Critica Sociale - anno XXVI - n.16 - 16-31 agosto 1916
230. CRITICASOCIALE delle esigenze cieli'Azienda, dei suoi guadagni e de' suoi rischi. Solo il contai.lo e la collaborazione in– cessante fm il Lavoro - diventato azionista - oÉJ la Direzione può fondere gli in.tenessi parli,colari nel– l'interesse generale cieli'1;\zienda. Quando il Sindacato Operaio Industriale avrà con– quistato il monopolio di lavoro nella sua industria; quando, in alt11eparole, avrà capacità di controllare tutte le funzi.oni t.ecniohe e la màno d',opei;a rieces– saria alle· industrie, gli industriali e lo Stato Indu– striale dovranno rivolgersi ad esso, chiedendone, la cooperazione pel riordinamento scientifico .delle Aziende. Quando, infine, il Sindacato stesso si ac– corgerà che le industrie private e pubbliche v.anno male, e che i suoi organizzati ne soffrono per l'in– competenza degli elementi direttivi, esso non tar– derà a !ollare per il riconoscimento del suo diritto oggettivo ad una compartecipazione alla direzione e agli utili delle Aziende. private e pubbliche (1). B11evemente, quando il Sindacalo Operaio Ind\.i– striale, attraverso ]'.organizzazione, .assorbirà le fun– zioni e le capacità principali, i funzionarì e gli ope-. rai essenziali alla produzione, sentirà, per la s.ua stessa forza, il bisogno impellente di ess,ere con– siderato, di assumere nuove responsabilità e occu– pare una nuova posizione più. dignitosa; e diven– terà un organismo poderoso eon .funzioni produt– trici disciplinate, l'es,ercizio deile quali creerà nuovi diritti. . Come abbiamo accennato, akuni industriali av– veduti, e fra questi dei grandi Capitani dell'Indu– stria, hanno già indovinato che i giorni del regime assolutistico della fabbrica sono contati. Essi hanno coi:npreso le tendenze fe.conde dell 'organizz2.zi- 0ne operaia industri.aie e il pro.fondo bisogno degli ope– rai moderni di aver la propria r-es,ponsabilità e di esser,e apprezz.ali; queste~ t!endenze volevano preve– nire, incorporando gli ,ope-rai individualmente, e in alcuni casi coHelt.ivamente, nelle loro So-cielà, svec– chiandole e assicurando ad esse una prosperità crie– scenle. Lo Stato .avveduto farà ·.anche di più: si ass.ocierà al Sindacato Operaio Industriale e, quando imporrà, in riguardo alle Società priv.àte, la ,capitalizzazione dei proprì Servizì, imporrà anche la capitalizzazione dei Servìzl del Lavoro Organizzato. Come lo Stato non tarderà ad imporre la capita– lizzazione dei proprii Servizì e ad entrare nelle im– prese privale in rappresentanza dell'interesse· col– lettivo non solo, ma anche di quello delle Aziencde s.tesse, così il Sindacato Operaio Industriale - ~1 ;_ ventato mezzo di produzione - non larderà n do– mandare la capitalizz.azione dei Sen:izì' proprii, senza i quali l'industria non potrebbe progredire .. Accanto al Capitale-Servizio-Statale si.a form:,n– dosi il Capitale-Servizio-Sindacale, e, in ultimo, !e posizioni s'inverlirann,o compl,elamenle: lo Stato, as– sociato col Lavoro Organizzato, sarà l'Ente che darà modo al Capitale .d'impiegarsi. Lo Stato, riconoscendo, senza restrizioni e con largo spirito, queste varie forme d'organizzazione, potrebbe eliminare le difficoltà che finora ·hanno os!a- (1) Il signor w. o. Andereon, presidente dell'ultima .Conferenza plenarl11 del Partito del Lavoro (gennaio 1916),ha accennato chiara< mente nel suo dlsco.rso loaugu•·ate al nuovo Indirizzo del movimento operalo Inglese, ohe reclama la Associazione del' .Sindacato Operalo ·collo Stato per la conduzione delle Industrie. Questo concetto è svolto ;,lenamente nel libro dl A. R ◊RAGE: "'Yatlo11ai Gutlds. An I11qut>·y lnto The Wage System And The Way out n• (Edizione Italiana autorlzoata In preparazione). L'Idea è svolta anche nella settimanale The N•w Age di Londra e della Natlon.ai Gttl!d's League. Molti Sin– dacati operai, fra I più lm.portantl, sr sono pr,munzlatl Jn favore d I questa Idea. , · BibliotecaGino Bianco colato il loro progresso ,organico. Una Associazione fra lo Stato e i Lavoratori Organizzati in un Ent.o Produt.tore, in una Azienda non \,emporane.a e non · limitata .ad una piccola località o ad alcune cate– gorie cli lavoratori, ma stabile e co·ntròllant.e molte capacità direttive e teéniche e largh,e masse operaie, con funzioni pi·ecise, assicurerebbe {ll1Che la stabi– lilà ,ed il progresso ,dei mezzi e metodi te-onici e del la direzione e creerebbe un ancora maggio,re attacca– mento della massa ali' Azienda, legherebbe i nuovi funiionari. nazionali industriali moralmente e mate- rialn1;enle.alle loro funzioni. · Qui non entra affatto la politica. Lo Stato ha crim– pit.i nazionali che trascendono interessi -di partiti e di gruppi · parti,colari. Questi còmpiti eresç,er.anuo •continuamente per I.a crescente incapacità ciel capi– talismo speculatore ad .assolvere, indipen.denteme11f,e dallo Stato, i suoi 'stessi còmpiti ,e a soddisfar0 :i còmpiti nazionali. . Come si organizzeranno le future inevitabili slatii– zazioni e municip.alizzazi-oni? Chi eseguirà le bonifi– che urgenti e chi colonizzerà i terreni redenti? Chi costruirà le ferrovie, i porli, i ,canali? Chi farà i mille lavori, dei quali lo Stato, I.a Provincia ed il Comune portano le spese? Se lo Stato ha una funzione, certo è quella di colti– va re tendenze produttive, sane e vitali, di prevenire conflitti, .accorciare le vie tortuos,e clell'evoluzione, ac 0 ,oelerare lo sviluppo collettivo. E perchè non do– vrebbe ..applicare in questo suo còmpit.0 principi scientifici d'organizzazione, seguendo l'esempio delle più moderne Aziende private? Perchè non prende– rebbe l'iniziativa d'organizzare !,e tendenze produt~ tive, sparpagliate e titubanti, in una formidabile forza, produUrioe cli rinnovamento economico e so- ciale? · Non è forse còmpito sfatale curare le energie pro– duttrici ,e morali· della classe lavoratrice, dalla cui opera dipendono, in ultima anaLi'si, il benessere e il progresso nazionale? Nessun'.azi'one è più effica,ce che qnella di ridestare nell'operaio-funzionario l'a– mor,e per fa sua funzi.one, interessandolo, diretta– mente, ai problemi e ai risultali della funzione shessa, svegli.anelo i suoi istinti di.« buon lavorn ». Qui è tutto un còmprto per un. vero uomo di Stato, che non ·può mai esser'e meramente un uomo di par– tilo. Qui è la soluzione immèdiata dei problei:ni ur– genti, feconda di germi destinati a grande, svifupj)o. Lo Stato - dopo, una campagna per la ·Nazione e dopo- aver .assunto la .dirigenza <li ogni funzi011e vi– tale della Na~i.one - non può, senza involuzione, r,est.ringersi di nuovo a rappresentanza di piccoli in– teressi di gruppi. burocratici, economici o poU~j.cie. conviene prosegua la vi.a dell'interesse nazionale, or– ganizzando la-creazione di nuove ricchezze ,e la foro oqua distribuzione. · Il Paese, che saprà effieacemente risolvere prima degli altri il problema delle funzioni nazionali, della relazione fra lo Stato ed i produttori, eliminando sperperi e abolendo la burocrazia incompetente in– sieme cogli· imprenditori sfruttatori della comunità, acquisterà vantaggi economici e morali incalcolabili sopra tulle !,e altre •nazioni •e farà passi giganteschi verso- la vera •efficienza e civiltà nazionale. . 0DON P'on. « Collana Socialista » N. 1. FEDERICO ENGELS: I fo'nda1nentv del:..Comu– nismo. - Scritto po~tumo edito da Edoardo Bernstein. Traduzione italiana e prefazione di Angelica·Balabanoff. Volume finemente rilegato in tela, L, 1,– Inviare ordinazioni, MCOmpagnate cl.all'importo, 11lla Libreria Editrice 4.van.ti! , via S. Damiano, 16, -Milano.
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