Critica Sociale - anno XXX - n. 11 - 1-15 giugno 1920
174 CRITICASOCIALE . - E a me, che, porgendogli la mano, gli· pròtessavo -, con orgoglio, non scevro (li civettei-ìa - la mia immu– tata convinzione di " destro ,,; il medesimo compagno, · che il giorno· dopo doveva essere trionfalmente eletto · deputato, diceva, poco appresso, in quella mem9rabile sera: '! io non so se voi riformisti meritiate la forca oppure un monumento,,. Ed io, ~i· rimando: " forse, avremo l'una e l'altro ,,. simi- come. pompieri ..da ~erti accenditori di fuochi d'ar,; tificio verbali·_ uria direttiva per le ardue ma sicure ascensioni proletarie, ui:ia •rèmòra contro le facili m·a fallaci improvvisazioni. E, contro i nemici d_i fuori, contro gli avversarii di dentro, .restiamo .fedeli alla nostr!l, vecchia, gloriosa; classica dottrina e tattica so– cialista. * Perchè, onorevole compagno -:- col quale m_erita di 0 Vi restiamo attaccati con ostinazione, con costanza, scutere, poichè tu non sei un convèrtito dell'ultima con pazienza: con le virtù del ciuco! ora, a scopo .elettorale, ma sei un antico milite del- Con -ostinazione: perchè, si, siamo cocciuti. E tanto l'ala ostremà - non è che noi " destri ,, (o "riformi- più ci sentiamo Òrgogliosi di éssere •e' di rimanere tali, sti ,,, come piace ancora di chiamarci a te, che sei quando assistiamo a certo conversioni improvyise, e stato lungamente all'estero .e non hai seguito che di quando vediamo; a poèo a poco; ma infallibilmente 1 · lontano il fallimento del riformismo bissolatiano e la, vuotarsi certi palloni Tivoluzionarii, e quando, con tri- - pur nostra, recisa sèparazione da quegli ex-compagni), stazza di socialistì imitarii a· tout prix,· che vince non è, dico, che .noi " destri ,, nascondiamo il capo . ·ogni possibile -compiacimento di teÙdenza,. scorgiàmo, sotto l'ala per non· voler vedere la profonda pr_ecipita- · le crepe che. si allargano fra ·gli stessi fautori del zione di cose, che la guerra ha generata, per non voler massimalismo, dei ·quali gli un_icontinuano a gargariz– udire il boato del terremoto, che ha il suo epicent~·o z~rsi con le consuete frasi, mentre gli altri, ·meglio a a Mosca, e si propaga per tutta l'Europa e, forse, per contat~o con Ìe Òrganizll!azionie,.con,la .Jiuotidiana rtialtà, tutto il mondo. Anche noi gnardiamo in faccia la realtà, parlano pài·o}e di pruden~à,"d(saviézza_ e ·a.ieducazione. anche. noi prestiamo vigile orecchio al grido.··di ribel Con costanza:. perchè: solo nella ,costa·nza ·è la-vera -!ione e di .rivoluzione, che ci .vien dall'Oriente·: e non midolla del carattere, la vera virtù ... Virtù difficile a ne abbiamo paura. Socialisti militanti, e non - come pÌ·aticars·i, specie in questo nostr.o !j,llegro Paese, dove, ·qualche neòfita . del massimalismo ......., dell'ultima ora, per essere salutati• come uomini superiori, bisogna sai- noi tutti, anche i più "destri,,, auspichiamo una così tabeccare su i vari rami dell'i-)berò per riman·er·sempr.e profonda trasformazione- della società; che ben _possa bene in vista. · · dirsi una instaw·.atio ab imis fundamentis <li un ordine GJonpazie~za: ·e cioè tienza. deviazioni_ di éollabora- niiovo. E, checchè possa pensare qualche mali~no, fuori zionÌsmi governativf, come senza deviazioni di insurre.-,' . o· dentro le file del Partito, neppur quelii fra noi che . ziQnismi demagogici. Poichè _questo,·è' il vero momentg · sono venuti al socialismo dall3:_classe borghese, per · ~ruciale. del_progrlJ,mma é della 'tattica socialì".ta, e-cioè impulso di sentiqien·to, per meditazione di studio e della differenziazione del socialismQ, da una parte,-dal sovente per l'uno e per l'altra insieme, temiamo, per radicalismo bÒrghes~, dall'altra,· dall'an1J,rchismo· barri, noi, le angoscia di un· moto rivoluzionario, o le stret- cad-iei·o. . , tezze di un ignoto domani. Co:p.noì, e tu lo 1;1ai, sono Ho detto che' nella costanza è il ca,rattere. Nçm dirò, pure alcuni autenticissimi proletarii, lavoratori auten- invece, plagiarido il Buffon, ,che·di pazienza sia fatto il ticlssimi del braccio. Mentre - e tu pm: questo devi. genio. {No: il genio è scintilla, solo alimentata 'dalla sapere - non mancano, tra i neo-nìas('limalistì, sopra- · pazienza)" .. Ma di genio, eh.e·è donp° di natura; ce n'è tutto, fior di intellettuali e transfughi dalla borghel'!ia, . tanto in Italia! E di carattere, .che è conquista di vo-. che fanno la voce grossa e si_'riempiono la bocca...di · lontà; ce n'è cosi poco! . . ' . · sonore frasi catastrofiche. Chè se noi si concepisse la Non può diventar genio ,chi VJlOle.Quanto a.me , non tessera del Partito come un premio di assicurazione -mi vergognerei se altri mi dicesse che po13seggosol– co~tro i pericoli della Rivoluzione ~ com~ uno sgabello · tanto, le yirtù del ciuco. Se· io le possegga, non ·so: so per più facili ascensioni politiche;· assai più• ci' giove- che faccio di tutto per coltivarle in me .!l per predicarle rebbe impancarci ad estremis!i,-anzichè ripetere le no- agli altri. E per ,n ciuco, poi; per cotesto' anNco pa- stre monotone esortazioni, oggi .discare alle folle. · ziente, éhe omer'o ed il Carducci .accostano . - Non l'oggi, non il d_omanidi una·rivoluzfone violenta · · ai teiamonio resistente· Ajace·_ ci atterrisce: ma il dopodomani. Questa vecchia baracca è cosi tarlata/ che, forse, con una energica spallata, il confesso di aver· sempre avuto una spicèàta prèd'ile– Proletarfato potrebbe, sì,. buttarla. giù. Ma, e poi? II zionè. E quàndo, in questo pae'se' di ·uccellini canterini Proletariato ha già acquistato una tale educazione _po- · e di .bei ginnetti dal pettinato_ (o, come oggi ·u~a, spèt– litica, morale, intellettuaie, da .poter instaurare la ·pro- tinato) c~ine, quando· - dicevo - i:qéontro pèr is_tràda. pria dittatura sopra· e contro 1 13 altre classi sociali? E un· po-vero, tranquillo, --onesto, cocciuto, spefa'.cchJato saprebbe .esso àvvi~re, rapidamente e decisamente, una somaro,- mi sento proprio l'anima di Fra Jacopone é trasformazione cosiffatta della società, per cui non vi, mi vien fàtto di dirgJi, amorosamente:. o· f'i•ate ciuco.... , fossero distinzioni di classi se non fondate su la na- Oppure -di lanciare"al suo.. in~irizzo·un affettuoso raglio turale· divisione del lavoro? Poichè qu~sto vuole, questo di simpatia. ' è il socialismo. Come questo. Il materialismo storico, che noi abbia.mo appreso alla· scuola del Marx, non è una legittima?Jione, è, piuttosto, un'antitesi di certo facile e .facilone insurre.zionismo, •che pretende di _capovolgere la società e di costruire· con le macerie del presente un edificio ·nuovQ: Nel ina– terialismo storico, che, col suo corollario della. lotta di classi, è intimamente, 'e ·non _superficialmente, rivolu- . zionario, noi ravvisia;no ..._noi, '' destri ,,, spregiatis- · 1;3iblioteca Gino Bianco ANTOINE PENJER. · :Preghia"mola cqrt~sia dj ~hi avess~.disponibile la Critica. del 1918, e non tenesse a éon:sérvare ·la · 1~accolta;di voler rimandare alla DIREZIONE (Portici Galleria, 23, ..l[ilano) i Numeri 2, .3 e 1, che ci setvirebbero per completare alcune collezioni. .
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