Critica Sociale - anno XXX - n. 2 - 16-31 gennaio 1920

CRITICA. SOCIA!tE 2ò· pubblico, debba, nelle sue nuove· estensioni o1tre che nei preesisten~i ordinamenti. essere funzione ·di' S~to. ,. Su quesLo punto·, pertanto, sul quale taluno ri– tiene d'accordo contro la scuola di Stato socialisti e 'clericali - gli uni perchè ved'rebbero in essa. la scuola borghese; gli altri perchè vi scorgono la scuola laica -- si determina invece il conflitto insa– nabile dei loro programmi ; e lo si· vide alla Ca– mera, dove la mozione ·del socialista Piccili ha ser– vito quasi di -reagente per determinare la separa– zione delle. due opposte sclùere: dei laici, a,ssertori della scuola di Stato, e dei confossionalisti, propu- gnatori della scuola libera. _ · Per i clericali non è di fatti questo un problema fra i tanti, seèondario' ed accessorio, com'era per i partiti di Governo dell'ant,egucrra e fors'anche per. lo stesso Governo attuale, che ebbe a meritare_ il rimprovero dell'on. Calò di aver dimenticato d'in– serire nel discorso della Corona anche un semplice acc-enno alla questione della scuola. . _ . Pe1-.•i-cleri-cali questo è 411 punto essenziale e fon– damentale; e non per nulla il loro çorriere d'Italia dichiarava, ·con tono di minaccioso mònito ..ai libe- ,. rali, çhe chiunque abbia bisognò dei popolari, do– vrà cominciare col chiQ.W'la testa di fronte alla loro precisa volontà per la libertà d'insegnamento. Giac– chè nel problema scolastico essi veggono il proble– ma preliminare fra tutti; e nella soluzione, dte di· esso propugnano, la via necessaria al, raggiungi- - mento di tutti i loro fini. · ' · Ma per ragioni ben di.verse da ·quelle eh.e condu– cono anche i - sociali,sti a ri-conoscere l'imporianza della scuola: e- la diversitil si rispecchia appunto nell'antitesi fra la scuola funzione di Stato, che i so- .- cialisti reclamano, e la scuola libera, i cui diritti i clericali vogliono rivendicare. · I soci..1li'stihann0 cumune con tutti i parLiti laici (che, difatti, senza eccezione si sono tutti schierati i1\ favore della mozione Piccoli contro le .schiere confessionali che ,la -combattevano)' la visione d(llla scuola intesa t:ome strumento di cultura e di forma– zione spirituale umana, in -quanto, pr'oponendo alla attivitil dei singoli e delle loro organizzazioni fini puramente ed esclusivamente· sociali,. indipendent~ da ogni rapporto con sovrastanti preoccupazioni d'in– dole religiosa, veggono nell'autonomia della coscien– za e nell'indipendenza pi(ma della ragiorie le con– cliziorìi necessari-e ad ogni attivira feconda. Per il par-Lito confessional,c, al contrario, come i 'fini terrei1i e sociali gonò subordinati agli extri– mondani, così le coscienze e gli intelletti h-anno la loro guida neHe verità _rivelate e sono soggetti ali~ autoritil del dogma e della chiesa, mediatori indi– spensabili fra l'uomo ,e dio: ogni- attivitil; e quindi !'lnche la J.>Olitic~,i:-isente di questa subordi_na:zione ~nsuperab1le. Qumd1 là scuola è strumento pnmo per il •raggiungimento delle finali lii politiche di questo partito, non per se stessa o in quanto sia diretta allo sviluppo dell'autonomia spirit1.1ale (come vogliono i laici, -solo preoccupati dell'acquisLo delle capacira per cui !'.uomo può esercitare più fecondamente la · sua azione sociale)', ma in quanto sia volta alla c0n– quista delle coscienze per parte della Chiesa, Cfle deve per feducazione renderle a sè soggette ed ob– beqièrrti e può solo per tal .verso farle, nell'azione . .---pulitiéa .cui le indiriz_za, strumento delle sue fina- - ,. litii. . . - · I clericalii• parlano di libel'là della .scuola 110n in q11anto_vogliano introdurre . il. pr:inc/pi? di lJber~à come m.s.p1ratore della funz10ne educativa ; ma m quanto r~clamano la libertà pe,r l_aloro scuola, che è scuola confossional,e, ehe all orientamento confes– si0nale prepara, indiriz'za, infoJ>ma le coscienze. Lic.. be.rtà non dunque interi-0re al-•fine che: si pro.pone, ~ . ino Bianco i-I quale è· invece di subordina~ione· degli spirit:. i.ad un:autorità dhe la- ragione rinuncia a discutere,; ma libertà solo ,nell'azione che ·a tal .fine si dispiega, ossia liberazione qa quei vincoli e limiti che le o.p– pone oggi lo. Stato laico, tutore della libertà cl,ico– scienza, ris.ervando solo a se stesso ed al-la pi·opria scuola, informata al pri'ncipio di laicità ed a1.1tono– mia spirituale, il còmpito e il diritto di conferire titoli e dipl@mi, giuridicamentie validi. Liberaiione da quegli impedimenti in ~omma,. per i. quali una scuola, che n0n può dar,e garanzia di indipendenza da· fini estranei alla cultura e .a.Ila·preparazione de– gli uomini alle funzioni sociali, è messa in condi-:_ zioni di' inferi0rità giuridica, che sono necessarie a controbitanciare la forza di alle,ttamento e di pres– si·0ne che altrimenti essa potrebbe esercita,re sulle coscienze con la suggestionè di -preoccupazioni oltre– mondane. L'equiparazione giuridica, dunque, che i cleri-cali chiedono; sarebbe in realtà la condizione di un'éffet– tiva superiòrità della loro scuola sul,le scuole di· Stato,..e su tutte le .possibili altre scu0l'e uon confes– s-ionali. Ma_estri d'arte politica, essi, come sembrano doman'.dare sol:tanto conc\.i·zi@.ni d'uguagJia,hza, così non voglio110 a•pparire nel loro v.euo carattere .di propugnatori d'una scuola confessi0nale. cc La tesi · loberista della scuola- €scrive,(a il l0ro Abile in. UN. sintomatico artic.010 suL Carlùw del 2 gennaio)'. quale noi- possediamo; non è div.ersa da quella, che. occapa già le menti dei socialisti forni,ti di. vhia coltura quali il Turati e<;l i,l' Treves, e che viene oggi ritenµta ne– cessaria dal Gentilè & dal Croce, v.abdamente difesa dagli scrittori •che halmo' maggiore autorità nel no- . stro giornalismo: il Prezzolim, il Tilgher., e .soste~ nuta ccin coraggio giovanile daHo stesso Giolitti.· N'.oi seguiamo ·con simpatia. qualsiasi azione cHe si svolga_ a vantaggio veale della scuola». Ma poco innanzi aveva pur detto, che oggi, clopo I-a guerra, risuonanp voci che credevamo spente, mentre a~onizzand parole, che ieri parvero immor– tali;: agonizza la, mo.raie J:aica, colpevole (udite!) della disumanità, guerresca 'dei Tedeschi (il popolo. più religioso forse fta tutbi !); riecheggia il- v:erào del Vangelo ; si dissolve e scorre via c\agli I spiriti. il liquidò torbido delle settarie ideologie democrati– che;, "e, di fronte alla -rivelazione del fatto che, '« Nella furia di togliere dalla storia c\'.Italia 19 se- - coli di catLol'ic.esimo;non s'era pensato che quel che rimaneva contava assai poco», la folla dei con ,s.en – timenti si raccoglie intorno al Partito popolaPe, « che si riattacca alle più pure e gloriosé lr·adizioni• della storia d'Italia >>. · , • · Ecco dunque la nuova coscienza che si vuol dare alla scuola: rinnova,re cfo~ in essa qµel'lo spirito, che ha dominato nelle tradizioni storiche d'Italia, lungo i troppo dimenticati 19 secoli di cattòlice- simo. ' E qui appare quanta insio:~ritil fosse. nei' Partito popolare quando t~ntava, anche pe-r l!occa del Me– da, di gabellarsi per aconfessionale: ogg-i, pur ten– tando goffamente di mantener ancora la maschera, esso dichiara apertamente che chi ·ha bisogno di lui · deve per- prima cosa chinar 'la le-sta alla sua recisa esigenza di una scuola., c~,e ,chiama libera e intende con{ess'ionale. 'E ad ogni collaborazione al Governo me.tte come pregiudiz,iale l'ipoteca, StL due Ministeri, , quello de-LiaGiustizia e Culti e quello dell'Istruzione, per affe.rmare la potenza ·e razione della ChJ.esa nel reggimento dei rapporti fra essa e lo Stato e i;iella 1 direzione delle funzione f)ducativa. . Ora, di fronte a queste ,es·igenze, che minacciano una delle più grandi conquiste dell'età moderna, la difesa dello Stato· laico e della sua scuola significa : difesa dell:t' libertà di coscienza. La scuola è ,una , funzione pubblica, _perchè rispond·e a un. bisogno \ I .\

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