Critica Sociale - anno XXX - n. 10 - 16-31 maggio 1920

~~------CR_I_T_IC_A_s_o_o_IA_L_E~' _ __,__________ ____ ì produzione media di 7 quintali ji grano, pur colti– vandoli solo con un turno biennale o trienpale. Ncin potevo quindi riferi1,mi alle ,co,J.linelombarde, la ,cui suggestione il mio ,critico non riesce a dissimulare; o ,ai pin.gui colli del-la, Valle del Po,; d'altra parte i terreni da me considerati nÒn -sòno, ,purtroppo, pre– rogaUva della provincia di Catania e neanch,e della Si,cilia ma abbondano anche nella peniso.J.a. Ora, vo– lere ;,~,p.Jic .a.re a siffatti terreni sassèisi, ~ perciò ·pra– licamen t.e inaccessibili a qualsiasi aratro - con orec.-, chio flsso o volubil>e -'-: il metodo ,classico di Toscana, è u,n'eresia, ·neJ.la quale, non so -come l'Agronomo :Ie),J.a « Critica ii .sia potuto :cadere. Ma il mio critico soggiunge c-he il sistema sugge– rito da me per bonifkare fo co-lline ove abbondano 1-e.pietre,' è i,nattuabile per la sipesa che rtchieMe, e che perciò le Cooperative di cont.adini, aJ.Ie quali io vorrei affidare la proprietà di queste térr_e e la rela– tiva tr,as.formazione, verrebh,ero t.r.ascinate al falli– mento. A I.aie inconsistente obbiezione ris·ponderò · con un so\-o argomento decisivo. E risaputo da .tutti - dagli inge,gneri, dagl{ ,agronomi ed ,anche dai con'. ladini '- che la ,spesa .per, ridurre, con opportuni 111-m:etti, in zone orizzontali un terreno di collina, re– stava, prima della guerra, mollo •11'/,'a molto inferiore. al valore dello stess9 terreno, e I.aie\ii mantiene anche oggi, per,chè, se !,a_mano d'opera è assai aument.at.a. .i,1costo dei .terreni si è ~lev.ato in ;proporzione uguale o maggiori). E poi,chè !'a sistemazione deHa superficie di siffatti terreni :col metodo· da me ,caldéggiato, sop– primendo ,le pietre, uti,Jizzandole pei muret~i; for– mando -uno strato collivabile cl~ ierr;:1vergine, dimi– nuendo i pericoli delle siccilà, rendendo ; possibr.le · l'imip,i-egodi macchiine agricole - specialmente degli ' . ar--a(rimoderni -·, ,la con-ci-maziqne chimica e la col- . tivazione a11111.wle, assicura un projotto non solo su- periore al -doppio, ma che si ,può ,preveder.e, ,senza essere otlimi-sti, assai m,aggiore ; evidentem~rrte quel metodo è _:_ anche in regime c.arpitalisla - larga– mente remunerativo, e q-uindi le. Cooper,ative di con– tadini, facendolo proprio, non· correrebbero al falli- men~ . , · Jtf, aggiunge l'Agronomo 'della <( Critica ii, ,per ren– •dere attuabHe il metodo propos,to; ,prescindendo daJre . altre diffi.coltà, occorrerebbe facile viabilità, abbon- d.anw di caseggì-ati per abi,t.azjoni é" di locali agrari. Giustissimo: aggiungerei anzi d:f pmte mia che ·an– che ,p,iù agevo,le riuscirebbe Id trasfor,maziÒne agra– ria, -se grandiose opere •di bonifi.ca avessero già estir– ,pato J,a malaria da auclle ,plaghe. des-erte· e se un,a r~te di ·canali d'irrigazione aves&e avvicinato acég1e co,piose ·alle. aride zolle. Ma questo non è un modo serio di argomentare ; è un ragionamento fatto con ia. lo.gico dei latifondisti, ·,p·er i quali I.a m.anc.anzà~di vi.abilità e di borghi disseminati per le campagne è stata ,l'eterno a/'ib{ alla loro millenaria. e impeni– tente ignavia. Già: i,!,Governo costruisca. le strade e facci.a le bonifk,he, e il latifondo sarà - ,automati– •camente -'- trasformato in paraidiso terrestre. Vice– versa i contadini meridion,a.Ji, non 9s,tante I.a man– .canza di viabilità e di caseggiati rurali, hanno sem– pre (qoondo non ,si è opposta ,1,acocciutaggfoe, la ignavia o' il pro/i.Ilo netto del latifondista) -coltivato 1-eterre, pur sapendo che la ni,aggi·or p,arte de,! pro– dotto dél loro· :lavoro sarebbe IB!ndalòal granaio del latifondista ; e coHiv.àr I.a ~erra a ·grano stgnifi,ca dedicarvi ,un lavoro assiduo che si estende o tutto Biblioteca ·Gino,Bianco l'anno - ,preparazione del terreno, semine, colture, .pulitura dalJ.e . erbacce, mietitura, trebpiatura, tra– sporto dei prodotti. Se i cbnUJ.dini meridionali ,s::i– pessero· ,che il' .p•rodotto del loro lavoro non è, quasi . rper intero, desti>nato ad alimentar-e il profibto di chi non -lavora, .affronterebbero .arditamente l'Òp,era bene– fica di ·Sistemazione del.Je terre, ànche lontane dal,J'abi– tato, come oggi non Si S()Q,raggi.anodi ,coltivarJe, per comp.ens_i di f.ame, come non te>rnonò di ,attraversare l'O.oo.ano, sfidando - per ,cercare terre meno Jno- - spiti - p.ericoli, p•ri'v,azioni e dolori inenarrabili'. Convenga l'Agronomo della· « Crilica » cbe la ·,e.osa J>iù importante si è di ,togliere la terra ,ai. lalihn– .cJisti e :dar,Ja.ai col,tivafori riuniti -in Cooperative, o I • con ,J,alegg,e o - se la legge· tarda - con ,!'occupa- zione ','.iolenta. Le t-erre ,poi saranno sistemate, o col metodo toscano, se la loro natura lo 1permette, o col metodo ,cl.a ;me ,p,rop-u,gnoto, se• vi abbondano l'è -pietre. Con uno· o -con !'.altro _metodo no,n manche• ,remo di spingere ,Jo St.ato o... .i Commis,sàrt de·] pro- J.et.ariato a ,costruire ,s,lr.ade. ove manca,110; a fa:vorire il s-orge;e -di nuovi vi,lia:ggi; a eseguire opere di ·bò– nifica., ove og.gi ,]:i t.e,rra ·arsa non ,è bagnata da •piogge benefiche, e J,a vità dei contadini è insid,iat.a, oltre: .diè dalla famie, da,lla malai:;ia. TOMMASO VAGLIASINDI. Nelfa no·stra, precedente posti,J,Ja · non avevamo es,cluso la po,ssibiiJit.à tecni-ca e pratica di una s~sbe– mazione quatle il Vaglia~indi ha prospettato nella, sua prima nota. Abbiamo solo ,ecceipito che un.a tale sistemazione· è dispendiosa· e pertanto conve– niente so-lo per· cll'l:tuie di alto rendimento lordo e ·1ietto·(e la cultu,ra del frumento, cui iL Vagliasindi mir.i,. è, ora- speciatlmente, fra J.e mei10 rimunera– tive), e che essa è possibile solo per chi può inve– stire ·somme <li.mo 'lto rilievo, a rendimento non im– mediato e -a rip-roduzi•one più o meno ·Ion-tana. ... Per questo noi dicèmmo e ripetiamo che sin– gOlli contadini e Cooperative di coltivatori 1wn pos·– sono essere avviaiti a imIJrese. di questo genere su vasta linea.' , · . ., · . Ab-bandono dunque ..e con_danna a!la degradazio– ne e aillo sfacelo u[.timo- di queste terre e di tante al– tre de'1 genere? No. ·Ma applicazione di rietodi di bonific'a, 'di sistemazione è di me17•Saa c,ultura che instaurino progressiva!11ente _:_ ma parailelrimentè ,e armoni-camente - .tutti i coeffi.cienti della ,produ- zione e dell' « ambiente .agrario>>, ' · Qtiindi az1Ò11e.su vasta :wna, che ri,chiede -mezzi ingenti ,che i lati.fondisti., .nè soli; _nè associati, non •compiranno· mai - siamo d'accordo - perchè ·essi rµirano af '« prdfitto netto>> alto. 'Nè, forse,. avreb- · bero mezzi e capacità idonei. Azione quindi, che deve ,c-ornpiersi dalila collett)vità, attraverso ile •sue esipressi'oni Stato, Provirrcie, Comuni - a seconda cie.J,Ja im,p,ortanza delle opere -:-- che possono e deb– bono prescìndere da quello· che pu6 ess,ere il tor– naconto eçonomi,co di _una .det~rminata impresa, se, com.e _quelle soggette a questa cortese disputa, han– no un grande .crnntenuto sociale, .affidando l'esecu– zione ìdellle $re, e la .successiva utilizzazione deile terre sistemate, aHe Associazioni dei lavoratori, eli– minando il proprietario assenteista indegno, ·con un P;I'O'Vved.imento di esproprio che non sia un premio. . . Goncludendo: abbiamo volt1•to reagjre contro un diffuso concetto ,che il contadino, isòlato od. asso– cialo, a cui si vuol « dare J.a terra >>,.debba essere immesso nel' godimènto di terreni tuttora· « da far– si » e _in «ambiente-agrario improprio>>. Anche a ..

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