Critica Sociale - anno XXX - n. 1 - 1-15 gennaio 1920
14 CRITICA SOCIALE dita de' prodotti tedeschi, migliori assai dei nostri e molto meno costosi, è aborrito, Lakhè si giunge ad imporre l'assurdo della preferenza del prùdotto nazionale solo perçhè nazionale, benchè ognun .Io giudichi di qualità scadente e più caro, qua-si che _il commercio non sia di 1,ua natura internazionale. Il nemico da a.ffrontare vien dipinto come cencioso, stremato per .Ja 1 fame, e si dà per matematicamente sicuro che il semplice urto dell'esercito italiano ba– S'lerà per farlo cadere. In secondo tempo si provvede alla oITrettata siste– rn,azione a difesa del confine verso l'Austria e si co– strui-scono con criter1 antiquati trincee che costano diecimila lire l'una, ma molte delle quali non ver– ranno mai occupa,te: frattanto viene ripudiato il pia- - no di guerra ~ludi.alo ai tempi· del ge-nera.je Polli o - difensiva sull'Isonzo e sul Carso, oITensiva nel Trentino - e yienè àdotLato ii piano opposto, lan– ciando il primo siluro, .ancor prima dell.a guerra, contro il generale d'.Armata Zuccari perchè si per– mei.te di pen.;,arla in modo diverso dal capo di S.tato i\lI.aggiore, onde egli scriverà, all.udendo al prop_rio esonero: La guerra 1 non è ancora incominciata, ma c'è già un morto. In un libretto di 62 pagine viene ~lillata l'essenza dell'arte della guerra che s'impernia sull'attacco frontale, quel famoso attacco frontale che, ·permetterà cli immol,are i soldati a migliaia e per il quale lri cosi detta ,-ittoria della Bainsizza costerà 227.000 uomini. in una frenesia cli frasi a!Lisonanti ed esiiltate, in– tr~mezzate daH;In.no di Marheli. ..,. Dell'elmo di Sci– pio s'è cinta la Ìesta .... In fondo ad ogni pacifico podre di famiglia v'è sempre un po' di Dpn Chi– sciotte. . Ma qu~sto popolo che partecipa alle manifestazioni . è desso la ge'iruina rappresentanza della nazione? Guardatelo: vecchi, donne, 1,agazzi, i' futuri for~i– tori d'armi e di munizioni, i candidati: agli. innume– revoH Comitati di assistenza e di propaganda, gli insostituibili degli Uffici, delle f.abbriche, delle Am-· ministrozioni militari. Il nerbo di coloro che faranno la guerra è inveçe -tenuto chiuso nelle caserme per ragioni d'ordine pubblico; molti sold,ati sono anzi già ,d,a mesi alla frontiera e si logùrano in una anti– cipata vita di guerra, trepidando -di gioia ad ogni eco che ad es,shgiunga di eventi che sembrino ·scon-. giurarla._ Cosi, i trecento biglietti da visita lasciati nella po,rtineria dell'on. Giolitti e la salita'o.1 poi.ere dell 'on. Sa·landra òi.Qno,per la maggior parte dei sol– dati, angosciose alternative di vita e di morte. Quan– do mai si .è in-detto un ref-erendum sulla 'guerr,;i. fra coloro che la dovevano combattere nel mo-do più pe– ri-coloso, e penoso? L'umanità· fu anzi sempre divisa in due campi: una esigùa oliga-rcpia che poteva de– crelare, senza parteéiparvi, .]a guerm, ed una im~ men-sa maggioranza che doveva subir.ne tutti i. ~esi. * Finalmente, qualche mese prima di interrogore il ·Da quel momento, , del resto, nessuno è .libero di Paese per mezzo del Par],amerito de' Comizi delle esprimere un 'opinione che ·non sia f.avorevole alla libere discussioni altraver-so la sta'mp.a, si ri-chiamano gp.erra: chi I'espri,me contrar~a è un nemico della alle armi parecchie centinaia di migliaia di sold,ati e patri.a. Dàlli al traditore ! Certe a-ccuse sono temute dieci cla,ssi di uffkiali di complemento (1882-1891, . tanto, istintivamente quanto irragionevol~ente, come marzo 1915),. il che equivale al prev.entivo sequestro è istintiva ·ed inagionevole la fuga in massa da un · dei cittadini più validi fi.sioomente ed intellettualmen- · tep.tro al falso grido di al fuoco,. _ le, che son d·estinati a fare la guerm, ma che, per << Si facci.a e si vill'ca orli la guerra - dicono gli il fatto della chiamata alle armi, sar,ann-p,messi nella intervenli,sti:- poi, a ,gu~rra filiit,a, ognuno potrà impossibilità di esprimere J.a Joro opinione. Una liberamente pari.are e criticare». infatti, ora che la ,spessa rete d'infrngardaggini e di equivoci avvolge guerra è finita chi ne p,arla male è urio svaluta'tore in ques,t,a massa di. cittadini,soldati coloro che sono . dell,a 'vittoria,; sembr,a quasi nutrirs( dagli' interven– riluttanti alla guerm: non s'attenta l'ufficiale ad listi il timore che l'opin~one dello suplutatore possa esprimere avver.sione all'intervento, pel timore d 'a.p~_ retroagire e fai· perdere la guerra, t ad ogni modo parir pusillanime di fronte ai soldati. ch'ei ·dovrà · non si mette in dubbio che, se la vi-ttorìa ha dato fino- domani guiljlare alla morte -sul campo di batl:aglia ; ra frutti nòn dissimili da quelli di 11na sconfitta; 'è ta~e del pari il soldato neutralista; ma per paura proprio per colpa sua. AHor,a, peraltro, nella immi- fis1c.a: come Don Abbondio ha più paura deIJa mi- . nenza della guerra, si verifi.ca un fatto curioso: j] ' nacciata pugnala.t:i di Renzo che non delle schiop- soldato, che non può esprimersi liberamente di fronte peltate promesseglì da Don Rodrigo, così il soldato al suo. -superiore, si sfoga in. maledi.zioni ·coi com- paventa il pericolo più vicino e ,sicuro, cioè la fuci- paghi nel' buio della 'trincea, o grida la sua protesta la21ione, che s'inlligge ai soldati che non vog1iono d_ura111te le m~wcie notturne; quando poi scende ,a· battersi, più ancora della ,ferita O della morte che Io · riposo ?cri ve il suo giudizio,: con .Ja tradizi-on.ale ma– può incogliere -sul campo di ba-tta,gli,a. tifa copiativa, dovunque un. muro si· trovi a portata Quand~ la ~obi-lifazione dell'odio app.a;re completa,. de)_Ia s_u~mano. Oh!. il plebi,scito contro la guerrà qu:trndo ·Iambiente appare sat uro di e~l tazione guer- ,eh_ 1 0, v1d1 sull~ p-areti imb~,ancate di fres~o di un pub-. ramola, allora il popolo vien convow.to in piazza dai blico luogo d1 Asiago a,ssai prima della Stra'fexspe- moderni Tirtei .e dagli infuocali nazionalisti: so- dition t.... gnan_ocostoro un 'Italia immensa, dominatrice, sopraf– f~ttrice ?~gli altri popoli, ricalcante le orme spietate del patriz1,ato conquislaitore. di Roma antica. Pensano essi forse che Roma antica poteva dominare ed espan– d~re I.a propria poten:llll senza bisogno di carbone e d1 ferr_o, fa_vorendo, anzichè comba,tterla, l'ìgnoranz'<l., · e _che 11primo colpo a tanta ingiusta egemonia mon– diale venne portato dal Cris-lianesimo che predicava la. n_i~nsuet_udi_~e, la ~overtà, I'uguag.Iianza degli uo– mm1 • Mai p1u: essi bandiscono -la nuova croci-ala BibliotecaGino Bianco ..* . La pesante macc~ina umana che form-a J'es·ercito 81 m~ovt: od_u:nque in un'atmosfera di reciproca pau– ra, d1 e~ltaz1one, di mancanza di sinceriJtà. La ma·n– canza di .sincerità è anzi la caratterisÙca delkl guer– r~, perchè tutti mentono: o per paura, o pllr malva– gità, _o per in~satta valutaz~one delle cose, quando non s1 mente. d1 fronte a ,se..stessi, per subii-me egoi– s~o. Mente rl soldato, che, · interrogato dal supe-• nore, manifesta entusi;i.srno o soddisfazione di es- J ' .
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