Critica Sociale - XXVIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1918
... '· CRITICA SOCIALE 221 mani allegramente.e - come scampati miracolosamente' aveva rifornita così' di fresco la faretra. Questa è l'ora da un pericolo mortale .:.... ·accendono un cero alla buona , sopratutto, della unità necessa1,•ia - ìmperàtivo cate– Madonna del Socialismo; i vincitori, l'esercito di Serse, gorico fuori discussione - che n~ssuno vuol infrangere onusto di trofei, fa il niffolo come ,un bimbo a cui siasi ·e che un'azione più larga, un'azione di tendenza vera– tolto il balocco preferito. Che dice qUEisto a chi è uso mente politica, manderebbe tosto in frantumi ! guardar le cose un po' -sotto della prima .epidermide ? Or, io sono ben lunge •da negare quel JlOCciolo di . Gli è che da tror,po te,mpo - e li0n solo ,da que13t0 .. vero che ,è al fonda di ,quepte osserv~zion~.' Senza ' Con_gresso; e non· solo cl.al principio di q:ue~fa guerra, dubbio, 1 la guerra - "che noi non possiamo dominare, che acuirono il fenomeno o forse lo posero soltanto in come non possi\lmo dominare la pace,,,- ha posto tutti più spiccato risalto - il Partito Socialista Italiano· vive i partiti socialis"ti, ch·e dovettero, subirne l'atroce ,pre– veram!3nte alla giornata, indeciso fra le due correnti potenza e non vollero abbandonare il concetto di soli– che lo divisero· sempre, ma che il} altri tempi almeno darietà internazionale che è la loro ragion d'essere lotta\·ono, si misurarono, e ciascuna almeno si pro,vò dell'ieri, dell'oggi, del domani, nella più penosa e dif– - con più o meno di fortuna, ma afferma\).dosi fl Tin- ficile delle situazioni, c,ostretti a camminare ·su quel vigorendosi ,- a qualche 'cimento di realizzazione. . tale "filo di rasoio,, onde non è facile prendere la Anche si potè sostenere, con, moderato e decente pan- mossa a slanci troppo audaci senza ferirsi le .piote e glossismo, c}le le due ali - almeno due ! - onde consta ruzz,,lare dall'uno o dall'altro lato. Tanto mep.o svalu– ogni Partito ed il nostro, pui· paralizzandosi in parte terò i nobili sforzi del Congresso. sussidiario, 6 succe– a vicenda, tuttavia anche si aiutavano, e sopratutto daneo, tenuto a Bologna - tanto più nobili, date le lo aiufavano a tenersi ri,tt0, a non pei;ic0lar~. iD.ei, .due arlgustif del momento e··1e Jl):il~acciedi ·q.uella · tale fa. partiti che sono nel J:>artito - quello dell'azione con- retra.... , . . , ) . creta e della conquista graduale quotidiana, e l'altro, Tutt' i.tl più, ai,' filosofi del Partito chiederò mi chiari- dalle grandi aspettative messianiche e trascendenti - scano la singolarità del fenomeno, per cui dal eongressò il primo (si disse) faceva da zavorra al secondo non arcimassimalista (sia pure so~tanto in pectm·e) di Roma lasciando che si sperde_sse nelle nuvole, ·e il secondo potè nascere, prima prole, quest'altro Convegnino _così tratteneva il primo da tropp9 declinare, per l>assione assettatuzzo, così piend a rifuocco di éose immediata– di immediati realizzamenti e per la legge del piano me~te u,tili ed utilitarie - ·assistenza,1 consumi,' CooP,_e– inclinato, ·verso la collaborazione sistemati~a, il mini- rative, tributi comunali, scuola ,e scuoletta - ma di, mismo, il " riformismo ,,· vero e propri.o. La qual cosa ordine p1uamente amministrativo e ti}!licamente rifor– può anche essere vera, ad un patto: che/ pur nell' in- mista; e mi spieghino come avvenne che quel tanto dj timo contrasto dei due spiriti animatori' del Partito, , .azione socialista, che in quest'ora il, Partito, può espri– persista una certa prpfòndà 1 convergenza e simpatia, · mere, sia stata éelebtata lungi dal tempio metropoli– cosicchè solo una piccola frazione delle forze di en,- tano, dopo l'ite, 'missa est, nella c'appella petron~ana,, trambi si impièghi nel confa;ollo ed imfrenamento reci._ :.tuasi un rit'o 1 appena tollerato _da arcidiaconi larghi di proco, e il grosso si rivolga alla lotta · col nemico co- manica .. mune. Se.,.invece, tutta o q~asi, la energia e l'azione · L'unità ci s'impone, come ci s'imp,one la guerra. Sol– dell'uno s·i sperde nel frenare, nel combattere, nello tanto: è proprio vero che la guerra e l'unità esigano svalutare quella tendenziale dell'altro, il risultato mec- - nell'interesse di una frazi~ne e dell 1altra, nel comune ca.nico ~ la elisione delle forze, la stasi, la paralisi - interesse del Partito ~ questo annichilimento comp~eto a lungo andare, l'atrofia e la morte. Val meglio àJ: , dell'essere nostro? E quarito dovrà esso durare? E, se lora che ciascuno dei due' partiti del Partito, spezzato durerà oltre il pre-visto, ,1'efamose forze che "teso1:eg– il vincolo che li congiunge, faccia casa e cammino da giamo ,, le troveremo poi ancorn·? O quali forze trove– sè. E forse sorgerebbe dal di fuori quella collaboraziqn,e remo?, Perchè non solo'la guerra ~a il prop'rio como– obiettiva, ,nascerebbe. quella risultan,te, anche non vo: daccio e tira per ie lunghe, mll- parecchie delle ~ause lt1ta, che il forzato connubio più non riesce, dall'inte_rno, che - secondo i miei contraddittori - ostacolano oggi a ,produrre. Se ne gioverebbe· il, prol~ta;riato, ,e . se n,_e og~i nost11apo~sifuilità di farci valere sul serio (la causa gioverebbero la comprensione reciproca e la; cordialità ,finanziaria, ad esempio, ed an~l).e.alcune cause morali), dei rapporti,, che nulla tanto guasta quanto il sentirsi dureranno dopo la guerra, sé ,pure non s'inaspriranno incèpP.ati, frustrati, inutilizzati da chi ci dovrebbe fra- anche più. Questa gran sovvertitdceì che è la guerra, ternamente aiutare. gitta germi a profusione M co~e nuove, di nuovi sen- ,Ma questo ,.....dice Treves, pensano gli àlti·i con lui - timenti, di Qrientazioni sconosciute. Forse - come non è'il fatto del Partito e delle sue ali: è il fatto della l;alchimia dei vecchi maghi - non raggiungerà nes– guerra, ohe ci ha fnchiodati a questa necessità irrecu- 'suno degli scopi c~e si è proposta, ma lascerà ,dietro' sabile. La guerra avrà pure la sua fine. Per l'azione, :di sè (chi potrebbe ancora dubitarne?) avvenim~nti e " questa non· è l'm•a,,. O è l'ora di un'azione ridottis- situazioni inopinate, un'Europa mezzo rifatta, un'Ame– sima, che consiste nel tener unite ed allenate le forze, rica e un'Asia piombate sopÌ·a e dentro. PEnropa, e un evitare gli ~ror,i e gli eccessi, provvedere· alla " ordì- 1imescolìo nel'le classi, nei partiti, nei 'Governi, nelle . \ naria amministrazione ,,, ff!,r fronte,. via v~a, ai bisogni istituzioni: è il sovescio nell'aiuola terrestre. Un par- più incalzanti coi mezzi più •!)11la •m11,-no, · come ha. ,mo- tito di avvenire, che in ,questa for~id.abi,le vigi'lia tac.e strato 'ed ha fatto q_ue1 Congresso sussidiario di Bo- è si rintani!-, col pretesto che "suUe éose in movimento Jogua, di cui Treves ci tesse l'apoteosi, il quaile 'rac'colse non si può edificare,,· - che dice alla lott!l, di classe: e concentrò quel tanto di concreti propositi e di azione arrestati, non· è il tuo momento ~ che attende, per attuale, clie le imperiose necessità dell'ota comandano tornare in ftmzion~, che la storia, rientri nell'alveo e 'ohe il Congresso Nazional~ non seppe t~m,poco adom- ond'è straripata - un partito di rivol,uzione che, <;li brare; e fciò çon l'assenso ùenevolo dellà stessa •Dire- f'.rorite alla rivoluzione che è nelle cose, che traspira zione riimovata del Pai·titò, obliviosà. a, disegno (che dai pori'èli tutti ~li eventi, si ar~·esta e s'imbosca, per– pretendete di pit\ ?) deHe formidabiH 'pregitldiziali onde chè quella rivoli.1zione non appare tag;liata stù suo figu- · '• ' ' . l ( ..
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