Critica Sociale - anno XXVI - n. 9 - 1-15 maggio 1916
' ' 142 CRITICA SOCIALE Ma ancora più difficile è, pel nostro Autore, guardarsi dalle generalizzazioni affrettate. · Noi ne viviamo - egli scriv_e-. Tutto vi ci spinge. Il bambino, come il primitivo, presta ,a tutto ciò che si muove un'anima; gli antichi si ritrovavano ne-li-e loro divinità attribuivano al destino i I-oro sentimenti e -capricci. Ogni anima che vive ed ama si ritrova in altri, completa ,con qual-che tratto il quadro del suo prossimo, di-etro lo- sguardo scorge, J.o spirito, l'umore a traverso la fisionomia, presta al,l'altro- l•e sue propri-e emozioni, gli attribuisce 'i p-ropri affanni e ],e proprie gioie. Solo la chiarovegg-ente analisi psi– c-o,Jbgi-c::t -ci rivela gli, e1,rori in -cui •yos•ìoa,diamo ogni giorno. Fra gli stessi esse,ri 'a noi più cari, noi vi_– viamo in un mondo travestilo da]].a no-stra immagi– nazione, in un mo-ndo di ombre create da' no-i,·e - poichè a·nche quegli ·esseri non -ci -cono•scono di' più nel-t'intimo nostro - noi vivi.amo tu_tti, quanti siamo, -come dei grandi solitl;lcrii su una terra. d-es,erta. - E-ccc,1a verità, o a-Imeno una delle f.ncce della veri-là · più spesso mi-soo,nosciute. Il nostro scrittore cammeU.(;) _che vi hanno tuttavia cleHe o·eneralizzazioni legittime, necessarie, come ve n'ha"'di superflue 'e di pericolose·: altre, 11tili~ntr_o certi lil'niti, son nocive, al di là. Occorre una mtm– zione sottile e pcrspi-ca-oe per disce.rnol'e çotesto <! di qua » da coLesto « cli là ». Q_ui l'i:\m?rc ÙI:Jal:O è !.~ o·uida per eccellenza. Conviene clueclers1, m1Hpl7,1 ·pronunciare un giudizio: questo giudizio far~ (l·ss~ soffrire jngiust::imente un'anjma umana? - S1 getti oggi un'occhiata sui giornali: che sicurezz.a sp~– valda nell-e condarnle in blocco! Che sovrano eh- ,sprezzo d'ogni distinzione e!overosa! __ Un aviatore _ha 'ucciso un ragazzo? È un sistema. \i I fu una r.apma ordinal:1 dagli ufficiali? Tutti i soldati tedeschi sono dei rapinato,·i. Esiste un ben organizzato spionaggio germanico? Tutti i tedeschi, il vost.ro vicino, siJa mogli,e, i suoi bambini, i suoi domesi.i-ci, i suoi bpvi e le sue oche sono delle spie. Un vostro avo, per caso; na-cque in Ungheria? Voi stesso siet.e cli quel ceppo e non vi è più salute per voi. In tempi nor– mali si riderebbe di siffatte facezie. Oggi fanno te– sto•. I g-iornali ungheresi assicur:,tno che i. prigi-o– nieri n1ssi sono così fel~ci cli lavorare• i campi un– garici che contano .venirvis_i ~ stabilire, dopo l~ g~1erra, colle. ri~pett1v~ fam1•gl~e. Nat~1ralm~nt~ ! g10rnali russi dicono 11 medesimo dei pr1g10rner1 austro-t,ecleschi in Siberia! ' ' Nel famosb apuscolo del Bédier <t I delitti tede– schi. secondo testimonianze tedesche» che l'Autore afferma· d'avere indagati colla stessa minuziosità clj · scrupoli con cui aveva in altri tempi criticato l'au– tenticità delle vecchie cronache', il prof. Larsen cli Copenaghen ~rovò che, s1:1i _40. docui:nenti che Bé– clier afferma eh avere scorsi, non ne cita brev-emente che 20, dà la fotografia calligrafi-ca di soli 14, e la traduzione di quei testi 'è zeppa di errori: errori di fatto o errori di int.erpreta7.ione, poichè ciò che pre– •cecle o ciò chr. segue il passo citato smorzerebbe l'impressione cli orrore che il Béclier ha tentàto eh cavarne. Eppure è da quei pochissimi saggi stral– ciati da migli;:lia -cli libretti cli note trovati sui pri– gionieri ·o sui cac\averi tedeschi, che si è Irati~_ la conclusione magrnloquente della feroce megaloma– n,ia, per cui il « po,po1o eletto » avrebbe scacciato dalle leggi della guerra ciò che vi avevano intro– clo\Lo tanti secoli cli cristianesimo e cli cavalleria .... Analogamente, tutti i Tedeschi sarebbero respon– sabili della guerra. L'hanno forse indivjclualmente consrntila? Non dichiarano i più che vi furono co– slretti? - Ma essi hanno creclut.o alla loro stampa! BiblioteçaGino Bianco Potevano aU.ingere ad altre fonti? Gli spiriti te– deschi anche i più accorti giurano, è vero, che la o·uerra fu resa loro irievitabilè, e che essa è giusta. Essi mane.ano cli senso critico - ecco tut.to ! T1.1tto il popolo tedesco ha mancato di ,sens'o eritreo, Ma anche questo giudizio, se ha dèl v,ero per. la collet– tività, perde valore applicato agli individui. Pen– siamo al peso, schi.a,c,ciant,e de.ll 'ambienie, clell'_e~e– clità comune, dell',eclucazion-e comune, dello ·spmto cli solidarietà che lega quasi indissolubilmente ~-li uomini fra loro, in -comunità a caratteri molto spic– cati. Rarissimi• sono gli spiriti che sappiano giudi– •Care straniandosi al loro ambi,ent,e e ali.a loro eclu– cazi-one. SÒlo un'azione collettiva può efficacemente contrastare a un'altra '.azione colleLt.iva, all'opiniionc dominante. Or.a - prosegue il Ferrière - nei Pa-esi be-llig-e– ,r,anti, con una premeditazi-one e •un'astuzia matri 1 co– l.ata, i p::trliti al poter-e h.a.1rnoimpedito ogni organiz– zazione dei lor-o avve,rsarii, che tendesse: a u,n'azìonè sodale div,er-sa dalJ.a ·1oro; essi han.no armata un.a Censura potente per tarpa.re J.e al_i.ad ogni opini-o-ne ,co!,J,ettivadiversa da.Ha ufficial,e .... Si legga, in p-r-o,po– sito, ne-I Journal e/e Genève d-el 16 g.ennaio, !'.arti– co-lo « Polvere· iz'rnana ii, nel_ qu:ale è iÌlust,riita l'.arte sopraffina ,con -cui· ..J'autoa.a.zi.a russa ha saputo sgo– minare, disp,erdere i,n polvere, tutte le associ.azioni, che, per salvare, la Russia, tentavano agi11e contro la-· sua vo-lo.ntàsuprema. S•u di ,ciò J,adottrina ,g-erma,nic.a ha ragione: l'organizzazione è tulio; i.nfoangerè ogrii 01:ganizzazione è distruggere tutto .... Seguono esempii eloquei1ti a provare che, per le immense maggioranze, è l'opinione ambiente .che fa legge. Una ma-dre e una ,fig,lia, amantissime, ma vis– sute in questi ultimj tempi l'una in Francia, l'altra in Germania, si ritrovano comp~et.amente straniere: non è iòro più possibile discutere assieme. In due piccole città vicine cli un tranquiUo Cantone sviz– zero, bastò l'esistenz~ cli' l!iue diversi giomali liocali, .a creare nell'un.a un'opinione st11la guerra in con– trasto stridente con quella prevalsa nell'altra. Il quarto pobère," la stampa, domina l'oggi, come I.a scuola domina il domani. ' , Le ragioni dello, spazio ,ci sforzano· alla conclu– .sione. Il Fèrrière n,on nega un tanto d-i vero che si .annida 'nel, rimprovero moss.o a Roma in -l{olland e ai suoi adepti, -che lo spirito della· lotta si sneFva se ci -si impietosisce troppo sulla sorbe indivi-clu_ale 'cleg·li avv-ersarì. Ro'Lland pone la v,entà al gradmo 'più alt.o dei valori_ umani; esso non ?a subo!'di(1arJ.a .ad alcun n.azionahsmo od opporburnsmo; si neusa a scorgere un cdntra.s.to possibile fra la verità e la motale. Ciò del resto non esclude ·le sante. collere, nè giustifica quegli ultra-neutralisti, parziali ed in– giusti alla rovescia, che 110n s:;inno a·v,ere condanne . che pèi proprii compatrioti. • • I Questo mòdo di tratt::tre tutto. il mondo su uno -s·tesso .piede, di fing-e're che tutti gli imperialismi si.ano degni attualmente della i.d-e-nt'.i,ca ,condanna, -che gli intellettuali di -tutte le nazi-oni si condmsse,ro male allo stesso modo, -che tutto il mondo è ugualmente responsabile -clella guerra; q,ueste ed aJ.tr-e esagera– zioni, ,che co-lanò dalla penna olini.pi -cadi ,c,erti corif,ei del neutra.Jis_mo.ad ol:tranza, non· possono- che . .al 'fl.ig– g,ere- gli spi•riti. dÌiaroveg.g;enti e· gettare la· dispeFa– zi·one nell'animo dei -combattenti, coperti di sudore a <li.fango, desolati dalla perdita di esseri C)lri. Ma la ribcllio1~,ealle infatuazioni collett.ive è, nel gran conflitto de-Ile nazioni, il solo atteggiamento
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