Critica Sociale - anno XXX - n. 11 - 1-15 giugno 1920

168 CRITICASOCIALE zione de/l'acciaio quasi tanto quanto se ne aumen- ta.va la proiezione. _ Orbene, senza di,icemdere a pa-rti~olari di càkolo che, del resto; siaimo sempre disposti a com11mical'e a parte a,! dott. G,a,ddi, noi affel\llliamo che il dazio. .sui 2/3 di rottarrni e su 1/3°di ghisa· (.swprpos,to,nella peggiore ipotesi, che tutfo derivi dall 'E&tero), ossia · il diazio del matel'i:ale oocorren.te alla produzio,ne def– l'a,c,ciaio, porta ad un grav,am_edi L. 1,20 al qui,nta,Ie, che stimiamo, nonostante la sete di facile porpòlar.ità che ·ci tormenta, . un pochino in•feriore alle L. 6 che co:lrpi·sconoogni quintale di a:iociaioche oggi var– ca le frontiere. C_on un• calcolo ug,u~lmente facile -pòtl'emm-0 dimostrare che 'la' pro1ezi-one dei .rottami -porta nel fatto, poichè non tuUi i· rolitami si imipor- . taino, ad_ un gravame 'medio, non di L. 1,20, ma di c-entesimi 90 al quintale. Quanto ai II2 milioni di ag,gmvio derivante a-ll'eco– nomia nazionale dal'la .protezione siideru:rgica, ·sui .quali irnsi.sti.aJmo nel modo più energico, diciamo al dott .. Gaididiohe gli a-rgQIIlenti del:l'i~. Ridolfi, forse .a causa dell,a fl_Q&tra super-fi,cialN.à, non ci persua– dono; ep:però invitiamo il nQstro contraddittore. ad esporre una buona volta, us,cendo dal s~stem.à-delle proteste g.eneri•ch4'l, ·qualche· argoment<:>, o proprio o · preso a prestito, che sostand le s,ue affermazioni.. E veniamo a... V:ersaiUes. La pretesa dei 'side,rur– gici it.OJlianidi inHuire .~i plenipqt~ nzfa.ri mon.diali non cos·t'i•buì, a nootro modo di' vedere, una colpa, ma fu solta,n1to un atto di puerUe audacia, Lan-Lopiù pueirile i-n quanto si ·volle fa-r credere - come finge di credere· il Gadd( - che gli interessi d-i quattro speculatori ooincides!>e-ro con quel H: <H tutto: il po– polo ita'liain-0. M.à :Ver1:aiHes. n.on credett_è a quello che· noi ne,! nostro precedente a-rticolo ch'iam-aimmo, iroinimmep-te sociali,s,mo i.n:ternarzion~le dei. _Pr.od~ti . ~iderurgici, e·.lo· stesisio dott. Ga9di, nonostante l'a,r- .tifìzio, cui ricone, di spogli.are· la nootra frase de) suÒ ·sapore. ironico, conf, e11ma.la ".e·rità ·9-el n~stro a&S'UJnto.· · Il dobl. Goodi ci sfida poi a trova.re un.a qua•Isi,a;si' m.anifestazione della tes.i, da -noi attribuita- a' suoi ~,mtci, ·.che ogni Paese 11,ella p1·oduzio11e 1 della gh~– sa e dell'acciaio deve baslar·e a se stesso. Ebbene, per valutare ti grado ,d.i aiudacia de) nostro con-– tra1ddittore noi invitiamo i. lettori a leggere l'ar– ticolo. d·i terza pagin.a del 31 gennaio scor.so del-I.a Tribuna. E ci scu:si il qo1Jt._Gaiddi se ohi.amiamo in a~uto un. giornajé... nemi-cio dei siderur.gici. l . •1 , I' I . • Quanfo poi a,JJ'interesse na~ionale ·che, secondo la ·non dimootrai.a affermazione de-I.datt. Ga-ddi, ~reb– be tutelata con una s,ufficiente proou·zion,e di ghisa e di ferro, :noi ri:51pondi811Ilo brev,eimente - p~r non ripetère gli ·ar,gomenti · svolti nel, prece-dente arti– colo - che, q:uantdo si· potèvano comp-ra-re a Chias– so, ad esempio, le tra. vi di fel'ro tedesçhe :;il prezzo· di L. 13.50 al q,uin-tale, i nostri. àirigen-ti commette– vano unr à L~-r:p eazione obblig-àndo il popolo itaili~o, i•n forza del.la protezione siderurgica, a co'riiperarle à L · 19,50 a lme_n<:>, al .quiintale. ·· La.scin-0 da pa.rte quindi i sign'ori ·sideru·1,gici.l'ar– gomen,to tpocrita dell'interesse generale, il q·ua,le - àinche àttingendo al preÌ.esto della difesa •na.zionale -=-– sa,rebbe meglio tutelato serbando per i momenti critici ed est,·emi q_uel poco minerale di /erro -che ancora ci rimane dei; nostri modesl-l giacimenti, an- - -BibliotecaGin'o(?ianco z,j,chè séi•uparlo in pochi anni e quando ness,una ur- · gen.za ne solleci-1.a. E non si in,sista ·nel rilenere che l'agricoltura, a caucSa del suo lentÌISSimo ciclo di caipita-lizWflione, è menò rim111nerativàdell'industria. Lo sàprpiamo che i stdel'u-rgici hanno' raip-idis,sj,mamen_te· ammortizzato tutti i• loro imrpian-ti, pur distribuendosi lauti djvi– dendii, e ciò in grazia della protezi0ne che . ogg:i vogJ-i.ono prospettare come s,emplice nii.tigatrice dei loro enormi sacrifi,zl; ma, come· il fatto che pochi protetti intas,chino. tan~i denari, s-pillan-doli'dalla col– lettivi-là, possa contribuire alla· ricos(iluzione eco– nomica del Paese, non potranno vedere nemmeno uomini più oculati di noi. Noi' sentiamo- in,ve-ce che, se l'I.La-lia8/Ve.:sise intensifi,cato a tempo la produzi'one .della ter-ra coltiva-La e a:vesse red.enti quei 6 mi-lioni di et-tari ohe sono .ancora incolti, nonosita,ri,te la· loro dimostraia colliv:anilità, oggi. non saremmo i-n pro- çinto di morir. d·i fame: .,, H dott. Gaddi ci regala o,prn1oni nqn mai pensate· per crearsi argomenti contro di noi,· e quindi ci a't– tr,\buisce (oh santa veri,tà!) il I?ia.s~mo 'ali.a si<ierurg~a nostl.'ana di avere un grado di pate-nzia·lità min0re di qti-elÌa dell 'Est~ro. Noi non biasimammo; CO!\,~ta– tam.mo. .e. a,mmonimimo che è ri,dicolo, se Il~~. cini•DO e -Cl'u<lele,i,l tentaitl'vo. di _51po,l1piare -un pov.èro Paese: coo:ne il nostro,, per alime,ntare un'industria .che é!a -noi non ha nè p-uò aiver.e'ragione di svilup,po ·e che sarà semrpre perciò l'ultima ancella -del-l'Estero. E noi p,arliamo dell 'intdustria siderur,gica,,os.Sia, segna– tamente della produzione ~:lella ghisa, e non della • . I • • meta•llurgia, che riguia:rda, la traisfof'mazione della ghisa e degli acciai; ma non p arlià.mo dell'indus.tri.a cotoniera che da noi - badi il si-g. J:i,a;ddi ..di non fare le soli-te con.fusioni - ha trovàti çlei magnifici · çoefficienti •di incremento, fino a mettèrsi in gr[!Jdo di sfidare la co,nco-:rl'enro inglese. Volgérnd_p a,11,a fine del suo dire, il dott. -Gad.di às– si,cuq-a che la pro-duzione della, gMs:a · è giunta da noi, nei 1915, .a mézzo milione di tonnel-late, ridu– cendo così le- deCicienze . del nÒStrò fabbisogno a · circa 100 mila ·tolinella-te. Ebbeµe, a,J;1•che se questo fosise vero, noin mutano di un elA:ei no~tri r.agiona– m-entj,"jn,te~·i a dimostrare ·che l'oonpizio,ne di pro– durre ferro; ghisa e acciaio in _famiglia· non-·è com- . penlSala dal sacrificio -Ch(l.essa. comporta, nono-· istan-te. ohe questo. soc.rificio renda felj,ci pochi capi– talisti;- :ma noi. i:!uottiiamo deH'èsia-ttez'za della 'cif_ra di ·mezzo_ milione, giacchè nel 1911 si produssero a,prpena ~03 mila tonnellate, ·e negh i.àm·o che j\ d·eficil del nostro fabbtso,gno fQtlìsedi sole. 100 mila tonnel– late, perchè nell'anno SUJddetto il fabbisogno comples– ,sivo· del nostro Paese risulto di qÒiasi·t0µ,neJ.l,a:tè ?(}O mil:a; - , DOJpo .ciò i'l dott. Ga-dtdi, che ha -creduito· di daq-,ci urua Iezionè di serenità e di probità i,ntelle1Jtuale 1 è sel'vitò come si merita, e può replie-are. . Ing. Gurn,o 1\LBER'tELLI. _Sul1o· ste,sso argorpento non ci sembra inutit}e \ · aggiungere questi altri elementi di fatto, che _ab~ ·• biamo _da alira :fonté, n-on meno competen_te e, co– me ,!' A1bectelli, assolutamente disinteressaia an- ·ch'essa: · Non sembra e·sa1tto a,ffermare che la t,ariffa· del 1887 s-ia staba insufficiente per, le industrie melatUur– giohe ..

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