Critica Sociale - XXVIII - n. 15 - 1-15 agosto 1918
èR~-icA ·sociALE t76 tardiva, que~t'ultima, s.e concorr,e a spiegare i'ukase della Direzione det, Partito), che impediscono ogni · collaborazione) che ini,pongoflo -:- ~ome è scritto nel– l'Ordì.ne clel _giormo prevalso alla €:on.fed~razione clel' ·. LavO!ro - «.uh atteggiamento· di più sev•e!l1o riserbo vers<ida classe capitaltsta >>. . . ' Qui il terreno· è veramen.te scottante e' il lettore" con– s_entirà che troppi vincoli s'impongono al1a rnia.-pa– rola~ Mi sarebbe facile trarmi d'impiccio con· un ri- · tO'rneHo dell'Avanti!: la gµerra e la reazione son6 in– scindibil~~ Se ne trae che, dovendo irrigi,hrci in atto di protesta, tl 'attere.mo 'del dop.o-guerra, colle classi . capitalìstiche e col ,Governb, quando esso sarà già stato " · accomoàato a loro· beneplacito. Speriamo ,ce ne s'iano · grati e noa abusino troppo degli .ozii_che crea loro la • nostra immaco.tata.fi.erezza! - M.aio .sono 1.mpo' men.o.• fat~'lista .d~ll 'Avanti},, e, pur corrcedendo · che unii di– sciplin:;i. più rigida dell'ordinaria si imponga ad una nazione in guerra - sopratutto- in un .Paese dove le masse popolari e lo stesso nostro Partito sono _p.er– meati da f.ernient~ ana~chi,ci .come fo:cse,.in nessun ak tro dell'orbe ierracqu;o -, tuttàvia non so.no.dispo·sto coll'Avant,i! ad assolvere il Governo da tutte 1è-sue - peccata, ogni C<?Sa .rovescian,do· sul fatale conto de_lla guerFa. Ciò che penso, però senza esagerarne .ad ,arte \a mediocre .portatai ~i certi_ divieti, di ce:rte p·e:r.,se– cuzio:ni, di ce:rti processi _- non ne~ess; ,i.ri ; nè ,giusti, nè profil.,cl!li,' più spesso disastrosi - dis$i çen\o volte foglia di fi~o, mercè la quale depu_tati e conf ed'e'razio; nisti tentano contrabbandare in una vqlta sbla, agli -occhi imbambol~ti della folla, e la. lo;o obbedienza, puramente provvisoria, esteriore ·e ·meccanica, al re– scritto della Dir.ezione, e tutte 1è riserve e le-restrizioni mentali con é'ui questa obbedienza .apparente ed occa– siorn~le fu ·accompagnata, per renderla il memo im,p~– gnativa _che fosse possibile,, per l'ogg~i e più per il _ domani. La intimazione di dimettersi. dalla Commis– sio:ne del dopo-guerra (,e-.per coerenza do':_re,pbe esten– dersi .a t1.:1.tti Kli altri Co 1 mitati e Consigli: , Consiglio . del_ Lavoro, Irifortunii, Assicurazioni in genere, Equo tratt8'.mento,. Assistenza, Mobilitazione, ecc. - e per.~ chè no:n anche Consigli e Giunte comunali, provinciali e di Opere _pie, e_pe.rchè non anche Parlamento e Corp.– sioni parlamentari?!) è data dalla Direzione del Par– tito ~ convien r,enderle questo o.nòre .....:... per un \mo- \ , . alla CameNl e in p\lbbliche ·r'iunioni,' ·e in questo ·s~esso fascicolo a proposito del processo cli To-rino. -· Mi restringo ad una osservazion·e. DicQ che, se _col-pe• _vole è 'il Govèrr10· di .avere, sotto la pressione patriot– tarda, più che necessità ve lo forzasse, limitata la li- - bertà di manifestazioQe del Partito soci~lista, ·è per quest'ultimo ~una ragione di più - s•cambi0 di fare su- . pinamente acquiescenza - di r~valersi _quanto può del ·mancato vantaggio, :volgemdosi aU~ vie d'attività c~e gli' restano disc,h.ìuse.· Dico C)hé; se le nostre Sezi@ni, scambio di incocciarsi- a discuterè - mentre !'Aus,tria– co è sul Piave - là questione sciocca e bizantina_ se - esista o non esista un-a patria, se o no la si debba alla occasione difendere, e se siano da incriminare_i com– pagni, che portano•su tale argomei:i,to questa o quella opinione (nè, i:n sostanza, altro ~arebbe stato il te~~ , d~l Congresso), si 6ccupa&sero, invece, dei diritti che ,il proletarJato, reduce dal Piave e dal Grappa, dovrà ~c·campare di fronte alla ll>orghe$ia, sui mod! di col\:. q11is ta:rli, s~Ue, c oj;ldizio~i imp:r:eseindJ1ibi:lm €tn.te . 11 ~ces– sarié, nazi@n.ah e. -internazi0~a1i; pe!l' assi•c urargl ieli - che sono i nos'tri problemi del dopo-guerra - non so:lo intopperebberò in una reazione meno acerba, ma · di quella, che·· pui fosse loro giuocoforza: patire, si torr,ebbero ben più allegra vendetta, che non col fare come i( cane natante di Esopo, che perdeva l'asso di fr.a 0 i denti per arraffarne la .magnifièa ombra, o come p marito leggenda-rio', che piacevasi di far dispit-to .alla conso,rte, · « prot~stamdo » com quei modi che dec-enza mi vieta di riçordare in queste pagine pudiche .... * Ma l 'atnico Claudio Treves, che è· ·eminentemente te ùomo di spirito·», di finezza persino a volte sover– chia, è il •primo -senza dubbio· a consentfom1 - e tra– pela esuberantemente da tutto l'articolo·- che- questo 9.ggrap,parsi furioso al motivo della viol?,ta libertà, ge– nerosam·ente prestato 'dal 'Governo all~ Direzione del Partito, non è che il comodo pr,etesto, .non . è che la . - Bibl·1oteca Girio Bianco tivo di principio: la cosiqetta · « intransigenza)), soi– disant votata dagli ultii:n_iCongressi, '"che fa un .pec– cato· mortale. di qua,lunque .accostamento, di qualunque collaborazione colla classe .borghese, col Gove:r:_no del– la classe borghese, tanto· p-eggio se .è poi anche, come oggi,\ il · G_overn0 -della guerra. Le dimissioni, vice– ver.sa , sono consentite obtorto collo, e si tentano giu– ·st.ificare coi m_olto postumi richiami al}a p.ers.ecuzione ai socialisti,- ai processi di Roma e di Torino, al cli- . vieto del Congresso, ecc. - e , magari, per burletta, alla nomina di .un· rappì:-esentallte o Còmmissario cat- -tolico - 'accidentalità' transeunti ed elastiche, apprez- - zabili' c-aso per .caso e che si possono,• quando piaccia, ~ettere. da band,a. In -altri termini, tra coloro che in·• ti.mano le dimissioni, e coloro che le dànmo, v'è. un .tacito ma consaputo _inganno reciproco. F,ingono que– ·sti di obbedire; quegli altri.- lieti, comunqu·e, di ave; posto il'.p}ede sul collo àll 'interno rremico - fin- . gono a lor .volta- di trionfare. · fyla I.a Confederazioné del Lavoro - scrive Treve&,: e poVrebbe; a fortiori, dire il rnedesi_mo del Gruppo -parlamentarè ---,-<uralgrado il yoto di ier1, mantiene tutte le -sue idée »; ess.a « non può· abiurare la sua praxis, chè ·la obbliga ad avvicinamenti frequenti con- organi e forze del mondo capitalistico e dello Stato -porghese », senza .abiurare se stessa e cessare di esi– stere. Viceversa, la Direzione deve considerare la vit– toria ottenuta sub specie q.~ternitatis .... .Questo inga_nno, quèsta menz.ogrni - che balza fuori mitidissima da· tutti i tortuosi avvolgimenti degli Or– di0.i del giorri0 ,prevals1i .in Coiitedera-zione, .come da parMchie delle· lettere·· di dimissione dei deputati - costituisce il punto ··centrale, politicamente .e moral– mente grave dellà questione, · quello che determinò chi scrive - pel rispetto dì, sè e del Partito - a non volere -laudabiliter··se subijcere ed a ribellarsi, pur , co;f.essandò la inanità delia sua ribellione, agli effetti · del lavoro concreto, se la.sciato solo e costretto, suo rnàlgrado, alla parte di « dormiente» nella Comrriis& . sione. Ed è -sorprendente che ptop:Rio lo Zibo•rdi, che è della buona onesta scuola praµipoliniana e, iri certa guisa, il moralista patentato della brigata, ·abbia l'aria di non addarsene· o di non darvi importanza. Ma la questione è tutta qui, e volerla eludere o ignorare non è possibile e Ron giova. Intransigenza •e :e.essuna collaborazione.. Sì, o no. È questo che si decidè. nella questione· della -Commis· 'sione àel dopo-guerra. Questo e non altro. Io so IJ"eneche Claudio Treves, che è, ripeto, uomo di spirito, si ride àllegramente di entrambe le. cose \ ,, \ I •
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