliotecaGino Bianco in cui oggi ci si dibatte - grandi bonifiche, bacini montani per impianti idroelettrici e d'irrigazione, creazione d'opifici e consimili, che non possono esser sfruttate .a: breve scadenza, e ri-chiedpno éapitali in– genti, e non sarebbero oggi efficaoomente_ ass~ri'ti nè dallo Stato, che sta per schiattare sotto il peso dei gravami presenti, nè da organizzazioni cooper.ative, prive delle f.orze e dei mezzi nec.essar! e iin:possibi– litate ,ad attendere i lontani risultati - ha pensato, dico, all'effetto par.àlizvatore che ~vrebbe Ul],l '.fegge, la quale garantisse a scadenz-a fissa e non troppo lontana •la confisca- dei beni creati? Jl capi4\lismo, avido di ,accumulazione trasmissibile, può .sop~ortare tassazi~mi anch:e feroci, m.a non la -certezza- _di una vera confisca. E se al capHialismo •Og(sicred-i.àriio che anco'ra spetti il grave còmpito di ricondurre il mondo umano alla prosperità economi-e.a ora distrutta, non ,possiamo oggi porre innanzi un.a Ie.gge che lo, para- lizzi. , Sotto questo rispetto quindi può ,aver rogiop.e il Griziotti di sostenere invece una riforma dell'imposta so.cci>,ssoria,ohe inasprisca le ,i.liquote, senza arrivare alLa confisca dei patrimoni che abbian già subito più di una trasmissione ereditaria, M.a con ciò il Griziotti, che avev.a rivolta al Rignano ai:iche l'obiezione, del– l'incapacità dell'imposta ad esser strumento di tras– for(l'U,zione economie.a, viene a. distinguere tro im– posta e confisca; e; pur negando che l'imposta sia stimolo .al J.avoro e al risparmio, riconosc.e che anche un inasprimento d'i -essa non può essex loro <li osta– colo. TJ progetto Rignano, a mio :parer,e, non_ può',_.così com'è, rispondere alle nec.essità del momei:it<>pre– sente, ,appunto per,chè or.a c'è un.a crisi ,gravissima da superare, nel cui mezzo ,esso non può compi.ere la du– plic.e funzione di soddisfare Je esigenze socialistiche delle masse e non paralizzare, anzi stimolare, I'atti– vità delle intraprese capitalistiche ancora nec.essarie. Ma. esso deve .attrarre l'attenzione -0 la discussione dei socialisti, p~rçhè pone problemi gravJs§in'Jj ed essenzi;ili per il socialismo. Per La via indicata dal Rigo.ano o per altr~, che possa determinarsi, è certo che bisogna avviare subito in misura progressiv.a, per quanto graduale, il mon– do presente verso il socialismo, di cui nella grande maggioranza è oggi viva l'esigenza ,e la volontà. Ora è certo che, nel pasooggio graduale, si traduce in I
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