Critica Sociale - anno XXX - n. 2 - 16-31 gennaio 1920
• l C~UTICA -1'0GIALE PELMONOPO.LIO .DE6LIA~COOLICI In questo mondo il 'regno del bene non è mai se– parato da confini netti e precisi dà! regno del male. Anche ove il bene pare che abbia un dominio in- • contrastato è. facile scorgere che il male tenta di far capoli~.o e v.icev~rsa. Cosi in mezzo alle ,inestri– oabili difficoltà create dalla guerra, che distrusse i sudai.i risparmi di parecchie generazioni, difficoltà che si estrinsecano nel progressivo inasprirsi dei prezzi di tutto ciò che giova alla vita, si può anche scorgere il lato del bene. li lettore non immagini che io intenda riabilitare i:l carovive1·i o tanto meno tesserne l'el0gio. Voglio dire soltanto che se il caro– prezzo del pane, della pasta, dei vestiti, delle scar– pe, delle case provoca un sénso unanime di mal– ·contento, di esasperazione, di disperazione - è un mistero·· come a questi- chiari di luna tante e tante famiglie sbarchino il lunario - dall'altra parte è , sperabile che il caro-prezzo di certe sostanze, che non solo non sono necessarie alla vita, ma' anzi rap-., presentano un lento ma continuo · avvelenamento delle popolazioni· e della razza, non sia accolto da uguale unanjme consenso, di esecrazione. Ecco che nelle fitte tenebre della foresta del male brilla il raggio dèf bene. Gli atlt]àli prezzi sconfinati dei ta– bacchi e delle ·bevande. alcooliche, eh\ sarebbero ' i1Jaccessibili se qon soccorresse la potenza del •vizio · profondamente radicato e- l'ignoranza intorno· alle · loro· facoltà intossicatrici, siffatti p,rezzi ag_iscono indubbiamente come freno salutare contro l'eccesso del consumo, recando un inca)colabile beneficio alla salute, al vigore, alla vitalità della razza .. Fra tanti 1 orrori e spasimi .seminati· dal caroviveri dobbiamo pur consolarci se, in virtù dello sbesso fenomeno, viene a restringersi l'uso di certi veieni abitualmente così graditi alle misere popolazioni, anzj tanto più ricercati quanto più mi-sere ne sono le condizioni. Stimo superfluo ricordare al lettore tutto ciò che è stato scritto in ordine alle conseguenze fatali - per . l'individuo e per la razza'_ dell'uso e dell'abuso degli alcoolici, nort esclusi il -Ììino e la birr;i.. Se il caro 'prezio di qu~sti veleni ci reca un ·aiuto inspe– rato ma efficacissimo nella lotta antialcoolica,· è me– stieri_ tràrne profitto. Grazie al complesso··gen~rale inasprÌ)llento del costo della vita il pubblico, con ammirevole docilità e con santa rassegnazione, $i è allenato a tollerare, certi prezzi' favolosissi111~;basti 1·icordare che l'alcool -si vende oggi intorno a lire· 1500 ed· il viiio intorno a.Jle L. 259 per ettolitro. In tempi normali, -·prima della guerra, sarebbe stato ·ritenuto folle~·çhi àvesse proposto di innalzare i prezzi~ dé'flo spirito e dél• vinoi mediante opportune ·tassé i-spirate a c.oncetti d1 prevenzione sociale, an– che alla quarta parte di quelli attu~li. , .* Affermato il concetto della utilità sociale del préz– ;w alto delle sostanze· intossicatrici, con speciale ri– guardo alle bevande alcooliche, ci si affaccia un altro problema. L'alto costo, che ,giova ad infrenare jJ. consumo, deve andare ancora ad ingrossare i lauti guadagni dei proprietarii •di terre e dei voraci intermed-i~rii che si frappongono tra la produzione ed il consumo? Ho dimo,strato, in un articolo pubblicato in que– sta Rivista, che il caro .prezzo_del vino non è 1 do– vuto aJla diminuita produzione o aJI'aumentato' con– .sumo. I proprietarii, a difesa del loro ·intangibile in_teresse, non pòssono invocare l'inviolabilità delJa leige della domanda e del\~ offerta, che 1~on è stata turbata. Nè l'aumento del prezzo può 1ìiferirsi alle aumentate spese richieste daJia coltura deJia vlgna; poichè siffatto aumento di spese verrebbe lautamen– te compensato anche da un -prezzo di una cinquan– t.ina di lire per ettolitro. Il costo elevatissimo del vino si deve e-&clusivamente alJa mancata fabbrica– zione di vini artificiali. a base di zucchero. Se il Go– verno provvedesse a far affluire nèl m·ercato alcune mi·gliaia di quintali di zucchero, il caro-prezzo déi vini svanirebbe come per incanto. È un'iniquità che • là classe pr~vilegiata dei viticultori sfrutti à proprio beneficio, riversando sulle spaJie dei consumatori un danno paragonabile alla cifra di parecehi miliaa·– di, le conseguenze di, uria ,deficienz_a di zuccheri, deficienza che potrebbe essere eliminata da un atto di volontà del Governo o del Parlamento. · E il beneficio dell'alto prezzo deJlo spirito dove va? Va neJie insaziabili' fauci dei distillatori più o meno riuniti' nel Consorzio Italiano Produttòri Al– copl. Per, quanto riguarda_ lo_spirito,. sarebbe vano obbiettare che 'la deviazione del sopraprezzo attuale . a favore'. deJlo Stato .~olpisca gl'interessi dell'agri– coltura .. Prova ne 'sia il fatto che le vinacce, attual– mente fonte quasi unica per la produzi,òne dell'al– cool, si sono vendute da 5 a io lir-e il quintale, men– tre, in base ai prezzi di L. 1500 ·deJio spirito· e di L. 400 al quintale del èremo~, la vina~cia si sa– rebbe dovuta vendere a più di L. 50 al quintal_e.. Ciçi dimostra che il prezzo fenomenale dello spirito va a beneficio non già dell'agricoltura, bensì della speculazione· di industriali e commercianti. Lò Stato· ha il di.ritto di sostituirsi al vampirismo insaziabile che proprietarii di yigneti, industriali e commercianti, esertitano su vastai" séala con l'alto prezzo degli alèoolici; e a,tal fine· dovrebb~si c.orag– giosamente ricorrere al ·monopolio deJla vendita de– gli alcoolici, spirito, vino, birra e 1iquori. Acquistando Io .Stato dai produttorì il vino e la birra a un prezzo non superio1-.e alle lire cin_quanta per ettolitro -- prezz,o che .lascèrebbe ai medesimi un m_argine- cosp_icuo di compenso alle cresciute spese -, gli spiriti a lire 200 al ,netto di tassa, i liquori ad un prezzo adeguato al costo· d-ifabbrica– zione con un equo margine- -a beneficio deLfabbri– cante, e vendençl.0 questi -articoli monopolizzati a prezzi di p0co superiori· a quelli àttualmente vigenti, realizzerebbe uh guadagno di molto superiore , ai 10 miliardi annuali. Per non tediare il lettòre tra– lascio la dimostrazion.e aritmetica. Basta, per con– vincersene, tener· presente .che la produzione del vino si approssima ai 40 milioni di ettolitri, ·sui quali lo Stato si assicurerebbe un sopraprezzo di I •
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