Critica Sociale - XXVIII - n. 13 - 1-15 luglio 1918

· CRITIGASOCIA:LE allora, e tentàno di' allontana:re la 1·esponsabilità del" l'elll'ore dagli uo,mini di G.overno· di Francia e d'In-i' ghilterra,- per addossarla a·i governanti d 'Itàlia? Non sentite, o signori, il dovere di mettère in chia– ro, di fronte al nostro Paese, di fronte alla storia, la, p_s1 rt~ che avet~ ayuto in quell'avvenimento? Non sen– ti.te. V d9".ere d1 dimostrare che-seguiste la _miglior via, e ch e qµmdi avreste il diritto di non allontanarvi da tale via nemmeno nel futuro prossimo? · Voi dovete offrirvi alla discussione, perchè, se que– sta ,concludesse colla dimostrazione <t'heallora voi er– raste, voi dovreste sgombrare il passo, affinchè l'errore non si rip·eta nel futuro prossimo. In sostanza, io domando cosa in cui tutta la Camera dovrebbe cqnsentire: chiedo che si dica finalmente la verità. E tanto più ho diritto di chiedere ciò, in quanto il Governo ha il dovere di spiegare l'insufficienza delle· .dichiarazioni ohe sul' convegno di ~an Giovanni; di Mo– riana esso ci ha ammannito altra volta, e di spiegare perchè il convegno medesimo abbia avuto l'esito che ebbe; o, meglio, quell'esito che sembra aver avuto perchè dai discorsi del Ministro l'esito del convegno si può solo dedurre per argomentazioni - non aven2 done egli' parlato nè chiaramente, nè uniformemente. Parl_ando una prima volta (il 20 giugno 1917) · di quel convegno, l'on. Sonnino si espresse in modo da far supporre (dico: far supporre, perchè !'on. Son– nino non fece. un'affermazione esplicita: onde il mio giudizio si fonda sopra una interpretazione del suo . discorso) eh~ il convegno di San Giovanni di Moriana abbia avuto l'esito che ebbe per un'eccessiva volontà di tutelare, non tanto gli interessi di stirpe o naziona– listici d'Itali:r, quanto gli interessi dell'Italia nella espansione mediterranea, ' · · ,Più tardi, di quel convegno del 19 aprile 1917, l'o– norevole Sonnino disse (e mi sembra in risposta al– i' on .. Ciriani) che « si era esaminato di concerto dagli_ « alleati il tema in genere»; (Ma corrie in genere? C'erano o non c'erano le precise lettere .a· Sisto ed argomenti determinati da d1scutere ?); « i tentativi del'– « l'Austria presso l'una o l'altra delle· Potenze alleate « per ottenere una pace separata». Onde vien fatto di chiedersi che cosa ci abbian dato ad intendere tutti quelli che banno interloquit9 per spiegarci che l'Au– ;;tria non era altro che la longa manus degli Imperi Centrali! Perchè si _è voluto colorire l'episodio in questa ma– . niera ?. Forse per rendere più g.iustificabile la ripulsa· a priori? Sarebbe deplorevole. Ma è col)l)a del Governo se una "tale supposizione è autorizzata dalla mancanza da parte sua di_ pr(}cise, complete spiegazioni sulle vicende del convegno di San Giovanni di Moriana. Ebbene, io ho di;ritto di non tacer~ la supposizion~ se la enuncio non per infecondo gusto polemico, ma collo scopo preciso di e vitare che apriorismi deplorevoli com è' quelli' del , rr.ia~ zq-ap_i::jl~ 19l7, to!o~~o a prevalere in eyefttual,i pros- sime contingenze s1m1h. . Del resto, in fatto. di politica estera, il 'ris·erbo più assoluto nel fornire spiegazioni sull'opera propria - spinto a volte fino al rifiuto quasi dispettoso di rispon– dere - è il solo criterio continuativo del Governo ita– liano. Non. dÌre perchè fa; non dire perchè cessa di fare o non fare la tal cosa, per farne un'altra. Questo il contegno rigidamente segulto sempre ! . ' Una breve giustificazione ·dii questo mio apprezza– mento. Ho qui sotto gli occhi le parole precise con cui ri– petutamente in vari suoi\ discorsi I 'on. Sopnino ha protestato di nòn volere smembramenti (discorso del 25 ottobre 1917) nè avvilimenti di nessuno Stato nè vicino nè lontano, grande o piccino (discorso del. 20 giugno .i917). · , . E ricordo che in altra 0ccasi0µe noi trovammo pru~ denti. Mli, affer,mazioni, specialmente in confronto di quelie tr-6ppo audaci di altri. Ma co~e si è passati_, .e perchè, da questa cautéla conservatrwe, alle mamfe– stazioni tanfo volt~ fatte dallo stesso Presidente del Consiglio, in favore d~ agi~azioni e di ac~ordi ~etta– mente ispirati a propo15iti di radicali · mutamenti da ap.porfairsi, per mezz0 c;l~~lagu'erra, in a.jtre compa- gini statali ? , . . · . ,. . : . E ~nèlh{' per guesfa .rnubaiffielillti Ja· ~o~ii.:ncla .che s1 ill\Ron~ _è sempre la stessa_: quando l'mdrr1~zo sostan- •,-. · •Gino Bianco iiale della· politièa .della gueF;a subiscé tali profonde innovazioni, p.erchè il Governo non interpella il 'Par– lamento? Perchè~ al contrario, lo tiene sistematica– mente all'oscur0 e prima 1 di fare, e anche dopo aver fatto? · . Onde torna a giganteggiare la domanda· che è una rivendicazione: · • . , Se la guerra volge, come volge certamente, alla sua ·fase.conclusiva - sia questa -lunga o breve - perchè il Parlamento non è .chiamato a d-ir.e la parola sua in quest'ora decisivà? • I · · Guardando al prossim? avvè.nir•t••·· ·Tanto più.:_ e ritorno così allo scop·o e all'argomento principale del mio dire - che in ordine alla fase de– cisiva del c-onflitto mondiale, un punto. vi è sul quale nessuno OS(ìrànegare clie il Parlamento possa e 'debba interloquire: alludo· alla valutazione degli attesi aiuti americani. Intendiamoci: nòn nel senso ,di giudicare pubblicamente, a rischio di essei:e utili al nemico, come e quanto questo aiuto sia forte e- come sia cost'i– tuito (chè sarebbe discussione p'azza questa in questa ora, sia pure in quest'aula); ma -all'effetto di saperè se, dato per certo che l'aiuto americano sia per ~spli– èa'rsi con la maggiore 'energia e sollecitudine possibile, convenga oggi di considerarlo talmente decisivo, e così certamente deèisivo delle sorti d(llla guerra, da acc_ettare la soluzione guerresca come la sola solu– zione possibile del conflitto mondiale. O se invece. non sia da considerarsi che l'avere oggi a disposiz-ione· queste riserve psiçologiche, politiche, internazionali, militari, non sia una .ragione cli più per sentire che oggi è forse ancora un momento adatto p·er presen– tarsi a disfutere a condizioni di parità ·col nemico. ( Commentif. Non si risponda con la facile obbiezione, che ho s·entita pronunziare da colleghi, e che ho letta sui gior– nali, che, se l'Intesa trattasse oggi, essa si metterebbe nelle condizioni dei Russi a Brest-Litowsk. Quale pi– sto'lotto oratorio, quale argomento sofistico e polemico, questo, può reggere; ma come argomentò serio: no. A Brest-r".itowsk i Russi erano militarmente morti da alcuni mesi. Poteva Trotzki salvare l'onore delle proprie diretti– ve ideali colle trattative cl\e faceva; certo è che non ignoravano i suoi lilemiei che la Russia era finita; quifl– di veramente allora il Governo massimalista· russo ha dovuto discutere in condizioni cli inferiorità. Tanto più •che non poteva trarre speranze altro che da un piano veramente utopistico: quello di •provocare un ·moto rivoluzionario negli Imperi Centrali. Onde accadde che, svanita questa speranza, i massimalisti dovettero subire la legge del vincitore. Ma non a tale legge è ·ridotta l'Intesa. - Io spero che su questo sarete concordi, la posizione dell..~ntesa non è quella della Russia a Brest-Litowsk. Oggi l'Inte_s?, quali che pos~ano _essere _s~ate alcu_n_e vicende m1htar1, h'a unà compagme pohtica e m1h~ · tare, ha ancora capacità 'di discut~re, di. a~ire e d1 v(!)lere. Ancora, anzi, l'Intesa ha dietro d1 se )a spe– ranza di un aiuto che ne rinvig(i)risca, la compagine militare, e ne irrobustisca la voce, gli argomenti e il tono di volontà in eventuali trattative. .• E come non vedete tutto questo? Cpme non sentite che, per òra, di fronte agli .Imperi Cent~ali siete ad armi pari, quali che possano essere le chverse appa– renze militari? Perchè (disperdano i fati l'augurio), perchè non pensate che non incapacità di uomini, non malvolere di governanti, non debolezza ,di truppe, non incapacità di generali, ma avvenimenti, che forse già balenano in una lontana parte del mondo, possono for– se rendere meno pronto, meno efficac·e, meno decisivo l'intervento americano? _ · Noi siamo· tenuti, anche noi deputati, dalla stampa di casa nostra (rivelatasi tanto impari alla sua missione di serena informatrice della opinione p,ubblica) e dallo stesso Gove,rno, all'oscuro di cose ·eh~ !DÌ auguro il Coverno conosca. meglio. di noi: onde io debbo pro– cedere dl!lbitati;va,mente. Ma sento di poter chiedere· pubblicamente: cosa si prepara nel lontan.i.ssimo Ori~nte? ç"òsa vogliql'.lo dire i te_le_g11amm~, ,prill:!a _in– 'certi; e poi sempre· p1rù affermativi e dehneant1 una / •

RkJQdWJsaXNoZXIy