Critica Sociale - anno XXVI - n. 8 - 16-30 aprile 1916

CR!HCA SOCIALE 1:19 socialista e antiitaliano? >l esse, che in maggio– ranza era-no senza dubbio in· uno st.ato d'animo di– verso da quello dei dirig.enti, _non esiitarono un istante a dichiaral'S'Ì' « colla patria• e per la patria! >l. Se qualcuna fosse rimasi.a dubbios•a, non sareb– bero mancate le arti per d,ecideda. Ricordo, fra gLi altri, un gi-0rnale antisociali-sta parmense, il quale - alla vigilia d'un Convegno magistrale - chia– mava a raccolta con questo titolo a lettere di sca– tola: « Maestri e maestre, non traditè ll, e spiegava: « Le dimissioni dell'on .. Soglia sono p.as,sate iri se– -.coooo .linea, e alla classe mag'istra.Je si presenta un nuo.vo quesito: O per la v.ittoria della patria, o cpl Pa rtito socialista uflìciale ». * ** Questa I.a breve genesi della crisi, che i ma.estri dell'organizzazione laica· sono ch.iamati · a riooiv.ere nel pr-0ssimo Congresso di Bologna. Nata da 1.m preconcetto politico e per mal nasco– ste finalità parLigia.ne, la crisi dell'Unione· risehia d'avere una soluzione inquina.fa dalla ragi-0ne poli– tica o fors'anco dal ,-;emplice puntiglio dell'uno o dell'altro partito. Nè basta a persuader-ci del con– trario la comoda teoria - enunziata or.a da lealisti ò da pseudo-rivoluzionari - che l'idea della patria è superiore alle" competizioni di parte, e che dichia– rarsi per la vittoria, dell'ltaliia non significa affaUo compiere una manifestazione p.o!.itica. · _Se -non, ci sovvenisse qui che la, pa.rola è spesso clata all'uomo J){)l' nascondere il pensiero, e non co– noscessimo già anche quello che si tace, potremmo quas.i consentire in. questa affermaw.one. Amj, sic n-0n si trattasse, che di d,esiderare la vittoria del pro– prio Paese, mancherebbe la ragione d,el contendere, perchè anche no:i ammettiamo _che - sp.ecialmentc nel momento attuale - un Congresso cl'cducatori non esce punto delle strettoie · de.Jl'apoliticismo quand.o afferma l'id,ea della na7ionalità senza abban– donarsi alle provocazioni e alle pazzie del nazionn- · lismo-, come un Congresso d'italiani non turba la coscienza e non limita la libertà cli chicchessia be- neaugurando allil vittoria d'ItaJiia. · · Ma pare che a Bologna• si pPepari un assai p,eri– colooo giuoco. Pare, cioè, che da queslie manifesta– zioni, non aberranti dal carattere dell'organizzazione professionale e non -0ppugnaLe da aJ.cun gruppo cli soci, si voglia passare ad affermazi,oni partigiane, tanto più ripugnanti in quanto dovrebbero essere ooperte ooll.a bandiera della patria. · · Il socialismo è stato neutralista; il socialismo ha mantenuto la sua -Ostilità ideale alla guerra , a tutte Te guerre; il 'Socia lismo - p ure dichiàr.an< losi oon– lro -0gni forma di sabotagg.io delJ.a guerra attuale e compiendo nel Paese urra fervida azi-0ne di Croce rossa civile .-- si è mantenuto coerentemente fuori delle responsabili-là deHe altre corPenti politiche : deve quindi essere condannato- al bando• come ne– rrui,cocLeUapatria, come traditore, come venduto ai Tedeschi. E ciò anche -ruell'org.anizzazione magi– strale! Infatti si a.fferma che non i1 presidente Sogl.ia si è reso inoompatibile n:el suo• uffici,o; ma è incompa– tibile la, oorrente socialista ne·H'Unione, perchè i i,ociali-sti.sono contro I.a patria, del cui affetto arde invece l'anima- U1ag.i-strale.E - cqme se ciò n-0n ba– stasse - si aggiunge che in politica vale non solo quello_ che è, ma forse più- quello che pare: quindii - .dopo le po!emi-che fatte e gh o!ldini del giorno stampati sulle. innumerev.oli gazze-ti.e- un voto, che non fosse di piena adesione alla guerra e di esclu– sivo ca>rattere patriottico, avi;ebbe urui dolo,rosa, ri– percussi-one nel Paese, indebolirebbe la resistenza nazionale, ec c., ec c. , Lasciamo sta.re per un momento l'irriverenza di tioteca Gino Bianco' quest.i, patriotti che il concetto d'ella. patria rimpic– cioliscono in ,così povere schermaglie; e n-0n -fer– miamoci a nilevare I.a strana e immodesta. p-retesa di costoro che, convocati a Bologna per trattare le faccende della propria Associazione, quasi quasi si ritengono chiamati __ a decìdere i desti1li d'Italia, e assumono· pose gladi.atonie che muoverebbero alle risa, se non si pensasse che altroVle, per l'idea della pattia e pel s.entimento del dovere, si muore! La.sci.amo•,stare, tuttociò, che è estraneo al nostro .argomento; e ci permettano i m.aesitri della .corrente così .detta patriottica ,un modesto consiglio. Essi, che in pedagogiÌa· hanno studiato iLmetodo, vogliano applicarlo un pochino nella loro vita. di cLa-sse· .. A Bologna - anche per un grande senso di ri– spetto verso colo-r o che la guer ra combattono-. nelle t1incee e sui campi insa nguina.ti - v,edano di discu– tere sulle loro faccende anzi•chè sulla guerra; e nelle deliberazioni che prender.anno - i,spiràte fin che vorranno ad elevati sensi di patrioL~ismo ed a desi– deri :di vittoria e -di pace -- tengano presente .che la guerra, con tutta la sua tragieit.à, il s uo orro re, la ·sua ampiezza, è un fatto 1.r.ansit.orio, meni.re g-1,i interessi magistrali e La scuola popo.J.are costitui– scono per essi problemi permanenti, che il dopo– guerra por:rà in primissima line.a pe,r studi e prov- . vec1imenti più radica· Li di qu elli avuti nel passato. Fra. pochi mesi (sp, e1i.a m-0)o fr.a p,ochj anni (nella più triste delle ipotesi) 1a guerm sarà fìnit.a, e coù essa finito lo stato di disagio che ha determinata la vo-slra crisi, o maestri dell'Unione, e che a una parle di v-0i h.a potut,o far d.isider.are un.a separazione fra palriolli e soci.alisti, suggerendo delibera7,ioni di Congresso che stabiliscano iincompalibihtà immagi– narie in un.a org.aniz1,a1,ione, la- quale è per defoùi– zione apolitica, cioè aperta :1gl'insegn.a_nti di qual– siasi fede 11eligiosa·,cLiqualunque cofore politico. E allora spogl,iatevi di quelle che sono le bruLlc soorie d'una· passione nobilissima, corpe l'amor cli patria; restituite la ·vostra org.::mizzazi0ne e il vostro Congresso alle modeste proporzioni, cl.a cui li ha fatti uscir.e art.atamente la stampa reazionaria e anti– socialista cogli stambummeniti iinsuet.i e cogli allet– ,tamenli interessati; ricorclatevi un po' più il oara.t– te!le e gli scopi della vostra Unione; tenete fìsSaolo sguardo al vostro• domani e più ancora al domani della scuo-la-,affi.da.Laalle vostre cure, e avrete nuo– vamente eosì la forza dii riaffermare a Bologna l'u– nità del movimen1.o sindaca,le, l'apoliticità dell'orga– nizzazione della cl.asse, L1 concordia degli animi oggi angustiati o divisi pel disagio momenta-neo- e fors~ più ancora. per le male arti dei vostri comuni nem1c1. M.a non ba.sta che una- sola delle cluc correnti -più .accese ca,lmi i suoi .a.rclori e vada al Congresso ani– mata dal desiderio di concof1di,a; bisogna che - pel bene della e-I.asse - anche l'opposta oorrente ri– nunzi ai propos•ili di battagli.a sul terreno politico e ai progetti di secessi,one. Una· pa1,te dei maestri socia1isti - i più giovani speciahnen-te - hanno· aocolto come un.a promessa di liberazione l'atteggiamento dei colleghi avversari. S-i dir-ebbe quasi ehe essi attendessero !'-occasione propizia per pro clama-re lo scisma, tanto vero che - incor.agg, ia.ti dallo· stesso organo quotidiano del Partito - si s ono p.osti a grida,re co!J'entusiasmo dei neofiti: « Usciamo dalla superata forma dell'apoli– ticismo! Fonc1iamo l'associazione nazionale-dei mae– stri snci.aListi! ». Ed· a me pare ch'essi cadano dop– piamente in errore: come maestri e oome socialisti. Come maestri, se essi credo·no che -l'organizza– zione professionale sia buon.a arme dii bai.taglia, va~ licio mezzo di difesa d·egl'.interess~ di class,e, utile

RkJQdWJsaXNoZXIy