Critica Sociale - XXVIII - n. 23 – 1-15 dicembre 1918
266 CRITICASOCIAIJE Ciò è necessario. Ciò Wilson vorrà ed otterrà. I 14 punti non sono 'le condizioni che i vincitori im– pongono -ai vinti, ma l'impierat,ivo categorico della · nuova società auspicata, tra i cui prìncipii d,ev,o pu– re essere quetlo .essenziale all'idea di giustizia. che nessuno pµò essere ·giudi,ce e· parle ad un tern- • :Ministero degli _esteri e .,della guerra di Francia ~Ila Casa Bianca d1 Washmgton, dappertutto domma ancora la censura e tutti _sono soffocati ~al bava– glio? e gli stessi ~arlame!1ti, come ha ,cl'u~ost.rato l'ultimo periodo -cle1 lavon della Camera .. 1taha_n~ clei Deput.at.i, sono tem!ti aJ-l_'os?uro c.ome ~lei pu:p1lh e debbono bamboleggiare 111 1potes1 e-cl m aspira-· zioni vai:die ed incleterrninatq, in mancanza <li chia– re conèrete comunicazioni dei Governi sui rispet– t.i;i propositi? Così, così si va all~ abolizion~ de!la diplomazia. segre_Ln? · Co~ì, ·così s1 va alla 11:1m1s-. sione effettiva ,cle1popoli nella padronanza dei loro destini? Così, così. si attua il pensiero. profondo di Wilson: la guerra .è stata fatta dai Governi; ma la pace la faranno i popoli? Come? Con quali_ cono- scenze, se tutto tutto vien taciuto ai popoli ? · . Ah'! ben venga Wilson per cacciare l'ombra ad– densantesi di questi i-nLerrogativi, gr,evi di tristi pre– sentimenti ! La sua pres·enza, la sua parola rinfran– cheranno i fedeli che aspettano. Noi siamo tra que– sti fedeli. pur con larga indipendenza. Noi crediamo più a-Ila « pace cooperativa » del primo grancle',Mes– saggio \Vilsoniann, quello che imprometteva « nè vinti nè· vincitori»_ anzichè alla· « Società delle N a– ·zioni >> da farsi per impero dei vincitori sui vinti e imposta ai neutri bella e stipulata sulle clausole del trattalo di pace, ,disponente per tutti i tempi-– dei territori disputati in Europa e nel mondo, le bombe alla mano, durante là guerra. ,Come preci– sammo in un ,discorso alla Camera dei _Deputati, nes- - su11a -società viva, ,democratica - e cosi neanche . po. Che è,_ infatti, la Soci-età .delle Nazioni se non lo sforzo per: ·mettere tra l' o-ff.eso e_ }'_offensore il giu– dizio fortificato <l:eHa soci,età intera, così nell'ordine internazionale· come n'.ell'ordine privato? E Wilson vi,ene - dicono -- appunto recan{lo il ,disegno com– piuto per r-egolare la procedura della giustiìia, che dà l'essere alla stessa giustizia, _per ,dare forza ese– cutiva alle decisioni della società contro· i singoli protervi o ribelli. E e.erto vorrà che la nuova legge;· . di amore, di giustizia e di libertà. comi11;ci COJ;l es~,*r s-ere applicata ai casi pr,e 9 enti, i quali so-lta-n: 'tt ·~ -quella troveranno 1a loro soluzione giusta é - r-'.. ·la Società -delle· Nazioni - accoglie 1e stte leggi or- , g.aniéhe ,di vita ,da altre mani che, dalle proprie, e, imposte, le considererà come tiranniche, fossero pure le più liberali e savie. ff trattato della :gace, anche per la sua 'parte material~, la limitazione. e la distribuz-ione dei t~rrito_rì, déve uscire dalla vo– lontà della Società delle Nazioni e non la Società del– le Nazioni uscire dalla volontà vittoriosa dei belli– geranti. che hanno stipulato le condizioni del trat– tato di pace per lg. parte patrimoniale-territoriale dei popoli. Ciò è essenziale per la tranquill_a, la ·giu– sta convivenza .. futura, che deve esser-e - non è veto? - ,di nace Derenne! 11 metodo· della pace ,dà la sostanza d:ella pace. · L'Intesa, legiferau,do da sola per tutta la sconfinata possanza -della sua- -vittoria -stli- destini del mondo, accresce a mille a mille -doppi la responsabilità. as– suntasi per la attuazione ,di tutta :1a pace, di tutta la libertà, -di tutta la giustizia, ·di tutta la felicità del monoo! Forse che il Congresso di Vienna non era animato da altissimi concetti; (ìSteriorment,e, affatto sirnili a quelli -dietro cui c'i affatichiamo tùnè'ra? La_ pac,e, l'indii,enrlenzn ,degli Stati, la fine ·della guerra per la fine ,dell'imperialismo, condannata la conquist~, impl'igionato il r,eo c,onquistatore Napo– leone, non (,i_annunziava il novus. ardo? D0v'era il peccato? Nel metodo. Nel disprezzo dell-a libertà e nel .pregiudizi.o ,dell'autorità. I pqpe>li non i:atifica– rono nei loro cuori le disposizioni -prese per loro, sen:za -cli loro. Ecco la democrazia contro -il diritto rlivino! Non conta nulla la buorni.' intenzie>ne di ser– vìrsi della vittoria ·per il bene, la giustizia, la virtù, l'ordine! l'<.: il diritto •divino -della vittorja ché-e, pe-r sè, inetto -a fare riconoscer~ ai popoli il hen~, la -giustizia, la vir"Lù,'l'ordine! La vittoria ·,de,.ll'Intes·a è pur una vittoria (e quale vittoria!) e rischia di ot– tenere i risultati di ogni vittoria, quali .sono fatti pa– lesi dalla e_sperienia storica: eterni, cioè,' fino alla ... vittoria nuova, se l'Int,esa, a così dire, non si spo– glia, non abdica alla sua vittoria partic,oJar,e per comunicarla ii1 donazione irrevocilbile a tut.t,e le genti helligçranli ·e. net1tre, amiche e nemiche, tutte , convoo-anclole per la g:ra!1de decisione· ,in comun~, in ve1·a ,democratica fraterni'tà. cli spirito e di potere. - BibliotecaGino Bi:anco • liatr ice dei popoli. Troppo urge il bisogno ,cli - eSl! Ja– p.er crearla acl uso esclusivo dei posteri; noi 'ì p.ri– mi., i più 00I?r~nti,· i riù nec_essttosi ti:a i JJOSoori, noi, poste1·1 .deH msangurnato presente! 1 rop 1 po urge poichè da essa· legge ,a.rmata scende subito il ,disar– mo, cui sospiriamo, per un bisogno <li amore, per un bisogno di pronte riparazioni economiche, di pronte ricostruzitmi 1 <li ricchez'za dopo -tanta selvag– gia rovina! I popoli si rihellano all'idea di conti– nuare il martirio del loro estenuante lavoro per so– sbenierè' i grandi eserciti stanziali e pagare gli inte– ressi .degli ertormi debiti e mantenere-i ceti d_isutili, oziosi ,e parassiti! La bu~na ricostituzione .della so-. ci.età europ,ea, per l'operoso conseqso . e l'efficace ,democratica. partecipazione ,di tutti gli Stati, piccoli e grandi,, belligeranti e neutri; e di tutte Je poS'senti energie organ.izzate della vi>ta sociale, come l'Inter– nazionale lavoratrice, sarà il balsamo migliore p-er i cuori esulcerati: sarà la- più vera rivoluzione che scongiurerà- l'altra . .,) . . ' Sì i Noi lo vog:liamo ! Che è questa inqvietudine -diffusa in tutta Europa? Che è questa paura della··- . ·rivoluzionè che angoscia· i Governi dopo_ · qua,ttr.o nnni ~he oc;anna·no I-a « guerra rivoluzionaria»? Per~ chè in un punto sembra g·ià str:etto un patto tra vinci– tori e vinti, tra l'Intesa· e In Germania, il p·atto di guaro,are- le fremtiere ,da} 1?irus ·bolscevico ? Ah 1 .risponda per noi - ai nost,ri contraddittori, entu- · siasti per la gt\errà· che è rivoluzione - un passo_ del nqstro sempre più grana·e Jaurès, il cui senso -profotico sfavilla più lucente- man ·mano che il tem- - po ci s,epara ,dal suo verbo morta-le. Ir passo cui al- . ludi amo è stato esumato da- nn discorso ,c1;e1905 ·d~l .,gr,and~. Trjbtù1? ..~tl~l. suo g~votç> Renaudel i~ ... ~~a pofom1@:a per la· ,tattica ed il metodo suU'llumèlnité in questi giorni. « La guerra esterna ~ così if Jau– rès -· _provocherà certamente vasti e profondi com– movirnenti, ma commovimenti· i-nutili, commovimenti funesti perchè _gli elementi cfr 1,eazione; cli dittatura, di selvaggio nazionalismo cozz,eranno con gli ele– menti ri,iolùzionari; e in .questa· confusione sangui– nosa, in, questo ·caos ,detestabile, la rivoluzione· so– ciale continuerà certamente- la -sua strada: ma tra– ballante, semieicca, ebbra <!:lì inevitabile furo:re: E noi che siamo ,denunziai.i éorne· uomini di violenza, noi che ·vogliamo 0rganizzare la, lotta efficace jdell-a c'lasse- operaia contr_o il- pi·ivileg-io capitalistico, noi Norremir10 almeno scartare da questa lotta Jftecessa– _ri -a e feco nda tutti i torbi-di, tu'tti i disordini, tmtte le viol.em )e sòlvaµg-e, /tutta' I-a me-scoJanzA di ·reazione - e di furo re che 1a g·uerra esternn scal•e·ner:ì_ tra le società em•opM ». Come potremrn(i) noi con parole n·ostre· -clifondlere più lumin'o~amente, l)iù còivineem- , 'temènte la~ ragionR ,del metocl0- cui restammo fe– deli? A quale·.auto1·rtà mag~iore cli~queHa del grande . Assassiuato potremmo noi 'f a.l'•e a.p,pello in eotestc1 estremo sforzo nostro peT lras,portare gli effetti ine-
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