Critica Sociale - anno XXVII – n. 9 - 1-15 maggio 1917

I. . ' CRITICASOClALE 126 I \ titi e Organizzazioni di lavoro ostili alla partecipa- ' zione a qualunque movimento nazionale. Ma l'Inter– nazionale non è ormai ri,costituita qu.ando all'Intesa non partecipa più lo Czar russo, ma il popolo russo? E quai;ido ,contro· di essa - l'Internazionale del Bel– gio, della, Russi.a, 'dell'lnghilte·rra,. della Francia;·, del- ' l'Italia - si oppongono solo i popoli della Germania e d~ll'Austria, perchè più legati finora .ai loro Impe– ratori che ai loro fratelli Glei Paesi di quasi tutto il mondo? , I Ma ancora e, poi, basti. Wilson ha riconsacrato e concretato il programma della guerr.a: Riconsacrato e concretato fu il prog1:amma della guerra dal p-opo}o russo, dalla Russia della riv9luzione, dei soldati e degli operai. ~e una revisione dell'atteggiamento dei sociia.listi e delle Organizzazioni operaie nei riguardi della guerra, <l-et~rminata dagli. ultimi avvenimenti, portasse, anche per forza e valore del loro· contributo, a un'a revisione, come ·avvenne in Russi,a e co~,e anche parmi sja già avvenuto in Inghilterra, dei. programmi concreti della guerra, noti sarebbe possibile anche ottenere un rag– giungimento più prossimo degli scopi fissati, un con– seguimento più rapido della pace 'invocata? E iallora? Ti ho parlato semplicemente, ingenuamente se vùoi, pronto ad ogni derisione e: alciogni condanna; ti ho parlato così 'come la coscienza mi imponeva per chie– dere a te - che sei nostro Maestro e tanto spesso il nostro inter.prete (parmi di parlare a nome d~ molti) · ......_ateohe hai dato n'ei primi cli della gueTra il tuo f-er– vore di, prote~ta e il tuo dolore alfa causa del ,Belgio, eh-e hai riconosciutp la necessità « della rettificazione ciel confine italiano in modo che all'Italia spetti ciò ·che veramente ed indiscutibilmente è italianÒ, non escluse, ov-e• occoi'ra, quelle g.ar.anzie strategiche, a cui potesse aver· diritto ,P,er assi-curare la libertà dell'Adriatico», l". ed hai afferni dÌO l'augurio e la speranza che la palin- genesi che si annuncia nel vastissimo Impero russo sia « benefioo a tutti i fini, ai fini della guerra e ai fìni della pa-ce; della p,ace forse da quei fatti affrettata, certo resa più effi.cace, sincera, salda, durevqle >> - per ,chiedere, dico, a t.e se non sia possibile, sè non sia doveroso, se non sia necessario aprire gli oc.chi alla luce nuova che è comparsa sull'orizzonte e get– tarsi all'azione per la battaglia d'oggi, per la pace prossima, per la redenzione di N.azioni e di popoli. Con l'affetto ,che sai Tuo AUGUSTO OsIMO. ' Milano_, 21 aprile 1917. Augusto Os:imo - la cui parola sincera e fervida • non può, non deve temere da noi nè condainn.a 1;~ derjsione - dice _perfettissimamente. La vittoriosa Rivoluzione russa - il programma ch'essa inalbera - l'intetvento .americano nella guerra, allo scopo d~ ur:-a _.eace_giusta e sicura; q~1esititre fatti, con– grnnl1, imprimono, a quel ,che "ri mane della guerra, lutto un diverso carattere da quel c.he fu. La guerra entra, improvvisamente in una· fa se nu ova; essa im– poirn un nuovo .atteggiamento e còmpiti altissimi 11uovi,ai Partiti soc.iali-~ti e ai prolrlariati ,ch'essi rap– presentano. Noi pensiamo e sostenw.mo qualche cosa ~i più. Noi andiamo oltre, molto oltr e. Quei _tre fotti sono nati mater,,i,almente dalla guerra, ad occasione ~-!ella gtierr::1i sostanzialmente, . spiritualmente, essi sono fo uegazione ,dell~ guerra. Solo spiriti grettamente sup,erfìc_iali e formalisti-ci, BibliotecaGino Bianco solo as.tiosi sofisti ·come un Col ajanni, po ssono il'lu– dersi dii· metterci in imbarazzo const.at.an <lo ,che noi plaudimmo già al Messaggio cl i Wilson p er la ·pace pronta, per la paice giusta, per la pace senza vit– toria, che noi facemmo nostro quel Messaggio (non , incarna va esso P :iuttosto i principii della Interna,-. zionale proletàr.ia? ), e che poco dopo lo stesso \Vil– . son ,c, i pi.a1nta,vain .asso, rin egava - ,com'essi pre– tendono - noi e se stesso promovendo dlaJ Con– gresso americano la dtchiarazione cli guerr.a. Tutto .al contrario. Fra i due momenti successivi, fra i due Messaggi, è consonanza ;id'eale perfetta. La proposta ,di· p81Ce giusta, ,senzai vittorw., è re– spinta dagli Imperi centrali come c1all' Intesa : e l' Ameri,ca interviene nella guerra (interviene dal lato dell'Intesa per difendere se stessa -da,i s.oltomar-ini, ma interviene contro l'Inghilterra, ossia ,contro l' In– tesa, proclamando, .a ta,cer d'altro, l'assoluta libertà dei mari) per imporre quella stessa pace ::mche colb s.p.adia1. . Incoerenz.a: nella forma, che è la sola possibil e ,coerenza nello spir.ito. E noi non abbiamo bis.og ;no affatto di attribuire al P.residente american o segre ti pensieri di frode e di tradimento; come non abbiamo bisogno di fare di lui un .angelico missionn,rio del puro ideale. Senza dubbio, .agendo ,come fa, egli di– fende anzituLto l'interesse amer;.ièano, un interesse borghese e capitalistico: ce ne f idiamo appunto per questo; nella specie, l' ;interes.se capitalistico e bor– 'ghese ,ch'egli cùifend'e , collima i n pieno -con un più vasto interesse della c:iv.iltà. 11 cais:o non è nuovo, e non ha, nulla ,che possa .sorprenderci o metterci in diffidenza. Parimenti, I.a Rivoluzione rus,sa nas,ce cla.Ua guer– ra: ma in ,che senso nasce dalla guerra? Non .dalla g'llerra .imperiali&ti-ca, non aalLa guerra vittoriosa, non d:ailla guerra quale fu prevista e voluta, sia da– gli Imperi ,centrali, si.a dall'Intesa. Se l'Intesa vin– •céva, se la Russia ctegli Czar vinceva, la rivoluzione non. scoppiava o non~trionfava, tale quale come se vincevano gli Imperi ,centra-li. Essai è nata dunque rnateri.alinente çlallà guerra, spiritualmente dalla sconfitta delle .armi russe', cl 1 al logoramento indefi– nito ,d'ei popoli in guerra, dal fallimeflto•del'la guerra - della quale essa è quindi la negarzione e la con– danna. E il p1 1 ogramma clell.a Rivoluzione ru~sa, rinnega e •$<Confessa immediatamente lo spirito e .i fini del];1 guerra. La pri ma paro lai del Governo provvisorio non è parola di guer.rà , è pa-rola di pace: non certo di quella « pac e separa ta », che farneticano i quo– tidiani denunziatori cli oscuri complotti di perducl– lione socw.J,i,s,ta;non ,certo .clella pacP: dell'abdic::izion<' e del tradimento; ma• della pa-oe giusLa e senza. an– nessioni, rispettosa dei diritti dei popoli, della pace cli \.Vilson, ,che è la pace d'.i Zimmerwald, che è ln pace nostra - cli noi negatori della guerra. A ri– provai tutti gli uomini del Governo provvisorio, e gli interpreti più autori zz.ati del movimento, rinne– ·gano le garanzie cl.a.te ,clall'Intes.a alla Russia degli Cz.ar per il posse sso cJli Costantinopoli - che la Hussia nuova sdegna e rifiuta. Chi non Yede che tutto ciò è... la situazione ca,po– volla? che questa guerra non è più l'altra guerra. anzi, dato il groviglio dij fatti che ~ttanaglia i popoli. ò 1.asconfessione, d'ella. guerra, è l'a.ntiguerra? <' clw - come s'impose .a \Vilson - cosi s'impone ai Partiti socialisti ... una rettifi.ca del tiro, in omagg-io alla stessa loro coere nZc'lisosta nz.iale? . Il nostro Osimo non vede questo abbasla.nza e. perchè egli non lo vede abbastanza, accusa noi di non vederlo affatto. Invescaio - come trapela dalle tante riserve del suo esordio - in un pensiero ,di incl'ul'genza vcrs-0 l'altra g'uerra, verso la guerra cli

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