Critica Sociale - XXVIII - n. 20 - 16-31 ottobre 1918

.r' • \ çRITICA SOCIALE 231 INTORNO ,AGLI EVENTI DEL PARTITO (Séguito ~-i conversazioni .... intime) Ecco - giuntoci un po' tardi per lo scorso fa– scicolo - l'annunciato articolo .ael nostro-Zibordi, cke prosegue la conversazione l:l.michevole sulle " cose nostre,,. E rinunciamo a 'postillarlo~ Ormai ci dovremmo :ripetere, è il lettore, se ci ha seguiti,• può giudicai;e da; sé. La conclus,ione· dì. Zibordi è la 1;1ostra: " occorre ricordarci di essere (nel senso migliore della parola) dei riformisti ~- Tutt.o sta, evidentemente, nell'applicazio:q.e. Circa la guale, vivendo noi oggi in un periodo in un certo qual senso rivoluzionario, che-potrebbe consentir~ spe– rimentazioni. in una tal· quàle misura massimali, stiche, molte cose sarebbero da dire, che, però non capiscono nel breve. giro, di un " C!!,ppello ,, o di una postilla - e che perciò·_r_iserviamo. Una sola .c9sa vqgliamo. oggi p.9t~re. Pensa Zi- -~ ??f~i eh~ i~_nos~r? disco!so_ del: 1? giugno.-;-- e~ vrebl:ie dire tut,i1 1 nostri .d1scors1, e la p111parte dei discorsi del Gruppo, coerenti nè1la sostanza allo stesso peDisiero '- quel, disc0rso che fu " il perno ,, (egli dice) su cui si aggirò il Congresso cli Rcvna · - il quale però (aggiungiamo) si guardò bene da concretare una sola .affermazione positiva in senso opposto - pesò, rielle trincee ,e nel Paese, in .senso esattamente contrario all'intento- suo, pel -turbamento, le impressioni e la reazione che su– . scitò; e! contribuì potentemente a dare la vittoria nel Congresso· alfa parte eE!,trema._-Quest'ultimo apprezzamento ci sembra un tantino ingenuo per !lno psicologo della forza del nostro a;mico ;_ la parte estrema si appigliò di· preferenza a quel discorso - pel 0lamo11e che l'ha accpmpagnato, e dovova accompagnarlo -:- al :fine· di troyare un bersaglio e, ~e fosse mancato, ne ayrebbe desi- ~ gnato un altro qualsiasi: ad ogni mod,o (non sarà ma'i ripetuto àbbastanza) arrche q_.ueldiscorso fu " arso, non · confutato ,,... Ma la prima osservazione· dell'am.is.o Zibordi -,quella sul turbamento recato nelle trincee in senso 'contrario all' intento che -ci si era proposti-~ aM questa po; no, non glie la possiamo menar buona. Qui non si tratta di indu– zioni, ma di- fatti, e chi scrive ebbe _per sè, edlia ancora, ogni giorno, troppo plebiscitarie testimo– nianze -· appunto da1le trince·e e dai reduci delle - trincee - che sm~ntiscono trio:nfalmente l' indu-: zione zibordiana. Ed è eiò che lo compensa a triplice. usura di tuttU malumori (senza mai - si ripete - contrarie,afferm~zio:r;i_i reçjse di prip.cipio) degli estremis ti, e di tu tti i sottili ~istinguo degli aimici nhe, al momén.to di decidere questa bi,tg·at: tella, se si debba o n on si debba· magari farsi .bravamente accopp.are, né amme.ttono bensì il do– vere, ma " per impli_cito e_tacendo ,, , o di quelli che posseggono il brevetto del tono e della· mi- , sivra pesati col bilancin_o. In casi simili1noi teniamo per assioma che un solo tòno. e una sola misura .sono-ammissibili: qÙ~lli a cui debba rispondere (per quanto le volanti parole possano concorrervi) la resistenza vittor~osa. · -..f. t. Sarebbe forte la tentazione ~i seguitare l'amichevole disp, ;i.ta int·0rn0, non dico a,lla,oppoFtunità, m~ a,lla lo– gicit à so ciailista di quel tal d,jscorso del'l'amicò TurQ,ti nella ·seduta del 16 giugno, che è dli, più che"tre mes~ oggetto' di tanti commenti e di tanto di.battito fuori e dentro del P;rtito, e che f~, sostanziabnente, il perno su cui s'aggirò H Congresso Socialista di Roma. Sarebbe forte Ia voglia "di ribadire. un chiodo dei più comuni - non potersi pretendere logica d'azione~ e di pensiero· da- chi vive in condi;ione di necessità e subf,sce una l . situazione formatasi fuori . e 'contro ·_del suo volere; chio~doche solo per passione polemica il compagno Tu– rati può rifr4tarsi di vedere. Nè m~no seducente sa– ):ebbe indagare, sulle bi_lanciedella psicologia, popolare, quant_o abbia pesato, nelle trincee e nel Paese, in senso perfettamente contratj.o all'intento di chi· lo pronun- · ciava, " quel tal 'discorso ,,, per il turbamento che· dif– fuse, ~per l'interpretazione che ne fu data, per la reà– zione che suscitò: quel dis-0orso, che, -per dirne una _sola, contribui potentissimamente a dar la vittoria nel Congresso alla- parte. estrema. -4.nche (e proprio per fatto personale) mi gioverebbe çliscutere, non tanto con Turati, quapto coi giornali borghesi che ne riportarono la replica al mio scritto .. (N. del 1-15 settembre u. s.), sull'interpretazione. da darsi alla " passività disciplinata,,, che, secondo me, ·e la ·sola che resti a un Partito il quale subisce uno stato di coazione; l'unica y.i cui possano coincidere e salvarsi a...un tempo la fede ai_principi e all'Interna– zionale, e le doverose necessità' di cittadini. Parve a Turati, ma più a quei giornali,,che quell'atteggiamento, da me indicato come il solo possibile, utile, .e soprat. tutto sincero, pe1· un pa1·tito politico, fosse consigliato o ·augurato come norma di contegno: ... pei soldati com– battenti. Sofismi eleganti, benévoli o maligni, di gente, che non solo non è mai stata al fronte, ma non· conosce la realtà dell' anima popolana-militare!· La più gran– parte dei soldati che sono al fronte, al. frorite vero, nella,immànenza e imminenza del combattimento e del pericolo, pensano poco, e agi_§cono (o agiscono male, o · ·.non, agiscono) - indipendentemente dalla loro fede ' politica, ·o religiosa, se ne hanno unii, - .per effetto di, 'elementi materiali e morali prevalentemente immediati: vitto, trattamento, ascendente degli ufficiali, esercitato cèn la parola e più con· l'esempio. La.loro passività, se son male trattati e male condotti, può diventare indi– sciplinata • senza della mia formula e- malgrado le tue "fascine,, oratode, amico Turati; a può mu_tat§i in vi– vida e ef~cace attività, quando, ·su· una base generica di disciplina di necessità - la sola che possa farsi in– .tendere, alla gran massa,· ed essere il comune denomi– .natore che è. accettato da tutti, senza le disput~ o le riottosità che dividono. e indeboliscono - ~i aggiunga, specificamente, l'opera tecnico-morale (ma militare, 11011 politica) di capi valorosi, suggestivi, sagaci. . ' Che i soldati devano tener fer.lJ).o,e fare: ... i soldati, nessuno, di rioi l' hà col\testato ;. chi non volle dirlo, ~o ammise per implicito, tacendo .. Io per mio conto lo dissi _in privato e in pubblico, e non ·aondolai affatto tra il resistere 9 no. Lo dissi in quel 'modo.e in quelle forme che, mentr~ corrispondevano di- più alla mia _si- . tuàzione di· socialista che non aveva ·voluto la guerra, cooperavano meglio, altresì, ai fini della resistenza, non suscitando_ turbamenti, equivoci,... e conseguenti _reazioni neglj. ani'mi semglici ed esasperabili dei proletari delle tr.incee. Mi sento perciò ·completamente tranquillo con la mia coscienza e in regola .con quel tanto di logica ~ di· coérenza che si può esigere da un socialista .che· non ha voluto la · guerra e vive nel suo Paese impe– gnato_ in guerra; che " sente.,, la patria, sòcialistica– ménte, e sente l'Internazionale, non in antitesi, ma, come J aurès, ·in armonia; e - presciùdend·o dal " sen- . tire,, - valuta i i'' doveri di necessità ,, oltrechè i do– veri morali, che lo legano, come cittadino e come in, · ternazionalista,' al Paesè in cui. vive, e la cui disfatta significherebbe, a.parte tuttò il resto, un colpo all'equi– librio internazionale, ecc., ecc. , .. .,

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