Critica Sociale - anno XXVI - n.14 - 16-31 luglio 1916
· CR,ITICA SOCIALE ' / 195 toralmente » impopolare? La guerra aflàscina. La guerra parla agli istinti pr-0fondi, antichi, eroici dell'umanità. La guerra moderna è anche una gran– de industria, che impiega e )?aga, non solo al fr-0nte, ma nei campi e nelle ,officine, i lavoratori. Tutti . -consentono nel dire che ora, per effetto della guerra, ,e pr-0prio nei centri più proletari della grande in– dustria moderna, dove si arruolano le falangi del Pari.il.o socialista, c'è quasi della prosperità. · Appunto, sienza alcuna esageir.azi-one, si potrebbe dimostrare che il Partito socialista hà lavorato a • . ritroso nella sua clientela elettorale. Infatti mentre questa si ra':c-coglie prevalentemente nel triang-0lo economico Genova, Milano, Torino con l'aggiunta della ValLe Padana, dove La guerra - questa grande industria c-ollettivizzata clell-0Stato, nella quale sono state assorbite tutte le industrie private - versa La cornucopia <leg,li imboscamenti e dei buoni salari, ecco che l'opposizione socialista alla guerra era nel suo obbiettivo più favorev,ole alle più lontane plebi .agricole che non si imb-oscano, non lavorano per lo Stato, non aumentano, per la guerra ,.i salarì, ma , solo il prezzo delle derrate, e ,che del socialismo an– cora nulla sanno e nel loro alto sonno anacroni– stic-o hanno votato, e voteranno ancora per· i loro signori, dolcemente, rassegnatamente, come per i loro signori hanno'lavorato e Lavorano, nascono, vi~ vono, fanno figliuoli ·e muoiono in pace..... e in guerra. , Certo- tra le plebi rustiche e I.e urbane, in alto e in basso, geograficamente' e socialmente, restano i lutti e le gramaglie. Restano anche i mutilati. !\1a gli affetti straziati trovano col trascorrere del tempo i loro balsami nell'oblio. I morti - ahimè! - non sono ingombranti. La vita coi suoi dolori delle c-0se vive ributta i d-0lori delle cose morte, delle memorie: insopportabile davvero sarebbe il fardello ~mano se alle pene .di ogni giorno- si aggiungesse 11carièo delle memorie delle pwe passate. Gli ,os– servatori dei fatti umani rivelati dalle pazienti -sta– .tistiche hanno confermato l' intuito cli verità del . motto cihi,co del conquistatore sul ,campo di bat- taglia: « Una notte della ,capitale, basta a riparare le perdite di questa giornata». E poi, e poi chi vuol sottacere di quegli unguenti miracolosi a sciogliere i noduli, le piaghe, ecc. i quali si chiamano La glo– ria, la conquista, l'ingrandimento territoriale della patria? Il perchè anche a prescindere dalla intensa, univoca, appassi-onata, propaganda antisocialista, cleì clubs e dei giornali, contro· la quale non _è concesso di rispondere adeguatamente, devesi rite– nere tutt'altro che sicuro ciò che il cuore turbato · da rimorsi, o inquieto per insane invidie, fa intrav– vedere al deputato Cieèotti e ai suoi ami,ci, ci-0è, i facili trionfi elettorali .... futuri del Partito socialista e le proprie austere ,disfatte. Ma che cale di ciò? Che se il Partito -s·ocialista avesse veramente· ar– gomentato il proprio atteggiamento no'n dalla coe– renza ai propri principi ma dal calcolo del favore elettorale, ben forse le più gravi e miserevoli delu– sioni potrebbevo essere il giusto ,castigo d-el suo opportunismo. Ma l'aver ,consapevolmente cammi– nato avanti alla più grande impopolarità, l'aver con calma serena affrontata l'inevitabile raffica dei fanatismi coalizzati, lo mette al coverto così dalle illusioni come dalle delusioni. Come Partito, esso sa di e$sere ancora niente altro che un pugno di uomini, un centro radioso di fed,e posto nel cuore della ·classe Lavoratrice, l'orbita della quale però è di tanto più grande di quella del Partito da ve– stare anoor.a in bu,ona misur.a fuori del raggio della sua influenza .... Co,besto foco interno ha l,e sue vi– cende particolari, i suoi _alto e· basso, che non sem– pre esprimono l'esatto· ,gfodiz_io dei meriti o dei BibliotecaGino Bianco demeriti· d,e! Partito i'ispetto a tutto il proletariato– e rispetto al divenire- del socialismo. Se alle future ' elezioni germani-che il socialismo elettorale deH'Im– pero, sotto la protezione del Kaiser e del Cancel– lier~, av-esse, in ipotesi, a battere la Opposizione soc1ahst:3-, . povera, senza mezzi, senza gi-ornali, ma fierissima nel suo isolamento, non per que– stò diremo che, l'Opposizione ha torto- e che il Par– ·tito socialista è perduto; ancora meno 'diremo -che l'Oppdsizione si sia ispirata .a preoccupazioni elet– torali, per le quali, .avendo avuto, sorte contra-ria, · l'Opposizione debba dichiararsi' sconfitta in riguar– do ... del socialismo! Ma indubi-tabilmente, anche, se vincerà contro tanti possenti nemici ,coalizzati il trionfo. di quella Opposizione sarà tanto più o-Io~ r~oso _e_il socialismo- avrà tanto maggior ragi~ne d1 fel'i.c1tarsene .... * ** Ma questo mistero cleUe sorti elettorali future del Partito; ~qci~listà i1t Itàiia Jurba di troppo la « concordw nazionale». E chi non osa illudersi della perenne fecondità della ,concordia si domanda -con -ehi, per ,chi, -contro chi sarà la futura lotta elettor.ale dei socialisti uffici.ali. E come sotto il ma~-to clelLa•C?nc_ordi:3- si ~gitano i gr~ppi e i grup– petti, e questi già s1 ,ordinano per nsollevare Sa– lf!-ndra ,sugli scudi e i principi di ordiµe e di auto– rità con, esso, e dare I.a -caccia ai democratici. ai, massoni, .ai rifo'rmisti. arrampicatisi con essi loro al potere sulle scale di seta preparate dalla o-uerra e quelli già si p1~eparano per adire aH'eredità in~ tera del Potere e cacciarne i consorti e -ostracizzare ~leri,cali _e moderati (tutto !_'antico giuoco! tutto l ete:no grnoco che I.aguerrh dicevano ,aver distrutto, e dtsltutto non ha, perchè è lo stesso modo- di funzionare ,delle forme essenziali della politica e d,_e!La vita), ecco manif:estarsi -I.a grande preoccupa– z10ne eletto-ral.e delle supposte preoccupazioni elet– torali .a cui il Partito socialista - secondo, il de– putato Ci,ecotti ed amici suoi - avrebbe unicamente ispirato il proprio atteggiamento rispetto· alla o-uer– ral E nei ,c-orridoi della Camera, fatti dalle vaianze d,_eserti,incontr.àndosi a caso i· deputati più intimi s1 ~bbandonano a confidenze in cui non si sdegnano affatto le cure elettor.ali ed in cui non è esclusa af– fatto la prospettiva d,ell'unione di tutti i democratici, i socialisti ufficiali compresi. E se ne -dànno molte e gravi ragioni, quelle antiche, quelle tradizionali che si desumono dalla necessità di una opera co~ mune imprescindibile di ricostruzione sociale cli quanto la guerra ha- distrutto .... · Un dopo guerra popolare, democratico, eh o-iusti– zia tributaria, di assistenza sociale, cli dife~ cl-ei consumatori poveri, ecc., ecc. Ma. ecco che ,ogni giorno La politi-ca della guerra .abbatte alcuna deUe premesse di colai opera. Ecco che sono s11ibanchi delLa Sinistra e sui fogli della democr.azi.a i fautori più -caldi delle combinazioni di– plo~at(che commerciali dèstinate dopo la guerra a contmuare l.a guerra, facendo dell'economia ita– liana la vittima espiatoria delle p.aure delle prepon– deranti ecoqomie degli Alleati, e rifacendo a rove– scio vers-0 la QuadruJ?lice, ma aggravata fino all'i– perbole, 1.a poli-t.ica d1 vassallaggio fatta nella Tr.i– plice Alleanza, che determinò, tra il 1887 e il 1899, la. guerra commerciale con cui si lacerarono l'Italia e la Francia a profitto delle importazioni tedesche ed a rovina delle esportazioni meridionali. · E ,allora? E .allora? Quale è -la saviezza de( fini che non è la saviezza dei mezzi, à quella oonducente? Non il metodo obbliga quanto l'ideale? la via per la mèta?.... · . CLAUDIO TREVES. I
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