Critica Sociale - anno XXIX – n. 11 - 1-15 giugno 1919

', 181 ..-- ~ ' , ..._ ' • .. I ~ . . • /deriva~ '.da1Ja.storic.a'•n-0 };)iltà'dell o' stemma e. CO~- gli stranieri .nostri alleati 1 conoscevano la 'qualità e -lliisùr~t'\ alla _attull'le potf,} nziali. tà'delle forze, in fa~to 11 prezzo. Come potevano rispettare l'Italia ? di poli,tica, ,estera, ·è corrisposta una ·infantilità mi- · Anéora. Per ragioni di storia .e di topografia po- serevole di_ vita ,politic-a. ·- ~ · •litica, quali città normalmente rappresentano i,l Pae- ~ Da quattro _anni e più noi .a ssistiamo çon doforosa ~e ? Roma; e la Galle.ria di Milano. Complici le vergogna_ a,un_a. farsa tragi.ca, di çui, anche· su .que-· speciali condizioni di soppressa libertà, ogni Mini– sté colonne, denunciammo pi ù d'una volta la sgua- stero; ogni -Comi,tato, ogni- Ambasciata estera, po-, ; · fo,ta.tristezza.' _ - · · · . · teva organizzare in poohe ore la « grande manife– f..: - O,Ì1i intricati groppi; ohe oggi minacciano di sttoz-c stazione » che poi v,eniva gridata ai quattro venti, f · . ··zaiici :a-Parigi, sono i nodi di una situazione di po- in· Italia, e fuori. · , Ji,booaintern·a, ·eh-evengono all'inesoraibile p~ttine del- Il vero Paese, l'operoso, jl forte., il sobrio, il re- la sto·ria. Un:a nazione vale anche per la· sua serietà, 9 istente, il realm~nte grande Pae.se che c'è di sotto ~i, s1!oi cosiumi! per _la su? educà~ione·. e maturità di questa .schiuma, quello che pativa in ,silenzio e pubblica. Guard1àmoc1 addietro, ripensiamo come moriva al fronte, chi lo conobbe. e lo ap,pr-ezzò ? entrammo in gueri:.a, ,che spettacolo demmo· aH'Etr- I · corrispondenti e i diplomatici franoosi ,ed inglesi popa e al mondo n<:J'lle << rad}ose giornate>> del mag- ci giudicavano da quelle folle di pochi clac·queurs, gio 1915; quali furono: gli esponenti 'della Patria: -talora, comperati da loro stessi; . di molti alrueina– quali giornali, e in che forme, e come sòrti, con- bili sempre, disposti a «dimostrare», ,e di moltissimi · tiu'ssero la, pubblica opinione ; · quali· miserie d'uo- curiosi e amanti. del chiasso ; folle che essi saipe– mjni, quali gar,e, quali feib-bri'li irt',pazienze _domina- vano pe_r,fettamente che cosa significassero e come rc)OO -~ determinarono l'ora .e, il motlo, dell'intervento; fossero state mobilitate-. . ·Ricord,iamo l'immane tragicommedia del tru.oco con- Non bastarorio l,e·lezioni di questi anni. Certe ma- tro Gjolitti ; l'?udacia. di pochi ,e la credulità di lattie del sangue sono inguaribili. tapti ;, tutta l'inscenatura·, neHe piaq,ze, ·,entro la Ca- Dopo il pugno di. Wilson nel viso ai delega.ti ita- ' mera;· 1 e la, viòlenza ·e il ricatto, e l'intimidazione, e , liani, costoro v,ennero· ad appelll!rsi al Paese. In la . so.p-pre~si'one' ·d''ogni. verò èl'iba:tti,to ;. la stampa che forma? Con che austerità ? Con clìe coscienza pari ai «fa.sci» ; il· fior-ire, ad ogni -luna nuova, di di responsabilità e con che aspetti di serietà ? I due nuovi C0;mitati per sa.lvar,e ~l Paese ; la leggenda sfortunati - chiamiamoli così - raecolsero allori l',fe'ata qei « nemici· i_nterni », del disfattismo; l'odio trionfali. L'on. Orlando, a Roma, disse alcune cose . d_ifazion~ SfPinto a tale cecità, che -Caporett.o parve che sul ipakoscenico siciliano sono di sicuro effetto, - a tota.Je ·beneficio ·dei nostri 'alleati - non un · ma dinanzi all'Europa ci fan passa.r,e per un Paese infortµni'o di ,guerra come ne ebbero anch'essi, ma anche più allegro di quel che non siamo. Dopo Ca– l'esclusivo, porfato di una debolezza e di un tra'di- por.etto aveva detto che, per salvar l'Italia, saremmo mento -interiore ; un tale .spirito di sèt~a, da calun- rinculati _fino alla Sicilia . .Ora diss,e che un popolo· niare, un_· ;partito:, un popolo, i}'..esercito,.senza· veder può morire di fame, ma non deve .to.Jl.erare il dis- èhe ·si feriva •e si calunniava e• si disono,rava, in onore. fac<tia al mondo, l'Italia. _ : La ieg.gùa iperbole di simili espr,essioni non è Una vera· frenesia, ùnJebbrezza di autodemolizio- fatta, certo per accrescere il valore delle nostre azioni ne, e una corrispondènte libidine di serv'ilità. Ogni all'Estero; presso quélle. fredde diplomazie che ci poco giudizio benevolo: di -giornale francese o in- gua~ano. . . . gle~ s.u una scaramuccia del nostro fronte, era ri-. V1 _erano, m u:n teatro ormai tramontato, certi portato come un diploma, ostentato come. un ben- · grandi prammi in ,sei atti, nei quali, alla fine d,el ~ervito. Ogni uomo, grande ·o piccolo, illustre o , quinto, tutti i .personaggi erano già morti, e nel :5conosciuto, che si producesse sul nostro oalco- sesto agivano gli spettri dei defunti negli atti prec,e– scenico; esaltato, riverito, lustrato con sviscer-atezza· ·denti; ma· una simile concezione romanticamente di cortigiani'. · m·aca,l;>ranon può applicarsi -esattamente a un po- I nostri maggiori gio-rnali non erano, in ques.ti polo, _nè_un Presidente del Consiglio d'Italia è un . anni,, giornali italiani ; erano giornali francesi-, in- . autore d1 lavor,i ·per fi1odrammatici di villaggio. E .gil:esi,'americaai,, stampati in Italia e scritti in un tuttavia !',entusiasmo della. folla dimostrante di Roma éat\Ìivo italiano•. , Alcun.i n{>toriamente pagàti:, com- toccò le· stelle. pra_ti, creati ajpposta ; altri, uhbriacati de,Jla·voluttà Ora, i_nostri ~lle_ati-nemici, o credono spontanee di. serv.ire, di. « ,essere alla moda·» fregandosi alle /Jueste_ d1mostraz1oni, e ~usano che un popolo così garn_b.estraniere, maneggiando nomt e uomini eso- 1mbec1l!eipuò sopportar di tutto; o le ritengono pre- ~ tici ;,. convinti, anc~e, che l'Italia non si salv~sse se parate da}' Governo stesso, e disprezzano doppia- , '· non implbrando s~mpatie ~ benevolenza e patronato mente .J'ltalia ·atfraverso il suo popolo e il suo- Go- da· « quei signori » di Parigi, di Londra ò di New verno. ~ ):'.' or.k. ,,_ : . .,.. - , E siamò ancora .a q~rnl problema :. non si è abba- . Tradi~fo-ne,_ ahitudtne .ant~a, in p,arte; ma de- -slanza onesti per avere ·una forza morale, o abba– cadenza, anche, di tin• giornalismo fatto, generai- stanza cinici e astuti 1per riuscir vittoriosi su questo mente, qa « im.provvisati », d~ ar.rivati che hanno terreno, nel quale· - collie insegna il Manzoni - nel sangu.e il costume dello staffiere, e sentono bi- gli stessi furbi di prof essi one vincono solo quando ... . .sog,no, -anche. -se hanno quattrini a palate, di a'prìr 1 sono i più forti. · · · ·•·~DJilrpP~• .Jo sporteHo ·a .qualcuno, col cappello in. Esser deboli e voler fare i volponi, 'è il mezzo migliore per restar scornati ,e disp11ezzati. . ,, Nitaino. , . 'Gabrie(e. D-'AnirnMio sommo sacerdote c\eJla re- * li'gione della Patria! Ma è un .simbolo che riassume Del contegno· dei pàrtiti ,e della starri·pa « nazio- tuUo ! In Francia ·Io conoscono bene. Con quella nale » vers.o gli Alleati e verso Wilson ; della in- loro' boriosa superfiéialità ge,neralizzatrice, •giudi- ~1;1fficienza. di tutta qu?st~ gente - dal pr_incipesco .caho ,l':I:talia~da lui·. E volete che ci stimino e ci te- Smdaco. d1 Roma, all ultimo guattero di redazione mano? · . · - a superare con accorta dignità la difficile e deli- 1. .... L·a gran.di m àssa (lella,. popolazione d'Italia, ope- ~a~ _situ.azi•onedi vinti e di delusi, di traditi dagli , rosa, · medi1 1, s ufficiente'lflente sana -· ma infante, . a~m~i, non occor_re _far.parola. Tanto_ più che è uto– ... cr,è,dl,!la, suggestionabrl~;- o, indifferente ed assente, ; ,p1st1co-attendersi d1gmtà da. coloro, che prima ave– ~~ gu,da'ta, o rappr~S6lil4a-ta~da. p0èhe figure di cui ; vano bassaìne-n\e corteggiato e inchinato gli alleati.

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