Critica Sociale - anno XXIX - n. 5 - 1-15 marzo 1919
CRITICASOCIALE 57 n:e["la cos, ciiem.iz, a g e1I1J0:r,ale èhe eigl1iaveis,se: compiuta a zfon1 e dii. buon oiltroatd1 110 wsc.ie.n.te. Non colf1s.iigi1ieil'le.i, p, e.rò, ad ailwno d.i :rin111ovair,e t entativi del g,e:IlJeire. Ri.foTID.aire, dunque, l'Aziienida, dandole una costi;tu– z.iioneseimpJice ed agi;J:e.Ne saa posto a ~o, come ora., un Diireitto,reGoo,err,ale,un Comm~s,sar.il(), ' swaor:di– nar.iio, !,o s,1 c,hJiamiii co:n;i.esi vuo.J.e,purehè ahbi,a l-e quaili.1tà o I.e f.a1ciol1.à necessarie; ad un Collisiglio di A:mmiln.iis,bra•z.i•one, d l! quail,e· faoci1ainoipar:te tUJtte le r,ap,p,r,es,eirutamz.e ,ohe stl, ni'te>rr,a;nno ipporlrnne, si:a de- - ferito l'andamenito gooeir.ailedeiWAz.iendaneiJ;Jie s,ue J,i– ne,e fon,d'311Ileruta1J,i ammiJillÌ.ISitmti,ve, tt imiche, eoo111omi– che ; iJ G01rus•iglà10 dii Ammin.i1s-tl'laz;i1one abbi•a ne.I s,uo s1e1no un. Com1ifalto tecn,ko, di, fa cile e frequente co,n– V·O·OOZ'Ì1onie, p,e p,rdbllea:m di comp, eteinz:aSIP.eoi, fi-cia. Urua cornt;abiUiiità semip~.iic.e e chiiainame.bta :ÌIIl : eviidenza i rl- - · . sUiltat~dell:laiAJieind:a iJn tutti i, 1su0-i vari rami,. illl,tutti i suoò.Uffici. Sia ,sit~i;liito un 1'Tattamento deco,r,oso al p 1 e.rnoD1a;I,e, JI\imilillaJild,o con i,neso,raibil!e severi,tà g,li itn:e,ttii_ e com;p,wSJan:doLa;r,gamenite i mùglio1f:i~on1un,a ooiniteresiSenz:àaillo sv:illupp10 d,eù!l 'azieinda. U ris 1uLt-a,to d.a roggiu1I1.gere,non mi, sta.ncheirò di ri,p'eter!Jo,è ohe, deds:o d.ailoorpo, com1P eter1t e m prog,ramma <la a,tlbrnarte, ili oa:p,odell,I'Amin.ini•s,tr.az:i:o,ne non abbia più aJ.cu1n in-. CJi1ampio a,!Oia eis,eicuz:i,olliei effetbva del :p.rogl'laanma s,tesso. Cop.o,soo .UJDa f1~ille obb.iezfone: che que&ba è rivo– luzù.onieammiinti.•&trativai ,i na,ttuabùl1e che aa dii1s,cuis– s.i,ooodi sim:i1li proposte r:appres:enta pura awa,dem;iia. Se ciiò fos,s;eVe/I'I0, le conic1lusior1i ne sa:r:ebbero desao– lan.Jt;ii, p1e\I". lo Staito .e, iper IT-a• n,azion1e: ma, sii p,ongia men.te d'allltra pairtleche i-o, neù mi,o ai!Oairme, ruo1I1 sono m ùs,so- dai ial1cu;n intoo di[ nein.to nè di esaige.r:az.i:o,rue, nè dii.cm.tiicia, IIlJè di pole, m.ka. Io sono· uomo d'o,rdii1nee, come ta• J;e, · sono· mosso s,oltooto dia un.a g,r.anidepne– occup.az: i-0111,e·, con<li~i1Sadel •resit1o•~d,~ mo,llbidei miieii c om;p~gm,idii ~1aivo,ro: la preoc.cupazioTI1e.. d·al dii.so.r:d:i,n,e che gli ocr:'ldiiinamelillti del:lo S't ato h a1111rno i1nitrodoittoe mairrten.gono,e aiciuii1s,cono gio• r.no, p,e<I' igò.10,m,o i,n u,n.a aziein:çl;a c,'?mie· queil'la dei. teleforui. È n,01torilo, ed i•o mm ani dlill~herò .su queisito,éhe iii nostro P.a:eiseè i;n einorm.e1I"i,tairdo 1 II'li•51Peltto a qua;J– &~asia;J!tno ; così cihe, ,se fos,sie, po,s,s,ib,i)l e melt;tercio ggi rulIavo,ro co,n tutt.e, lie energ.ii< ~,, oointuttii i mezzii.ài oui po,s,sìiiairrw di,s,p,oT.re, nion.meno, di un de,ciernrui·o ,s a,rebhe. r1eceS1sia,I'li10, IP·ervedere ,siis•tematoe fio,r1einite il SJervi,z,io · t~lefon,iiconel lil!OObro Paese. Orbeine, se lo Sbafo, pffl' 1tnerz.i1a di t:r131di:z,i•o'Il,i e p er 01s.tinato.a~tia-ciciamenito ,a, dia,ti.p1r:i1ruc,i,pi, lll:Q\Ill i,rutood e o . iwn p,uò evòilvell'le IÌ, p~o,pri o(rdi:rnam,e.nibi IÌtnc,oa,ri,s, p.on– denz,a a.ne esi'ìgenze delle fun,zi10,mi. comme,r,ci1ali,iin– dUJS tr.i a il i e s·o,c.i-all1i. eh e, d'altro pa!M:e, eion una sitl"a!Illa oonitiraiddiizio,ne <l!i; coocertti, vuole iais1S:uaner,ed eoor– oiha1I'le ,di•netb~,ernte, esso ,giuiI1g,eràsempre ~!Il r:iitiwdo là dove sareibbe oosì faciì1Ie iaIT.i,v.aire ia tempo, forrn.ilI'à srempre un medi.o•c.ree iilllsufficien~ se n,oin un c,aitti,vo s,eirvi.z.i.lO mentre ·s.a,reiboecosi J.aicille fio,m,iTilo ttimo, aindrà amieoontro a sempre ipiù g,nav11 0trueir.i f ,nmziari i,n una. j:mip(re!Sia, che potr,ebbe e ,dovrebbe ò.nv.eic:e ,s,s,eJ'le fonte di co1IJJsiderevOlle T1eddwto. I.ng. G. MAR~HESI. Preghiamo coloro, che avesse·ro ricevuto in doppio esemplare il Num. 2 di quest'anno, o che non tenes– sero a conse1·varela raccolta, a volercelo cortesemente rimandare, essendone - in grazia dell'indecente ser• vizio postale tf degli innumerevoli .ritardi e reclami - completamente saurita l'edizione. Grazie I \ LA TERRA E ILPROBLEMA MERIDIONA 2. Le classf del Mezzogiorno (<,'onlinua;,, vedi Numero precedente). I rimedii che propoue il Helatore son"o i seguenti : 1° H.-imboscmmenlo, o, più propnamente, rive– stimento diei monti a bosco, prato o pascolo, com~ punto di partenza per ogni miglioramento economi– co, senza <lel quale· qualsiasi altro d'indole tecnica o sociale rimarrà inerlicace. Ne deriverebbero van– taggi di carattere agrario colla coltivazione di ter– reni oggi improduttivi; di carattere inctustriale, col– l'u~1lizzazione di corsi ,d'acqua r~golarizzati; cti ca– rattere saruta.rio, colla sparizione delle acque sta– gnanti e quind 1i della mal.aria; di carattere ammini– strativo, per la diminuita necessità per i Gomuni di riparare frane e scoscendimenti. 2° Constatato• che, al risorgimento dell'agricol– tura nel Mezzogiorno, « l'unico ostacolo, ma gra– vissimo ,e fino a,d ora pur troppo insuperato dalla .maggioranza dei gnançl.i e me,ctu proprietari, sono i pregiudizi, la tra-tilzione, le abitudini »; che « sono gli emigranti agf'~coltori che in g·enere costituiscono l'elemento fisicamente più robusto, intellettualmente più colto, moralmente più energico della classe; che hanno le· attitudmi generali più propizi,e per diven– tare validi agricoltori ed utili c ittactmi; elle possie– dono un capitale iniziale, p.er quanto modesto, ed un certo attaccamento al paese se non alla professio– ne, ma che· manca però anche a loro !',educazione morale e tecnica prima, della partenza e dopo il. ritorno, e sopratutto manca la terra a buon mercato o. almeno a prezzo normale· dli reddito capitalizzato», si conclude che occorre per ess,i la scuola. « Ma, per ottenere tale risultato nel breve tempo concesso al l'ins.egnam ento in un ambiente ancora purtroppo refrattar.io, occorrono mezzi materiali, cioè : « buoni locali, sufficiente materiale dimostra– tivo e spe,riimentale ed una piccola biblioteca, spe– cialmente adoattata ai bisogni dell'agricoltura e del futuro emigrante». Senonchè, la prima riforma - aggiunge la Re– lazione - deve farsi nel ma,estro e formarlo nella scuola normale di Stato, perchè « egli sia all'altezza della sua missione e voglia procedere per la via del bene senza moti impulsivi e senza debolezze». 3° L'acquisto della terra da parte dell'emigrante. Riconosciuto che « la casa e l'ort.o costituiscono sen– za dubbio un mezzo potente per trattenere in patria l'emigrante, ma che non è con la casa e con l'orto che si forma la proprietà coltivatrice»; .escluso che si abbia ad « attentare ai ,diritti della propri.età pri.:. vata »; confessato che· poco. assegnamento può farsi sulle disponibilità derivanti dai demanii popolari per la formazione della piccola proprietà coltivatrice fissando e assegnandone in quote minime la super– ficie necessaria al mantenimento di una famiglia; os– servato che quel complesso <li fondi che appartiene ai Comuni, alle Opere Pie ed altri Enti morali (Enti ecclesiastici, Istituti -di emissione) sarebbe più che sufficiente alla costituzione nel Mezzogiorno di una forte classe di proprietarii coltivatori,. se fosse in condizioni tali da potersi, sia pure gra-dualmente, concedere e bonificare », ma che « si può f ondamen– talmente ritenere che per una o per altra ragione la maggior parte non si presta ancora a ta).e uso, pur essendovene abbastanza per dimostrare là possi– bilità della riuscita»; la Relazione ne induce che non solo « difficile è_ costituire la piccola .proprietà coltivatrice», ma « è anche più difficile conservarla». E conclude: « La Commissione pertanto, mentre accetta e loda
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