Critica Sociale - XXVIII – n.18 - 16-30 settembre 1918
CRITI'CA SOCIALE 213 che,_ am·ministrative e finanziarie, si conisacrerebbe derlo p-er x_...,.+ y, di- assicurarsi quel largo margine alle stie più alte fu.Iazioni· culturali e civili: alla di- che permette eh pagare la rendita, l'inte·resse e il fesa- nazionale; all'educazìone e all'igiene pubblica; profitto. ; ag1~interessi dei consumatori; aHe rélazion-i colFeste- __ Nell'odierna economia -· afiJrm~no i gildisti_ - ro; __ si ded!cherebbe ·insomma pi.ù liberamente a 11. lavoro; vendl\tO come merce, diventa proprietà quei grandi problemi, là cui soluzione es,prim-e e esclusiva del compratore, gli ,dà il possesso assoluto– r\specc~lia l'anima e la mente cli·.una grande· n·a- dei prodotti del lavoro e preclude, al venditore del z10ne; 11 che è « eticamente giuslio ed economica- lavoro-merce 9gni pretesa sul plus-valore <l'a esso- me11te desiderabile». ~ creato e ogni ing.erenza nella conduzione dell'indu- Un siffatto scl:iema sociale potrebbe ap,parite u~a stria. Inve{;e « il lavoro è più che una merce; esso- delle sohLe utop1c, se non profondasse le sue radici contiene l'elemento umano, il quale (Aer servirci di ne1:Ja.realt~ più_ incalzante. Capitale e lavoro, negli un'espressiorre mendeliana) è un elemento dominan– ult~m1 anrn precedenti la guer-ra, sostenevano in In-· te_». « Qualsia.si sistema _clivalori, p tableau é"cono– g'h1lterra lQtte gigantesche, di fronte ·tt.lle 'quali lo ,;nique, basato sulla teoria ,del lavoro come merce, Stato era inerme. Tutti attendevano prossimo uno non resiste all'analisi moderna e deve, presto o tardir sconvolgimento sociale. L'urrione nazionale, creata crollare». « Santificato dallo sforzo umano, dall'es– da~la gt)er~·a, ha ~scurato ._queste fotte, ma -ogni ten- senza dell'umana personalità, per i salariati il lavoro tat1vo eh ncostr~mone sòciale ne-1 dopo-guerra, ehe è la vita, e la vita è una_ cosa sacra». non_ ne tenepse conto, sarebne a· priqri destinato a Ed ecco posto il problema dello stato del lavoro: farI1re. « nell'industria, come nella società, vi deve essere· - Gli scioperi, nei tre anni prèc-eclenti la guerra, uiguag.lianza di stato!». Ogni individuo, dotato cli presentavano aspetti non mai prima veduti; erano personalità' e cli coscienza, occuperà il posto con- lotle di Sindacati, che; -abpracciando la quasi totalità . forme alle ,pr:oprie funzioni, con responsa_l;lilità di– degli operai, cli un'inclu.stria, e quindi possedendo il rette ed e&senziali. Lo schema delle Gikle, mentre monopolio del rispettivo favoro, sì trovavano in gra- segue le tendenze. intrinseche dello svilup,po tecnico, do di arrestare tutta l'attività produttrice deJla ·na-' non attribui,sce minore importanza all'organizzazio- , zione. Ali-a loro azione diretta corris.pondeva un ere- ne <:lella società, al.le tendenze sp-i-rituali e alle esi– scent_e scetticismo di= fronte al moyimènto po.Jitico 1 genze culturali dell'uo mo. Il lavoro si disciplinerà il quale, malgrado il vertiginoso salire, ,durante l'ul- secondo le leggi .<della produzione, non subirà una timo decennio, della pros1)erità industriale e finan- disciplina coatta, imposta da persone od enti estranei . ziaria,, non era riuscito ad otten~re miglioramenti :;tlla produzione. Sarà libero da ogni sefvitù: - nè– sensibili ne.Ile condizio,ni operaie. Il movente cli ,que- padrone privato, nè padrone-Stato; - lo stimolerà lo ste lotte n on era meramente economico, ma anche spirito d-el servizio pu_b,blico, che è presente in ogni spir-itua.le: ~-lavoratori-' mentré domandavano ener- twoio libero che viva in una società veramente libera. gicarnente più alj,i salari e condizioni migliori - Per i gildist~, i car-dini <li q,ue-sta organizzazione, aspir·avano, benchè ancora. vagamente, al dominio sono - come già accennammo - la· cosciente for..'.. <lellà propria vita e alla direzione del proprio lavoro. ID.:}Zionedel monopolio del lavoro nei Sindacati ope- I movimenti operai, animati da una pi,ù g.agliarda rai e l'estensione del contr"ollo sindacale sulle indu- . passione e. fortificati, da una coesione maggiore che strie; cioè l'accumulazione della. pote11za lilConomica per l'addietro,, ottenevano d'un colpo - economica- e l'allenamento del'le capacità tecniche e morali per mente e politicamente, cioè iri sa,larì ed in leggi - la gestione delle industrie. · più che m·oiti anni .di azione ·po·Iiti-ca. Ciò suffragava- Nel tJrapasso dall'economia odierna a quella gil-· il postulato sindacalista che ,dalia potenza_ econo- dista, le relazioni industriali s'invertiranno: il capi– mica sorge la potenza politica e che l'azione parla- · tale organizzato, chè oggi impiega .il lavoro organiz- . men tare, dal punto di vista dell'operaio salariato, è zato pagandolo in salari, passerà· al servi.zio nazio– una illusione. nale; in altri termini, il lavoro organizzato, control-· Scrittori indipendenti, i cosidetti « gi,ldisti nazio- lato dallo Stato, impiegherà esso il capitale organiz- nali », Hobson, Orage, Co.Ie ed altri, raggrupipati zaio p'agandogli un equo prezzo. , nella « Lega ,delle Gilde nazionali», chiarirono ed . l'! Socialismo delle Gilde - la nuova aspirazione· approfondirono il significata- cli. questi movimenti ed· d{:)llac'1a-sseoperaia britannica - è altra prova dello, indirizzi, e, riassumendoli nella visione stimolatrice spirito irudi-penclente degli Inglesi. A questi fu attri– -clel « Socialismo delle Gi.Icle», ne elaborarono uno puito, superficialmente o· con malignità - e non solo• schema pratico di riorganizzazione socia-1€.· Sotto- in Germania _:_ uno spirito esclusivamente mercan-· pose'ro insieme 11 sistema del salario ad una critica tile, e non si v,olle ve·dere -che tutti i nostri concetti: dissolvit.ricè: Rilevarono, anzitutto, che la forma..: ed ideali sociali moderni' hanno ·origine in Inghilter– zionc del monopolio d~l lavoro non è' solo il pro- r?. Il fatto che nè il ~oci_ali.smo.continentale. - ti- dotto della volontà operaia, ma· è imposta altresì g1do e s~atolatr_a - nè il Srnda_cahs~o - <lottrmar10, dallo svilll!ppo tecnico delle industrie, che oblitera eppure 1mpuls,1vo - potè mai clommare la mente e- la linea cli separazione fra i var'.ì mestieri e costriRge l'azione della' classe lavoratrice inglese, trasse al- le diverse categorie di operai ad unir·si in organismi 'l'erronea conclusione che essa fosse conservatrice. industriali su scala nazionale e a lotta-re insieme na- Gli Inglesi, è vero, non amano le formule a.stratte, · ziona1mente, anziché localmente e per gruppi distinti ~he p_retendono ~li moclel~are rigidam~nt_e su di sè· cli mestieri. il vano svolgersi della vita e cle-lla storia; la lor0> Dimostrarono ancora che il monopolio del lavoro, azione si sbarazza volontieri degli ingp!'Ilhri teorètici chiudendo quel che _fu già il mercato libero del la_-· pr·ec?stituiti, del!e icl~olog,ie ponz:-1tea tavolino e sim-- voro, sottrae il lavoro al giuoco della. legge della. rp.etr1ca~ei:ite cr1stal1hzz:ate. . dom'and'a e dell'offerta, gli infonde una potenza eco- n Socialismo clell~ Gilde - prodotto ~utto mglese,. nomica nuova e risveglia in esso quel senso di re- vitale e plastico, che fa leva sulle più profonde ten– sp-ons'tlbùlità professionale ,e soci~le. c~e s ve'l~ ai su oi denze _dell'u<_>n1? - è ~?n~e in~sauribile cl'is_pirazion~. occl1i « lo scopo finale dell @rgamzzazione urnfica.ta ». ~cl è 11 Socialismo pm 1cleahsta e nel contempo 11 Demolirono cosl la teoria economica - base d el più pratico. Pochè teorie ebbero pa.ri fortuna. Ne[ ,presente sistema industriale e sociale - ;che « il sa- lasso ,cli_5 o 6 a~ni invase t~1ttii c~mpi ·del pe~sier?' lario è il prezzo del lavoro v&lutato co~e merce», e dell az10ne .sociale. Non v è quasi progetto eh « n-. che « la ~nzione dell'operaio è di fornire lavoro al costruzione sociale » pel dopo-guerra, che non tenga prezzo d_eI J!lercat~ », ond·~ nasce la 'possibilità_ agli conto, più .o me1~0, -dei ~uoi principii. _E poichè ir . imprencl1tor1, acquistando il lavoro per x per r1ven- suo postulato ca,p1tale - 11mutamento eh stalSJ della BibUot~ca ',GinoBianco
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