Critica Sociale - XXVIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1918

226 CRITICA SOCIALE ., sforzasse di m~ntenerlo cont1·O la volontà della maggioranza, in onta ai principi 'dem,oc1·atici: Espierebbe il successo d'un istante sc_a~an?o a se stesso la tomba, distruggendo le cond1z10m essen– ziali del futuro sviluppo e rafforzamento de} pro- letari~to. . . . . Se un Governo socialista, ovunque cost1tmtos1, non ha dietro sè la maggioranza del popolo, o la sua politica è erronea, o il Paese non è ancora maturo per -il· socialismo. In ambo 'i casi, il do– minio mantenuto a dispetto della democrah:ia nti– naccia il proletariato (},i pericoli enornii. Deve .allora, piuttosto, il Governo proletario allargare la propria base sociale, alleand9si ad altri ceti democratici, e modellando .su tal.e alleanza __ la propria politica (1); oppure, rinunciando alla coa– lizione con partiti non proletari, la cui conve– nienza è molto dubbia, spingere al potere altre forze democratiche, meglio sorrette dalle masse, Tiservando a sè la funzione di difensore del ,re– gime -democratico e di propulsore verso nuove, e se,mpre maggiori conquiste. La dittatura proletaria non ·sarà feconda, ·se non come dominio della maggioranza sulla minoranza. Come dominio di minoranza sulla 'maggioranza, essa porta in sè il -disastro inevitabile. .. 8empre la socialdemocrazia caldeggiò il suffragio 1 universale e il sHffragio femminile, pur sapendoli, da principio, favorevoli per lo più al trionfo di tendenze reazionarie. Non è il successo momen– tàneo, ma il successcr definitivo quello che ci preme. Noi lasciamo volontieri ai partiti bor– ghesi di favorire gli istituti democratici se pro- . mettano loro il successo immediato, rinnegando~i nel caso contrario (2). . Parimenti noi vogl\amo sempre il Governo su– bordinato al farlamento, quand'anco in qu<tst'ul– timo preval-ga una maggioranza reazionaria:, come nel Reichstag tedesco. Non miriamo con- ciò al– l'onnipotenza. del Parlamento, ma alla sua .dipen– •denza dal :riopolo, che tanto è più, forte, quanto è pi.ù •mrgo il diritto elettorale' e più breve ila legislatura. Se le elezioni sono libere, gli elettori hanno tntte le ragioni. di chiedere che g,li eletti nominino e controllino il Governo. Se il Governo, viceversa, sofistica e violenta il risultato eletto– rale, è la tomba della democ·razia, sia pure ·un tale Governo più radicale del Parlamento e sia pure eh' esso cre,da di ag;i:re nell' interesse del Ma nel primo éaso essa, 'anche trionfatrice per un'ora, ucciderà la rivoluzione,. che invece fo1;ti– cherebbe nell'altro caso. · Il conflitto può avvenire o perchè la massa po~ polare sia troppo igùorante per apprezzare i van:– taggi di un regime riYoluzi9nario socialista, o pèrcbè la base economica della società sia ancora tanto arretrata, che l'interve:nto• socialista, scam– bio. di :favorirne lo sviluppo, lo comprima aumen- . tando la miseria e il pauperismo,· che vorrebbe· sopprimere (1). In ambo. i casi la violenza, di1•etta a sopprimere l'oppo:sizione, limitando i àiritti dem0cratici del popolo, peggio1·erà la situazione . l l nuovo regime .c1·olle1·à inevitabilmente; crollerà non già coll'aureola d'el martirio tragico e fecondo, che prepara l'avvenire, ma cm•icato di maledi– zioni, come chi, pe1· conse1·1.,areil dominio, ha. tr·adito i principi, inasp1•ita la miseria, distrutte, le conquiste democ1·atiche. La reazione trion- - , fante non avrà più bisogno di annientare queste ultime; basterà, pe1 · 1·ep1•ime1·e. la 1•ivoluziO'(I,~,, ch;~ssa continui ad applicare quei metodi, ere la minoranza ri1Poluzionaria ha adottati pe1· tenta1· di salvarla ' , . Se H G-ov°erno rivoluzionario piegherà invece alla volontà della democrazia, come ad una legge suprema, la reazion.e, anche prevalendo, dovrà adattarsi alla base democratica rimasta invulne– rata, onde la possibilità ai rivoluzionari, di. con– tinuare efficacemente i-a loro azione per la con- , . quista .d~ll' anima popolare e così di rialzare le sq_rti della rivoluzione ,(2). . Così la -ditta,tura proletaria si concHia col ri– spetto della· libertà e dei diritti democràtici. IV. ~ In principio, è véro, dittatura proletaria e de– mocrazia sembr·ano ti'o.varsi- .in eontrasto. 'Demo– crazia fa suppòrre che· larghe masse popolari si interessino già alla politica dello Stato. NeU' Eu- · .ropa occf'dentale, nello stesso secolo XifX, <illi'esta condizione per mo1to _tempo non esisteva. La vita politica si concentrava nelle Capitalii, .sedi del Go:verno. . Dove le m.asse pi·esero a partecipare alla :vita poli'tica, sorse ~allora l' ti.nfl.uen~a polittoa del pi·oletariato. La ,Francia e-ra' acçentrata iri._ Parigi; Parigi- faceva ub. mondo a .sè e domina:va la Francia. Il :Jilnlletariato aspi:r;ava'.innamzi tutto alla conquista 0.1 :Parigi. Ma lo stesso proletar~ato progre_aso. l, ' III. Vero è ·che, hattandosi d'.un xegime soci~lista in periodo, di rivoluzione, la situazi0Ile si arruffa, -e la pratica ·è. meno semplice della teoria. In p~: riodo rivoluzionaho la lotta politica •è quasi sem– pre d'una minor~nza contro un'altra. Solo il tempo Dhiarisce con quale dell_e due minoranze sta la massa popolare, nella quale prevalgono il più -spesso, in tale periodo, mo.tivi sentimentali ed - 'parigino era· <!laprincipio troppo immaturo per ,prendere e t,e1;1e1·e il c+oyei:µ6, e,- sognav:à di }m.: . ,possessarsene per affidarlo ad una -orgamzzaz1one od alliche a 1u1 dittatore rivoiuziorrario. . Così W.eit'ling nelle sue " Garanzie· c!,i libertà e ' -estremamente instabili, meglio che una chiara coscienza. Non è facile allora discernere se la violenza di un partito offe1Ìda, o non· più ttosto interpreti, la volontà virtuale della magg.io: rnnza. I • . ' (1) Si pensi al primo stadio della rivoluzione russa e al Governo -di Kerensky, che tentò appunto di concilia1·e l'avviamento a una -orientazione socialista con le condizioni eoono·mica~ente quasi ' di a1:monia ,i, aspettava. dalla Rìvoluzion~ la ~o– mina d'un Dittatore. "Sarà egli un secondo Mes– 'sia, ,,più grande del primo.• Distruggerà l'edificio, croJl'lante dei vecchi ordinamenti, so1run.ergerà l}.~l mare dell' obJ.io le foIJ.ti ·delle lagrime umanè e ·trasformerà la terra in· un paradiso ..,. •_Non abcli- . caerà l'affidatogli potere _prima di aver reahzzato l'audace impresa.: .. »· - . · · I blanquisti, un po' men.o utopisticament_e: _va-· gheggiavano fa dittatura, non di una persona, ma di una mi:norainza. · • Marx ed Erigels 1 pui subendo agli inizi la in- 1 flt\enza del blanquism0, presero però •a criticado. medievali e coll'assoluta deficienza di organizzazione e di coltura _ · ' / · • · proletaria mQdernii. nella. sterminata compa.gine ll'.\ezzo a.siatioa .' (1) Non è agii evide,n,tè ohe nella Russia presente 11iverifi,oa,:1:0 -della nuova Repubblica. (Nota della CatIDICA). non l'una o l'altra, ma. entrambe insieme, q1;;este condizioni sfa- (2) A-l contrariò la dottrina. bol~cevica - secondo Bucharin,. che vorevoli? (-Nota della Ca1ll'1c.1.). , ne è uno dei teorizz'atori - affermerebbe le istituzioni democrn- (2,) Previsione t111htopiù \'erosimile in Russia, dove lai maggior,a.nzll'/ tiche necessarie solta.nto fin che il proleta ;ia.to è debole; divequto, dei contadini votò per i soci-alisti ri~oluzionarì. . più forte, esso vuo buttarle a ma:ue ! (Nota della C1,w1èA). (Nota defla Ca1r1cA). Bibliote.caGino Bianco I ,

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