Critica Sociale - anno XXVI - n.12 - 16-30 giugno 1916
' ' 178 CRITICASOCIALE pareva veramente, i.n Germania, una, guerra di difesa e,ontr-o-J.o czarismo fovaso-re·. Perciò appunto ve-dem– mo subito ,fra i più arde·nti fautori dei crediti di guerra alcuni, che dianzi erano sempre stati ardenti soldati dell'Internazionale, irrecon;eiliabili avversari delle cl.assi dominanti. Chè se i 14 deputati avversi ai crediti di guerra diedero, ess-i pure, in seduta plenaria, v.oto f.avore– vole, ciò accadde perchè• speravano di salvare l'unità del Partito. Essi confidavano che la magg1or,an.za non avrebbe dimen,ti.cato che, se dava voto eguale a quello dei borghesi, ne era.nO' però ben diversi i motivi. Speravano che gli stessi eventi della guerra a·vreb– bero sempr,e più chiaramen-t:e mostrato alla maggio– ranza. l'antagonismo naturale, esi~tente fra gli inte– ressi d,el proletariato e le vogli-e de,IJ.e·cl.assi domi– nanti. Spero.vano quindi e fermamen.te credevano ohe la maggi,oranza sarebbe presto h.tornat.a sull'antico sentiero del socialismo. Ben presto si vide invece che molti di coloro, i quitli •~tanno alla 'tes-ta de.Jla Socialdemocrazia, ivola– ron'o· bensì i crediti di• guerr.a:, perchè vedevano la J.o,ropatria minacciata dai oo-saochi; ma poi, durante la guerra ste·ssa, ,sp-insero 11 concetto della difesa. della patria. fino a.Jla rinuncia completa alla lotta di cliasse, fino alla- intera dedi-zione al Governo; credet– tero e cre<lono ch.,e, col 4 agost o 1914, abbia avuto inizio, per la Socialdemocr.;:1.z.ia,una nuova epoca, un.a nuova politica, profondamente, interamente diversa da quella fatta ne,gli, anni p11ooedenti. Orbene, tra costoro ci ,sono bensì a.lcuni, che pro-– vengono ·dall'antica ala intransigente; ma, nel loro maggior numero, i membri più auto,revol'i d-eUa mag– gioranza. parlamenta-re si reclutano nelle file dei re- 1 visionisti. Nè, con ciò, vogliamo di,re che lia cata– stro.fe, avvenuta nella Socialdemocrazia, si.a dovuta al revisio,nismo. Il voto del 4 agosto 1914 ebbe La sua .o-rigine im.medi.ata nella convinzi-one· che la Germa– nia era minacciata, come pure nei sentimèntì e nella ' convinzione che anche i socialisti debbono difendere la patria invasa. dal nemico. E questo patriottismo, è più vecclii,o ,assai del revisi-onismo, e ha nell'animo umano -rad-ici tanto pr-ofonde, che, nei primi mesi di guerra, trascinò all'entusiasmo e al sacrifici-o le masse operaie - noi le vedemmo a BerJi,no le dimo– strazi-oni patrioUkhe del prole·tariato - attraendo anche molti socialisti· intransigenti. Ma al revisi-oni-' smo, ai se.mi, che esso aveva sparsi, fra le masse, si debbono le conseguenze e le esagerazioni d'i quel primo voto del 4 agosto. Dalla ferma convim;ione che la $"uerra avesse dato J.oro·ragione, i revisionisti attinser,o forza e coraggi-o, per. sostenere sempre più ap-er-tamente, sempre più vi– gorosamente il loro programma. Ne11a gue_rra tro– var-ono valido a.iulo, per· crearsi que.Jla maggi·oranza., che finora non ,avev,ano t.n,aipotuto avere. Cos,ì, men– tre à poco a poco ,nume-rosi depùtati ·dell'antica Si– nistra :sociaJ.ista ritornav,àno sulla .J,oro via, gli altri div,entavan,o sempre più caldi fautori d'un partito riforn:i.ista naziohal~sociale e sempre più di~ent-ichi del socialismo interna.zionalie; onde adéssÒ li sentiamo predicare un fatalismo politico, che porta al pratico riconoscimento dell'imperi,alismo, e, li vedi,amo respin– gere tutta la politica fatta sinora nelle questioni co– lonìali, militari, doganali. Il loro punto di partenza' è ~mpre la difesa.. della patri.a germanica. E si.a pure. Ma, secbndo essi, per BibliotecaGino Bianco raggiungere questa valida difesa, :non ·si potrà più avere, nel1o stretto senso, della parol,a, lo statu quo ante in• Europa; e nelle loro «Tesi» spingono la difesa della patria fino a chiedere l'incolumità della Turchi.a. Questa difesa cioè non deve essere soJ.tanto– mHitare, ma anche economica. Quakhe socialista (a quindi ap-ert.amente professione di féde p•r-otezio.nista, e quaJ.oun altro agi-ta turiboli in on'.o,re dell'i<m.peria– lismo. Tutti questi p~eblemi poi sono intimamente conca,tenati con quello mi,Jitli.re,con qu~]].o,navale, con quello finanziario. Ecco- così riaffaociars.i i problemi ohe, da tanto tempo, travagliano la Socialdemocrazia. Eoco -scendere in campo gli uni contro gl-i altri -· salvo le conversioni, cui, già acoe1;ma,inmo - gli an– ti-chi caJTipioni deN'una e dell'altra parte. Eioo r1s-or– ger-e - f~tte s·inisbre dai bag,limi d.i. g_uerr,a - le di– scussioni, a cui già assistemmo in temp,o di pace. E, naturalmente,. risorgono, non s-o.Jo per la. durata cieli.a.guerra, non, solo -intorno ai mezzi, con cui porre fine ad es_sa, bensì anche p.er L'avvenire, anche per la.. futura politica socialista durante quella. pace, che• non sappiamo .ancoDa qua!e,possa. esse-re,_m,a,~he certo ci darà - p-oliticai;n,ente ed .e,conO•l;IJ.1i1camente, se non. geografi,camente - un'Europa nuova. Nè qui no-i vogliamo soffermarci su qµ,ei tali che, c,ome .ad esempio il Peus, soste-ng,ono addi:,;ittura che,' nell'-a,vvenire, il Partito soci, ali.st! l, per l'ii;ie,!uttab-ile necessità di fare- una politica positiva, deve da-re volo• favorevole al. ,bilando generale, a queUo de}La guerra, a queUo de.Jla marina, diene oolornie, ecc. Le lo-r.oes,a– ge-raz.ioni, sono tali, che- dispi,acquero persino, aJ]a Direzione del Partito e. a qualcuno .d~lla maggio– ran.:z.a, il quale si confortò all'idea che f.orse i so-ste-– nitori 9-,i simile prognamm.a si erano espressi male. Ma ecco qui- un altro, che non si• è sicuramente sba– gliato nell'enunci-are il proprio pensie·ro. In un discorso, pron11Jpciato recentemente davanti ai suoi, ele-tto,ri, Wilhe·lm K,olb spiegò chi,a,ramente· che la po,litica, in.augurata al 4· agosto• 1914, fu un passo•, che• significa. nuovo orientamento de1la S-ocialdemo-– cr.azia. Gli ammaestramenti della guerra - dice egli, - hanno p-ort.ato ad abwrdu111 tutto quanto il ro-, mànti,cii:\mO riv,oluzionario e la tattica,· che da esso risuJ.tava. Alla possibilità di uno· sfaoolo d~lla società borghese non è nemmeno _da pensare; ,e_tantç, meno– alla possibilità di una rivo,luzi•one sociale, che rechi. con sè La ditt~tura del prole·tariato. La Soci-aldemo– crazfa deve quin,di trarne le conseguenz.e"Ioa:ich~; per- la s-ua, politica, per la sua tattica. . Ma quali conseguenze? Giova ri·petere -qui alla let– tera le pa•role del Kolb : « ·i;; sempiìcemenfo esclus,o- che, dop,o .i.a gueT~.à, la, ·politica de.Jla Socialdemòcrazia possa ancor.a essere– tessuta con quel filo, che venne lace•rato al 4 13.gost-O. La minoranza' v.Òrrebbe che così si ·continuasse. Ma è assolutamente impossibile che I.a maggio-r.anza fac– •Ci.ala sua politica sotto il peso dei deliberati di Dresda e di Norimberga. Che nell'a-vvenire le nostre– rappresentanre parlamentari respingano « per reg,o.Ja » il b.ilanoi-o e che, ne.Jla ques-tione milita:ue, noi ten,ia- I IlllO formo al « pri,ncip•io » di non dare « a questo si– stema nè un uomo ,nè un soldo», or.am,ai non è nem– meno più il caso di parlarne. Anche ne11a questione– de!La politica coloniale e della po.Jitica ·mondia-le noi dobbiamo· orientarci altrimenti ». Così il Kolb, il quale, come· è noto, se nen fa •parte– del Reichstag, è però il duce del P.artito socialista
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