Critica Sociale - anno XXX - n. 10 - 16-31 maggio 1920

,,. CRITICA SOCIALE 151 torni con energ1c1 provvedimenti di Governo, che non tocchino !e condizioni .della irrequietùdine, ma soltanto ne rimuovano gli effetti. Ciò fermo, il Mo– nopolio è riformator-e, democratico,· « socialista », magari. Si, socialista nel senso che preferirebbe -al Governo u~1 paio di socialisti ad un paio di popo– lari. Certi servizi non li possonò rendere che i s·o– cialisti: vedi Millerand. I. ·popolari invece sono già nell'ordine per loro vocazione naturale, per le loro dottrine sullà proprietà, per la consuetudine di 'ri– spettare il potere. Date a Cesare .qùello che è di Ce– sare: Il giorno c~e. alcu~i di essi, pre1nuti ~alle es(– gehze dei contad1m, usciranno da quella cerchia, 11 fascio popolare si spezzerà. E allora bisognerà cer– care qualche a!tra cosa. Oggi' come oggi, il Mono– polio· abbisogna di antichi socialisti,· pur tenendo nella più grande considerazione i se~timenli con– servatori e nazionalisteggianli dei popolari, inter– pr-etati da ,Filippo Meda, i quali si sono posti tante volte contro la ·politica diretta del Papa, trqppo caltol.ica, cioè' troppo internazionalista, per servire alle umili esiitenzc di un partito che ha tanti inte– res~i temporiali ,.da LuteJare nello S_Lato, l?er_lllfz~q del Governo. Talchè. una sconfess10ne s1 libra d1 continuo dall'alto delJa ~utorità ecclesiastica sul p;i.r– t.ito popolare; e basta un nonnulla,· l'imprudenza di un giuoco tattico nell'assemblea, come fu quello tlell'on. ~Iicheli -di associarsi all'on. Pio Donati nel– la richiesta della immediata discussione, della mo– iione per il personale delle PP. e TT., perchè la sconfessione scenda giù dalle colonn,e dell'Osser– vatore Romano. / Ma il partito. popolare può ·andate .O restare, met-. tersi con Nitti .o roH Bonomi, il Monopolio è hen si– curo che non sarà mai quello che risolverà la crisi delle cose, che· consiste nelJa impotenza ·borghese a paralizzare il Monopolio stesso, ossia contras!,a– rè agli effetti politici di quella gigantesca, vertigi– nos;/ mncentrazionP. ·capitalistica o, -più esattamen– te,-finanziaria, che I.a g·uerra ha portai.o dappertutto al polcl'e, e più in Italia, paese povero di capitali, dove la rastrellatura fatta dallo Stato fu in breve completa, per· la ;più grande consolazione di alcu– ne migliaia di nuovi ricchi, su cui si riversò ciò che lo~Sta lo aveva p-ompato a tutti. La maggiore preoccnpazionc del partilo popolare è di ·mantenere, sollo lo ,specioso pretesto di ·difen– dere un sentimento religioso che ll"essuno attacca e ché esso, del resto. non confessa per non diventa– re un partito ... confessionç1le, ·1a divisi·one nelJa or" gariizzazione economica e politica del proktariato: ciò che costituisce certamente il più grànde servi– zio che esso possa• rendere alla suddetta plutocra– zia· dominante. La quale, per tutte le accennate cir– costanze, guard~ con sicura indifferenza .alJ'armeg– gìo della crisi. Non è dai partiti çlelJa h91·ghesia, o rossa o nera, che muoverà l'attacco a fondò. In quel limbo ogni Governo piglierà norm~ dal prece– dente, per non correre i.J rischio di mettere 'fuori delle rotaie il carro dello Stato, cacciandolo ad~ dosso ai monopolisti. -.Quanto al partito socialista, esso si riserva per il grande attacco frontale su ·tutta la linea delJo Stato e in questa ·trascendente -aspettazione aiuta il sa– botaggio borghese della eredità che il 1e~tino gli ha assegn::ita. Il Gruppo parlamentare socialista, al tut– to dimentico dellc1 sua essenza- e della sua funzione di organo di combattimentç, dà nel suo intçrno }'i– dea di un congresso permanente, -dove lo sforzo è, sònratutto quello di dosarsi, di qualificarsi, di clas– sificarsi secondo le .sfumature tendenzaiuole, )Tlentre il fatto parlamèntare gli passa accanto, non visto1 . non 'discusso, non deliber.ato. ·Cosi egli resta nella Camera come un estraneo, che fa chiasso per se– gnare la sua présen~a ~ la sua impor_tanz;i, che importuna' un po' tutti, ma che non influisce sulle decisioni da :prendersi. Questo più formidabile, que- . sto uuico sincero amico del JJrolelariàto, non viene a misurarsi corpo a corpo, sull'ar,ena del• potere, col Monòpqlio, clìe lascia,· indist.urbalo, padrone di tutto Jo Stato, finchè 'non si sentirà, con un solo colpo di spalla, di rovesciare tutto lo Stato. E' una concez.ione della più grande respqnsabilità, perchè 1 con la più nobile ed idealistica purezza di intepti, finisce per tollerare prat.icam{;nte .,il consolidamento del Monopolio in tutti. i suoi aspetti-~économici e po– litici. E una conceziol).e' che si difende soltanto con la convirzi.one della imminenza di una rivoluzione, cl( cozzo,· glob,ale, taumaturgica; ma ·se solta11tQ si .amn1ett,e che la rivoluzione non è un gior)10, ma J.m evo, che consiste in una moheplieità rnfinita di atti • demolitivi e di atti ricostruUivi, contemporanei, me– scolati, non si comprende pi[1 .J:olimpica indifferen– ·za dell'oggi e il lasciare indjsturbato. (o q:'-J'a si) il consolidarsi di quello specifico sa·pròfitismo d.el do– po guerra, che sia. elevando un feudafismcf qi ba g:;i– rini, di intermediari, cli ÙSt~r·a.i,èli firiai1'7,~eri, ·sul– •l'asse~vimenlo della universalità dei consumatori, Indarrfo• il ·pàt'tito;- Sòcia}jsta - pini ,h1s ing: arsi ·che non il Governo e non l'azione pàrlamenl /l.re del;il;Ja– no pr-ovveder-e·a èiò, ma razione diretta d,~l prnlet-11- ri_ato. ~• ch_iaro·\nfatti ?h~ una vo)~a eh-e l~ a_gj.t9zi.o_– m e i:rh sc10pen non 111c1donòpm sul proJjtto del rcapitale. come nel normale presentarsi della .eeqno– mia capit~l\stica \n re~!me di c01~corr_enza, IJ'H1, per essere 1101m regime ct1monopolio, s, nper.c,uotono immediatamente sui prezzi,' a, carico dei c.onsuma– tori, dette agitazioni· e sci'oper.i sempre iµeno met– ton0 i' lavorat•)ri ir. -condizione ·di ricomprar-P- suì mercato ì'-cquivalenle prodotto.' del loro J;ivoro, .os– &ia sempre meno hanno virtù c1·i dif<mder!i dallo sfruttamento. il quale· poi per i ceti çli ,nezzo, a red– dit.i fìssi, sale a delle ferocie insostenjpi)i, infliggen– d"o inenarrabili dolori e. privazioni. , '· Resta cosi manifesto che la guerra al Monopolio è di essenza politica e parlamentare e implica il. do– vere nel Gruppo Parlamentare di cacciarsi 1Pa il folto dei \partiti borghesi, per imporre una politica· interna,. estera e ,fi'.1anziaria .che. agisca sui prezzi, per imporre reql.lisizioni ·e socializzazioni opportu– ne, riduziohe radicale d,e!Je spese d:ello Stato, ·a co– minr·iare da ·quelle militari attràverso ·.la pace, ri– duzwne dei debiti dello Stato, alJ'interno ed all'e– stero, autodafè- ir\ grande della carta moneto, ·es·propriazione fiscale della ricchezza di guerra, ecc. Fuori di ciò non c'è. che la contemplazione ·ozio- . sa, passiva, ·a bra(cia· consert.e, di un automatico crak borghese, che, se è. vero in astratto, in con– creto per<', non si m.::mifesta.che nel violento contrad– dittòrio con le più coscienti e'sigenze del :prolel 0 ariat.o e i postulati attivam~nte programip.atici, del .f>artito Socialista. Le quali e i quali, se 11011 si pongono con pugnace attività positiva; non agiscono a. far pas– sare il era!< borghese da virtuale ad attuale; e la so– cietà italiana, nella inerte attesa della palingenesi ri– voluzionaria, globale. istantanea, perfetta ed asso– luta - oh! massimalismo! - trov·erà di essersi ins consapevolmente e stupidamente adattata a vivere in· quel regime di era!<, sorreggendolo ancora, in" definitamente, con tutti i suoi assurdi, con tutte. le sue infouità, con tutti i' SÌIOI patimenti:· con.tutti i suoi 'delitti. · · ' · · Quando non si fa la Rivoluzione tra.scendente, non bisog-na imp·eclire quelle riforme' che· so·nq;..: la ri- .voluzione real,e. · CLAUDIO TREVES .. , :Al ·prossimo numero . . . Dott. l.,um1 GA'DDl, ing .. Gu.mo ·.A.LBERTELLI e oc-~-y-À: Ancora su le insidie dei_siderurgici • . I J

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