Critica Sociale - XXVIII - n. 2 - 16-31 gennaio 1918
• ,, 16 · . CRITICA SOOIALE alla funzione politica un senso di classe e le conf e– riscono rappresentanza di genuini interessi prole-• tari. Una vita in buona parte ancora arretrata; num~– roso artigianato; ceti speciali, tutti propri ~Ile cap1- tal1 artistiche, come Firenze, Roma, Venezia-, mm~- tonr:.:onoquella città ad un livello min?re, per questo , aspetto, di altri centri, anche modesti, dove un~ ra– pida evoluzione industriale ha trasformato e mno- . vato la struttura delle classi lavoratrici. B appunto da questa atmosfera pre-proletaria, di artigianato individualista e ribelle, di picco~a _bor– ghesia misera e malcontenta, che anche 11Soc1~hsm~ fiorentino, e in genere toscano, come quello d1 tanti altri ambienti sopratutto meridionali, trae quelle forme mentali e verbali rivoluzionarie, -che sono, in politica socialista, quel che il Quarantotto fu in po– litica patriottica, ed esprimono, in fondo, il contrasto fra l'aspirazione ideale e la realtà ond'essa è legata; la fiducia in qualche cosa di miracoloso che, rom– ptindo quella realtà, trasformandola magic,amente, risolva il contrasto. ,, fervori e di fermenti, una- potenza su cui si può far leva, a certe ore, per un .atto di importanza f ç,rse decisiva:· ma quant'è, anchè materialmente, diffioile disciplinarla, mobilitarla, guidarla, infrenarla cosi da ottenerne _quella omogeneità d'azione, quella for– za d'insieme, ,senza di cui ogni moto o si disperde o si svia! Questa massa, si dice, è iH'.gran parte ~ivoh:1zio– naria. È vero. Non pochi degli elementi che la com– pongono, e che al loro paese, nel lorç>piccolo centro - di provincia, erano timidi e quieti' per non dar nel-. l' oc,chio a-Il'autorità o al padrone, quando arrivano· alla gran metropoli, d·ove nessuno li conosce e dove si sentono liberi e sicuri sotto l'u'sbergo della massa anonima in cui si confondono; fanno quel che, in materia di chiasso, di baldoria, di vandalismo: fanno i ooscritti o gli studenti la prima volta che si recano alla città: acquistano un coraggio da leoni, si get– tano nelle .J?rime file dei più scalmai:iati, p1'audono e formano 11seguiro agli oratori e 'ai condottieri più ·accesi. Quanto duri questo loro fuoco, non è façile dire. Generalmente si spegne PI'.esto, dal che deriva Ve ramente industriali sono altre_ città,.,come Mi- · quella -insta'bilità, quella mutabilità cronica del movi– la.no , come Torin9 1 dove il gruppo politico di par- mento operaiò e anche socialista dei centri maggiori, tito s i supporrebbe fosse centro ed espressione viva il quale somiglia più spesso ad una luminaria -dove e continua di un numeroso esercito pr0letario_ e di molte e molte fiammelle ~i accendono e si spengo!il.o un forte movimento economico di classe. successivamente, che non ad un faro, modesto, ma Nel fatto, è così?" Fra Partito e Organizzazim1e v'è costante e fermo, di luce. · ~ quel mutuo contatto permanente, quello scambio di Tutto ciò (occorre dirlo?) in parte è inevitabile, inspirazioni, di incitamenti, di consigli, per cui il in parte' dipende dalla infanti..lità delle grandi ìndu-• Partito socialista possa' dirsi, da un 'Iàto, il-« Comi- strie in Italia. Cr.esc,endo queste in età, aicquistando tat'o esecutivo » degli interessi e 'della volontà del stabilità, .anche le folle operaie che si affollano ài proletariato, e, da un altro lato, il rìvelatore di questi centri urbani. si daranno un ·assestamento, la gran interessi ,nbn consaputi, l'interprete di queste volontà massa informe e quasi liquida· pre0.derà consistenza - malcerte, l'excubitor dèll~ coscienze sonnecchianti o di cosa solida, avrà i suoi centri nèrv0si; la sua ··cir– dormienti ? , g,anizzazione, non solo per la tariffa ma p?r la co- .Purtroppo, rio. Ragioni materiali_ che, nei grandi scienza;. i suoi orientamenti più dtiì'evo-Ii,-e certi. centri, rendon dìfficili, con le distanze, i contatti, gli · Questa mia analisi non vuole svalutare il movi'..,' affiatamenti continui; ragioni d'altro ordine, che ten- mento dei grandi C!;lntriin confronto: dei minori,· m:;(' gono più_rigorosamente separato il movimento eco- · h , · · I r l 1 nom~co dal politico, e impongono, di serbare r.iiù in- constatare c e, a tutt oggi, m ta ia, e vast? agg •o- F merazioni del proletariato industriale non possono tatta la laicità del primo quanto più composita è la esser sinonimo di più evoluta ~ superiore coscienza vita e- più numerose, son le correnti del ·secondo, e politica., IYa esse, o in mezzo ad esse, -o accanto ad anarchici e repubblicani disputano al Partito socia-· esse, 0 a malgrado di esse, pQssono sorgere i fatti lista il diritto di dirsi interprete_ e ,rappresentante di. 'Torino, come ,possono avers~ _le « giornate 'di unico dei lavoratori;, e sopratutto la indifferenza di Maggi'o » di Milano. , .· . • . queste grandi masse operaie a tuttociò che non sia , · · il loro salario; la scarsa loro coscienza, o passione, Che se,. uscendo di casa nostra e guard.ando ai - o semplicemente « curiosità » politica, - contrastano ·P_aesi dove l'e~~rcito deg~i 0_1:;>erai,_ delle_ indu_strie è'.~ · la {>Ossibilitàdi questa idealè fusione _ sepza con- .. P_ 1 ù formate;>,pm J?Oderoso, pm a!?-t~co,si vogI1~ con– fusrone _ riel Partito socialista con l'esercito pro- s1derare qua:~to sia vera e 1_n~alhl!nle .I~ ·teo111a«folla letarìo. '\ - « coscienza d1 dasse » che SI desta e SI matura solo o prevalentemente, nel sal'ariato industriale; noi. ir0- viamo, così in Germania come ~n Inghilte rra, masse operaie che solidarizzano-coi capitl:l.lism1 dei risp~t– ti-vi Stati, per salvare a questi q,uella eg em0nia dei mer~ati, a cui· ·e_sse sent0no strettàmente -legata la propria sorte e il li•vello deUe proprie mèrc~di.' . · E éotne sono composte, oggi ancora (ecco un altro ·punto da rivédere), nelle nostre maggiori città, que– ste grandi masse degli Stabilimenti industrìali ? So– no esse la élite, per inte11igeriza ··e per senso di classe, delle folle operaie ? Rappresentano· la sele– zione delle •schiere. anonime e oscl_\re dei lavoratori di provincia ? - . ·o invece, tolte le eccezioni senza dubbio notevoli, non si compongono di gente delle campagne - e di quali campagne ! - circondanti le grandi città: de– serti, spesso, di vita intellettuale e politica, d'intorno alle oasi ? La vita del gran centro ·urbano e dello stabilimento « lavora » certamente tutto ql!l.estoma- · teriale grezzo, ~li rivela contrasti, ne esaspera i bi– sogni e i desicteri, ne fa una « pasta sociale » da plasmare. e inquadrare e incanalare p_oi,ai fini del rinnovamento politico ed economico. Ma ql!l.antola– voro per dirozzare questa mateHa prima, per darle ' una coscienza che non sia solo malcontento, una .visione che non sia illuslme, una volontà che sia 'qualche cosa .di più· d ell'im pulso ! · · È certaµiente, essà, q.na 11:-ran. ~ebulosa pjer,ia di Vi è dunq11e ragione di /modestia p~r i « ce'ntri maggiori»; vi è ·motivo a confortarci in l!lll.a .-conce-: zione· meno assoluta .e menò· meccanica del" Social'i~ smo; in una fiducia più -serena anche nella buona, verace, sana propagaàda dei princ ipi, la quale. fa, del. lavoratore, un socialista, n.ow tanto, seco~«do la forma del suo. srny.tàmento, quanto secondo la CO'I-,' scienza, ch'egli ·na, di essete _uno sfruttato; onde, nqn pur muratori e artieri, e b-racoianti di rgampagna,– :ma anche piccoli proprietari di:aJcun.e regi,imi, sonò 1 · degli ottimi e sicuri sociafis:ti:, lil.©a ~acili ai gestii da– morosi. o alle mobili accensioni,, ma f ex:rnamente f~- deh alla loro b'andiera. , · '.. , Aimè, quanto sono fallaci eerte clistiniioni e cePte gerarchie; quanti riViolùzionari ·ahli>iiarn visto conver- _ tirsi al1lailferra e huttarii nelle sé:.ru._ere piiù auanite· 1 BibliotecaGino Bianco
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