Critica Sociale - XXVIII – n. 17 - 1-15 settembre 1918

:r I ' ' . • ✓ . I CRfTICA SOCIALE 199- sempre>pil!lttosto .contrario: che inel-ine alla parteci- !ione era SP.roporzionata alla circostanza. -V,edo e !'1-P-"-- pazione> ·,-pe-:r •.tre ragioni principali. prezzo le rlgioni generali, chè ti mossf}rO. Tu ne fai i; P1-·ima,.: La nostra partecipazione e penetrazione e uria questione di principio - collabora~ione o intr-in- ba1ttaglia neg1i ·9rgf;lJili,smi borgmesi - tu.ittoeiò che è sigenza - ·e una questione di Statuto - dittatura di- .detto, -idiotiissimamente,, « collab(?r.azione >> - per es- rèzionale, o·'ctemocrazia di vita di partito . .sere efficaci priesuppongon.o uomin.i ~ccorti e fermi, Ma, quanto alla prima, -non vEfdi tu..,,, che il nostro · .e vigile -e ~nsapevole -consenso di masse. Non so principio ha vinto? Tu t_i·hvolti al fatto che la ·Con- se manchino i primi,, -ma cer,to .mane~, più' c:he mai, federazione votò hl non partecipazione aggi, in questo il secom .. dq:· J1nutile deplorarlo o indagarne le ragioni: caso, riaffermando la sua· cÒnèezione non intransi- il fatto è tale. Ed è per.ciò eh.e il cosidetto << riformi- gènte, e la Direzio,he ne_ trasse c~gione di vittoria al smo >J è oggi,-,n@n invecchiato, ma anacronistico. Tor-· :H~ò pTincipio d'intransigenza pregiudiziale, universale nanclo,le masse, per effetto della guerra, alla menta- ed eterna. E che importa questo? Lasciala gridare lita P,reistorica della nebulosa r~voluzionaria, -il rifor- vittoria. Tutti comprendono che qui si equivoca. fra mi-smo_- cl1e le presuppone mature, operantL distolte una delibera con-tingente e una formula o~dogma cui dalle aispettaziot1i procli-giose e rivolte ali 'azione te- -neS1suno crede: nemmeno la Direzione; la quale, insi– nace e pràti•ea ,- nonchè essere invecchiato, è tropp@ .. stendo a ripetere che non si doveva entrare nelle C0m--: più giovine .e pirematuro. · missioni aopo ·1e percosse del Governo al .Partito, dà ' . ' Se-conde. ~I Parti.to e: il -Proletariato hanno un loro per ammesso eh.e, dunque, senza quelle· percosse, sa- p-rogramina e una lor.o, -via,-.~egnati ~el .m~ggiÒ- 1917. rebbe- per lo meno dis·cutibile al~ro co~tegno. St.rin'gerrdooi, ,it1tiòr:rfload· -e-sso,-·;che·tut-ti può uni:rci,- 'Qual}to. alla sepoµda, .nori. c'è.,c-he _combattere, fe:r:- :eviti.ar ,iHJ · le inutili ·dispute pef un ·oggetto eme non mamente e. sere_namente, com"e fa Prampolini, come ne vale la pena, e èontrapp9niamo un piano di rifol'me faociÒ io, mostrando, ·,nelle riunioni e sui giornali nq- a.rdi_te'è'd organi,che, ai, miÙé p~ogetti mo:nchi e con- stri, quel che c 1 è di pericoloso, di antisocialista, di tradclittori che in~v.itabilmente usciranno dalla masto- ingiusto, in questi dogmatismi di _pochi, e nella pre- -dont,ica Commissione governativa._ tesa di imporli: combatterè, senza cadere in .quelle· Terzo·. Part~ci,p-ando -~ quella -com.Nii'ssione, noi-ipo- forme- che ti, escludono dalla << sfera d'azione >J, d~lla tecavamo, l 1 ~vvelil!ire, e in certo senso ci obbligavam~ <ciona di tirò J> in cui la tua lotta è efficiente; senza .a. collaborare c0l ·Governo nel tra-passo pacifieo del trascorrere a quegli atteggiamenti che servono mira- . d0p,o-guerra. Ora, io sono tra coloro che .più aborrqno bilmente al tuo avversario per raffigurarti, alla grande -fl tumulto infeco:ndo e più combattono il catastrofismo, massa che ti conosce poco e di_ lontano, per diverso non· s9lo im atto, ma allo stato di aspirazione, ,in .. da quello che sei, _in Jinea di pensie~o e iTtllinea di. quanto, oltre ciò che ha di tri,ste e Gli incivile-in sè, · tempeN.tm ento e di responsabilità. -distrae la gente dall'utile lav@ro di vera e profonda · Sono quasi vent'anni, caro Turati, che noi, che ti rivoluzione. E quel}t'opera di « P<?IDPièrede.Ìla ~iviltà >J conosciamo -e ti amiamo, portiamo l'acerbo. tormento credo dobbiamo svolgerla, e per parte mia la svolgo, di _vederti .perpetuamente mà.lconos-ciuto _e fràinteso: .anche in quest'occasione_ Ma non voglio impegnarmi entro e fuori il Pa-rtito; e travisato e· abusato nel tuo ad essa con il Governo, che non lo merita (!Come dirò pensiero e _nei tue>i atteggia-menti, da gi,bcolieri o qa Ira poco), e non voglio comunque « pregiud,icar~ l'im- fanatici o da volgari, di tùtte le rive; Non è qui la sede previsto >J, fede,le a-Ila nostra concezione contraria alle - n-è saprei dove tròvarla -:- per ill_ustrare come e .tattiche pregiudiziali- in. ogn,i senso. q•uando ciò avvenga, anche per cagion tua, e quale sia , Tali- le mie modeste opinioni iniziali~ alle quali ben il meccanismo (sempre (I mecdesimo) pel quale il trucco -poco -aggiunsero le sopravvenute vicende. Personal- si compie. E mi affretto alla fine, la quale mi riannod·a mente, p·er esempio; gli atti di :reazione· del Governo al :principio. , · non, -ini avrebbero spinto it1 '.diverso pensiero, qua- · _Io - tu dici di me - ho posto i'l dito sul nodo della ]ora foss-i stato favorevole alla partecipazione, in · questione. Chi pensa si debba entrare nella Commissio- -quanto (e lo scrissi) stimo puerile là. concezione, che rie del dop-0-gu~rra, ha la_concezione evolutiva, sociali- molti:..11amio, di questi rali)p:,lo,rti,• come di un do- ut de.:;: sta, del .$ociahsrno. Chi, còn pr~conc(}tto :r_ivoluzionario, com~ iset:,n~lle· Còm-1uissl!G>mii1, liWl.Ìlfci: entTassimo.pe-r- far , ne.gé} . la pJlrtocipuzione, lo.,fa ·perchè ha la concezione lllll favoì•,e ·a-Ii, Governo; il 1 qua·le c:i ricambia con così cata,strofica, anarcoide, e attende, spera,_ o prepara iuiqua mercede, ècc~, ecc. ! (o _meg\io, non prepara nul~a_: c~è. anche quella sa- Nò, nelle Commissioni· e in tutto ·il resto io c'entro. .rebbe una forma d'azione) il 'suo clopo-guerra tempe- , - se credo •d'entra-rçi ~ per far un favore .... a· me, stos0 e violento. ,e al mio- Partito e ai lavoratori. Nè attendo o chiedo Ho posto il dito - tu dici - ma non l'ho calcato dal- ,Governo a'l-om1ricambio di cortesia. sì, da dare a]:l 'argomento 'il dovuto rilievo. "iuttavia, pcinenpomi (e la vita di Partito, caro Tu- Ti confesso che io penso noi dobbiamo distoglier~ , x~ti, esige continuamente ·queste astrazioni d'"'l proprio· le ma·sse dalle illusioni e a,spettazjoni miracolose, ma -i.o - quell.e che talora diventano, nel più squisito non acicanto al Governo, e non .con l'entrare ne' suoi sen.c;;p etimologico, abneg_azioni), dal punto d; vista org~ni~mi, destiflati a preparare i tranquilli tra-pas'si. ,dellar"massa, - e anche dell'opinione pubblica circo- Perchè, se è vero che è \frequentissimo; fra la piccola stanfé- od•'avve.r-saria, io se"lito che il coptegno del Go-· e media borghesia - imbecille ed incolta e bambina, --verno autorizza e richiede una politicà di combaW- amico Turati, sì da disgradarne le masse più rozze e merito più che una politica. di contatti. La- vita, il co- fanatiche! - s~ntir dire: « Adesso facciamo la guer- stunie, le ·concezioni e là mentalità oggi sòn tali, nè ra, e poi si fa -la rivolu~ione >J, coL più sciocco sorriso, -è in- iRostro po:tere. superarle o mutarle. con la più irresp~msabile incoscienza; se è vero che, Più tardi, considerai la probabile efficienza di quella sulla impreparazione e ineducazione politica dei reti -G.ommissione, ·e della nostra -partecipazione· in essa 1 an,che cosidetti 'o s_edicenti civ'ili, la guerra ha es-er~i- .:al confronto del danno .che derivava al Partito da _un tato ed- aggiunto la wa suggestione d-i mobilit~, di litigio su questo punto, ~ conclùsi che la. tua ribel- , legger-ezza, di v·ioleo·za-;' è ~nc_he più vero che la più • BibliotecaGi_no Bianco

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