Critica Sociale - XXVIII - n. 12 - 16-30 giugno 1918

136 CRITICA SOCIALE . Una disputa vecchia pe~ una materia nuova La lolla per~an~nle, eterna, fr~ ~ue _temperarrÌ~nti, fra due concez10m, fra due Socialismi (se avessimo la certezza di sè di certi compagni dell'altra riva, diremmo: « fra il Socialismo, e il pre-socialismo, ~I 11011-socialismo ») s'è riaccesa ancora una volta. Mai, credtam.o, è divampata più improvv.isa, e più ci~– condata di fumo d'equivoci, come fuoco di paglia bagnata. . . , . . Da tem_Po - da quando non si p~rl~ prn ~i transi~ genza e d1intransigenza dal punto d1vista dei blo~clu · elettorali - la nostra gente era avvezza a conside– rare la perenne disputa s?llanto rispett~ all'_atLe[5gi~– mento di• fronte alla guerra. Intrans1gent1, rig1d1, irreducibili eran quelli che subivano e compiva-no bensì, come noi e quanto noi, le necessità e i doveri cli cittadini· di uno dei paesi belligeranti, pur cohi– vando e avvivando la fiammella -dell'Internazionale_: ma non volevano dirl@j volevano « ignorare» com– ple.trmente la realt_à-« patri-a », ~er n~garla ed ax:ine– garla · nell'Internazionale. Transigenti, dondoloni - secondo la parola di moda - eran•coloro che, un po' sempre, e assai più a tr'atti, quando le circo– stanze urgevano, si. ricordavano troppo più .di es– sere abitatori d'Italia, che cittadini del mondo. In mezzo, e non tutti identici neppur essi di pen– siero e di tono, Lazzari o Prampolini o il sottoscritto; molti- altri. (A pròposito :"la dic~iarazione Prampo– lini dopo Caporetto non soddìsfece l'Avanti! E il discorso Lazzari dinanzi ai _Giudici d'Appello, con cui illustrò la propria formula e la sincerità di essa? Se qualcuno, a chi reclama disciplina dalla periferia del Partito, rispondesse augurando, mod~stamente, che si « discipli11:assero» in concordia di accenti, per lo meflo, il· Segretario del Partito e la Direzi.one del giornale, sarebbe eccessiva la richiesta ?). Stavo dicendo dunque che, da un pezzo~ quando si udiva sonar campana a stormo contro i pericoli cli transigenza, la nostra gente era solita a pensare, destandosi: - Eh ! Turati, Treves, Grazia-dei, ne avranno fatta una delle loro ! - in senso, ·s'intende, patriottico, guerraiolo, intesista. Non poco stupore avrà avuto questa massa di compagni accorgendosi che stavolta la campana suonava per tutt'altra cagione. L'allarme· era, non contro tèndenze di guerra, ma contro tendenze di pace. « Collaborazionismo » si minacciava, rria non col Governo che conduce la guerra, hensi contro di esso. Ed ecco uno dei primi difetti' di quesfa disputa, che, a materia n\uova e eccezionale, applica vocaboli e nomenclatura vecchia. Gli uomini, si sa, associano fatti e rieordi alle parole, e (per la nota teoria dei «simboli») finiscono a scambiare senz'altro le pa– role con le cose. Dite, ri·petete, gridate agli. intran– sigenti gregari - riconfermati ora nella fede del loro metodo dall'esempio russo, onde ·amano. inti– tolarsi massimalisti, estremisti, leninisti - che nel Partito, nel Gruppo v'è chi vuol fare del collabora-. ziçmismo ; ed essi insorgeranno con tutte le proteste .e le indignazioni suscitate nel loro animo da quel nome, cm essi accompagnano memorie di dedizioni, di inganni, di errori. Anzi, applicando a quellà pa– rola le più recenti impressioni, crederanno che si tratti di collaborare con la politica -della guerra, e col Governo che la impersona ; e, una volta occupati da quest'avversione, non cederanno neppure se spie– gate loro che si tratta precisamente dell'oppòsto. :_ Niente ! Nessun contatto, per nessuna ragione! Soli, sempre soli, superbamente soli. - Biblioteca Gino Bianco~ * Mette egli il co·nto di evocare le origini di questa strana polemica iniziatasi su delle intenzioni, su dei sospetti, più che su fatti ; ossia, iniziatasi .su fatti, per sè trascurabili (le coincid"enze di vo\i alla Camera per la Commissione ò'inchiesta ·sulle espor– tazioni)-,·ma gravi come indizio di orientamento, di segreti accordi, di futuri contatti? L'on.,Modigliani fu imputato, per atti palesi e noti, e per proposte o pensieri espressi in sedute private di partito,. di la– vorare a un'intesa con .altre correnti della -Camera favorevoli a un atteggiamento « più verso la pace». L'on. Musatti, ripetendo un suo antico concetto assai eretico, accusò sè, pubblicamente, di caldeggiare d-etta intesa, con spirito, con mezzi, e a fini, che .le darebbero un carattere tutto eccezionale e,« rivolu– zionario». Francesco Ciccotti dichiarò, dal suo can– to, di ritenere urgenti. e po!lsibil~ _tali alleanze, non solo e non tanto ai fim della politica esterli, quanto a quelli della nostra difesa all'interno, contro •il fascio dei fautori della guerra che preparano le loro. offen– sive prima del giorno del giuaizio.. . Dall'ala estrema - così dall'Avanti! come da var7 giornali settimanali - si . è risposto : - che ogni accordo contravv.iene ai principi di classe e alle nor– me intransigenti ·degli ultimi Congressi; - che.l'ac- · cordo non sarebbe fecondo, giacchè· tuttq, la bor– ghesia è del pari r-esponsabile della guerra ; -- che l'accordo difensivo nori è necessario, ·per la mede- -sima ragione, che la ·borghesia, essendo tutta un blocco, è tutta contro di noi ; - che la pace _verrà, per mano -dicoloro stessi che fanno la guerra, qu:1n– do la « situazione » lo comporterà ; - che anche un mutamento di Governo o &uomini o di un uomo~-in Italia, non anticiperebbe di un giorno la pace. Quanto alle Commissionr parlamentari di con– trollo, alle quali l'on. Modigliani è accusato di aver rivolto un pensiero di desiderio, esse sono\perico- _ lose, in quanto vi si entra per cohos~ere come si svolge la g~err~, e magari con l'!n~ento,.<i'iabbre– viarla, ma si fimsce per essere presi nell mgranag-. gio e per co!ldividere 1~ -respons~bilità ~egli .e~nti. Del pari pericolosa e vitanda è la sola ipotesi -eh un Ministero, cui partecipassimo o a cui dessimo ap– poggio, i_lquale succedesse _all'attuale con orie-?-ta– menti « y1ù verso la pace»; imperocchè esso, pnma di fare la pace, evidentemente dovrebbe condurre e a fine _:_ sia pure per un periodo breve - la guefì"a; e con ciò noi assumeremmo, diretta o indiretta, una, c.orresp<;>nsàbilità_dellà gueri:a stessa. . _ . Verginità, càstità, pià rigiò.a, più .pudica, più fe– roçe che mai, è qungue ·jJ f.notto_dei c0mpagni -del: l'ala estrèma, anche m questo caso. Nè mancang dli fiorire,- accanto a questo agnocasto, i gigli di una pudicizia morale, che commoverebbe, se non atter- risse il pensare che degli uomini « politici », dinanizi · a problemi immani, gron!Janti lacrime e sangue, .pos~ san ·porre sulla_ bilancia anche le . personali · repu- gnanze per ·un ex-Ministro. . Gli è che, non solo sopravvivenze di parole-sim– bolo, ma anche •di atteggiamenti e consuetudini-:-: ,_ mentali, perdurano e dominano in discussiòni di tanto _momento e (quanto alla materia) tanto nuove. Molti parlano ancora di transigenza e di ilil.transi– genza, di collaborazione e di lotta di classe, c9me se la posta del gioco. fosse ancora la c©nquista di ' un Comune o d!Ì un CoHeg.io, :o 'fa· votazione dì' una leggina sociale; anzic'hè 1a eventualità ....!.. fo.sse.ptir tenue ..__di influire sul più grande dramma della sto– ria. Come s'esprimono con terminologia morta,. cosl giudi_cano con .:..abitomentale inadeguato, e. cQnsid~– r.ano col'l.strana an~ustia di. vedute. Suppongono vi'· sia chi pensi che G10l'itti àl potere, in Italia, regale– rebbe la -pace al mondo-: non si· ricoraano del fatto I • ,..

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