Critica Sociale - XXVIII - n. 12 - 16-30 giugno 1918

CRITICASOCIALE 135- Da· un pentimento alraltro: dall"antimiiitaris~o alla guerra,· 1alla guerr~ all'-antimilitarismo, per es-, sere sempre. 11:0.prepa.raticosì alla guerra come alla ri~ol~zion~, ec?~ il retaggi_o ~.ichi smarrisce i g~a!ldi pr1hc1pì d1rett1v1 del Socrnhsmo·. Jaurès lo d1vmò superbamente nelle sue assidue polemiche contro gli estremisti. E il suo insegnamento resta e trionfa. Le Nazfoni sono realtà niatur a:Ii e si difeudono; l'anti– patriottismo è _una blag.ue seBtìmentale che al primo urto si rovescia· fac éndo s altar fu@ri e suo contrario jl nazionçzlismo ;-~a nella nazione. sono le classi e per una:di qJ.!_este l'internazionalità è spirito di vita, principio e'fÌÌ1e ·cl.ella sua ·emaI).cipazione. Ecco gli elementi naturali, storici e eulturali che si tratta di combinare armonicamente - pei; non tradire la pa– tria, per noii tradire la cl1asse, per non tra,dire l'u– manità. Certo sul filo di rasoio della contingenza sto– rica l'atteggiamento della grande màggiorarza del Partito Socialista Itali~no è suscettibile di tutti i contrasti, di tutti gli ostracismi, cLitutte· le ire ; la necessaria flessuosità della linea è fatta af)posta per far grìdare all'incoetenzà,. alla insincerità, ecc. Ma una_fe.de che; tra i' fischi dei farisei, cammina altera– mente verso il. proprio ,destino-e non conta qùelli che Jaseia sotto. i colpi deHa persecuzione e, in ogni m,o– hlento, <là_ ragione 'di se stessa; alla stregU? delle con– giunture storiche ; ,ma simile fede, serena, pqcata, • senza fal}atismi, che mira all'alto e npn lascia di guardare· alla via, non può. fallire.' Nè _iattanze, nè . pentimenti. Raccoglimento,_ sì, ed az,iof\e. Il proleta-– riato intende- e attende. Con. fiducia: I bei dì della: pace,/ d~lla giustizia, della -libertà verranno·. Il Par– tito Socialista v:a lòro· incontro abb-reviando la via. - - CLAUDIO TlJ.EVES. ·1L TiTOLO OEllE FUTD·RE - R-IVE:N'OI.C_AZIONI <e••• In nome .di chi, dopo la guerra, i s·ocfalisti uffi– ciali vorranno parlare? Noi\pvece parleremo in nome di tutti i nostri ·caduti, di tiitto il proletariato che sllla gu·erra ha dato sangue e dolori e per tutti i sa- - érifiz.i che con' la borghesia abbiamo condivisi e pa- titi ... :». - . ' _Così Edmondo Rosson1,,·Segretario'°'della nuova Unio– ne Italiana d-el Lauqro, in un 'intervista co1 giornale il Tempo. È .un. sindacalista che. parla, e vien voglia di _obbiettargli questo solo: E in ·nome .di che parlavate prima della guerra ? Ma la sua motivazione dei diritti delle plebi- germi- : nati dalla gue,rra non è sua; essa è di. tutti; corre ·1e . stradè, .s~erfde dagli stalli dei' deputati, sale al banco · del Governo, si distende hi_tutti i fogli stampati,· di– venta . il piiì,. formidabile, il più emotivo dei luoghi comuni. • Perciò conviene fermarlo e chiederglì le carte. In principio astratto (molto astratto), alla guerra ha partecipato tutt;0 i'! p0p0Jo, in tutte le sue classi, ceti,· sottoceti, generi e sessi. Dove il merito è di tutti, ehi può tirarne qualcosa da rivendicare .per sè-?... Ma l'astratto è falso per éiò solo che è astratto. In concreto la: partecipaziione alla guerra è' stata più per gli uni· e- meno_per gli •alt,ri. [n grasso, la borghesia ~ lia d•ato gli ufficiai~ e il popolo ha dato i _soldati. Ma ciò im,plica ·distinzioni maggiori. . L'industria, per . esempio, ·è stata senza misura più boschereccia che l'agricoltura. lmprendi:tor.i ed oper;ai portano fiera~· .mente il braccialè e gli uni leticano col fisco per i sopraprofitti e gli altri si affannano ! 'dim~strare che gli . al1li sala,ri d1 guèrr-a rjspondono · app~na al rin- caro dei viveri. Se regge la motivazione .delle riven– ~icazioni di cui sopra, questi operai che cosa avranno d~ r-eclamai'e, e quei padroni che cosa hanno da at– tendere fuorchè di essere espropriati:? Universale è invece il grido di ammirazione e di riconoscénza per i contadini. I contadini hanno dato •i fanti che }:laf?.~O marciato a tuW gli assalti e mar: cifo in tutte le trince·e. I contadini- non soio non ,han– p.o bracciali, ma nella milizia ·non sanno· esse·re che fanti. Egli è perciò che, ad uh certo mome~to, era convenuto, auspici l'on. Aurelio Drago ed altri im– PJrlerriti u01pini della Perseveranza, che i proprietari dovevano cedere le loro terre ai contadini, appena questi tornassero.... Ma, se la partecipazione alla guerra è la base del diritto nuovo; come si regolerà il caso, non frequente, sia pure, ma pensabile, che il proprietario si sia battuto e il contadino sia stato riformato? L'applicazione del principio importerà in questo caso che, poichè il ~ontadino, per istituto suo, · non è spropriabilè, debba pagare al padrone doppio canone, se' affittavolo, pigliare meiza mercede, se brac– ciante salariato? Decisamente questo titolo giuridico, la partecipa: iione alla guerra, presenta. qualche, dubbiezza nell~ applicazione che è chiamata a farne la rivoluzione. Esso ha servito meglio alla fondazione del regime ~eudaie dell'epoca delle grandi- 'invasioni, che non ac– cenni a servire alla fondazi.oqe del regime feudale nuovo, il quale,_più che nei guerrìeri, sembra conso– lidarsi. nei fornitori ·dei guerrieri, che, per diritto di conquista pacifica, assorbono .fàbbriche, banche, fondi, • preziosi, cimelii d'arte, giornali e- coscienze. Ii perchè noi umilmente affacciamo la congettura se non convenga meglio al prolet'ariato restare ferm·o I • al suo tìtolo tradizionale di rivendicazione sociale: il . Lavoro ! Il lavoratore ha diritto all'intero fr~tto del i;;uo lavoro. La falci'dia capitalistica è un furto su c;ui si erige il privilegio dell'ozio. Ciò· era vero ieri,; non sarà p'iù vero domani? ... · · In ·generale, non è mai prudente, a mezzo di una lite, muta·re _il titolo del-la domanda. Ma è poi stoltis– simo sostituire ad un titolo, che è proprio, un altro, che è almeno comune a:... tutti quelli che hanno preso parte alla guerra. Quando il sindacalista Rossoni dice: ·« parleremo.... per tutti i sacrifizi che coN la borghe– sia abbiamo condivisi e patiti>>, non teme egli che la borghesia gli risponda: <e••• ; E per tutti i sacrifizi che abbiamo c_on.diuisi e patiti noi, -volete espropriare? Bella fratellanza dì armi ! Bella. ricenosceNza·! » ?. Il solo modo per evitare cosi fon·data recriminazione, c_he adombra una formidabrlé -eccezione, fondata sul dirittQ qel socio, è di restare fermi alla domanda, che è _l'oggetto p.ella lite secolare delle classi - la revin– dica dei pro'<luttoi::idella produzfone che essi hanno .creata e che è andat.a accumulandosi per gli altri, i ·quali non solo la god(!nO, ma per goderla ed accre-_ scerla sempre più detengono_ tutti i. poteri politici; · CENSURA- Ecco in nome di chi e di che cosa, p;iina e dopo la guerra, vorrann? parlare i socialisti. Vmw-WELL. Ai prossimi numeri: Il prob.!ema dei prestiti, di '.E'RANZ WEiss; Oult1,1rae Soci-alismo, di CESÀRE SEASSARO ·; L'organizJ;azione scientifica del lavoro,· di i, m.

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