Critica Sociale - XXVI - n. 23 - 1-15 dicembre 1916

oo,to· di incivilililJOOto' ,commerciale e potitico del Paiese e come allltitesi, sia p'Ure ibemperata da, omagg.i fof'l!ll8'11Ì, ali~ domiin.a.zion.e ,religiosa e politica del -Ca.Jiffo. Egh osserva,. che nè a,l tempo del .nos'tro. sharoo, I1è. quando il C~liffo ,lanciò il f etwa per l:a · guerra san,ta, il Gran. Scei-ccp. si mosse .... In un.a vasta liberale vi,sion,e che l'Autore -illustra la,rgamente e diottamente cire-a l'avvenire politioo della Libia, egli p-ropc:mee sostiene il-Prqtettorato, al modo inglese, eon, largo rié-on:oscimento de!i poteri del Gr.:).n Sreiooo ,e con vasta-p.arteci-paz-jone .al Governo ! ,oca.le · degli indigeni, i quali diic_iòma:Ssimamente si dol gono verso -di -ruoi, che, mentre erano citiadini della· Tur– chia, noi ne abl>iamo fatto dei sudditi e d-ei oossalli. Per ciò stesso l'Autore. giustamen-te critica l'ultimo ac– cordo anglo-italia,n,o v-olto contro i Senussi, con. i qU8!li 1liOIÌ. dovremmo oeroaire d;i !intendierci. L'Autore non ign,ora la duplicità·della, politica- ing.lese, la quaLe, mentre doveva oonduderie .a impegn,are nQ-i con l'Inghilterra contro' i -Senuss-i_,las ciò pu re ·per molto tempo ohe liberam e,nte. pass.assero da.ll 'Egi,tito gli ap– provvigi,on ,amein.ti belli-ci! de.i ·'Sen us~i c ontr-o · di· noi!·' Dahle · c ose ,ad dìotte si mfui.sconò le ,eo,ncltisiòni dell'Autore. La fra1ez z:a colonl i.a-le nostra, si gua•risc.e con g.J:iallargamenti coloni.ah. Bisogna un sa,ldo e vig-oroso equil ibrio ta :nto nel M editerraneo orientale· quainto nel ,oorutiruen.te .africa,no; bisogna che le . atlualù, ooloni e aoquisti-n, o u,n,'amp:ì.,e,zzae sicurezz.a · di estension,e che cOtnSenta. loro il necessario svi– luppo economico, l'autonomia.della: difesa. e la pos– sibilità di sviluppo indip,endente delle comunicazioni con 1w ma,d:re patria. · - E cosi la: S-0rn.alia, che, <lai ca.po Guatdaifui alla foce del Giuba, p,er 1700 chifom etri di eosta è quasi del tutto sprovvista di porti (quelli di Brava, Merca e Mogadiscio sono dii diffi,cihsslimo, approdo per i· monsoni che infuri.a.no gra[IJ parte dlel.Pa:nno e per · i banchi madre porici qu aSIÌa fior d'acqua}, guata su– bito .al di là dlel nostro c-onfirue, alla foce del Giuba, sulla costa, dleU' Afri,cai Orien,ta.Le inglese, tutta una serie di splendidi porti ,che -comincia -con Kisimaiio ! per. effetto diella quale 1e-rutarnente, tutto il movimento dei p-rod-otti d ella regione del Giuba· •pig',li.ala strada · del territo:r.io -inglese·. La, Somalia v,a dunque ema,n- · cip a.ta dalla siogg,ezi,one al· fin,itimo p-rolietlorato in– gliese, ta,nto p:er le·sue eomun;icazion,i es1,ern,e, quanto per .la sua, economia, interna-. Ci occorre il porLo d-i Kisimaio col possesso completo d'eJ.l'alveo- del Giuba ed un, corrispondloote H ir_i,terland S'lllla•riva ·dci;ti'a '. Con, un ragion.amento analogo si dimostra che l'E- ' r.itroo sarà sempre ,n,ulla·, se .non, ,si riesce a i11ten– ,sifìca:re gli scambi oon l'Arabia e con le Indie; jl suo· avverµ~ ~ n,e] -~a~ I ~OS SC?' e,, _11:e_ n·~~,p,_p~. a. g. nessu nò' ·è 1g,n,otoche· 1 lié ·vi.e d. 1oomui:liie.az -1,bn1e sitab1- hl.te -dailla Fr.aJ!llC.ià e dall'I,nghi 1'terra, èòn !'Etiopi.a, dalla Somalia fmnoosie e dal Sudan, hainoo sot1iraitto quasi del' tutto gli SICaiill-bi dell'Impero di M,en,e1ièh coll'Italia. Bisogna . eorreggere ciò faòendo diell'E-· ritrea l'anticamera ·e la• po-rta di aooesso a.Jl'.Etiopia,; e p,er -ciò otte,n,e.rebisogna sostitui11e al tr~ittato, a;n,gLo– fran,co-<italiaioo del 1906 un nuovo che 1asoi l'Eti,opia tutta a1la pe~trarz.i.one pae:ifioo (?) ed• all' influe nrz.a politica dell'Italia, oolle oui ma,rui si han,n ,o.da rac– cogliere tutte Le vie di oorfiunica-zio111e · dal mar i ·al– l'altipi.ano· etiopico. Gli interessi f.rànres:i :e quelli ingJesi sono ben piocola cosa in confronto de-i-·no– stri: gli interes,si f.r~·noe~i _derivano ~.lla: eonfi– nanza <li ui:l,a -loro p1ccoltss1m.a colorua · d-1 poche dècine di chilometri quadora-ti, 'la oosta dei Somali, e dalla ferrovia G!ibu1:i ~ Harrar - A:d,dis Abeba ; qu'\l-Hi de-ll'Inghilterra: d~Uai e:onfinanza del Suda_n;_ n½,, per l'Jn.ghilt,erra la rmuruz1a. ,a.Ila:sua. zona dii mfl4,en;ro nell'Eti-0pia niord;..occiden,ta,le non comprometterebbe .affatto quei suoi interessi ; ·e derisorio· sa,rebbe, il danno della Fraf!Cia per la cessione di ·Gibuti col suo ibliotecaGino Bianco Hinterland, ,e la. sµa forrovia, rn.entrc noi a,ssi,cure– relllil)I() .SJta 1 l;>iJmen'be/ la .$9malia, raccogliendo sotto il nostro dominio tu tte le popolazioni Galla a sud dell'lmpevo Etiop ;i.co .e guardieremmo, fortemente l'E– ritve:a ~agli inrt vighi e dalLe min.acc-ie ~i .. : Addfo Abeba. . . . . . - Ma .n,on _ba~ta. L'avvenire. economico dell'Eritrea i:i,o,n è soltaòU,ton.e]l'.Eti0:pi.a.,. è a:nche ·nel Ma.r Rosso: tutta lai cQ$$l a,raba dia! Confodia a Sch~ik 'Said ci ap– partiene, e: ciò per la 1 runici-tà d'i origine delle popo- 1aziorui al di qua ,e .a,Ldi là del Mar Rosso, per 1a idlj.>,,ntità de!La OO$titu~onie g.eooog.ica nell'epoca prei– storica dii .tl.\ttai )a, peni~ola arab-ica,, dell'Etiopia, del– l'Eritrea,, dlel,la,Somalia. _Non si tratta, in fondo, ché · ~i abolire ,il Mar Ro,sso, che non, è che il prodotto di un, fonol'neno t,ellurioo <lell'epaaca. terziaria. che viou lerntemente divise in due· la vastissima regione. · Anche la Genesi contiene elementi proba,ntissimi del nostro diritto di succession,e, È persino stabilita 1a pairenbeLa dire~ta, de!i -n,o,str:i ,su&liti coni la Regina di Sa.i).a, uride J.a,. dinastia ,a,xum:ita, ecc. Ben è vero eh~ il P·?/tq d.i Sfheik Sai~: è p-reteso.,dall.a Fra-mci.a per ,esser.e ei,so -collocato di fronte alla Somalia fran– ç,esie; beni è vero che, quanido il po-rto di Scheik · Said fosse fortificato, l'uti'1à,tà strategica dell'isola dii P-emm cl.ivein.terebbe nulla.· p-er l'I-nghilte•rra ; ben è · vèro, i·nfine, che la, Fmncia è impegnat,a in un pr.e– stito turoo çli 23 m!ili-on,iper. la costruz;io,n,e,del porto di Hode-ida e della, fe,rrovia Hodeida-Sanà, concessa ad una Compagnia francese .... Ma che vale tutto ciò in -confro,nto, della n,ece,ssità diell'ltaLia di rendersi p.ad11000, d;i un irnbooco- de:l Mair Rosso, ,che non è soltanto la via <lieUe Indie in~Les:i, ma a:nchoediell'E– ritvea e de1la Somalia,, cioè d:1due terzi del dominio co1onialie dell'lt;J.lia ? Che sarebbe p~r questi :nostri pòssessi se per un qµ,a.LSJias!i ewnto .l'J.nghilterra .cLe– oic!esse l'o,ccluSJioo,e, .ciel•ca,na,]e,di Suez? ·Dunque un più giusto equilibrio vuole che SJÌ.a ffida,ta .all'Italia. la ,custodi:a c1ella·parte meridiiona!Le· del ~fa r Rosso, · men,tre là Gra,n, Hretagna- resta . pa <ltvo.na di· quella settentri-oooLe .. Go,sì 1'.Auto,re. Ma c ome n on- si av– v:ecle che, \}Ha.v_oI:ta-ottenuto, l 'imtboç.co , sud de.I l\fàr RoSJSo, per. ga-r,a,nrtirloda tutte 1e·mlin, :mce possibil-i non rester .à ;a JJ'ItaJi.a che -chieder.e l'imhocco nord? Oiò dovrà a.ff, ei;m,a.rsi a b-rev.e sc,a,dienz.a, i,n applicà– zi,one della ste ssa te-O•ricad 1 elle due spon·de, .a norma . ~ella. quale· :n,on si può ,dirsi padròni. di un bracoio di mare della importanrz.a. deHo stretto .di Bab...el– M.àndleb ,o ç1el. ,canale di Suez, domooanido una solà costa,, In sosta,n,za, l'Eritrea,, la .Somalia tutta (la sot– tolineatm:.a.è dell'Autore), l'Etiopia; !lo Je mie,n e l'Ha-· dr.amut _devono r.iprend,erei.ogg;i •il l.o.ro co,mun,e de: !!:tino e ,verifr~, ,:,ii oostitµ,iryi, un uni co ;,c o,rpo, socia:lie '' sotto ùn' unÌ-co domini-o pol~tico, l'Italia. Riguardo aUa, Libia, l'utilità d:èl suo-·possesso con:– s,isoova nell'accapa.rra111eal Paese. il ricco commercio d.e1 Gerìrtro .africani0 che: trov,av.a nella. T.ripolita:nia e oolla Cirenia,ica la, W181 più ,comoda, e breve del M;e– diiterra-n,e,o. Ma, ciò fu un sogno•, d:app,blÌ,chè~per il · trattail:Q1 21 marzo, 1899 tra la Francia ,e l'Inghilterra, si convenine, dopo FachQda,, che il Sudan, a.ngl-o-.egì– i;ian-o ,e il dieserto 1ibico ·restassero nella zon,a, di i-n'– fluenza •inglese, che a,J,Ia Fra'lllCJNI! toccassero, l'Ua-d!a 1 i, ,!'Enned'i, i1 Borku e il Tibesti, edl in,oltre la F•r.ancia oocupò !'-oasi dii Bilma e di Giaill,et. Sen:onch{) · il trattato ·del 1889 :n,Qlll., cHooca.: res inter aZios. N oo siamo 'eredi del Turco· che nor1 lo vaalle mai rioo– n,oscer.e, ,e n,oi siamo qui a di.fendere :i sacri diritti -offieSIÌ...<liellai · TÙrchia• è ai dar forza, aJ!e sue pro– teste: si traitt1:1; ,- n,oita, l'Autore con molta 'g:ravità cli acoont,o! .....!. di diritti acquisiti, violati dalla Francià, nei •qu8li l'Italia d eue. essere reintegrata. Citiamo testualmierute. « L;i, F.ra :ncia ha occupati. territori e· vi,e che ~rano nel le gittim o possesso dell'Impero Ot~ toman-o. Essi erano res nullius e la Turehia 1i aVJeva

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