Critica Sociale - XXIX – n. 20 - 16-31 ottobre 1919
I ,' CRITICASÒCIA(.E 271 ' che_l.utti·-r socialisti e borghesi·- riconosco'no, nella· sere una sempliçe aspirazione platonica, ll!l liema Cqnf ederaz~one del Lav9ro ! Rientrando .in quel sol- per vibranti perorazioni di propaganda ; deve di– co', il massimalismo sarà a sua volta, a' brevissimo 1 ·ventare. il-,principale organo di preparazione del so- · andare,· assillato da bitti gli ingenui, ùa tutti gli cialismo in tutt1 i P.aesi ; rorgano' possente d-ella po-· impazienti, da tutti i « rivoluzionari>> che, non ve- litica convergente dei partiti socialisti in tutti gli dendo la •rivoluzione che' diventa, la rivoluiiòne in .Stati. E, prima di tutto, .sarà da ottenere che tutti i itinere,' si tormenteranno e tormenteranno il Par- partiti socialisti istituiscano )un .Ufficio :analogo. La tito larrientahdo .la rivòluzionè che · noH vier1e ma.i loro somma, l'incontro dei loro rappresentanti in ed accusando di tradimento quelli _che l'avevano pro- via ordinari.a. e straordinaria e l'intima alleanza con messa in un pie-colo gesto violento, crudele e inef- gli ..an~l?ghi lJffi,ci ~ -r ~p.p.re ~ntant~ <lell~ ~on.Jede– ficace. . raz10m mternaz10nah d1 •mest i-ere, m fine il franco E_noì difenderemo il massimalismo,· appellandoci appoggio di tutte queste forze agli Stati çomunisti alla ineluttabile ne~essità delle cose, delle congiùn- sfidanti la tormenta reazionaria dell'intervento impe- , ture, de!!li - ambienti. La promessa di faré « come ' ria lista:, tratterrg-iano una politica .inliernazionalista, in Russia>> non tiene', p,erchè l'Italia. non è... la Rus- lenta ma solida, di avv.e'nto rivoluzionario, ta.Je da sia .. Anche il signor De la, Palisse, rriassimalistà, rassicurare tutti i socialistL · consentirebbe in ciò con ·noi.-Ognj popolo fa la ri- Non l'op~ra di un giorno, ma jl travaglio di un'e- voluzione «=sua>>, secondo il suo genio e la sua poca; non un'avventùra barricadiera, ma un,'edifi– storia. Noi abbiamo chiesto, e nessm;10 ci hà rispo- cazione di ann~ e di lustri,- ecco l'.ìmpre-sa che sta sto: « Quan_t9 la rivoluzione di Lenin è. costretta ·a davanti a noi. O il massimalismo l'intende e volonte– perdersi per fare la rivoluzione di Lafàyette e di rosamente' vi si adatterà, o -sarà travolto. Noi, eh~ Robespierre, per roi'J!pere la feudalità, creare' la. gli. perq.oner.emo di averci -sostituiti per fare' quello proprietà libera e combinarla con l'industria nazi o- ' che noi stessi faremmo, 1 che non lo lascetemo tra– nalizzata? ». E abbiamo pur chiesto, e nessuno ci volgere l}er non avere mantenuto le sue illusorie ha risposto: « Quanto la, Russia, nella sua immeri- concezioni, saremmp invece impotenti a salvarlo ove . sità geografica e he.Ua.meravigliosa molteplicità dei · al tentativo di r,ealizzarle seguisse il paventato disfa– suoi prodotti, può, isolarsi dal mondo, resistere mesi cimento del Partito e del prolet.ariato, secondo l'e- ed anni al blocco affamatore dell'Intesa, bastando sempio ungherese. · · economicamente a se stessa, nutricando esclusiva- Ciò scrivendo seritiamo di essere appieno ndlo mentè d.i se stessa il grande esperimento comunista., spirito del Còngresso :-- che non gridava a noi il il quàle ugualmente difendono lo spazio, il gelo, che cµpio dissolvi dei mistici torturantisi in rupi ed in vinsero Napoleone, e l'eroismo dei combattenti in- grotte; . al èontrario. Venendo dalle pene della guer– duriti alle privazionì deUa vita russa· ea esercitati ra, affermava una volontà di vita e di soddi-s.fa – alle rinunzie del misticismo, di Tolstoi ·e dei Dou- zioni temporali. che n,on concorda con l'uni voco pro– ckoboros? Quanto lQ potrebbe invece l'Ital,ia, · tutta g-ramma della demolizione dei pubblici poteri, Par– pèndtila nelle acque, tutta percorsa dai _-monti, pro-: lamento e Comuni compresi (e questi mal compresj, duttrice di poche biade -e più di vini e' <;liffori alt.i poichè il Comune non è un «potere)), ma è un orga– a confortare la vita e ad ammollire il costume - nis.mo naturale e socia'le, ih cui si forma un .potere tutta, e ciò principalmente va notato, . tutta aperta., di- amm inist~azionè, che può p11endere tutte. le forme da tre. mari,• alle invasioni della reazione eur~pea, ))ossibili, daHe più autocratiche alle più democrati– a1Yliassalti dei congiur-ati di ·versailles, contro ogni .che, senz.a mai confondersi coll'ente Comune, come rivoluzionaria novità· comunista? la formola della mozione massimalista erroneamente A ciò certamente alludeva Filipp-0 Turati quando lascia supporre,. allorchè l)ostula ,l'abolizione del chiudeva i1 suo 0 -rande disc·ors,o al Con g,re~ so, discor- Parlamento e dei -Comuni). so che fu prfocipalmente un grande al.to di fede e Se potessimo· al riguardo nutrire dei dubbi, l'ar-. di morale, dicendo che il massimali smo è, dopo dore elettoralistiGo tosto spieg-ato dal Congresso e tutto. la guerra e che •bisoi:rna scegliere: la guer.ra l'assenso visibiTe dato, malgrado. i precostituiti man.– o· ... il socialismo! · d:ati jmperativi; al discorso mirabile di G► E. Mo.:. Non c'è dubbio. Il massimalismo vfocitore, nel- ·digliani, ce li dissiperebbero. Ciò che pre_vedevamo · l'imponenza stessa dell::i ~11::i vittoria vorrà. essere 'nello ,scorso numero, confermiamo con· l'autorità del niente altro che il socjalismo: la pace, cioè, poichè fatto compiuto. Tra il sostan,tivo « massimalismo >> esso, senza inizanno e senza tradimento dei . suoi, ·e il suo atrnettivo « elèzionistico >>si· aprirono · tutti– delle masse che l'hanno seguito entusiastiche,. altro !.rii abissi della incoerenza e dell'accomodamento, non potrebbe essere· che la pace e l'avvèrsione alla facendo la parte bella all'-inclito massimalismo asten– guerra. ll pacificismo, da cui viene, si rivolterebbe $i.onista 1 che non voleva çlare quartiere a nessuno. tuttò ad una rio.litica ehe arr.ivas,se alla guerra, che nemmeno aU 'unità del Partito.· Ah ! ouella unità del provocasse i:rli Stati a ,portarci la guerra, senza nep- Partito; clv~ f.e.ce r.iparare gli antichi « riformisti >> pure una guarentigia -sicura che, alle spalle di quegli alle trinc{}e guarda te ·dall.a · intransil!'•enza .rigida di StaH che intervenissero ·a -soffocare la nostra presa Costantino Lazzari ! II massimalismo elezionistico rivoluzionaria del potere per .il comunismo. scop- non. sep:p~ nè l'icortose-erla iii. un -pr,eciso ordine del pierebbe la. rivoluzione. g-iorno, nè ripudiarla espressamente come av-eva Certo; il comunismo non, è il pa-cifismo ;, certo, fatto nel suo Manifesto, e preferì renderle omaggio il comunismo, si nutre di midolla di leoni : ;ma ·'·di parole che parevano già pa;role di manifesti elet- . cert~, anche, il comunismo vuol fondarsi per vivere, _toràli _! II Congresso - fu detto e ripetuto - era e non pe~ 1 morire, falci.ato dalle mitrairliatrici e sfo- un ·Congresso di candidati. Altro possente -argomen- .· racèhiato da.Jle baionette ... rum-ene-r S!!cro impe_gn◊. to .a ,giudicarlo, nel suo i straripanlie massima'Jtsmo del massimalismo è di evitarci. c~t.esta tragica •pro-. elezionistico, più ,elezionistico che massimalistico, e, , soettiva. che segnér-ebbe per il .proletariato una di- per conseguenza, più parlamentare del parfamen– .sfatta, da çui non si rialrerebbe più per mezzo se- tarismo positivo che parlamentar-e· del pa,rlamenta– colo almeno ! Il -massimalismo non vuol essere la rismo negativo. La rivendicazione del, Gruppo par– r.rnerra ~ V\tol· esi:;ere l'org.ahiz1.:aiione-internazionale· Jamentare, ·per a:v:erposto al sommo della sua azione ' del proleiariàto. Costantino Lazza.ri, co·I .suo diseor- la difesa unguibus et rosfris del- sistema rappresen– so w-ampoliniano contio fa vio'le~za .. ci affida piena- tHtivo- contro la dittatura e per· .aver contrapposto mente a ca,Po del nu@;v'oUffiéio .di organizzazione la libe~tà della tribuna ·parlamentare alla schiavitù intemazionale.' L' T,ntE\rn~zi-o,nale_ deve cessare di ~!:!- . ed• al bavaglio della Censura,' d:elle leggi ec,cezio- .. I• '·
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