Critica Sociale - anno XXX - n. 3 - 1-15 febbraio 1920

CRITICA SOCIALE 39 della Chiesa e dei capitalisti deve essere socializ– zata; la proprietà del contadino deve rimanere pro– prietà privata. · · . Ma pur dovendo rimanere proprietà privata, la proprietà cont'ad,ina deve· però sottoporsi all'ordina– mento stabi-lito dalla società per poter servire alla .utilità generale. Ciò è. anzitutto richiestò dall'inte– resse degli stessi contadini, i quali possono essere messi in ··grado di utilizzare i trovati della scienza moderna nell'agricolfura soltanto per mezzo d:el'la. cobpera1,ione e della di1rezione tecnica prese-ritta -dalla soci.età, al fine di àocrescere la produttività del loro lavoro e di portare essi ad un tenore di vita più alto e più degno. Ma oltre a quello ilei contadini .c'è l'ii:iteresse .della popolazione urban;i. e industriale, clìe reclama lo _stesso controllo :_ E)ssa _vuole ~nfa_ttiche le sj~ .assicurata la provVIsta ·de1 generi d1 consumo, m maggior quantità e a migliori. prezù; il che è vano .srierare se non si accresce la prod1:1ttivitàdel suolo. Se principale scopo del1a politica agraria è quello di assicurare buoni -prez1,iper ,i prodotti del suolo,-Ia politica agraria socia.lista deve sopratutto insegnare e forniire ai contadini i mezzi per trarre, dalla te,r,ra .che essi coltivano, .redditi sempre più .elévati. Per raggiungere un tale intento occorre innanzi" tutto che i rapporti giuridici della proprietà subi– :Scano s-ostanziali modifica1,ioni. La grandezza della proprietà agricola deve essere disciplinata. Nella maggior parte del nostro Paese la ,proprietà conta– ,dina è enormemente suddivisa; ogni contadino ha , spesso molte decine di appezzamenti. Questo deve· · -cessare. I) contadino deve poter cambiare i suoi -diversi appezzamenti con un fondo unico arroton– dalo, dello stesso valore. L'esperienza in ,Prussia lia dimostrato che basta questa permuta di beni ad alleggerire notevolmente -al ,contadino il peso del Javoro e a diminuire i.I costo di produ1,ione ed a rialzare l'unità di -prodotto· per ettaro. I diritti di godimento e d'amministrazione dei beni comunali devono essere 'regolati; deve essere abolita la·•sfrenata div.i,sibilità delle proprietà collet– tive e devono essere assicurati i diritti di godimento -del piccolo proprie-la-rio su.i beni comunali e ;sulle proprietà collettive. I diritti di legnatico e di pas_colo , dei. contadini sulle terre ~ià padrona1i. debbono -essere diversamente regolati con l'espropriaùone della grande prç>prietà. Una legge protettiva deve impedi,re che le Alpi si.ano sotJtratte ·alla economia loro propria. Il diritto di caccia deve esclusivamente appartenere ai Comuni, le riserve di cacci-a aUa selvaggina debbono essere proibite mediante severi divieti. Ai Comuni déve essere assicurato un di•ritto · --0i prelazione su, tutte ,]e tei;:re che sul tenitorio del Comune siano messe in vendita. Deve essere proibito il sovraca,rico deUe ipo- . teche sul terreno; 1e ipoteche esistenti si debbon_a convertire in· modo che da pa,rte del credit~•re d1- ventino irredimibili e da parte. del debitore siano arnmortiz_i,ate a rate annuali entro una g-enerazione.. Obbligatoria deve essere l'assicurazione per -l'incen– -dio, la grandine, il bestiame,- ecc., affincM il -con– tadino non sia costretto, in caso di infortunio, a ca~ ricare d'ipoteche il suo. fondo. In luogo dei vecQhi -contratti di vitalizio devesi divulgare l'assicurazione obbligatoria oer la _veochi.aia. Fatta, mediante queste riforme, più raziooale la economia agraria, Io Stato dovrà soprapporvi spe– ciali Ufficf che abbiano per còmpito di avviare il -contadino ad una utilizzazione sempre oiù efficace del suo terreno; in ogni D.i,strettosi •stabilirà _un Uf: ficio agrario distrettualie, diretto da agri-coltori -esperti ,cosi nella teoria come nella pratica; a questo Ufficio sar~ aP-IJ'iuntoun Consiglio e]efl, dai conta– òini del Distretto. Con la prop~ganda, con la fonda- zione e il mantenimento di scuole invernali e con campi sperimentaJi l'Ufficio ag,rario dovrà offrir" i modelli per avviare le terre ad una miglior coltura., Col consenso del Consiglio, ·l'Ufficio di-strettuale potrà emanare ordini obbligatori circa la distribu– zione del terreno fra Ie diverse colture, la scelta .delle ,semine, l'appl.icazione dei coneimi artificiali, la- frutticoltur,a, la. sce,lta del bestiame da razza,. la manutenzione' delle staUe, i foraggi, il trattamento del ,latte, ecc. eoc. ·Parimenti,' col cpnsenso del Con– siglio, l'Ufficio agrario potrà obbligare i conta– dini ad iscriversi nelle Cooperative agrico~e- e ad appa:rtenere ,ai Comitàti costituiti per dirigere le procedure di divisione. ' Un importante còmpito della nuova organizza- . zione consisterà nell'eliminar.e il commercio pri– vato e ]a, speculazione sui prodo,tti dell'agricoltore. Prima di ogni altra sarà organi1,zata socialmente la distribuùone dei. cereali. I contadini e i fittavoli saranno obbligati a formare Cooperative per ·deter– minare il valore dei cereali e a queste Cooperative, e, ·solo ad esse, dovnmno cònsegnare Ia parte dei raccolti destinata alla vendita. Le coopèrative rac– coglieranno in depositi• i cereali loro affidati e li venderanno ,agli Uffici granari dello Stato. Cotesti Uffici saranno· diretti da un ·Con,siglio-di amministra– zione; i cui membri verranno eletti in parti ,eg;uali da,ll'assemblea nazionale delle Cooperative agncole e dalle Società di con,sumo. II Consiglio d'ammini– strazione fisserà il ,prezzp al quale esso acquiste,rà i cereàli dalle Cooperative di produzione. Il prezzo sarà indipendente dal mercato mondiale, amnchè il proprietario e -la famiglia che partecipa al lavoro abbiano assicurato un sufficiente compenso al pro– prio lavoro. All'estero saranno- invece acquistati i cereali dallo Stato al prezzo del mercato mondiale, in libera entrata. II grano poi, senza distinzione tra quello nazionalie e quell'o estero, sarà consè– .gnato. ~d un prezzo medio alla Unione dell'industria molitoria. Questo prezzo medio sarà regoJ.ato in r.-uisa che l'Ufficio ·g,ranario dello Stato non ricavi néssun guadagno. Questa organizza1,ione della· distribuzione del grano porterà molteplici va ntag gi. M(}ntrie nel re– gime attuale tra l'agricoHorf;} _ e.il consumatore si è in– trodotte il commercio capita listi co, il quale prende il grano all'agricoltor,e a bassi· prez1,i e Io vende nelle città a preni alti, sarà ormai eliminato questo · intermediario che fa rincarare i p.rezii. Le specula– zioni borsisti-che sui grani diventeranno impossibili. La questione della libertà doganale del grano perde– rà ogni -importa.nza. Finora .il ,prezzo del grano inter– no era determinato dal prezzo d'importazione del grano estero; lo Stato non ,poteva assicurare a.Jl'agri– coltore nazionale un prezzo più alto di quello del mercato mondiale se non con l'imposizioné del da– zio sull'importazione del grano estero, il cui prezzo veniva accresciuto_ di tutto l'ammontare di ·quel da– zio. Ciò dovrà cessare. Lo Stato, quando finalmente torneranno le condizioni normali del mercato mon- . diale, potrà comperare il grano dagli agricol-tori na– zionali ad ùn prezzo più alt.o e dai produttori stra– nieri ad un .prezzo più basso, consegnandolo ai con– sumatori ad un prezzo medio. Ma d'altra 'parte la _nostra orga_nizzazione si distinguerà sensibilmente dall'economia monopolistica- di guerra. Perch,è la nostra organizzazione non avrà un assetto buro– cratico come l'attuale Ufficio granario per la guerra, ma si reggerà sulle Cooperative dei contadini e, quando sarà passato i-1tempo del più duro bisogno, iornerà al libero commercio mondiale. senza più ~n'ere il diritto di requisizione, ma soltanto il mo– nopolio di distribuzione di quel grano che i conta- · <lini stessi spontaneamente desiderano di vendere. · Allo stesso modo si potrà conifigurare il commer- I ,

RkJQdWJsaXNoZXIy