Critica Sociale - anno XXIX - n.10 - 16-31 maggio 1919

~ - ..~·1'· ,.. e.· ,a···· ~ . ~ . . ~ . . . ' ' ' . - , ~ . . ' . RIVIST .Il QUJN'lJICIN.//LE 1JEL SOCI.//LJSMO l Regno: ~nno L. 10 - S.emestre ~- 5 All'Estero.: Auuo L. 11,50 - Semestrti L. 5;75 . . r' , NE.: Milano- Portici.Galleria,23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenm:ai, 4 - ·Milano . Il Numero separato Cent. 40 J.I Milano, 16-31 maggio 1919 -,- .. P, o I i t I ca ed A tt u a I i t.a: espiriapio ! (IL COMPI_LATORE). . V~rs~mes a Zimmerwald (CLAUDIÒ TREVES). '!l.n.lernazionale contro iY Trattato di' giterra (FILIPPO T.u1u·1•1). J iet10 le. ideologie.:•. I vari capitalismi ili lizza; Banche, mercati, dit– tatura economica (Prof. G10v~NNI MERLONI). il"'iolenzee demenza della PltHocrazia (Prof. Aa·ruRo LAIJRIOLA): ,erra dopo la guen·q, (Avv. N. MAssmo FovEL). I ri'rattalo di pace e il disarmo (IL.CAPORALE).· DaW~tr.emo Oriente: La Conferenza della pace e· la questione cinese (B.ott. ~- BosSON•I), . ' S:tudy economici e sociologici . .. ~ rCooperazionerussa dii1•ante la guerra e la 1 ·ivoluzio.nè (Dott. prof. V. ToTOMIANZ), Dècrelo luogolenenzial-e svincola al(ine hi Riviste dal razionamento e dalla ri.ditzione delle pagine, c"h,e eia- oltre un anno ci costringeva in un in;..·· fo,lierrq,bÌl!e lè-tt& cli_Pro.caste. Ne pro/ìttiamo subito per· ·ùt.0r~t1Jr'é,. <!J.l nostro ·antico formalo. Dispoiiendo cli 32 e0lo,n·,te:.anzi-chècli so,le 24', molti ritarcl(, 'cli.cui a ra- · ione si .dolgono collaboratori e lettori, scu·an,1Oor– mai evi·tati,. e me.no sovente saremo forzati - c9me 'Ei avv•enne ancfze in questi ultimi fasdcoli pe-r l'in~ a,r,e~santestudio cli Rodolfo .Monc1olfo su Leini:n-i-smo Mà.rxisim,@· -:-a a distrib.J,tire un. articolo in parecchie u p.iinictte », spezzandone il filo del pe·nsiero e climi– nuenflqne così il valore e l'efficacia. . . Ma oiò nQn éi dispensa dal rinnovcwe ai nostri col– l);h@ralòriuna viva raccomandazione. R1corcliamo ·che lf,ehe 32 -~olowie sono SC(1T' 0 Se al bis9gno, che "[H!T' vor- mmo sodclisfare, cli dare, in ogni· Nu.mero della Ri– isrta, izna sufficiente varie(à cli compilazione. Le qual-. o pagine che aggiungiamo· al· t'est6 della Rivista - Jie speriah10 cli poter mantenere, malgrado il sem- GI crescénte peso della spesa tipografica·, senza alte– e i ,p ·r.ez .,zi cli abb(mamento e .cli rivendita - ci in- . . ' , . . . .. . ,. ,'. /Jl;ff1 1 ~'< !J.wo 'a. pr ecur,çir"e e a,ssicurarct nuova e prn sva- a aolfobòra 1 z-ione, a ritentare l'introdlÌzione· di ru- 'che perioàiclze, a dedicare. anclie più sovente nn cowl@ ini-er0 o qua_si inte,;o (come facciarr;o in estt0 Nmnèr0 per il tr.altaj'O _ di pace) a lino speciale io 1 m1Mlt@_ dii ,pi,ù péwtiare ecl urgente attua,lità,. tte. s,o,:n,1,nmt0, _la q ~t0t!a di areà qi cu( ciascuiz col– (oP.e può :disporre non sarà, dalla -riforma, sen- . ~nt6 aumentata. _ · ( a.rzc-oranecess,ari,0 cl!è i nos.fri 9ollabo--· Hl n;g,&n~, ·111ei 10:,ro S'(f}l'-itti,1 abla maggior, pos- • il,t .p·ri~etlti<f/ . « ~imlbai ,i-a pa,a•c:i1s>, · t!}•icféé~ l@fe11t à'e m,@lf.s i>, C(,),11,I,,_e 'SUOnal!epi- gl'afe cli qualche Rivista francese - sarà più che mai cli rigore. Data l'indole e il formalo della Rivista, Llll articolo della Criti,ca· ;wn' clovrebbé mai superare le ,1 colonne. Se un cll'gomenlo, per esse,·e svolio, esige assolutamente un maggioi·e spazio, meglìo farne due al'licoli distinti, ciascuno con proprio titofo, ciascuno facente c9rpo u ~è~ Gli articoli lunghi, in continua– zi-one·, spiacciono alla maggior parie dei lettori, e il più sovente, e dai più, non vengono letti. ·Del resto, la sforzo -cl-iridurre le proprie elucubra– zioni al numero cli p 1 1role e cli periodi strettamente•. indispensabile, e anche una utile cliscip.Zina del pe11- siero e del.lo. stile e, clèntro cuti limiti (ricordiamo l'obscurU's fio del llenosino), conferisce ·alla chiarezzr1 e allà pr:-ecisione. I collabo·~alori, che .a çiò provvecle– /'(lnno essi rr7:eclesimi,· eviteranno di cw·icare Sll cli noi un lavoro cli èondensaiione, che per· noi non è affatto cliverle'llle e che qualche volta potrebbe nuocere alla integrità della riproduzione ciel lo,:o pensiero. Respiriamo dunque - poichè il Decreto, ce lo con– f;enle - ma lasci-amo·al tempo stesso respimre il let– tore ·e il compil.ator,e. DIVEHSII LLES DZIMMEH\iJIL ' I In rag_ipne prnporzionale .alla .sua graudezz..J, la villoria ha partorito l'iniquità della pace. È ben ciò che con lucida rnenlc avevano 1prev-eduto coloro che. _ ne,g.ando alla guerra ogni virtù liberale, duranLe gli airni dolorosi :rnspi,carono costantemente la pace per accordi. Essi miravano a scong'iurare la vittoria per ciò stesso ohe avevano voluto scongiurar-e la guerra, le,Lragoni .alle declamazioni bellico-democratiche, si– curi dell'immanenza dello ,spirito imperialista che dominava su tut-te le fazioni i,n rissa. La difesa della' libertà. e del diritto dei popo,Ji -non si compiva che conlro -la guerra e contro tutti i belligeranti. Adottare u1.1 imperialismo p er .:farse ne clava contro l'alLTo ern manifestamente un cader.ci sotto quando l'altro fos,se stato. annientato. P iù mani festamente ancora, in re-_ gime di universale capitalism9-, il frantumarsi di un si,sLema di ,imperialismi equilibranti-si era :un anni,en– tare o,gni libertà, ogni vita per i-più piccoli, i quali in tanto, so,pravvivevano .in cìtrnnto la gara.dei maig– f¼'~o,r-i li tut~lava ; c·o~1s?lidato un unico i•1!1•I?•eroJ tul-!,o 11 mondo vi resta o· v1Lt1mao· carnefice. V1l,t1me,.o,ssw vassalli, o,ssia schiavi tutti i deboli; i vinti; i nè1..1tri ; carnefici tutti i monopoliz,zatori della vitto,ria. .Non è vero che il tr·attato dj Versailles schiacci la G,e.rmania.·Esso schiacéia tutto i.l~mondo. È v,ero in– fatti cl}e la Ge·rmania- 1perde oltre un nono dei suo territorio e più_ di un decii:,no della su.a popolazione, che la -stia im 1 d111ìstria è fi.Bi'ta perchè ·le sono so.Uratti il ferro, il èàrbone e lé ma,t:eri,e priÌne, che è finita

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