Critica Sociale - XXVIII – n.18 - 16-30 settembre 1918
206 CRITICA SOCIALE la più rapida fine della _g1:1erra »_,diceva «_ che da! pensiero agli eroi, alle v1U1me, a1 compagm assenti soro-e l'indicazione precisa dei limiti che all'opera del°Congresso sono imposti e le co~seguenti _ne~e~– silà di lasciar libero al più largo e 1strutto gmchz10 del domani le risoluzioni di indole generale, come di salvaquardare - prezioso tesoro lasciato in con– secrna ~ le forze ed il prestigio del Partilo attra– ve~so le raffiche -della reazione e le crisi di pensiero e cli sentimento scaten.ale dalla tremenda tragedia». :Riservate le decisioni di nuovo programma, tener ferma la compagine della massa prole_taria s~cia– lisla, « tesoreggiandone» la forz~ per gh appelh fu– turi, ecc.o, in sostanza, l'asp1raz10ne del Congresso, che è, essenzialmente, la nostra; onde nel nostro rire contraddittorie con altre, con quelle, ad es., che rapivano il Congresso in trasporti di entusiasmo ad ogni accenno all'opera rivoluzionaria di Lenin, la quale, come ognun sa, non può procedere con molti riguardi verso i suoi oppositori. Ma qui e,ra mani– festo il processo -di formazione del mito, onde· non tanto il Congresso acclamava un passo di storia, . . . • . l . cnticamenle conoscrnto, quanto eslenonzzava m un simbolo tutte le sue speranze di emancipazione ~ come è eletto nel Prometeo liberalo cli Shelley: .... sperar {in tanto · che la speranza dalle sue rovine l'idolo crei che vagheggialo ha tanto. Però quando un oratore, iI Bombacci, accennò a mettere il prossimo divenire del proletariato socia– !is!~ _nell'.alternativa: ~ cqn Lenin ·o con Henderso~;- 1) v1z10del presunto dilemma balenò a tutte Je ment1. Tra il sindacalismo parlamentaristico inglese e il regime di delegazione ·soviettistica russo, rispettiva– mente in ottimo modo adèguati (forse) all'Inghilter- ra ed alla Russia, si inseriscono tutt.e le altre forme « Saluto al Congresso» scrivevamo la volta scorsa in questi stessi fogli: « Ah! guai se il Congresso non si comprende, se si mette a bizantineggiare teoriche espressiYe ciel proprio stato cli animo, laddove il fiero bisogno portato dalla situazione è preparare un'azione pratica e organ.izzare tutle, tutte le forze proletarie, tenendole ben sald,e, ben_ unite, per· git– tarle tulle in una volta, quando. la pace e la libertà saranno ricostituite, sopra la classe capitalistica do– minante o per averne ragione sulla.. base concreta dei risultamenti positivi storici della grande guer– ra». E aggiungevamo: « Noi riguar-diarrio _in que– st'ora, cioè a dire fino alla pace e alla libertà rico– stituite, come la più grave insidia tesa al Partito, quella cli partirlo in dichiarazioni dottrinali, che ora non sarebbero che paralogismi intellettivi in cui si sperderebbe stupidamente la forza del sentimento da cui nascono : forza che bisogna avaramente tesoreg– giare per i giorni in cui l'azione sarà .possibile e il miracolo .... non sarà più un miracolo». Come ve– {lesi, non solo i concetti, ma ricorrono perfino le pa- • role. Stringersi,. unirsi nel sentimento ed evitare c\i– spers.ioni dottrinali e incompatibilità pratiche. Così impone il tormento comune, la pietà cli se ·stessi e di di incarnazion-e del pensiero rivoluzionario sociali– stico che soqo proprie cli ciascun Paese, e nol1' c'è– finora una ragione al monçlo perchè la tradizionale , forma sindacali.sta-municipale della rivoluzione la– tina debba essere abiurata .. La Comune mantiene il proprio fastigio non solo perché ha preceduto di quasi mezzo secolo, nelle sLesse circostanze tragiche,.. davanti_ agli stessi Unni vittoriosi, il Soviet di Leninr ma più anwra perchè si riallaccia alle istitùzioni difensive dell'antica plebe romana e alle conquiste _ comunali deJ.le corporazioni artigiane nel Medioevo. La proclività a fissare in simboli e idealizzazioni nuove ogni evento od ogni e•pisodio <li rivoluzione è– certissimo segno di scarsa educazione marxistica, in. quanto l'essenza del marxismo consiste non nel porre arche tipi di riv.oluzione, ma nell'intendere ilei fatti· la fonnazione modale della rivoluzione, dovunQue e sotto qualsiasi v-este si mani1esti. Marxisticamente non c'è forse un.'.antinomia tra Henderson e Lenin; l'u_no e l'altro cli è1uestt nomi ~ adoperandoli co_me· simboli - esprimono il modo proprio del1a rivolu– zione proletaria in: Inghilterra· e.... in Russia ; le differ~nze d-ei processi rispondono alle differenze-· storico-economiche dei rapp orti t-ra le classi nell'uno- altrui. · - .· Di qui la moderazione -della maggioranza: forma– tasi sotto un'icf1mtica pressione sentimentale e "inetta ad un ponderato, intellettualistico fanatismo <li ten– denze, avici.a cli ingrossarsi, conscia della debolezza {li tale avidità e leale nel riconoscerla; onde, sfug– gendo ad ogn•i provocazione di enunciazioni astl'atte, ogni sforzo adoperò per vincolare la. minoranza alle sorti del Partito, rinunziando ad ogni specie dj ostra– cismi, bandi_, espulsioni, s~omuniche, · ecc., e, d;:i.– vanti alla precisa dichiarazion·e del Gruppo Parla– mentare che una certa formola critica di giudizio era da esso ritenuta tale « eia non permettere al Gruppo di funzionare», ritrattandola e sostituendola con a.1tra già cresimata nella tradizione dei Congres- . si, e sefopre proclamando che nessun processo si .faceva alle persone. · Filippo Turati, che una Sezione, quella romana, votava già alla cacciata (e poi .... se ne dimenticò !), pol~ c\if'enclere le sue idee con un'accentuazione di tendenza quasi aspra; tra i-1 rispetto e la deferenza degli avversarì di estrema ~inistra,. i quali tutti gli espressero l'intima riconoscenza del Partito; e l'ora– tore della Direzione del Partilo, volendo appuntare . gli strali contro la supposta violata discipJ>ina del Turati nella question.e delle Commissioni, impecca– bilmente argomentava essere poca gloria per Turati il rivoltarsi agli" uomini della Direzione -del 1-artito, singola.rmente considerati, e, quanto al rivoltarsi con– tro la Direzione del Partilo, collettivamente assunta, ciò era per Turati quasi un Jivoltarsi « snaturato » cont'ro l'opera propria, contro il Partito che egli ha così potentemente contribuito a creare e a educare con quaranta anni di lavoro assiduo, indefesso .. Le . quali manifestazioni sentimentali del Congresso, ad un osservatore superficiale avrebbero dovuto appa- BibliotecaGino Bianco· e nell'altro Paese-. Quanto a.ll 0 Italia, se qua ·o colà i rapporti fra le classi ritra ggo no più della Ru$s~a– che della Inghilterra, la media riassùntiva si accosta– cli più.... alla Francia· che all'In-ghilterra e alla– H.ussia. Partendo dµ queste ovvie considerazioni si arriva– a porre il problema prossimo della vita del Partito– socialista nel ·suo intern0 e nel suo esterno, verso la collettività nazionale. Il Congresso, che è stato più– lirico che epico, lascia tutti alle prese con la realtà dei. rapporLi tra le classi. L'insopprimibile aspira– zione alla p11ce non impegna il Partito a fare il mi– racolo della pace, ma a rappresentare ai responsa– bili la verità della situazione foteriore del proleta– riato con le conseguenze che essa implica. Il Par- , lamento _deve continuar,e ad· essere, per il Partito,– tribuna e niente altro ·che tribuna. E, quanto all'a– zione reale <lei rapporti tra lè classi, questa casca nell'àmbito immediato della organizzaziorrn sindaca- le, amministrativa, ecc., che ha sue leggi proprie di. - vita, implicanti una conquista metòdicl:!, .fatta di al– ternative di scioperi e di riforme, cioè di azione ... diretta e di rappresentanza, <li atti di· lotta e di atti di collaborazione: Non c'è volontà <li intransigenza che possa inibire al Sihqaco di Bologna di ricercare dei Ministri le modificazi_oni legislative necessarie- per l'attuazione- della sµa l'iforma tributaria, sulla base <lell'aboliz-ione del dazio· consumo. Ciò quahin– que Direzione del Partito, composta non di mente- ~ catti, riconoscerà __ s•empre e. agevolmen~. Ma cotesta
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