Critica Sociale - anno XXVI - n. 9 - 1-15 maggio 1916
I • 138 CRinCA SOCIALE smentito per la classe operaia. Non' si devono ç,on– fonclcre - sostiene egli - i sistemi socialisti col pensiero social,e; I.a democrazia non deve impau– rirsi delle teorie assolute, formulàte da alcuni pen– satori, teorie che essa conclann.a in nome della li– bertà; i socialisti non devono credenè che la, demo– crazia rifugga dal loro principi,o fondamentale e no11J la devono quindi condannare in nome clell'associ.a– i,iont. V'è un terreno comune, abbastanza vasto, sul quale si può procedere uniti. Nori c'è rivoluzione, che sia soltanto politica; ,ogni rivoluzione dev'essere sociale, mirare cioè ad ùn progresso decisivo nelLe condizioni morali, intellettuali ed economiche della società - progresso che è più urg,ente per le classi operaie, aHe quali anzitutto devono essere rivolti i beriefi.cì della ·rivoluzione. Ma neppure può esservi un.1 rivoluzione puramente soci.aie; la questi.one po– litica è condizione necessaria alla rivoluzione so– cial,e. Parola d'ordine dei tempi nuovi è .l'flssocia– zione; il diritto ai frutti ciel lavoro è lo s-cop,o del– l'avv,enire, cli cui si deve affr.ett.are-J'.or.'.I. Libertà, Associazione, ecco J.e due parole egu.al – meHle sacre. « Lihertà per tutti; pr,ogresso per tutti; associazione di tuLt.i >>: •ecco i tre"'t.ermini •eterni del problema dell'Umanità (1). Nel f,mttempo, ,egli era ,venuio compiendo il suo lavoro più •ceJ.èbne e più popolare: i Doveri del– l'uomo; il proemi.o porta la data d,el_23 aprile 1860, ma alcuni brani ne erano stati .scritti, ed anche pubblicati - come il càpitolo- su Dio - 'quasi venti anni avanti (2). · · Sono troppo note J.e idee sostenute in quella fa- 111osissima operetta, che sint(')tizz.a in forma sem– plice i concetti sparsi in tutti gli altri scritti ma,zzi– niani, perchè occorra insistervi a lungo. Giov,erà,, tuttavia, ricorclnre quaJ.che punto, ,particolarmente impprtante· per l'argomento che ora stiamo trattan– do. Conosciutissime so.no - quelle parole, così .inci– siv,e che sembrano scritte dalla penna cleJ Marx : « Oggi il capitale - e questa è la pi.a~a c]·eJ!aso– cietà economica attuale'- è despota, del lavoro » (3). Nòn poteva essere timido· di front.e alla questi,one sociale chi, nel 1860, in uno, scritto popolare di propaganda educativa per gli operai, del.I.avaespres– sioni così significativ:e! -·Meno, avvertito e 'un altro passo, in cui, senza sforzo d'int.erpretaziò-ne, mi sembra si possa Ieµ:– gere un accenno aUa so,lidarietà operai.a ed unn -,condanna cli quello, che, nel gerg,o moderno, si suol chiamar.e il « krumiraggio »: « la- cos.cienza dell'in– dividuo - cli,oeil Mazzini - parla in ragio,ne clell:t sua educaziohe, delle sue tendenze, delle sue abi– tudini, delle sue passi,oni »; la coscienza dell'uomo libero suggerisce clov,eri che l.1 coscienza deHo schiavo i1eppur.e sospetta; se voi int,errogate, ag– giunge, 'il pov,ero giornaliero napoletano o lom-. b~1rdo, cui un cattivo pr.ete fu Punico maestro cli m,oraJ.e e - s.e pur sa l,eggere - il catechismo austriaco unica lettura concessa, «· egli vi dirà ,che i suoi dov,eri sono lavoro assiduo• a ,ogni prezzo pe,r· sostenere la· su.a famiglia, sommess.ione illimitata s.enza ··esame alle J.eggi quali esse siano, e il non nuocere altrui: ·a ,chi gli parlasse di doveri che lo legano alla patria e all'Umanità,' a chi gli dicesse: « voi nuoce~e ai vostri fratelli acoett.anclo cli lavo– rnre per un 'prezzo inferi,ore all'opera, ,(oi péccate contro a Dio e contro all'anima vostra obbedendo a leggi che s,ono « ingiuste >>, ei ri51ponclerebbe co– me èl~i non intende, inarcanclt> le ciglia » (4). ' ·(I) Il socialismo e la democra,zla; s. E. I,, XIII, pp. 119-122. (?.) v. Lettera alla madre; 10 gennaio· 1s42; Ed. Naz., XXIII, p. 6 e no\a. (3) Doveri dell'uomo; S. E. I., XVIII, p, 113. (4) Ivi, p. 39. BiblioteçaGino Bianco Anche nei Doveri dell'uomJo, come in altri scnttr più .antichi - quelli, pe,r es.empio, del 1840-42 del– !' Apostolato Popolwe, ~ià ricordati diQnzi - di– pinge a foschi colori la condizione della enorme maggior.ani.a· della. cJ.asse operaia, e ri.conosce che è << nell'ordine sociaJ.e at.tual,e, una vera ironia » il parlare a uomini, che eia uno spossante lav,oro ri– traggono appena il necessario a.Jla viu.i fisica, del dovere di progrecl'ire, ,cli vita intellettuale e morale, cli diritti politici, cli educazione (1), La diagnosi dei mali cl,ella società- capitalistica è severa; ed è penetrante la critica dei rimedi pro– posti ,dai filantropi e cl.aglieconomisti del liberis1n•o. Ripete il Mazzin.i J,e criti,che già fatte altrove con– tro le scuole socialiste francesi, che avevano pro– posto dottrine ()&elusive, esagerate e, spav.entando la piccola borghesi.a e suscitando diffidenze fra or– dine e ordine di cittadini, .av,evano diviso il campo r.ep ,ubblicano; condanna la caldeggiata abolizione della proprietà- individuale, la quale deve soltanto essere richiamata « a.I principio che la rende legit– tima, facendo s,ì che il lavoro s,olo possa pro– durla » (2); con.da, nna,, del pari, l'utopia individua– lis,tica dell'anarchia e la statolatria de,l comunismo. Ma quale il rime,clio alle condizioni dei lavoratori, che prima furono schiavi,, poi· servi, ed oggi sonp salariati,? i.a· emancipa1ione « da.I giogo del sala– rio », << l'unione del capitale e del lavoro nelle stesse mani» (3). , 11 progresso ha da esser.e, bensì, materiai.e e mo- . raie; ma -' si noti J'an'lmission.e importante d,el gran– de moralista, il quafo, pµr non sos,tenendo che· il m:iglioram,en~o economico sia causa di migliora– mento morale, osserva però con compi.a-cimento una co1i-comitanw fra i due - << ovunque voi trovate il càpitale e il lavoro riuniti nelle stesse mani - ovunque i frutti del lavoro s0no,, non foss.'altro, ri, pa,rtiti fra quanti lavo,i;-ano, in eagion,e del loro• au– mento, in ragione dei loro' benefici all'opera collet-, tiva - voi trovate diminuzioné di miseria e a un tempo aumento cli moi:alità » (4). · _ Ouale l'avvenire delila società? '<< Il lavoro associato, il r·iparto dei frut~i del la– µoro, ossia del ricavato della vendita dei prodotti, tra i lauoratori in proporzione del' lavoro, compiuto e del valore di q1J,el ··zàvoro : è questo il futuro so– ,ciaJ.e. In questo. sta il segreto cleUa,vostra. emanci-· pazione. Foste schiavi un tempo: poi' s'erv_i: 'poi assalariati: sarete fra non molto, punchè .il vogliate: liberi' produttori e fratelli neU'associazi-one » (5). Fra non molto? E in qual modo? , Non con.ce ,ntriamo, dice il .Mazz,it1i, tutti gli ap– partenenti ad un determinato ramo, di attività indu– striale ,o,diagri-cola nè nello Stato nè in una città in un'unica società produt:trice: ciò' sp,egnerebhe Ia libertà e torner.ebbe di .danno ai oonsumatori: a&– sociazioni libere e volontarie, oori oapitale co.Jlet– tivo i'ndivis~bile e perpetuo, in pa,rte formato col ri&J)armio, in parte anticipato dal cr.edito :' questa la soluzione, ché il Mazzini prnpugna, della questi,one op'eraia. ff Mazzini c.alcleggia inoltre, com'è noto, una larga oper,a riforma,trice da parte dello _Stato _o Governo (abbiamo già veduto che egli ·non distin– gue i due ,conoe-tti), la legittimità del quale _riposa propriamente su la mis-sio-ne di ed'ucazione e di pro– gresso che e_su0 còmpito di assolvere: i punti prin– cipali cli quest'opera governativa ,e statale dovreb– bero, essere: concessione de!Ln personalità giuricli,ca aHe associazioni volontari,e; miglioramento nelle co- (1) Doveri dell'uomo; S. E, I., X VIII, pp, 108•109. (2) lvt, p. 119. (S) lvt, pp, 114, 123. (4} lvi, p. 124. (5) lvt, pp. 124-125.
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