Critica Sociale - anno XXX - n. 3 - 1-15 febbraio 1920
38 · CRITICA SOCIALE nominali dalla locale ammrn1slrazione agraria, dai rappresentanti dei lavoratori e. degli .impiegati ag.ri– coli che lavorano il fondo e dai fiduciari delle Socie– tà di consumo del Distretto. Questo Consiglio d'amministrazione, sulla P:opo– sla. del!' amministrazione agraria locale, nomrnerà ali amministratori del fondo, i quali, secondo Il gua– dao-no nello disponibiJ.e, concludono i contralti col-. lettivi di lavoro con gli operai agr.i,coli e forestali. Del guadarrno netto una parte sarà assegnata al Fondo stat~le di coltivazione, il resto sarà ·diviso tra il Di·stl'ello, da una_ parle, e i lavoratori e im- piegati del fondo dall'altra. · Il funzionamento di questi Consigli d'amministra– zione che gestiscono i diversi beni sarà posto sotto la sorveglianza dei locali Consigli di coltivazione, la cui costituzione deve figurarsi nello stesso modo di quella dei singoli. Consigli d'amministrazione. Ol– tre di questo, infine, ci sarà un Consiglio nazionale dell'aaricollura,. che sarà composto dei rappresen– tanti dello Stato, delle Scuole superiori agricole, dei lavoratori agricoli e delle Società di consumo: Spet– terà a questo Consiglio nazionale dell'a~ri-coltura ,il decidere sopra le assegnazioni dei fondi di collura e stabilire quali miglioramenti, quali coltivazioni siano da preferirsi per ogni singolo fondo; ordinerà infine la proporzione con cui la terra dovrà essere distribuita fra .Je diverse coltivazioni e in che modo si dovrà provvedere perchè siano soddisfalli possi– bilmente in eguale misura tutti i diversi bisogni del– l'agricoltura. · I beni espropriali che possono venire utilizzati con migliore profitto in piccole aziende saranno. di– visi ed assegnati a contadini ed a lav,oratori agri– coli. Ma in base a quale dir.itto si farà questa asse– gnazione? Debbono i contadini e campagnuoli che risie'dono sul fondo espropr~ato diventare proprie– tari del fondo o soltanto affittavoli? Se il contadino compera la terra, egli resterà debitore d( una gran parle del p1 1 ezzo; sarà accesa un'ipo(eca sul fondo e· anno per anno sul reddito del fondo dovrà pagare ~li interessi i1;>otecari.Muore il contadino? Uno dei 11gli :,u~entra nel. fondo, ·rnentre gli altri, con una somma èli denaro, vengono disinteres~ati. Anche per essi •ilfondo è ipotecato; anche p,er essi dal reddito .del fondo debbonsi trarre gli• interessi ipotecari. Quanto più alto è il reddito, tanto più alti sono ,i prezzi del terreno; e quanto• più alti sono i, prezzi del t.erreno, tanto più alti sqno i r,esidui del prezzo e le rndennità ered.itari:e, e tanto più alto quindi l'in– teresse ipotecario che il contadino annualmente deve pagare. Ora, se avviene che i prezzi dei prodotti agricoli scemino, diminuisce il reddito del terreno e il contadino corre pericolo di non potere più pa– gare gli interessi ipotecari; allora egli va in rovina, il suo fondo è messo all'asta. Per tal modo, dove i piccoli coltivatori sono proprietari de.J loro suolo, lo Stato non può abbassar.e' i prezzi· dei prodotti agri– coli, cioè i pr.ezzi dei più importanti consumi, per timore di determinare una grave· cri,si sociale nelle campagne. Questo pericolo esiste anche nei così detti Renlengilter. Il contadino non li compera dando un capitale come prezzo di acquisto, ma obbligandosi al pa{<amento di una nuova rendita; ma la rendita viene fissat.a secondo i,J reddito del terreno al tempo dell'_acquisto. Essa è troppo bassa se il reddito più larch aumenta, troppo alta se diminuisce. Dove per contro i contadini non sono proprietari, ma sono fittavoli del terreno, quel Eeri<;olo non esi– ste _aff~tto, per~hè il prezzo dell'affittanza può mu– tarsi d1 tempo rn tempo, alzarsi se la rendita del suolo aumenta, diminuire se diminuisce. Il sistema dell'affittanza deve quindi prefèrirsi, · in quanto lo St?to con !'_affittanzapuò sempre abbassare i prezzi dei consumi. senza mettere. in pericolo l'agricoltura, •BibliotecaGino Bianco giacché· essa non viene danneggiata ove 11 ~eddit_o dell'affittanza si misura ai prezzi dei prod~tti agri– coli. Ma l'affittanza reca poi altri svantaggi perch_è l'affittavolo, non essendo mai sicuro s'eg-h terrà' il fondo alla scadenza del contratto, si gua,rda bene dal fare grandi lavori, di cui non è sicuro di godere il frutto. J Si tratta dunque di trovare una forma giuridica, la quale da una parte lasci il fondo nel possesso del conta~in? e gl! renda possibile di fare mig!ioramenti costosi e dal! àltra permetta allo Stato d1 adattare i-1canone d'affitto, che il contadino deve pagare, ai prezzi variabili dei prodotti agricoli e quindi elevare il cànone se i prezzi. aumentano e abbassarlo se i prezzi calano. Questo si può ottenere benissimo con un opportuno diritto ereditario di affittanza. Ossi'a la terra espropriata viene data. ai contadini e piccoli proprietari in affitto. Nella scelta degli af– fittavoli possono venire pref~riti i danneggiati di guerra. L'affittanza è senza termini ed ereditaria; l'affittavolo può soltanto essere ,licenziat6 quando sia· provato davanti al tribunale professionale che · eqli non tiene il fondo con la cura di un ordinario ag6coltore. Il prezzo dell'affittanza verrà, ogni dieci anni, cl.e- . t.erminato dall'autorità agr,;1ria locale, per essere sta– bilito in modo che .resti all'affittavolo e ai. membri della sua famiglia che lavorano con lui un sufficiente compenso del loro lavoro: D,el canone una parte va · a favore. del Distretto, un'altr[) al Fondo statale di coltivazione. Il Consiglio nazionale d'agriçoltura che amministra il Fondo statale di coltivazione assicu– rerà al fittavolo sopr,;1 questo Fondo i prestiti per mialioramento e lavori di cui abbisogna. Così potrà essere opportunamente coltivato il grapde possesso confiscato. La rendita fondiaria, che oggi va ~i.grandi proprieta,rt, fluirà ai Distretti e coprirà i costi dell'ammini,s-t.razione locale dello Sta– to. Ai lavoratori agricoli verrà assicurata la debita ingerenza sull'amministrazione e una .Partecipazione adeguàta al guadagno delle grandi aziende agricole socializzate; nello stesso tempo molte centinaia di migliaia di contadin,i, e operai agricoli verranno in– sedià'ti nel diritto ereditario d'affittanza degli altri beni espropriati. Ai co·nsumator,i sarà concessa una autorità diretta sopra la conduzione dell' azienda agricola. Il Fondo nazionale di coltivazione, alimen– tato dal reddito dei beni espropriati, farà crescere, mediante cospi.cui lavori e miglioramenti, )a pro- duttività del nostro suolo. · · · Certo -tutte queste riforme si possono soltanto in– trodurre in quelle terre che oi;ririappartengono alla nobiltà, alla Chiesa ed ai ca·pitalisti. In tutt'altro mo– do deve conformarsi l'economia •della propri.età con- tadina.. . VI. La socializzazionedell'economiaagricola. Dal posse•sso dei mezzi di lavoro nascono due proprietà, la proprietà del ,lavoro e la proprietà dello sfruttamento. 11 contadino è pro.prieta·rio del te-rreno ch'egli stesso coltiva e del .raocolto che è il prodotto del suo _lavoro: questa è proprietà di lavoro. Il latifondista è proprietario di vasta super– ficie di terra, la quale eg,li stesso non lavo·ra ma fa lavorare da aìtri per tirare un guada!!n-O dal p_ro– dotto del loro lavoro. L'azionista è comproprietario delle miniere ch'egli non ha mài vedute, d'imprese industr.iali, nelle quali egli non ha mai larnrato, e trae il -suo reddito dall'opera di quelli che vi lavo– rano: questa è proprietà di sfruttamento. n socia– lismo vuole abbattere la proprietà di. sfruttamento, non la propr.ietà di lavoro. La propr,ietà del nobile,
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