Critica Sociale - anno XXX - n. 10 - 16-31 maggio 1920

• I 160 CRITICA SOCIALE Pensi ch'estrano sei fra questa gente che ai .piedi ti formicola obliosa.· . de' tuoi merli guerrieri e schermtnqe persin del cielo ' dall'aureo tuo pinacolo additato? Oh no non dirti solo. A frotte salgono e scen'don per le tue viscere i bimbi con folli risa empiendo il corpo tuo di cal_da vita. E turbinanti nell'estivo sole 1 che i candid'archi tuoi tinge morendo di rosea luce, a torme a torme le rondini tessono · voli rapidi audaci intorno _a te, e nella gioia della corsa gittano acute strida. Vivi ai bimbi e alle rondini, o gigante. Che val viver coll'uomo? Ei ti diè l'elmo e la mitra: ti dan ,rondini e bimbi sorriso eterno. LEONIDA BISSOLATI, LA N.OSTRA ·CRISI conLraddiLLorio, se partiti non le vo~liono, non si possono fare. I\IIa Lultavia anche il chiarire con op-· portuni richiami la volontà dei partiti borghesi di non pronunziarsi e di -correre l? gualdana -del poL~– re senza precedenti programmi, potéva ~~sere ut,.: le per i socialisti, e sopratutto per quelli che sen– tono il bisogno di proclamare ad ogni momento. il fallimento moralB e politico dei partiti borghesi. Certo, a non contare il voto inane della maggio– ranza delw Camera, contro la proposta di sedere a discutere la reazione ·poi,telegrafonica in .assenzu di un Ministro nesponsabile, la votazione in. cui il Ministero Nitti è rimasto soccombente dà l'idea di tin rrìacello confuso: ed enorme, da cui nessuna de– signazione balza fuori per la ricostituzione del Go– verno. Ciò può inuzzolire la vanità di qtici semplici che hanno preso sul serio il. programma antiparlà– men~are del Gruppo parlamentare socialista. Ma gli allri, che sanno quaLc- sistema di éontiap,pesi sia il regime parlamentare. intendono benissimo che co- . testo sabotaaaio del Parlamento riesce soltanto a un ral[orzamenlo della Corona, che nella cieca mischia . soeglie ciò che vuole. Gli stes'si sempl'ici repliche-· ranno trionfanti che è proprio quello che si vi.10le, che la scelta ~ia non del « Governo migliore», ma. del « Governo peggiore», perchè così si affrettéran- &lulti, ulla Critica Sociale,· credono che i socj~li~ no i soliti fàti rivoluzion~ri, che si rimandano da ,;Li abbiano fallo mal•e a caricarsi la .r,espons!ib~lila una data f.a.Lidicaall'altra. E non si accorgono i det– di 'precipitare il· Ministero NitLi _11el~'abisso, _p1ghan- ti semplici che, a, ~guirli nella loro dialettica, il dolo alla scorciatoia della ag1laz1_one . dei po_ste- « Governo peggiore>> è pi.ire, per essi, un « Go- . Jegrafici. I\IIeglio era,. seco1:clo ·qu?~l, an1,~c1,las~ia_re . · verno migliore». per il quale dovrebbero sentire t;he si svolgesse la d1sc1,1ss10nepm ampi.a poss1b_1le un'inclinazione di preferenza, che va a coincidere sLll bilancio dell'interqo, nessuno ,potendo 1mpe_d_1re con quella dell'Istituto monarchico, tendente, po– dm i socialisti fa.cessero cènlro della lor~ cr1~,c~ tenzialmente, al}'assolulismo: . J'atteiniiamento del Governo verso le •orgamzzaz10111 · ·• Il vero è che da)l\nforme carneficin.a. in cui il Mi- dei dipend•enli' dello'· Stato, così s.tranamente co_n-' ni!':'tero Nitti è caduto, il Ministero Nitti ri!ìorg-erà. traddiLtorio e incoerente, che in .un mese passò da)la Con o senm Nitli, forse, ma; diciamo, con J.e carat– inciulgenza · illimitata ver,so- i ferrov\e:i alla seven~à teristiche di Nitti, che sono quelle di una buona va– senza misura verso i postelegrafomc1. Il vantagg1_0 lohtà che. non domina il contiasLo delJ.e cose .. Ep:li del procrastinare di_.qualche gio_rno l'?~sall,o sl~rm1- aveva preso, per assestare ,Je cose all'interno, la via naLore era quello d1 obbhga1,e I parti~, che 1_mran'?. più lunga, che è aqche la più sicura •B' la più lo- a1··potere, e particolar.mente i popolari, !i sp1egars1 gica ... la via della politica estera, in cui veramente e a dire come e qq_ando essi credono cl,1contenere ~accolse· le is11irazioni mig;liori ner il. rifacimento nella camicia di forza dell'impero della legge J.e fra- della vita europf'a. Ma lo SLato di classe non dà re- 11anti rovine. ciel do-po guerra. Vero è che il primo quie al Governo di nartito. La plntocrazia vera, do- " oratore e leaq'er dei popolari, on. Meda, diede su- minando lo Stato,, tiene in pugno il Governp. Ecco · bito saggi o di no n v9ler prestarsi gentilmente alla la crisi. pubblica con.f.es, sione dei suoi peccati di. pensiero. Dopo 18 mesi dall'armistizio l'economia di' guer- 11 suo di scorso sembrava un articolo del Corriere ra è più forte che durante, la guerra guer1'eggil!ta. della Sera.dei tempi di E. Torelli Viollier, i cui pc- Il bagaril>.aggio è sovrano. La conquista della· ric– ri~di cominciavano t.uUi con un avversativo, che di- chezza un giuoco di horsa. La hanca, .l'industria 'pe- • struggeva la proposizione precedente, in guisa che sante, il giorna,lismo della banca e d:ell'industria alla fine, avendo espressa la ragione d~ tulle le opi- pesante dominano incontrastati. Ogni téntativo di 11ioni ed avendo appena lascialo ·esalare un fiuto rompere la settemplice incrostazione parassitaria delle proprie, intimamente ròazlonarie, si affretta- con •provvedimenti fiscali oade inane, per,chè la Coa: ' va -alla conclusione c}1e i giorna1i umoristici. sole- lizione sorrE!grre lb ,Stato, come lo strozzino il suo vano parodiare in questa forma.: « E ,così abbiamo debitore, e minaccia ad ogni momento di lasciarlo dello ai nostri lettori, con la noslr.a solita schiet- precii:>itare, se le si domanda conto del.Je sue rube– l,ezza, il nostro pensiero sulla. questione •essenzial- 1;ie. Sotto specie democratica il Monopolio è il si– mente complessa, degna della ·più alta considera- gnore assoluto del con!\"egno ·statale. Esso impera zione i>. Vero è anche che' la di,scussione che si era mediante il credito dello Stato e s'asside sovrano voluta aùteporre su la Jlolitica estera dopo ·il Con- sul deficit spaventevolmente crescente del bilancio. vegno di San Remo non aveva dato• alcun fruito, Il caro-vivère, s·e non è opera sua diretta, è figlio essendosi i partili borghesi limitati ad interventi ri- della sua opera.· E così le agitaz,ioni operaie, che dico li, rifiutando la. responsabilità di indicare, di spossano· inutilmente la produzione e disorganiz– imporre al Governo un qualunque indirizzo per il zano tutti i servi~t dello Stato. )1 Monopolio (,i ere– Convegno cli Spa. forse perchè, sentendo essi pros- de un gran natr1ota, perchè _protegge lo Stato ed sima, imminente, la crisi·, temevano che ,qualunque esorcizza il diavolo che ha invaso gli impiegati; Il programma potesse diventare un -ostacolo al salire, 'Monopo.Jio non ha ·neppure pregiudizi monarchici: nella 'Preveduta necessità di costituire un Governo è lihero, pensatore. Esso ammira la repubblica di misto. Franci1'i, che trova socialisti antichi capaci di tener ·n coraggio è quella cosa - diceva Don Abbondio testa aJ.Ie agitazioni. che esso ha ,determiAate, oa– che se ne intendeva - che,s-e uno non l'ha, non se la ' naci di processave la ·confederazione Generale del può dare. E si può aggiungere che le .disc.ussioni La\Toro. Esso fa voti ardenti ·perchè qualche cosa di con le ampie e leali esposizioni programmatiché in simile si faccia anche in Italia, perchè la quiete ri- Bibliotecae&rno Bi;::1nco \,

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