Critica Sociale - anno XXVI - n.14 - 16-31 luglio 1916
200 CRITICA SOCIALE ma ,opera di patriotismo, occorre un coraggio che essa nè ha, nè può darsi. . Caratteristico l'episodio di un deputato socialista che, mentre esponeva interessantissime se pur non giocondi,ssime realtà degJi -ordinamenti sanitari, fu interrotto cl.a voci affermanti che « si rende un cat– tivo servizio .al Paese» parlando quel linguaggio ver~ce! Lo struzzo è l'animale che codesta gente dovrebbe avePe sul proprio stemma. Ma questa .abitudine di liberarsi dalla fatica di guardare la v-erità, o chiu– dendo gli oc-chi, o' nascondendola sotto un manto di rettorica, spiega anche (insieme con la malevolenza settaria e con l'intento di livragare il molesto av– versario) ,come da tempo in qua i più alti e gravi problemi della nostra politica -nazionale si si.ano- cir– cdslritti ad un vocabolario che rappresenta il mi– nim-0 sforzo di pensiero come il minor- numero di parole. · . , . ' La guerra è la patria. Chi discute .la guerra è aust.riaco. Esporre un.a ri1s·erv.a,'un dub»lio, ·uti pé11- siero, è lavorare per il nemico: Così, nella ,cittaduzza di provincia come in Par– lamento, sul foglietto locale come sulla grande· stam– pa nazi-anale, v'è -chi va incretinendo sè e la vita politica, e per colpire e truffare l'interno avversa– rio, truffa, in sostanza, :il Paese in faccia e a bene– ficio del nemico esterno. ·La· guerra dicono che -cogliesse impreparata l'Ita– lia ufficiale in ?,kuni importantissimi campi della sua eff1Cien.za;ma a ciò, bene o male, si è riparato. Certo- la colse impreparatissima nel livello deHa sua mentalità e delle sue consuetùdini politiche, in. un periodo di decadenza dei suoi partiti e dei suoi uomini pubblici e. dei suoi sistemi polemici. E a ciò non bastan nè mili.ardi nè .attivitù riparatrici. G. ZrnoRm. CIRCUM-EUROPA contro MITTEL-EUROPA (A proposito della Conferenza di Parigi) mezzo al fine, hanno i beHigeranti - è subordin.ata a.Jl',esito delLa guerr.a stessa, ed allora, o vinee una delle due parti, siano poi gli Imperi centrali o gli Alleati, ed esse -condizioni saranno quelle ehe il vin– citore el'e<lerà di imporre al vinto; o, non vi saranno nè vincitori nè vinti nei due gruppi, e questi dovranno venire ad un modus vivendi in cui ognuno <lei due eeda qualche cosa all'altro per viver-e e lasciar vi– vere, quindi i rappo,rti ·economici fra i diversi Stati .non sanzioneranno nè il ·predomini-o de1la, Mittel-Eu– ropa sulla Circum-Eur·o·pa nè il vieeve·r•sa, ma .si avrà una specie di temperamento delle due concezioni ostili e antagonistich-e. Gli è •pereiò •che le deeisioni della CO'I)ferenza di Parigi, prese <la un.o dei Gruppi di belligeranti sol– tanto, hanno un sem,pliicev~,Jore <li minaooia, per con– trapporre alla Mittel-Europa degli Imperi Centrali la Circum-Europa fra gli Stati occidentali ~uropei e gli. ·S.t,a.tiorientali ,europei e<l asiatiei, .cioè hanno un va– l-ore .affatto ipoteti-co, almeno per quèl che riguarda J.emisur-e transi,torie della ri,co,stituzione commereiale, in<lustri:afe, agrieola e marittima <lei Paesi Alleati, e le misure permanenti di aiuto reciproco e di collabora- .ziÒni fra gli Alleati stessi. · 1 , Che se noi le eonside,rassimo non eome un.a ipotesi ma come un fatto reale, dovremmo r-ipetere, in linea di prineipio, ciò ehe è sfato già scritto in Inghil– ·ter,ra, cioè ,che, ,con le misur-e•<li ,c.ar~ ttere protezioni– sta proposte fra g1i· Alleati, si an drebbe a costi– tuir-e da parte di questi quella ,condizione <li cose ehe, • ,creata dalla Ge~mania, è. stata una deUe -cause pre– minenti dell.a guerra; e fr preparerebber-o dagli Al- 1,eati nuove eaus-e di guerrà a non ,Jonfana soad-enza. Mentre •qu,indi molte <folleproposte della Gon,ferenza di Parigi, quando ·vi iBtervenisser-0' tutti gli Stati eu– ropei ed extraeuropei, potrebbero essere un -cano– vaocid per la sistemazione •dei rapporti fra le nazioni europee, allo ·scopo di rin:iuover,e alcune delle -cause Le -discussioni e i -commenti ,che hanno fin qui su– scitato le deliberazioni e -le pr,oposte della Conf.e.renza economi-ca <lègli AHeati ,a P.arigi sono stati meno vivi e, meno importanti. die non foss•e <la prevedere <lata la importanza. che all'avvenimento si era v-oluto dare. Non ,che la materia -esaminata ,a P.ar.igi non ,sia. per se stessa· importante; .anzi, si può dire che, come ·La guerr,a è. partila dµ un perturbamento- ,esi~tente o minaociato dei -rap,porti economici fra gli Stati, così ess,a metterà eapo, come a:I,risultato più -concreto e<l effettiv,o, alla sistemazi-one di eerti altri rapporti eeo– nomi,ci fra gli Stati stessi. E di questa sistemazione i Trattati di -commercio saranno l'atto più grave, più -complesso, più impegnativo della Conferenza della pace, eome quelli attorno ai quali le ,competizfoni <lelle categorie industriali e commereiali della classe capitalisti,ca internazionaJ.e opera·h-o ,cupidamente per sopraffarsi e sovrappor;;'i. _ delle guerre, agevolando lo smercio fra gli _Stati <li tutte l,e J.oro riserve naturali, togliendo gli osta-coli all'ese~eizio di eerte industrie o professioni ehe in– teressano fa di.fesa nazi,onale o l'indi!}endenza ee9no– mi,ca, impw,endo i' monopoli in 'taluni Stati <li ma– teri-e ·prime o manufatte a danno di tutti gli 'altri; in– v,eoe, limitate a una parte di essi, diventano, e per sè sole e insieme alle altre .proposte, nuovi istrumenti <li diss-ensi, <li antagonismi, di ostilità latenti e di guerre future. ' iVLa, oggi, sebbene dopo <lue anni di guerra, poiehè della guerra europea non si vw,e aneora una via di uscita per alcuno dei due gruppi di Potenze alleate, parl,are di -condizioni, di termini, di norme da adot– tal'e ne-i rapporti economiei fra i diversi Stati belli– gel'anti, o piuttosto <li uno dei ·due grup·pi contro l'altro, dà l'impressione di un'opera vana .per,chè pre– matura. Infatti è ,evidente che la sistemazione di tali rapporti - secondo la ,concezione che della guerra. come BibliotecaGino Bianco Infatti, ·se già oggl; in regim,e di « libera eoncor– l'•enza >>, i rnpp-orli ohe si stabilirono fra i diversi Stati, pur rispond-endo, fflltro e-erti limiti, :aJ.leneeessità na– t1uali, econo:mi,c:he -e sociali de:lle diverse agglomera– r.azioni n-azion;:ili,nondimeno, sotto la spinta di coa– lizioni e di ,cupidigie di gruppi oo.pital,i;stici, diventa– rono eau~a determinante ,di ,terribili ,conflagrazioni, quanto più e pegg-i ,o.lo div,errebbero se fo.s-sero vo– lontari.amente, consaputamente preordinati alla lotta contr-o d-eterminati g.ruppi di Stati nel-periododi paee? Ìnsomma, fo··strumento, ,che si vuol foggiare dagli AHeati per fiaooar~ .l'invadénz,a, .Ja ,prepotenza e la mina~oi:a .perm~nente Germani,ca e per assicurare la pace, è ,esso stesso uno. strumento di. guerra, e non si può da esso sperare la paee. II trattamento deHa nazi-oae più favorita negato ad alcune Potenze; il regime speciale al quale dovranno ess.ere sottoposte le merci ehe da esse• pI'o,vengono; i diritti doganali o le proibizioni temporanee aHe
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