Critica Sociale - anno XXX - n. 10 - 16-31 maggio 1920

156 CRITICA SOCIALE- . paLf'irno11iocl'ediLaLo, dovuL1·veN1rnenLe a forza 111ag– g10re, l'iconoscwLa dal tribttnaJe compeLent;e. lnsoma~a, i,! Grizi,o:ll.imi sembra preoc,cupat,Q pcr– cl1è con la m~a proposLa i. /ig·II e i disc endenL i dei ticchi ogg.i. vivent.i non po'l.l'ebbero J}iù esse.re così · ricchj, come con11inua11do .a riman.ere in vigo,f'c iJ di– riLLo di tesLare aLLua,le pieno cd integro. Il che è pert'eLLamenLe v,ero. Ma questa preoccupazione non– è u.n ta,nl~no Lro,ppo.... bo•rghes,e? Egli si pl'eoccupa pe,rò, è ve~·o, anche dei di:scen– dent.i dei pi,ccoli capii.La listi': « Se si tien conto, così in l'ali.tiegJj aggiunge, della di.sl.J'ibuzione. delle ric– chezz·e, è da avverli,re che un lr1buLo fe.roce come promeLLe le sorLi dreiidiiscendenl.i del 07 % dei pro– prietad, CM posseggono meno di 50.000 .Ji.re)>. Pri– ma di tuUo, ·debbo rammenl.aTe al GrizioU.i che, se– ·condo' la mia p,roposta, per J.e success10ni inferi-ori a!le 20.000 hre, quale che sia la pro,v,eruienza delle vari,e lo-ro parLi, 10 Stato non dovr.ebbe prelevar<, più di qùello che .preleva oggi. Questo po,rnebbe fuo– ri di c1uesLio:11e più del 90 % di tul-ti ,i proprietari._ Si po'Lrebbe, del resto, clev.are questo limite anche al– le 30.000 lire. Ma non riescd a vedere pell'chè J.a sor– te di que$Li disoonden~i dei proprietari che pòsseg– ii-0110dalle 20 o 30 alle 50.000 lire sarebbe irrime- >i nhilment,a compromessa, qu:rndo ·ad una diffic<,llà ancora maggior-e debhono oggi faF fronte Llitti i ben più numerosi di,sce,ndenti dei prolietari attuali, che · non erediLano 1111- bel nient,e. Ma la visi-on.e del Gr.izioU.i èlivicne addir.iitLura-apo– t:aI°iLL~ca: ·« Finché non sia mutato l'ordiname11Lo ee.onomico p-res,e,nLe, l'applicazione de,lla proposta Rignano disLrugg,erebbe jl viva.io di nuovi imprendt– l()ri, di nuovi capii, di n uove é lil~s; abbasse,rehbe il l1ivello educa,bivo e inLe.Jle,LLufade i. una numerosa .classe sqcial-e, con eviden•Le·danno p,e,r la produzio– rne e per l_aoivJILà »r Il che non posso confutare per- chè non nesco a ca.p1,re. . . H GrizioLti passa in segui,Lo a.gli effetti finarÌzia.ri della miia proposta; ma anche qui. all'infuori del pe– ricolo dell'emig,ra1;Ìone dei capitali che ve,ramenle sussiste, sul quale ho rid1iamato io stesso p,er il primo l'éW,enzione e di cui mi occupe,r.ò ,in seguito, mi parie' çb.,el'arnLore esageri _ne11esue cr,iti{;he: « L'e– vasione a· un'.imposta del 50 o del 100 % sat,ebbe enonne ». No, amioo Gr.iziotli, non di troppo mag-' ;:;iore déll·evasione che ha luog,ç>anche ogzi, perchè le imposLe del 50 e del 100- %. sarebbei-o p•reJ,evate sulle porzi-oL11i, patrimo,niali già ereditate daJ d~fun– to e che, quind:i, C()lllletali. -i'.isulterebbero g-.ià nel lorn J}I1eciso ammonLare r,ll'Ufficio deil HegisLro. La. parte srnsceU,ibi1e di evade·re, pe,rdiè anco,ra ig;nota allo Stato, sarebbe quella accumulata col lavoro e · col rispa.r<mio del de.funto,; ma su questa le preleva– zioni dello Stato sarebbero quelle stesse oggi in vi- gore. · , ,· Del resto, CValSioniben più f.orLi di quelle paven– Late, ~al Griziotti .!:,iav-ranno ogg,i per l'imposta sui patrimoni, se -lo Statoi non .si decide,rà al provvedi– menLò·, i:nvoc·ato anche da, econom isti ortodossi e da giornali e uomi,n,i politici con.se, rva'lori. della nomà– n.ativìLà di tutti i titoli, che render ebbe l'evasione dei it.itoli tnobi.lia,ri qua.si altrettanto difficile di quella degli immobili. Si not i po.i che lo Stato, inLervenen– do ad ogni sucòessione, non più come [iséo ri– scuo~itore di un'imposta in .denaro, b,ensì oome coe– rede, avrebbe di-ritto a tutte le stesse i:ndag.ini e ga- 1:anz,i,ecui ha.nno oggii diritto gli eredi. privat,i, fra le altre anche queI!a di far nomina,re eventualmente · dal Pretore cornpeLente un curatore che provv,~da all'amministrazione é · all'inve.ntariamento dell'eredi– tà, secondo già dispone il nostro Codice Civile,. fino a che risulti defini:to lo stato di divisione fra gLi ere- dii pr.ivati e lo Stato. , · · · ' Ai J){:'rir.olidi ev,asione il Griz10LLiaggiunge quel- BibliotecaGino Bianco ·1i de'll'em.ìgrnz.io11e dei cap-iitali all'estero: « Alla peg– gio, eg·l~ scrive, un patrizio, prima di lasciarsi spo– g.Jiare dallo Stato c1i tutti i ben,i, tra-smessigli per lung·a disoendenza, li v,er\derebhe o li deporrebbe rn una Il::inca.,svizziera, oppure porLe,rebbe addi,ritt.ura il suo domci.eilio all'esLero ». Noto. anzitutto, che, se– cooclo la mia _propos.ta, i capitali e i -patrimoni esi 0 sLen1-ial momento della promulgaz-ione della legge dovreph-cro· ,,enire considerati, tutti ,ugua·lmente, p,er due ·Lerzi come dovuLi al lavOd'O e al rnsparmi-o dei' J}roprje,taho aittualè e per un terzo co-rne da lut ere– ditai.i in seg.uito a un solo traoasso d1 proprietà; co– si,cchè sugli stessi beni gentilizi, anche se prove– nien1i · da Jontani, progenitori, lo SLato non prelc,we– l'ebbe, alla morLe del patrizio attuale, che un sesto dei suoi beni,. Anzii, questa percentuale ml pa-1:e og– g·i· troppo· ba,:;sa. tanto che proporflei di ~levarla ad. un berzo. Ad impedì-re poi quanto •teme àl Gr-iziqtti, . mi pa-ré che lo Stato avrebbe semp-re la possihilità di dichiarare irnlle cruest-e vèndirlie di leneni e dt immobil1i, fait'te aHo scopo di rare en11gr.a,re i ruspet- tìvi ammontar.i di patrimOlllÌo. · · « Ma anche gli indust,r.iali e commercianti, mcaJza il nostro cni, Lico.ecceLto che non posseggano az-iende posLe in h.ic -rosis-sime condi1,ion1i di monopoJìo e sa_p– piano ir arr,e da.Lia loro i1LLivitain patri.a luc1'.i visto– sissimi, - ciiò che nei be_mp,i n0rmali_ n~n è 1,rqppo fooquente, -- av,rebbe-ro mte.re, sse a hqmdare !,e Jo– ro :i!ndu,strie e i •comme·r ci, e a t rasferirsi dove i !Òro ·palrimoni non corrano itJ pe'ricol-0 della confisca>>. Rammento che la confisca della metà o deHa tota– htà del patirimonio non sussi~lierobbe che sulJa par,te eredita.La da, questi industriali e comi:nereianti, e non avvè_m·ehbe che alla morLe di queist,i ultimi, men– tre d_ella par-Le da I-oro guadag-na:ta con quesLe loro i111dustrie e, comm èroi t)Otfle.obero dìsporre i,ntegral– menLe non me.no di oggi." Così s-tando. le cose, crJde proprio il Grizi-0 tti che oonverrebbe ad un uomo in– telligente ed attivo, che eredi-tasse un'azienda indu- · striale o commerciale bene· avviata, colla qua,Je po– trebbe speratl'e di raddoppia're o· triplicare il patri– monio ereditato, d,i lronca,rla lì i.n asso p,er liqui- · darla; e an_darsene all'estero a imprn,ntàre, in, rrrn– b:iiénbea lui poco n0tO, un':illldustria del Lutito nuova é ad ,e$tto -incertò? Comunque: a rend'3re diffiçil.( queste fughe. basterebbe anche qui che J.a·legge di-· chiarasse -nulle tali liquidazioni· ~ vendite di indu– strie, m quei casi m cu, .esse r11Su1tasse.rofa~Le allo s-copo dì far-e emigrare porzioni patrimoQ·iali spet- tanti .allo Sta:to,. - , . No'n dico, come sopra accenri,avo', che. i-1pericolo dell'em,igraz1one di •~anitali· non sussista afl'aLLo;~u– lo ~/formo eh~ 'liJ Gr,izioitbi,_per inconsoio pa,rtibo· pre– so, l'ha _enormemenbe esagerato. Del restò, contro auesto pericolo non urta soltanto la mi.a p!'opost.j, ma urterà ,sempre qualsiasi riforma sociali-sta, anzi urt,'ranno -le stesse gravi imposte sul patrimonio c:he anche ,i Governi borghesi di tutti i Paesi be.lligeranti si .trov.eranno costretti, pr.ima o poi, ·àd introdurre, a somiglianza del Paese nostr-o. Senonchè è propvio questo fatto,· che, sia per çopri-ne' gli enormi deficit de,i bilanci sta,Lali, sia sotto la preSJ;ione sempre cre– séente del · p•roJ.etari-ato, i capita,li priva1li -s1 itirove– r:lnno dappertutto, in tutti i· Paesi di Europa e forse del mondo,. soggetti·a forti,ss,ime,preJ.evavi:0ni da par– te dello Stato, ciò che deve rassicurarci su questa :Lemuta emigi:azione di cap,i,tali. Il capitale e1J1igran– Le, ovunque andass~,' finirebbe col ca<leire da,Ua pa- della nella brac e. , _ Il Griz.i ,oit.bi sa meglio di me come questo spettro dell'emigra wone dei cap-itali fu ag.ita·to dagli econo– misti fino dalle pr~me agitaii-0.ni oper,asie per aumen– _ to di salari. I capita -Ii emig,rer anno,. tuonavano le_ . dotte Oassandre, •là dove i sabri sono J;>iù' ·bassi e di conseguenza i puofitlli p,iù abti. Ma siccome le ag,ita- . I I I

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