Critica Sociale - XXVIII – n. 17 - 1-15 settembre 1918
/ 194 CRITICA SOCIALE propone, i q_uali cÒ~sistono ~n gen~re nel ~nt?tivo superbamente il bisogno. Neppure Alessandro po·Leva t:ii raffonare iperbolicamente 1 poteri della D1rez10ne, nulla per l'aspro D10gene. . . facendolà sempre più solitaria ed estranea alle co$e Quantò alla negazione sentimentp,le dellà ·p·atria~ vive, in luogo di indurla a offrire. sp~mtçtneamente è un atto di fode, così come-la best'èminia è -\in ·.gesto Ja « socializzazione» del suo potere insieme a quello cli credenza .... in ·Dio. · · ·· · · .-. · · '-· deali Enti .di azione e di r-esponsabilità pratica. A Ah! gu~i se_il Co_ngr.esso ~1~n si'comp_rende,·~e sì noi sembra che si faccia a ritroso di quello che le mette a bizant_meggtare teonche espressive del pro-· cose domandano. Ed è tanto pjù strano che ciò av- prio stato di animo, laddove il fi~ro bisogno portato' venga pro_pri~ ad _opera di coloro che,. P~: ess~r~ dalla situazione è preparare in azione pratica e o·r- innamorat1 <lei Soviet, ,dovrebbero essere 1 pm ferv1-d1 ganizzar~ tutte, tutte le forze proletarie, tenendole campioni del decerì.tramento del poter:e, della maggior ben ·salde, ben unite, per gittarle tutte_ in ~n,~·.vo}tàt possibile brevità ,della <lelegaz19ne, e della perma- quando la pace e la libertà saranno rfcostitmte, so- nente revocabilità di quest'ultima. pra la classe. capitalistica dominante, e per· averhe Nessun altro rimedio .efficace noi ve.diamo, fi.Jichè ragione sulla base concreta dei risultamenti positi,ìir dura la guerra, ai mali di cui si duole il Partito, storici d-(1\lagrande guerra. Noi riguardiamo, in qùe- l'twrchè questa più profonda compenetrazione reci: st' ora e per questa ora, cioè a dire fino alla pace e proca tra gli or~~ni direttivi e, a C<?S~ dire, te_oretici alla libertà ricostituite, come la più grave insidia e· gli organi fatt1v1, e, pertanto, prat1,c1, e, se s1 vuole tesa al Partito quella 'di partirlo· in diehiarazi,oni d'ol- .tnche, empirici - che noi andiamo sostenendo, voce trinali, che ora non sarebbero che paralogismi intel- clamante nel . deserto, da tutto il tempo della guerra. lettivi, in cui si sperderebbe stupidamente la }oria: "Fossimo sta.ti ascoltati, non saremmo a· questa ig1i'o- del sentimento -da cui nascono: forza che 'bisogna. ava-• -,.-anza e incom prensione cl.i'noi stessi - .tra cui si ram ente tesoreggiare: per i giorni Ì_q .. ètii 'l' azi_ories,~rèc ~·onvoca il Còng-resso e per· cui il Obngresso è 001'f.;_ po_~s_i~i~e ìl_,JP.1''r~cò}~.t ... i.0·~1. ~-hr~., p,tu I ~Il. J'.!lh~a~oW! vocato. Ove tuttò il S'ocialìsri10 della 1 dottrina e de-Ua Noi ·r1guard'eremmò;:còme 'ìl 'p1il' g-rande-.·:tt1onfò'<lel azione fosse stato vissuto contemporaneam·ente dlà 'Congresso immir1ente · se persuadesse tutti che non è· ll1tta la massa proletaria nella soli,darietà profonda impotenza per il nostro Pa,ttito non proporsi pe·i, oh- , della vita socialista di guerra, fatta .di torrùenti e cl~ biettivo immediato il miracolo e che non. c'è onta pér rinunzie, di aspirazioni incrollabili e di adattamenti il nostro Partito, hazionalmente drga11izzato con ap- imperiosi, ai proteste contro i Governi e ,qi accosta:.. pena vaghè e meramente ideali· relazioni ·con gli altri. menti ai Governi per l'inesorabile necessità che ha partiti s_oci-alisti, non potere da· solo imporre -la pace portato a concentrare-in quelli tutio · l'Esecutivo ~ internazionale e non· poter regalare al proletariato tutto il Legislativo, o.ssia tutta !~iniziativa della niulti- quelle sùbite i"aidicali riforme che suppongono la pace forme provvisione della vita eçonomica, politica, am- e -la libertà c_ome loro premessa necessaria di realiz- ministrativa, per,gli approvvigionamenti, l'assi-s.tenza, zazione; che al nostro onore è suffici-ente averè -Umuto a cui nessun gruppo può sottrarsi, noi probabilmente fedé, in mezzo a difficoltà appena cre<libiJ.i, trà con- non sar•effi:mo adesso ·_vittime <li cotesta r:eli~~osa_at- • trasti ,cti sentimenti quasi terrificanti; aHa nostrà irdè•a lesa del miracolo, e di così fiera collera pé'r 11mira:.. antibellica e propugnatrice di pace per l'accor,do di- t;Olo non av,renuto per colpa del Gruppo parlamlen- retto dei proletariati; e che,-' in fine, al nostro pro- lare che non sepp-e.-farlo, che accennan0 ad essere la grtsso ed incfomento nulla gioverà meglio. che l~ caratteristicà del Congresso imminènte. È, infatti, sal,da pr-0pùaz.ione nell'attesa consapevole e fi-deritet nella solitudine iri.cui le masse -doloranti della guerra , Che -se il Congresso, sotto -l'assillo appassionato vennero forzatamente e fatalmente .lasciate, a· cagione delle frazioni estreme,. volgesse il suo sguardo ad della sèpar-azion~ (non divisione) d:el lavoro• sociali- altre mete, e così - cr<¾l.Ein<lo c'he le $Uprerne ir.n1Jile- sla e della mancanza assoluta delle ordinarie libertà diate risoluzioni a cui tencle l'aspirazione di· tutti, di ,discussione, di riunione, di stampa, ecc., che esse mentre la guerra romba in.torno a noi assorbente, son vedute costituendosi in due aggruppanienti·:· i dominante di ogni c osa, s iano faccenda -di ùomini. ò, rassegnati all a guerra,· ch e però, malgrado la guerr·a, peggio ancora, èl.i v :er.ba) ismi e .<li.definizioni .acca– vorrebbero l 'elaborazio.ne di ,pacifichè• radicali rifor-· deihiche, astraite -. scon fessasse, davalilti al .Par.la– me, cli cui o ra mancano tutte le. çonçlizioni ·di effet- mento nemico, il Gruppo Parlamentare,: che non po- 'I l.uazione, che, evidentemente, giacciono in· grembo trebbe,. del resto, sostituire 'd'imissich1ario fino alla del' trattato .... ,della ·pace futura; e i ribelli alla guer- mt'ova l-ègislatura, ·il Congresso non fareli>be ·che· pro- ra, i quali, nella loro sensibilità sofferente, ncm pos- curare a- se stesso; ·al Partito ed alle- masse Je·, più sono, non vogliono immaginare che la gueha e la p·enose .•delusioni. NelJa terribile, 5:toria che ~i ,._sv;olge pace travalichino la possanza ,del P.artito,·e p@rc~ò, da,(anti a noi, gli uo_mii;ii pi_ù grand~.e i pil).p,.içcc;>).i quaùdo 'cessanò•,-,sotto·la féruJa,•delh.1! prova J!)Tbvata, hanno a m1 ,dipresso la gtessa in'flùèhza eòhtro 'lè- . cJ.al.c1~edere nel 'mirac·olo della·· pace per op'era di oscure iforze ·nemiche, elfo hs'i:'edoìi.6 ileBé ·cose;'~n'.~ c~taclism~ rivoluz!on~ri di cui -clov~v:an<? ·essere· fo--: f~tti, ·nell~. organiz~azio!1,i massicciè, pesanti, ciclo:... ri~re le .chmostraz10111ct-elle ·donne, s1 md1gnano per- · piche ! , Chnmque sia cluaml;)..toora a portar~ la .ban– t:hè lo~ stesso miracolo non. sia stç1to-anco r ·fa tto, a • diera .del Partito. non la porte~à diversamente da quel- suon di parole, :dai d.eptitati ·socialisti,· di c.ui fiera- lo che- i fatti hanno imposto ai compagni precedènti mente accusano la tiepidezza e perfl.rro il tr a-dim ento. dì portarla. Mille volte peggìo poi s'a.rebbe ·se il Con- .. Cotesti stali di animo, nati <lal buio. e dalla pena, gresso, credendo di -deludere la- peha interior·e,i si s1 ~serciterann© (ahimè!) al Congre.sso cercando· sin- desse al balroccamento ideGlog ico. dei principii: tesi ideologiche. E altri - come il mio carissimo astratti :-con ciò non farebbe cne t :1ttizzare.le più valile l~lessandro _bevi in quest~ stesso numero della Cri- discordie; le più vane e· le· più, mortali, qu elle ché,. hca - le chsGuterà ideologica~nte, laddove voglio- anz.id1è attingere· ad unà .cli versa valutazione della no ess·er'e intese e discusse empiricamente, cioè come. realtà nell'operar,e; si gònfierebbero <li sòle· eìlU!'lr , espressioni dell'attività sentimentale. , ciazioni astratte~ accademiche, nelle qttali,, :sbollita . Tant'è: la negazione tèoretìca della patria -· per· la passione che jn quelle aveva credlfto ·di, trovare d1_r1:e una - non è socialista; ha ·le sue. tràccie pri- uno sfogo fecondo, non si troverà che la cener.:e 4ei _ n:1t_n,:e nell~ aristocratica filosofia individuàlis-tica dei frutti della pàrabola _evangelica, così lussureggianti _cm1c1greci; non procede affatto da ·un pensiero di all'esternò .... _ . · · · · coesione· c·ons·ociativci, ma è un'affermazione di va- Ah.·!_ salutiamo il Congresso ·che si apre;_ con: il . lor~ gersonale; un io, una cos·cienza che basta a. sè · fer-vi<lo augurio che l'antica feàe .,social.ìsta illuxn.i,n,i · e s1 ~r~ge··servrana COI}tr0l'universo <lelle cose e degli tutti sulle ·aspett~zioni .e sulle fòrzé in giuo_co' dentro 1 1omml, clèl concorso o del soccorso dei quali· nega .e fuori çlel Pàrtito. ·Bis~gna che· una sùbit? ,fi-amriia . '· i .. • \ \
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