Critica Sociale - XXVIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1918
l CRITICA. S.OCIALE 225 di .ufficiali, di ~reti e• cli. ca1iaglia i11,telteltu~l~ social-. ·rivoluzioriQJria ,.,. ~ . · · ' , ·· · · . . Date g_ues'te.massime, che, tn uµ popolo ]mono e mite come tutti i popoli, ma il quale, accanto all'idealismo sublime di Tolstoi, potè ·generare la.ferocia selvaggia di Trepoff e Sto lypin, in u n popolo sopratutto eh~ è tuttora .nella fase precapita.li~ tica, scatenano i' peggiori ·istinti d~ violenzi,t e di cieua· vendetta, quale Iiob,iltà può accampare ,Ia pretesa_ riv0luzione socialista di Lenin e di ~rotzky _di fronte a:lle precedenti rivoluzioni bor– ghesi? e con che diritto protesteranno più i Bolscevichi - 'e i_ loro amici all'estero - contro i ma,ssacri degli operai· ad opera degli Statì. borghesi, uontro la fucila– zione dei contadini in Ukraina, contro le feroci rappre-' saglie a danno degli stessi bolscevichi che cadono in potere detla guardia bianca finlan dese? Come l'anacronismo storico, èhe pretep.qe ··imp1·ovvi– sare il socialismo ?,'un colpo in un ambiente q11asi me– dievale, analfabeta e uscito ieri di schiavitù, non può condurre che ailla bancarotta del Socialismo e-a nuove violente ripartizioni individualistiche anzichè a:lla ~o– cializzazione della proprietà, così, ··nelle stesse -condi- ; zi,oaj, la anticipa~a e impossibile )''dittatura del Rrole– tariato,, non può condurr~ che ai vaIJ.,i n.iassaçri.:'.,~el su,o opuscolo dell'ottobre scorso: " Pot1'anno i Bdlsce– vichi niantene1'si al.potere?-,, scriveva lo stesso Len,in: " La Russia, dopo la Rivoluzione del 1905, fu governata . da 130.000 proprietari di terre,(p01,niesciki,); e mi dicono· che i 240.0 00 affigliati !!,l partito bolscevico _nonpotranno governa.re la Rus~ia! ,; · , U p aragone fra il regime di Stolypin 1 3 quello.di Lenin, ahimè!, ndn è che troppo vero! · • , ,, ' V ASSIL-Y S6.UCIUI01U,INE ' (J~nior dell' Auanli !) DEMOCRAZIA E DITTATURA (A proposito della dittatura bolscevica inRussia) Questo a1·ticolo, clov-uto alla pefina clel più insigne teoi·ico e 'illust1·ato1·e clel Mm'Xismo, fJ:l'ticolo che in llatia c1·edù1mioinedito, e cli cui noi stessi no?i ebbimo la ve1·sione che in questi gi01·ni, fu pubblicato n,elta Nova,ja .Jisn (Ba Vita Nuova) di Gm·ky coUa •clatà del •Dne ·cosi;) i bolse>evfohi poss@no esigère da' :noi : , che li critichiamo senza veleno di odio e che ci fondiamo cautamente sui fatti sicuri, ·non sulle voci che corrono. Ma, prima 'cti pigliar ;posizione a loro riguardo, dovrem9 chiari;re a noi stessi il n9stro. punto di vista e risolvere il probleit}.a dei, lìappor-ti fra democrazia è dittatura. , ioome marxisti noi non riconosciamo il'" diritto lilat~rale,,, .. A base del programma democratico noi non poniamo i diritti· _eterni dell'uomo, sib– bene i còmpiti storici del proletariato. Per noi la lotta di classe proletaria conduce alla emanci– pazione 'del prolet;1,riato, e a quella, 'insieme, di· tu.tte le altre classi sfruttate della uman ità, tutta. quan.ta. Per em_ancipa'rsi, ,ii proletarià.to dee con– ta1·e su se stesso, rion ·già attendere l'aiuto di altre classi sociali. Ma, per sviluppalìe le proprie fo1~zeintellettuali e le proprie capacità orgaliliz– zabiv~, gli è indispensabile un regime democra– tico. In un tale regime, <i' altronde, 'i contr~sti 1 di cla!'!se si manifestano più chiari. · ;Lalot.t~ d\'}l ;proletariato, com~.ogni lotta di c~asser è lottà · poli tiça. ·· La sua arme più .e:ffl.cabeè la sua massa. Per usarne coTusuccesso, un regime democratico gli è necessario. Se, pm' avendolo, esso non agguanta 'il potere, ciò p1,1òdipendere o dal non essere ancora. il proletariato sufficien– temente numeroso, n0n rappresentando ess9 la. . maggioran~~ ed essendo nu.mericarriente più f9rti' 'le classi p.ossideµti; 0 dal non: av.ere ancora i suot . , gru.ppi importanti acquista:to l'indipendenza spi- . rituale che li sottragga alF i:riganrio dei partiti borghesi ; o, infine, dµ,l fattò che, nello stesso. proletariato cosciente, troppi dubitino ancora della. sua forza e sperino di far più cam:rinino mercè accordi colla ,bo,rghe sia anzic hè pr.aticando una,. lotta di plasse intran: si ge:p.te. · ~ Se 1B. tut~i qile~ti casi il tri01;1fo·tleUa demo-•' crazia non· dà à risultati destderabili, questo di– mostra non già l'in,utilità del regi?n,edemoc1·aticor ma sòltanto l'irnmaturità del pr·otetariato, o t~ette condizioni sociali, nelle quali si svolge la sua lotta. Oiò non ci' dispensa dal dovere di tener alta. sempre e 'do'vufu.que la hanà.'ier.a della de~ocraz~8{- II . 3 gennaio. A,l_lor,a il doniinio lenirnista _11,on aveva of fe1'tO . cli sè che le p·1·i1nissime 111·ove; é ciò concorre · . .çenia dubbiÒ - insieme col proposito della più serena obiettività - a spiegare la grr·a7ide mitezza e pr·ude?'iza. ' Ohe pensare dunqÙe µella dittatura? "La vio– dei giudizi del K<fulshy e delle .sue pi·evisioni, a cui il' lenza ..:... scrive lVIarx nel Capitale - è la leva– succes-sivo.sviluppo degli avvenimenti ç·i sembra abbia ~rice di· ogni vecchia soçietìi, che stia per parto– aggiunto val01~e è cla,to u1ia•o0nferma sig111,ifi,cantissiina, .. drne una nuova,,. Qu,inon si alluçle alle uccisioni :i , , , ,.... , 1 , . ,. ,,. . lai c. s. e ai massacri ma all~ forza concentraita e ,orga- , .·nizzata nello Stato, di cui la classe vincitrice deve. impossessarsi. Il proletariato, come, le altre classi cbe' l'·hanp.o preceduto, realizzerà così la pr'dpria. . l. Da socialdemocrazia, lo dice il nome, è un pai:- dittatura. . tito democritiço: Es.sa tende ai supi scopi coi · l\fa•qu!;ista,dittatura non deve essere contro la., mezzi dell.a democrazia. Però, al'. tempo stesso, : massa popolare; al c0ntrario deve provenire da. essa proclama, come mezzo di effettuazione socia- questa. Essa non deve sopprirnm··è, bensì per'{'e– lista, la· dittatura del p:roletariato. Non vi è egli :tio.'na,1·e it ?'egim.e democratico. Non contrasta ai contraddizione? Il trionfo del regime bolscevico !)rin.cipi democratici l'imporsi con violenza a UJ?.a. in Russia àiumenta enormemente l' imp0rtanza .minoranza, la quale, come classe già dominante, della questio:µe. ,, · valendosi .dei pr.o,pri 'Str-umenti di òppressione, ri- Non è agevole, ora, in Germania, farsi un'idea fiuti di riconoscere il diritto deHe 'masse ò tenti esatta di ciò che rappresenti l'ultima· fase bolsce- di 1:ovesciare il regime democratico. ·Alwra è la. vista. ,Le notizie sono insu.fflcienti~ Noi certo violenza c0nt1·0 1a violenza. Noi non si.amo tol– auguria:pa0 il succes so ai bolséèviclii perchè, seb-' stoi:ani. Difendere le conqu.iste demo_cratiche f!, bene non •siano che u. na .frazion;é del socia_lismo più che dir,itto, dovere. Se a ciò giovi la violenza. russo, alla loro sorte è connessa quella del movi- è questione di opportunità: dii vedere cioè se ess.a mento op~raio ~ della democrazia russi':I,in gene- · ci prometta il successo. Perchè ogni scacco; or- · rale. Ciò non· implica· che dobbiaiqio ·essere gli dinariamente, rinforza l'avversario. apològistH dei metodi d~ essi· adottati: Anzi, pir1;· Ma ogni pa1·~ito democratico, il socialista cotn- . .oi appai"0D~ pernic_i0si ~eHe }~il:oco:i;i.se~prnnze nty P:,eso, n,uq~erebbe ,O: s~ ~ alla cai~sa d~l p1·oleta:. zio:nali e :mtenJ,az1onah, ~ pm è ~ eb1 to :nostro riat0, se, esse'Yuto 'llna minoranza che s'irnpadrom · ~monirli con criticai severa. del po•tere pe1' f'avore.'. clÌ Circostanze, r~rtuite, si .I ,_.
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