Critica Sociale - XXVIII - n. 13 - 1-15 luglio 1918

\ ' ' ' \' 152 · Cl\ITlCASOCIALE 1 / vettive e apostr6fi_ in questa Asse~blea, che_ 110n si rileggono oggi senza un sorriso d1 c?n?passwne. al– l'indirizzo di quelli che le apostrofi indmzzavano ·,pro- prio a no,i socialisti.. . , .. Era scoppiata la -r1voluz10ne russa e s1 mtrav~edeva la possibilità della dichiarazione di guerra degh Sta_ti Uniti,. la quale effettivamente avvenne, se la memona non _mi inganna, il 6 aprile 1917. Di fronte ~ questa duplice minaccia, la quale era allora resa più grave dalla situazione militare e diplomatica, gli Imperi Centrali perpetrarono - uso il verbo che più mi concilierà, spero, l'attenzione degli avver_sarì - una « offensiva pacifista ll che si concretò, v01 lo sapete, nelle due famose l'ettere al principe Sisto. E voi sa– pete anche quali vic~nde seguirono al la trasrnissione di quelle lettere. · . · Orbene, oggi la situazione è sensibilmente- non _di– versa; per quanto possa sembrare (avverto sub1to, per non apparire assoluta.mente dimentico dei fatti di cronaca) che sia intervenuto .un fatto nuovo. 11 fatto è quello costituito dai successi tattici ger– manici sulla fronte franco-tedesca, il quale però non è tate, non è cosi decisivo ed irrevocabile da elimi– nare la possibilità che i successì stessi possano essere cancellati dall 'intèrvento · americano. Onde non può non- sussistere nei dÌrigenti gli Imperi Centrali uno stato d'animo relativamente assai vicino a quello che ebbero nel marzo-aprile del 1917 (Corh.menti). Attendete a vedere le conclusioni che dallo stesso raffronto· possono desumersi. E iqtanto Iasciàtemi ri– ).'letere che, per quanto possa essere forte· la valuta– zione dei successi attuali e la sp\Jranza nei successi prossimi delle lo:RO armi, gli Imperi Centrali ·non pos- . sono non valutare come pericolo per loro, quello che è speranza per l'Intesa: l'aspettativa ciel pieno inter– vento americano non può non costituire per loro una minaccia, dalla q1iale essi certamente non astrarranno. Ed allora, è evidente la necessità per loro -- nono– stante i successi tattici e checchè possano stampare su11e loro gazzette, checchè il loro imperatore possa far radiotelegrafare per tutto ~I mondo :--- la necessità . per loro di non· rinunziare al tentativo (il qu_ale sarà documento e prova che le azioni militari di questi giorni non sono decisive) di cercare una via cli uscita che non sia quella delle armi. · I R proposito di " offensive pacifist~ ,,. I Orbene, il quesito per me è seinpli~issimo. E vog,Jio dire semplicissimo a porsi, se pure ,diabolicamente diffi,cile a risolversi. Ma deve e13sere·posto: il cloveFe ciel Parlamento è questo, per Io meno: porre i quesiti, se .pur. I).On sappia o non riesca ad additare la solu– zione dei problemi. Il quesito è dunque se, cli fronte a questa sìtuazione internazionale la quale ·prepara e , preannunzia concreti tentativi cli pace, può il Parla– mento italiano, può il Governo italiano as_sumere quel- 1 'atteggiamento, non si sa se più insulso o più peri-. coloso, che van{.lo assumen'do a,lcuni giornali italiani, per i quali, a•priori, tutto questo è clescrjtto come u.n Lr~nello, nel, -quale a priori si dà per certo che, se noi lo rasentassimo,, non sapremm·o liberarcene più, e ne saremmo le vittime fatali. • ' · Ecco la prima recisa domanda èhe io. rivolg:o al Go 0 • verno: di fronte- a questa eventùalità, è esso nello stato d'animo dovuto a questa paura preconcetta d'ell_a· ·nostra ins'ufficien:za è della superiorità invincibile ·pel- i 'intelligenza e del saper trattare deJ n9str0 nemico ? ' Si trova il Governo 'in uno stato cl'animo che lo in– duca a scioccamente temere il n~ico, .anche stl.l ter– reno della semplice discussione, del conflìtto, cioè, ; puramente intellettivo? · J . · Il Governo, !}Ondeve essere in questo stato 'd'anirnoi 'ed,io mancherei· a un dovere •di lealtà se n@n dicessi subito ed alt@, che io stimo troppo,, almelilo l'iMell4- genza se- llQlit le idee poJitichci ,d.ei nostri governanti·, per far l0ro il torto di credere che essi non si. as_socino a me nel réspingeve l'a,prioristico terrore tlel dÌ::\CU– te,re,, con cui· aprioristi•camente si vtl.ol tare es:;;IU'de-re. ogni possibilità di accedere ad ·eventuali trattative di pa-ce, , · · . · . . . Di fronte al.J.'eventualità che la Ge;rmania e l'Austria, quale che af)p'aia esser~ oggi la f-orZ!ldella loro _posi- •• ' ' ~ 1' • Biblioteca. Gin·o Bianco , lj I r \ 1 ,t f' :·/ • •, •, • • • " I f ' zione militare, appunto perchè questa foÌ'.za è minata ' da una mina·ccia che noi' intra~vediamo e che esse certo· intravvedono come noi: a_ppunt0 percbè gli ~m– pcri Centrali_ saranno co,stre~ti (~nohe ·per i 1clisselil•Si e l,e.difficoltà mterne che tutti voi conoscete), appunto perch'è essi saranno tratti a fqrm,ulare ,(per la loro sàlvezza, intendiamoci bene, nol'l per i nostri begli occhi, nè. in omaggio··ad alte idealità) a far trattative di pace: non è concepibile che l'Intesa, a p·riori, si ponga davanti a questa e.:ventualità··con un pensiel'o di ripudio aprioristico. , E dicevo non a cas@ che l'cserrÌpi& di poco, più di un: anno fa conforta questa conci usi on.e, .· II nostro Parlamento, :;thimè, non ha i cong.eg11i ne– 'cessari ... :, n-on ha..(éolleghi, non ve l'abbiate a male.,.. la censura colpisce anche ··me,· per quanto io facèia iJ possibile per non meritarmela); I1@nha la seJ1sazio11e esatta e vigorosa del suo dovere e della sua a1:1torità, come ha saputo averla il Parlamento francese. Appena fu rivelato l'episodio delle lettere cli Sisto, voi avete visto con che close di insistenza e c:U 11 tenacia il Parila– mento .francese ha voluto .che quel fatt0, non di cro– naca, ma di storia, fosse approfondito clagli organi ' competenti. . Da noi, Ì'I solo domandare q1:1alche notizia, indurrà i soliti deficiel).ti a cl.ire cl).e andiamo seminando criti- che per gusto_, disfatti_sta. · Domandt pr-~cist. - Il Comtegn!:>di San GÌO.-:- vanni di Moriana' e I.e direttivt dèl Governò. • Ma speriamo che in quest'ora queste volgarità ci saranno ,risparmia.te . Speriamo che si sentirà che, quando il Parlamento di_ una nazione che non è la, nostra (per quanto sia a noi unita nei destini e nei ... fatti di qruept'o:ra), qualil'do il Parlamento di un'altra - nazion 1 e ]:rn p_otuto _disc1:1terea fon~o cli :liatti che ri– guardano •la hnea d1 condotta ~el nostro Paese e l 'ope- ra dei nostri g.overnap.ti, non sarebbe di,gnitos0 per noi non domandaa-e che almeno anche noi, dei fatti ,e delle cose nostre, almeno dopo gli altri{ anche noi <il.'iscuctès• · 'simo con la Jibei;tà, coz;ila serietà di crui il Parlamento fralilcese ci ha. dato esempio , . . Signori, se Je· espulsioJilli cli giornalisti inglesi da Parigi, rei solo di aveJJ fatto la storia esatta· delle let– tere di Sisto, se le incliscrézioni ~dei gi0rn•al'isti .fral'l– c~si, se l~ notizie che oTmai ,tutti '.')-'Vet~, co~ Je afu- 1 biamo noi, non sono tu.tta, una: serie cli pàn~ane, pe:1.1 còhduJJci ,fuori st,rada, sembra orma,i ace;p! lisi.ro@ alla storia che il giovalile e re ~0.te impe'ratore .ct 'A.iìstria abbia avuto' nel marzo-aprile 1917 u:na tal•e 'Pil'e0·cc·11Ha.– zione deì pTop_ri destini (onde si potrebbe· 1:1sare-pa- · rola.,più cruda, psicolqgicamenbe: e fisiologicamente);- · unoa p,reoccu.pazi◊ne ·'dei cles.ttnr del proprio '[!)aese, da– fare pToposte che, se _in un.a prima lettera fur@n@pre– cise ne,i. confronti d 'u11a· delle nazioni dell'Intesa; in una séconda Jet.tera semhra:no · essere state altrettanto precise anche, nei' riguaJJdi nostrÌ .. E d-ell'esistenza' cli. una: sec0nda lettera al principe Sisto sembil!a. ormari · non si•apiù permesso dubitare. · _ ~ . Sembra anzi che quel eonv,egno · di San -'Gi@vaintiii clii 'Moriaila, seguìto a .quest@ episocil'i0, il 19 acpril.e~ 191;-7; non sia. deri,valto dal1a priollil-a lettera .(nella: q·uale n0•1i1, < sarebbero state tel'lute ptesehti Je a,sp,ettat-ive della · politica· italiana), Il!-a sia cl'eriivat' oben.sj dalla secol'l1a .....,___ lettera. · . '" · • , · Ora _è mai •f!OS ~il.il -e d1~ ,delle ,v,icend~ di (li11eleon.– vegno, e è?,e, òel~a. rar~é ,e~~ i1;1 ~l!le4 0 cony,egho ha,mno a:vubouomm1 pohit1e1,d ltaha,. svd,1scuta a fondo. e p11e– cisamente in. un altro ·Parlamento ,e non. se 'ne pa,rli l]qi?. . '... . . . . ·' ~a n_on.sentite voi, come senitiam,o hoi, il d0vere ·e l'utilità di dedurre. ammaestramenti da: <iJUeUa che fl1 \a: eondotta dei,.n@stri 11om,inipoJiltiieiiR q,iiel f,ràngente, m ttl.tto si~ile a q11ielloche va deline~ndosi per il :&iru, - h1ro JHOss_imo? !'{on ~~ntite v,oi qNiiJil~Ù, 0. sig1n@wi, d~ Governo; 11 d_oyere d1, esp@i1'.!1e l · ,difretfave, non so ' . cqua~•to,fone!acte?pe:r lo meno le~J,!):re0cc'lltip1azioni; olii,e · cons1gliar01it@I atteggfamen.,to che hl acllora ass1lu1,b0 ? Ma hoR .sentiite·, per lo meio, sig,rr0rii ,<ilel G@vtmm:®, .l_;=i rìecessi,tà di 11-i~ponclere wi n:i0liti acpp•l!l>nti ~h.e _;vi 'Vfl\ll.– go~o d '?ltre e@nffli!,e,. da e0l0!110 i <lJtitali {t·oilfèssano che - fo:rse m1gh0!11 00Rs1g~1@ av:rel1>J:o,e pottl!lt©. essere acl0ijtiait0 . .. ( ,

RkJQdWJsaXNoZXIy