Critica Sociale - XXVIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1918
I' CRITICA SOCIALE 219 aj_ le· Cobperatìve, lÙier'e cl.a,piccoli interessi par-· tic.olaristici, gli Enti Autonomi dei t:Jonsumi, costttuiti soltanto da coloro che non hanno interessi contrari ai ~onsumatori, e la Federazione di questi orgànisFi; , 4J la produzione diretta, attraverso- organi di produzione çreati còl conGorso e nell'interesse di tutti i lavoratori -associ1 ;1.ti , f avorendo l'acquisto dei mezzi di produzione e di scambio onde sottrarre la terra e le , industrie al monopolio dei proprietarì e d_egliindustri\l,li; ed aU'nopo, in virtù delle accennate premesse, richiama tutti gli organi amministrativi, tecnici e po– litici del -proletariato organizzato al dovere di una più intima e completa fusiene di sforzi per il raggiungh mento di un sa~o equilibri~ fra la Produzione. ed t1 Consumo. Il problema sèolastico, se noti approfondiLo, fu nervosamente <lisaminato dal puntò 'di ·vista essen– ziale,_ l'interes~e ~iverso' della~borghesia e del pro--' letar11ato nell orclmarrieiilt©,della scuola e &ell'inse'– gnamento. Tuttii facilmente corisenton© nel do~ere dei Comuni di aprire asili, di avere tutti. almeno la 4a. el~mentare, di fiancheggiare- i corsi popola:ri con c~mv1lti regolah, di moderare il numero degli alun– m nelle aule, che l'assistenza scolastica esercitata dal Patronato cornprenda sempre la re{ezione, il -dopo-scuola, il ricreçltorio festivo, la .distribuzione dei l-ibri e dei quaderni, ecc., ecc. Anche tutti con.– corderarmo facilmente ·nel 'riconoscere neoessario · ed urgente lo stipendio migli◊-rato dei maestri. Fin -qui l_utti· possono çonsentire, perché la martinicca è posta,· ·automaticamente dalla scarsità dei mezzi fi_nanziari e nessuno vuol· pigliarsi la gratuita odio– sità di contrastare qqesti postulati, in principio. Il vero ptmto politic0, che il C0nvegno ..mise bri,llafr– temente in vista, è ohe la borghesia - come la guer– ra ha fatto a tutti · palese - intende a,doperare la scuola non ·solo come un istrumento politico di classe .a. difesa dei suoi ideali nazionali e nazionalistici; ma ancora com e un mero stadio p~epçlratorio del f'uturo 0peraio al.la vita di officina. Abolito ogni caraUere, quasi direm mo, ogni. speranza iima,,iistica della ·scuola popolare, introdurvi fi.n dal corso po– polare insegnamenti manuali che ribadiscano si,rl capo dei bambini di 10 anni la condanna del ,loro · univoco destino, di servire \la borghesia industriale negli stabilimeiilti, ogni umana vocazi!me· al sapere ecl alla bellezza per il sapere e per la bellezza in sè, per il pì ù ·armonic o sviluppo <la 11utbe, le, facoiltà cor– •perali e spiri.tue.li del fanciullo,, preclusa! Insomma, la scuola fatta l'al tro forldarriet\Cò', toa 'i dazi protet-· tqri delle nuove fortune, del nazionalismo inc1ustria– J<e ! Contro tale tendenza il Convegqo, de,liber·arido tutte le provvi,d_enze scolastiche richieste dagli amici rlella scuola più serafici, ·si erse in due dichiarazioni assai precise e importanti. La prima -è che « la scuo– }a elementare, la (]JUaliemm deve mai essere Rè uno strurnemto politico, Iilè Uiil.O stl"umento economico del– la·, classe dominante ai suoi fini capilalistici, non sarà mai un effiçace strumento di preparaz!one alla vita se non trasformerà radicalmente i suoi program– mi, armonizzando il, senso umanistico ecl il senso tecnioo dell'insegnamento in guisa -da sviluppare LuUe 1e 'r acoltà tJ.siche ool intteillettuali del f ancitl.Ho' e · • .avviarlo a diventare un Homò nella -piena aoèezione d·el vocabolo». . E la seconda, che si appunta specialmente contro certo dispotismo tecnico prof essi-0µale dei dirigenti ... le scuole 1!:e, in pratica, si traduce spss~o in un jnsopportanile clommatismo. di principii ·e <li femi, · ammonisce eh~ « ~a scuola per l'ecluca zionè cl, ell'in– teHetto e del .sen~i.mento deve atJtin.gere 'indiriz.zo solo dai his.ogRi delle moltitudini e dalle es 9erienze della' . r:., • • l ·ca Gino·Biaoco ~ita~ conside,·ati al lume di ,una scienza che, nella sua libertà riacquisti il perd·•to èarattere univers·ale' ecl' umano »; e ·però « riafferma la necessità che il !Ilaestro nc:m pieghi mai la ·coscienza alla servitù di mteressi tli partiti e di classi,· costifiuiti come <logmi ». · . ..Da ultim0 il Convegno fu conquiso daHa que– st1òne della riforma tributaria, sulla piattaforma del– ~a proposta - ~r<;1sf ?rmazione tributaria bolognese,' 1•deata dal ferv1d1ss1mo Zanar-di sulla base della abo– lizione del daz.i<?c_o~sum?. e della sua compensazio-, ne con accresc1qt1 mtro1t1 municipali dai pubblici servizi e da un'imposta speciale sui vani dei .fabbri:... cati. Lo Zanar,di, relatore,· avvertì però la differenz,a fra le c~m,dizioni dei Comuni •irràustriali e .dei Co– muni agricoJ~. Niente è più lontano ,da quella men- . '!e r?alistica {~elle_general[zza~iqni -aill:pollose e clom_– mat1che. Egh chiese sohdanetà all'idea e non a{~ l'esperimento di Bologna. Il concetto assoluto dell'a– bolizione cli ·ogni imposiz.ioné sui consumi ndn è for– se tutto attuabile al.tempo nostro. L'Inghilterra: si è risol~a a co'n_ce1'.1,trare l'imposizione sui consumi sopra pochi generi ·d1 consumo [argo e, relativamente, ,vo– luttua,rio. Ma la direttiva si afferma vigorosa, special– mente contro i nuovi sostenitori <lelle imposte dirette,. che non nascondoi:io più come essi mirino. a specula– r,e sull'ignoranza ·delle plebi, per averle prone, me-. ·cliante una tassazione ch'e ·non· si. sente, a tutte le· esigenzé deUa politic.a paryssitaria, cui si .rivolte– r-ebbero se dovessero pagarne i pesi in forma' di-. retta. Dietro alla questione fiN.anziaria c'è anche una grande questione di educazione politica di: classe a 'pr~siedere f1l dualismo tra le timposte dirette e indirette. O,n.de_il Convegno : · I , :i.ndicòconforme aUe di,rettive ed agli interessi delle cfassi lavoratrici un ordinamento tdbuta1~io ehe risponda ai seguenti canoni fondamentali: · a) aiboliziòn.e di qualsiasi imposizione di Dazio-,' consumo, affermando illogico ed inumano 'taglieggiare i mezzi di esistenza; abolizione ordinata così da fare risentire il van taggto dello sgravio ai consumatori, sui · qual'i sempre si sqno largamente ripercossi gli inaspri- men,ti; ,. · - , . · ' · b) ordinaII1,ento della so,vraimpostll, comunale per contingente, e'stpsa anche ai recl.diti di R. M. con pos- --· : sibilità di'·colpir.e in diversa misura, a secondi dei di– versi bisogni, i terreni, i fabbricati .ed i reèl,diti mo- biliari; . · c) istituzione d'i una tass~ locale unica, che 'colpisca ·glob'a.lmente tutte.le !Ilaiiifé'staziÒni.dèll'!ligiatezza è della ricchezza in misura percent.uale fortemente e indefini– tamente progressiva .. Tu~to ·questo' vasto movimento di falli e cli i<lee -ainministrative-:finanziarie gli .amministratori nostri inquadraJrono in ·un :5enso squisito del tempo poli– tico, onde, come avevand esondito oon un proposito di libertà e contro 1a reazione, si riassunsero in un-a. parola cauta, ma ferma, per la pace internazionale, cogliendo occ,asion e dalla proposta ai.,striaca.. La Cen~ura troncò le· paro.le , 'non riuscì a soffocare il pensiero di Antoni o Graz iaclei e lo slancio dell'au– gurio del Presidente che il' più pr-esto possibìle l'au– spicata _pace· scenda tra gli: uomini. * Noi, che abbiamo partecipato con tutto l'animo al Convegno, in un momento di improvvisazione avre– mo certo· ès,agera'to clicenclo che esso,éra il ,più vero e maggiore ·Congresso socialista, « µerchè tutte le questioni dell'imminerite <1livenire-socialistu vi erano katteggiale »; Sia veµia all'enfasi oratoria, sulla ,, I I ' . #• ì . '. 'I'
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