Critica Sociale - anno XXX - n. 10 - 16-31 maggio 1920

148 CtHttcA sòctALE miglianw d~l titolo es·primono la concordia de\ giu– dizio fra quanti ebbero un Lempo, col Bissolat1 1 co-_ mtinanza di pensiero, di lavoro, di fede: una d1p111- Lura plastica viv::i, palpilanLo, del nosLrò, Treves_ sul l?eslo del' Carlino, e un'affettuosa, efficace evocazione ckg:li aspeLli fonclatrn_)nLali del cm·allere ~i ~isso– lati scritta sull'Avanti! da Alessandro Schiavi, che del Bissol-ali fu assiduo coìlaboratore nel primo pe– riodo di direzione dell'Jlvanti! e si rit.rasse poi con lui, quando, di fronle alla levata di scudi dei fer– riani, egli abhanclonò nel Hlo:1 l:1 direzione del gior- _nale. Il cavaliere del Socialismo. -E ,cosi avrò v'isto anche lni - Leonida Bissolat.i - tutto bi::in-co, nel lettino bi.an, co, -con un.a rosa biianca tra le mani, rigido, freddo, ma con ancora la metà -di quel suo sorriso di ,audacia .allegra, che gli brillava· snl lnbbro, e negli occhi,. i giorni di baUa-gHa. Già! Egli doveva -cogliere la morte con quel semisorriso, i'in-vida mo_rle, ohe l'.a,veva vol,u,to in quel letto di spe– dale e f'avev.a respinto dove egli for~e l'aveva invo– cala: ne'll'impeto di una •avanzata, co) bacio d'una palla nemi-ca. La morte fu con -ltti 'malvagi.a-. Lo tubò al sacrifizio in ,cui .avrebbe tri,p-udiato di morire ... Perchè Leonida Bissolati fu princi-pal-m-ente ùn gen– tile s-pirito eroico, che ,aveva la volul.là del sacrfficio, . il bisogno divir.o di ,prodi-g.a-rsi a .proteggere il debole· op-pres 1~, umiliato. No'n di,te, non dite don Chisciotte; per quanto ,l:a-sua figura fisica emaciata nel volto, scarna ·nel corpo asciu,lto, rendesse una qu,a-1-cheima- . gin·e del favoloso hidalgo. Non dite don Chisciolle, perchè la sua virtù di protezione, il suo onelito ,a protendersi a-11,a tutel,a partivano cl.a I u,~a sensazione, non imrpeccabile, m:a realistica, de11.a vita. Egli fu il più mdente, il più -audace di quella schiera. di -gio– vani de-Ila borghesia, che, un quariant.a anni fa, si al– lontanavano dalla madr,e e si bu,ttavano a ,predicare ai contadini ed ,agii o:perai_ il verbo evangelico della organiz1;azione e della loro elevazione. Codesti 'gio– vani rinunziavano tranquillamente agli agi della vita, agli al-lori di una carriera p,rofessiona,le invidiata e lucrosa; atfrontav,ano il oarcere e J.e ,persecuzioni, per dire alle plebi, ,che non ai,t.endessero sa·lute che <la se stesse. U!1.aincoerenza magnifica, in c-~i si suggellav,a l'e– terno rinnovarsi dei ceti e delle -classi, nell.a grande os,m,osi ed endosmosi d_ella storia. Fra i suoi conta– dini Leon1d,a passo come un verp fratello, un fratello, magglore, ·cne' aveva studiato, che era a vv·ocat-0' per -loro e che, dav.aniti a-i loro disp-regiatori, ·poneva lo scudo .invincibile del sapere, delle, fierezza, cieli'ele– ganza, ohe si era formato dentro la class-e ·dei si– gnori. •li ,partito opern,io non amava, diffidav,a di lod~sti fuorusoiti -· I'01peraismo non era ancora· il soc:i.ali – smo. Bisso\aU, Turali, Enrico Ferri, celebriarono Ja loro unione al Fas-cio operaio nelle difese dei tribu- . nali e -delle assise. Leonida, ne'! partito socia'tistà re– stò sem:p,re così, come il cavalier-e della -caus.a p~ole– taria. La sua milizia era un culto di- gentilezza e di forza .per -g.li umili contro i ,poten,ti. Il suo entusia– smo non aveva limiti, qu.ando l'oppres;,a ·e I.a ribelle er-a la ~onna. Oh belle fig-liole di Molinella, :egli vi· Hmò e sarebbe morto per ciascuna di voi, ch'e infos- 1<1.ate la vostra ardent.e femminilità nei solchi delle marcite, dove c_ollivp.te il riso per i padroni! E la li– bertà, l'.a-micizia, la fe?eltà, erano il Pan,f.lieun fem- · BibliotecaGinò Bianco minile, dove l'anim 1 a sua esultava nel-l'abnegaziorìe del dono. Coi:i lo stes-!o spirito combatteva un Mini• stero, o assisteva con solleciit.udine materna un ami– co sul ·terreno, o· correva per farsi ar•restare il giorno dOlpo di una sommossa. · 1 • ,In qt~esto stesso spirito fu la radièe déi nostri .grandi dissensi. Qu.arido il Partito fu grande, fu no– tente, e le masse diventarono impetuose~ nel loro ·ar– dore di autonomia, e in questo stesso ardore guad.a- ✓ gnarono ·un loro spirito di conquisi.a, che veniva tal– volta .a -ledel'e ,a-lit.redebolezze, ad incuter,e .altre sofTe– renze, il cavaliere .portò alfrove l,a sua milizia. La ·guerra fece il dissenso insanabile. La su.a gene– rosità ·erri fatalmente cqnde.nnata .ad essere· frÒdiata. ·Quel suo sentimento della protezione dei deqoli, re– spint_a la dura dialettica dell 'antagonis,mo imperiali– stico universal~, doveva far.lo cadere nel tranello .. I giorni· che l'avanzata itedesc.a-, come una inconté– i:tibile innondazione, sembrava dovesse som~erge~e _la Francia; come avev,a. inghiottito i-1 Belgio ~ la Marha era ancora lontana - f-u sentila là- sue. vqce nei crocchi sospirar-e: « Povera· Francia!'» con l'ac– cènto di un amante, ché vedev,a la su.a donna· inse– guita diai.mostri.! E mi,He e mi-Ile volte .avrebbe volut-0 accorrere .a salvarl,a e· a morire ,per essa. E gli p.arve aridq-cal-colo, ing,enerosa dialettica la sostituzione del contrasto delle -classi al contrasto delle naziont, quel– la sostitU'zione, in cui venivano a .pareggi.are,· se non nel contingep~e; ne_ll'eterno, tuLti i conteri-denti per la dominazione iinperial,e del mondo. ·' · Ma l'errore' suo fu di imiprestare alla· guerra alcu,ne faville dell'ideale, di cui l'anima sua èr.a 'un roveto ardente. · ~a t,iÌl grande bontà, la -~iù grande tenerezi.a, la ~u,p,rema gener,osità, I'.altruismo e il bisogno del ·84· critìzio· al servizio -del-la -guerra! E la guèroo non .ro rip~gò nep 1 pure della be-Ila morte, cui aveva diritto! ·Ed è morto così, in un lettuccio bianco di ospedale,, c·o_n una rosa 'bi.anca fr.a le mani,· ,povero· com.e un fran~escano, .p,uro -come nessuno fu mai così puro, 1trad1_tod,al cuore, che àveva distribuito a tutti i de– b_oli della_ strada, seguend9 ancona un sogno (li dedi- z1_one,e d1 amore. Caro Leonida! , CLAUDIO TREVES. Un cavali~re dell'ideale~ ·· E' ·questa la_ miglior definizione -ch:e -si possa dare di. Leonida Bissol,ati. . Chi lo ha conosciuto intimamente, chi ha lavoral·o con lui, -chili~nche,t'ha, dissentito dagU ulti,rrii suof-at– leg,giamenti politici, non. può che confernfare siffatta· definizione: oovaFére dell 'idealè, nell,a vita p-ubbliea e_nella vita privata, con lo spirito e con ogni sua fa. coltà tesi verso H bene _degli altri, p-rima che verso. se stesso, sem,pre. • · Un ~enso di ,p,rofonda-, intuitiva ed 1 .àttiva si~patia Yerso gli umili, verso i colpiti dalla sventura dalla in– giustizia o dalla malvagità degli uomini, fo~·sero J'in; divi,duo, o una :colleltivi!,à, •O una nazione, lo trassil •a, dedicar.e la ·sua intelligenza, e il suo ·cu◊-re ,prim.a del,t.a .sua intelligenza, a eS'))orre, a impegnare, a, sac11ifi– care, ove occorresse, la sua ,persona. ~l duello con Ferruccio !\facola fu Ìia lui affrontato per rintuzzare u,n'offes.a, aU'organizzazi'one dei ferro- vieri di Venezia. · .Non vi fu battaglia in cu,i -egli non partecipasse per a1fendere le m.asse -lavoratrici in rwme dell'ideale I ,

RkJQdWJsaXNoZXIy