Critica Sociale - anno XXX - n. 7 - 1-15 aprile 1920

104 CRITICA SOCIALE l'opinione· pubblica, urna ingeren,za iattivis.sima i\ll • tu-lta La vitia p.arlamen,ta,re, politi-ca,, am.mini,sti~tiv,a, a, cui i gr.andi lrusts han pTo•vveduto imp-ossessa-n– dosi <lei quaiLt!'oquinti deH,a staimpa quotidiana,, too– sferenrdo i ,]o!'O uffici direttivi nella ,c,apit,a,Je,inse– diando i ,lo,ro uomini di fiducia in tutbi i Ministeri, , dai gr.aidi più bassi ai più ailti, influendo, po,sitiva– mente e neg,aitivamen,te, suna sce.lfa degli s-tessi Mini,s;lri. È; ~nsomma, wn enorme parassita, o s01n.otutt'al più due o tre p.a!'assi,ti che :Io Sta.lo s,i è 1,as-ciato , c1'e,sce,re ,a,tto,rno .alla vita,, e che (ìnisco1no-per to,gliergli ogni libertà di movimento e per p'I'iwwlo di tutte le f.orz,e,co,n,cui e~s.o potrebbe ,a.iuta,re o, per lo meno, non os,tacolare lo ,sviluppo del,la attività e de],Ie ric– chezze nazion,a\i. Comba.Ltere que·sito ~aras,sillsmo -con· léggi proibibive dei trusts, degli ,a,oca,parr.aimen:Li d c:a,pitailiindustri~1di e banca.r1, è uh,a assurdità che si è tentata ·altr,ove, m.a che è ,completamente fallita. M,a poichè questi ,parossii-tivivono esclusivamente dei favori e de,Hiàprotez,ione de'llo Stato, non vi è che , un mezzo ,sicu,ro·per combatterli: quell-o di o,pporsi a tutti i nuovi favori -che es.si , sotto l'un-o o sotto •l'aHro pretesbo, nell'una· o n'ell'.altr.a forma,' v,oglian_o chiedere ia,llo Stato, a comi:nci.a;reda qualunque mi- . sura d'i,na,sprim~rnto:dog,ania,Je. I-I ,P,arbito Soc~li.sta che, per !;i, dasse eh •~sso r.a,ppresenta, è più ,che ogni ia,]tro interess0ito a.Jl'au– mento deUa ·produzione e della r1cchezza n.azion.a.le , ·deve ponsi finalmente in prima linea nella -lotta ,èon– Ll'o q-uesto col 1 ossale para:ssitismo; -ma,, per concorre– re, effioooemeinte ,a questa lotl,a, nòn deve limitarsi ia protestare ,cori1l.!'o i ,capita.Usti, ma deve anche adope– raN;i pe!'chè g,li openai non divenÙno i più -p•r.ezio,si alleati delle ,loro miainovre. In ·tempi non molto lon– ta,ni, 'tutte le volte •che ,il Cantiere Or,lando vo.J.eva ottenere d.ail Govem,o .J',ovdi-mazionedi un,a· nave· da gue!'ra, imm,ainc.a,bilmeinte gli ope-rai -di Livorno scio- · per.avano, s,cendeva,no in pia,zz.a,minaocilavan.o 'la -loro bmva· l'ivoluzione, e l'o,rdi.n,azione e!'a ottenuta. Oggi · lo stes,s,o giùoco si vuol r,ip,e,tere su u:n.a:sca11a· enor– men;iente m;a,ggi,ore;ma è necessario e spena'bi•le che gli operai aprono fi 1 rnalmenl,e gli occhi e non vi si I.ascino prende,re, avendo· compr,eso ,che. qµ~l giu:oco si fa s,u]ll.a -pel,ledi tutto quanto \l Proletariato.· ·Grno LBZZATTO. ·per una riforma ,dell' imooita diiu[[enione (A proposito del d_isegno Rignano~ Finalmente le no.stre sò'Ìlecitazioni hanno trovalo una · risposta. Il nostro v.alente collaboratore pro– fessor Griziblli ci 'invia questo. interessante articolo sulla proposta dell'ing. Rignano. La discus-sione è . aperta: e, riserv'ando al· Rignano ampio diritto di repli·ca, noi speriamo che altri vogliano' interloquire. E ci auguriaino che dalla . discu_ssione possa ve– nire qualche pro[icua indicazione di mezzi con cui ii possàrÌo raggiungere, insieme; l'intento finanzia– rio e l'intento sociale che il Rignano si proponeva: Siamo in periodo in cui solo , i rimedi aiidaci; eroici possono. evitare l'aggravarsi di ibn male che minaccia una crisi disastrosa per tutti. La C. 5. Bibliote~a Gino Bianco Il d,i-oogno ·c1iriforma ,all'impòsta suocesso,ria espo– sLo daH'mg. Rignano .anche sulla Critica Sociale (1 ° gennaio 1920) mira, a una. graduale naziona.lizza·– zione de.i .capitali privati: non già dunque al col- • leLtiv.ismo,statale, ma a un regime socialista libe– rale. Esso consiste nel prelevare sulla parte del patrimoni.o, dovuta. a.J risparmio del defunto, le attuali a1'iquote d'imposta sulle successioni; su una se,conda parte, pervenuta al defunto. per v.ia di un solo trapasso di proprietà, il 50 % del rispettivo ammontare; sulJ.a porzione !'estante, cioè su quella che abbia già fatto due· trapassi di proprietà per ragione ereditaria,. lo Stato p11elev,ere-bbeil 100 7o. Questo sistema, pensa il Rignano, ai:i:iichè indebo– lire, rafforzerevDe grandemente lo $limo-lo 'al lavo– !'O e _.al·:ispar1:1io_di sempre nuovi capitali, per<:hè 1 P!'1vat1 moll1pli~l1011ebbero le lo;_o _energie per lasciare agli eredi,. dopo ·paga,ta l 1mposta, la si– tuazione e:~onomica orig-i~a-rià, in cu,i si trovano. Questa ,riforma v.a esammata come mezzo di pro-. curare allo Stato nuov,e entrate e come skumento di LPa-sfo.rmaz.ionesocia!,e ed economica. * Per esaminarne g1i effetti, giova por mente a1 fatti. E quesLi .attestano: 1 °. Sono rela,tivamente r~1re lo- famiglie, che sani10 perpetuane ,i patrimoni ,aviti., In genera•le le fortune, dopo poche g~nerazioni ·da 'quando sono · formate, si po.!ve,rizzano o sono dilapidate. Un' . patrimornio di mezzo mil,ione lasciato a cinque figli, ciascuno dei quali abbia c•inque di~ce,ndenti, si fra- ziona, dopo due passaggi, ip. 25 quote di 20 mila lire cia,scu'no. Onde ,in ce,rt.i pa,esi e temp.i sorse l'i– stituto del maggiorascato, pe,r evitare il. danno so-, ciale ed economico connesso a un eccessivo spez– zettamento della propri,età. Ma è raro il caso che \ il patrimonio, ,sia pure fraziohando-si, .'si conservi presso 'i diversi e11edi .. Avviene di frequente che ai padri laboriosi e -capaci su,c,oedano figli pro– cjighi e ';inetti a conservare e .a-c-cre·sceregli averi. ·Molti si dedicano a professiori libera.lii, che procu– rano soddi.sfaz.ioni morali, ma non ricchezze. I)'al– tra pa,rte, dimrr,nuendo la quo.ta e.redita.ria, s~mpre più scema la pa,rLe del patrimonio che non è asso,r– bita dai bisogni famigliari e che può servire da vivaio di nuovi rispa,rm-i. ·. · · ,. 2°. Le sta.Li<$ti,che d'ogni paese., che il Gini (Am– montare e composizione della· ricchezza delle, na- · zioni - {Torino, B_occa, 1914) ha ri-ccarnente'.Wustra~ - ' te, attestano che nella media dei casi i più ricohi, lasciano mé.no eredi, in 1-inea,netta, dei meno abr · bienti, · e che fra i propri-e-tari, che -lasciano fiirli, quelli che ne ·lasciano di più sono i inerro ,ricchi: Queste· leggi acquistano nel tempo sempre mag- gio,re ·iintensità ed evidenza. , · 3°. La distribuzione della rj_cchezza ,è for,tern;ente a-cc,rnirata. I pàtrimo'ni, al netto da passività, colpiti dall'imposta di succe,ssìone in Itali"a né.I 1914-15 e inferiori a2mila lire erano pernumero il 63;60¼ eper valore,il 5,89¼ quelli compresi fra2e lo mila lire » 24,41 » • 15,25 » » 10e50 » 7,71 » » 27,54 »' 50e100 » 1,82 » · » 11;7'7 » quelli superiori a100mila lira » ' WJ6 » 40,05 • Ancor più in breve si vede il quadro della riparti– zione delle for.tune dicendo che dei pro-priet ,a.ri m·o:rti nel HJH-15 i 97,72 % la.scia-rono una sostanza infe– riore 'a 50 mila lil'e e insieme possedeya,no. il 48,18 per cento dell'attivo· ereditario colpito dal Fisco ; mentre \ 2,28 % dei defunti avevano hen i;l 51,82 o/o,. * Si può subito afforrùa.re , dunque, che in ben po- cfii casi i oo.ntr.ibuenti ~i affannera'l1no a pro1urre

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