Critica Sociale - anno XXVI - n.16 - 16-31 agosto 1916

. ,CRITICA SOCIALE 226 mania, profittando della distruzione <legli impianti industriali nel Belgio, nel Nord d~lla Franda e in Lorena, pren<la rapidamente il sopr.avNento. « Baste– rà chiudere d.a prima inteoomente la porta .aUe espo•r– tazioni di minerali per paralizzare le offidne tede– s,c,he,le quali, assorbite dalla preoocupazione della di– fesa militare, non hanno dovuto poter si co-stituire degli stocks importanti per il periodo di pa.oe, slocks che si potrebbe cominciare col requisàe ». * ** Le deduzioni che possono trarsi d.a qu,anto è sfato esposto non s-0no molt-o dissimili da quelle che traemmo a p-r-0posito del carbone nell'articolo pre– cedente; cioè che il -dominio monopolisti-co dei mi– nerali di ferro, nella fase capitalistica presente, sia esso della Germani.a-, o della Francia, non può con– durre che .ai medesimi -effetti: sovraproduzione di merci; lotta per smaUirle in ,concorrenza con gli ~Itri Paesi industriali; armamenti ad oltran:ia per soste- nere e vin.cere ,I.a conc orren.za. , ,., 1 S.alvochè - ,nella ipotesi probabile ,che non -vi sian.o nè vincitori nè vinti - nello stesso campo della· bor– ghesia, gli enc'i.rmi sacrifici -economi-ci della guerra presente risultando sproporzionatamente costosi 'in rapporto allo s,c,opo da raggiungere, p-er tutti i bel– ligeranti, ,consiglino a scartare daHa lotta ,commer– eiale codesto mezzo, ie inducano, per a,c,c,ordi.inter– nazionali, ,a impedire il monop-0lio del carbone ,e del fe-r-ro, r-egoiandone la distribuzione -e lo scambio fra diversi Paesi. Ma I.a ip5Jlesi è,' oggi, quasi assu-rda. ALllSSANQRO SCHIAVI.. H ,signor OooN Pon, -amoroso indagatore dei pro– blemi -Operai, ei invia ·per I.a Critica lo studio che segue, inspirato .a un.a -corrente di idee aneor poco n-0ta, -e meno discussa, in Itali-a, ,e che potr-emmo qualificare, con un aocoppiamento di termini foi qui reputati antitetici: Sindacalismo stat11le. Senza im– pegnare, incondizionatamente la Rivista nell'ordine di idee dell'Autore, riconosciamo la serietà non solo del problema ch'egli tratta - uno dei ·più imperiosi del dopo-guerra - ma eziandio del suo punto di vist!!,, che vorr-emrno ben ponderato fin d'o-ra dai -socialisti .e, dalle masse organizzate, i quali e le quali <lovoonno trovarsi in prima linea - tale almeno è l'augurio - nell'opera faticosa di •ricostruzione che dovrà segui,re alla -.serie di catastrofi, economiche, po litiche, forse dottrinali, che I.a conflagrazione si l.as, c,eràdietro le spalle·. . , .Bue as-petti . del' pensi -ero di OooNPon reputiamo più « soggetti a . cauzio.ne »: una -certa tend,enza forse trqppo « nazionale » -. non vogliamo dire « nazi-0n.a– lista » - e la fiducia ottimistica nella futuro asso– ciazione fra attività statale e sindacale, ehe è come l'epi-c,entro della -sua costruzione. Se dov,essimo in– durre, dalle, delusioni procura;te a ,chi ,&crive da ,certo suo tentativo, proseguito ,con lungo e non 'COI'risposto amore, di fornjre, un primo saggi-o di questo neo– sindacalismOI mercè la organizzazione postelegrafo– nica, _onde sperammo la trasformazione tecnica e de– mocratica di un grande servizio di Stato si inizi.asse dal cosciente e .attivo coordin.3,q1ento degli intel"e.ssi dello Stato e de' suoi agenti - potremm0 opporre .alle speranze di OooNPon un ragionevole scetticismo.· Ma ciò che non fu compreso e apJ?arve o prematuro ò inattuabile in .quel ,campo speciale, dominato da tradizioni buroorati•che e isteril ito d alle, tendenze o piccolo-borghesi o .a dirittura an.ax, coidi della mag– !!'ior.anza del personale, ben potrebbe .aver altra sorte m ,campi ·più vasti e, fra, un elemento di lavoratori · più. s-chiettamente proletario. D'altr-0nde la guel"ra - ,ripetiamo - con l'eccesso medesimo delle sue ruine, l'urgenza de,i ripari, la a Gino Bianco r-es,sade.Ue acuite ,competizioni di ,classi e _di ceti che la -seguirà, non potrà non ,aver sus-citato di-sposizioni ai;iehe psicologiche nuove, di cui iconverrà tener conto. E nessuna maggior j.attura ·potrebbe ,toccare .al pro– letariato, che di affac,ciarsi all'opera <li rinnovamento• nec,essaria_ - o, peggio, di ,esservi rimorchiato - impreparato, indìff•er-ente ed a-bulico. LA C. S. LENUOVE FUNZIONI DELLO STATO NELLA PRODUZIONE I. Riconosciuta necessità di accrescere · e migliorare la produzione. Sta.listi, industriali -ed, economist~ conco,rclemente insistono sulla necessità cli dare assetto alla risve– gliata economi.a 'nazionale. In questo proposito ri– specchiano fedelmente, l'intimo _desiderio della stra– grande maggio·ranza' della po-polazione, cioè che il peri.odo intensivo di distruzione sia seguìtp da un pe– riodo d'intensa -creazione. Istintivament,e tutti si pro– pongono una febbrile .attività per assicurarsi, in compenso doeisa-crifizYsostenuti, un ·maggior benes– sere.· La nazione è invasa dalla conscia volontà di « produrre cli più». Per produrre cli più bisogna riordinare J.e forze produttrici del Paese secondo un pian.o org~nico. Ma, per super.are le difficoltà multiformi di un con– sapevol,t} e preordinalo riordinamento delle risorse , ,economi-che nazionali, ,occorre una visione organiz– zatri~e e clisciplina-trice ed -occorrono degli organiz– za.tor1. Il fatto -che lo Stato moderno s'identifica -oggi, durante la guerra, e per quanto concerne tanta parte dell'attività produttrice, colla nazione, autorizza Ja .supposizione che esso possa continuare, anche dOJ)O la 0 u,~rra, a dare l'impulso creativo. Il primo provvedimento nel riordinamento eco– nomico è, evidentemente, un'azione statale. "J\ffin– chè la produzione e lo scambio dei prodotti siano lib-erati da limitazioni artificiali e procedano indi– ·sturbati, secondo i bisogni dei singoli P.aesi e nel– l'interesse collettivo dell,e nazioni -oggi in ,comu– nanza di armi e domani quindi - almeno sarebbe logico indurlo - non più in concorrenza spietata, ma in collaborazione sincera, gli $tali alleati do– vrebbero stabilire fr.a cli loro più inlime relazioni ,commerci.ali, basate sugli interessi riconosciuti come reciproci e 'vagli.ate con criterii piì1 costruttivi di quelli 4 finora: 1 seguiti. Entra ,in qqesto ,or-clined'azione, principalmente, la revisione dei trattati commerciali e delle tariffe ferroviarie e postali. In brevoe, tutti i provvedimenti ,che si possono adottare soltanto fra Stato e Stato. Ordinato una volta il campo c\,elle.attività econo– miche nazionali in guisa che un aumento dei loro prodotti possa trovare. i consumatori nel Paese ed ,all'estero, si potrà procedere .alla sistematica in– t,ensifìcazione cieli.a produzione nazionale. Qui fa d'uopo distinguere due sfore d'azione. Una sarebbe l'aumento della produziOI)C d,elle industrie già esi-· stenti; l'altra la ,creazione di industrie la cui man– canza è -0ggi ritenuta un pericolo gravissim-0 per l'insieme della vita indipendente del -paese. Circa queste due sfere d'azione, l'opinion,e dei competenti varia .assai. Chi vuole .accelerare 1'.att.i– vità delle aziende private favorendone l,e in'iziative con leggi dello Stato, così come feoero i recent.i de– creti per il regime delle acque e la ,coltivazione cle1le miniere; chi vuole che lo Stato partecipi come azioni-

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